A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

lunedì 22 dicembre 2014

Botteghe storiche fiorentine: quale tutela?

di Vittorio Chirli

L'attuale Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha recentemente rilanciato l'intenzione di adottare norme per la tutela delle cosiddette "botteghe storiche" ancora attive in città. Si tratta di un annuncio non nuovo, peraltro in continuità con precedenti dichiarazioni e atti promossi dallo stesso Nardella all'epoca in cui era membro della Camera dei Deputati. Il Sindaco sembra intenzionato ad introdurre norme di natura edilizio-urbanistica nel "Regolamento urbanistico comunale" (quello che un tempo era chiamato "Piano regolatore generale"), adottato dal Consiglio comunale il 25 marzo 2014 ed il cui procedimento di approvazione deve essere ancora concluso.
Vittorio Chirli solleva dubbi e perplessità - specie sotto il profilo degli effetti economici - in merito ai propositi del Sindaco.

La tutela delle “botteghe storiche” è un tema che riemerge periodicamente a Firenze. Muovendo dalla pura propaganda e dalle buone intenzioni si dovrebbe però riflettere su come rendere operativo tale proposito e sui suoi possibili effetti, intenzionali e non.
Rimandando a dopo la definizione di “bottega storica”, si assuma per adesso di avere già pronta la lista degli esercizi da tutelare.
Pare di capire che questi esercizi non dovrebbero essere costretti a cessare l’attività e dovrebbero essere quindi “tutelati” in qualche maniera.

giovedì 4 dicembre 2014

Torneranno i prati

di Cristina Pucci

“torneranno i prati”, minuscolo, Ermanno Olmi, maiuscolo. Omaggio ai morti della Grande Guerra, anche se, come dice uno dei  protagonisti e come avrà detto di sicuro uno dei veri soldati di allora, “dopo è troppo tardi”.
Il manifesto ufficiale di "torneranno i prati".
Vorrei esprimere un mio pensiero, ricorre il centenario della grande carneficina, ma niente c'è da festeggiare, gli eventi, i dibattiti, i filmati siano ricordi doverosi volti a stimolare pensieri per chi è morto giovane, per chi ha visto la propria vita rubata senza ragione per una guerra, evento massimo di distruzione e rovina, l'evento di assoluto evitamento. A me è sembrato di cogliere nuances di festeggiamento.
Una montagna coperta di neve fragrante ed immacolata risplende al lume di una candida luna piena. Tutto pare sereno, ma sotto la neve e sotto la terra, dietro un reticolato di filo spinato da cui pendono campanelli per l'allerta, una trincea. Soldati imbacuccati, sotterrati da coperte antiche, rigide ed inutili contro il freddo del mondo e dell'anima, trascorrono la notte, difendono una posizione di alta quota. Dal biancore lucente del mondo fuori si passa ad un grigio sporco, un colore infangato, come sono i soldati di cui si narra.
Lumini minuscoli rischiarano come possibile, stufe sbilenche scaldano, e forse e solo un po', le gavette che vi sono appoggiate. Arriva il rancio, arriva la posta, si chiamano dei nomi, essere una persona nominata colà non ha alcun valore. Arriva un topo, cui si preparano palline di pane, ma anche a lui non sembrano buone. La trincea austriaca è così vicina che si possono sentire i respiri dei nemici.

martedì 2 dicembre 2014

Isolotto: diario di un Presidente di Quartiere

di Moreno Biagioni (*)

Firenze, 6 novembre 1954: il Sindaco Giorgio La Pira
consegna le chiavi delle case popolari all'Isolotto;
al centro, il Cardinale Elia Dalla Costa.
Il 6 novembre scorso è stato ricordato un evento significativo per Firenze: il 60° anniversario del completamento del quartiere dell'Isolotto, sottolineato dalla consegna delle prime chiavi delle case popolari da parte del Sindaco, Giorgio La Pira. Un evento importante per la storia urbanistica e sociale della città, foriero di ulteriori fermenti che si svilupparono - anche con episodi clamorosi - negli anni seguenti.
Lo sviluppo della città determinò anche l'impulso a forme di decentramento amministrativo, fino all'istituzione nel 1976 dei Consigli di Quartiere. Moreno Biagioni, che è stato tra i protagonisti di quella fase, tratteggia in questo pezzo le fasi salienti di quella vicenda, ancora oggi attuale in vista dell'attuazione della Città Metropolitana di Firenze.

giovedì 27 novembre 2014

Il voto in Emilia-Romagna (ed in Calabria): una prima analisi

di Antonio Floridia (*)

Per cercare di capire cosa è accaduto nelle elezioni Regionali 2014 in Emilia-Romagna, è bene partire dai numeri: la tabella seguente sintetizza i dati per le maggiori forze politiche, a partire dalle Regionali del 2010, passando per le Politiche del 2013 e le Europee 2014.

Emilia-Romagna: risultati elezioni dal 2010 al 2014

Regionali
2010
Politiche
2013
Europee
2014 (B)
Regionali
2014 (A)
differenza
Europee-Regionali 2014 (B-A)
votanti
2.357.733
68,10%
2.740.478
82,10%
2.390.402
70,00%
1.304.841
37,70%
-1.085.561
Partito Democratico
857.613
40,60%
989.810
37,05%
1.212.392
52,52%
535.109
44,52%
-677.283
Movimento
5 Stelle
126.619
6,00%
658.475
24,65%
443.936
19,23%
159.456
13,26%
-284.480
Forza Italia / PdL
518.108
24,55%
434.534
16,27%
271.951
11,78%
100.439
8,36%
-171.512
Lega Nord
288.601
13,67%
69.108
2,59%
116.394
5,04%
233.439
19,42%
+117.045
SEL / altri sinistra
96.641
4,57%
128.942
4,82%
93.964
4,07%
83.521
6,94%
-10.443
Italia dei Valori
136.040
6,44%

8.608
0,37%



La chiave di tutto, naturalmente, sta nell’andamento delle astensioni; ma è un dato, esso stesso, che ha bisogno di un’interpretazione politica.
Alle Regionali 2014 hanno votato un milione e 85 mila elettori in meno, rispetto alle Europee 2014. La prima domanda da porsi, dunque, è la seguente: chi sono questi elettori e come avevano votato “prima”?

martedì 25 novembre 2014

Ucraina: diagnosi della crisi, dopo le elezioni del 26 ottobre

di Rodolfo Ragionieri (*)

Una sezione elettorale in Ucraina.
1. Le elezioni per il rinnovo del Parlamento dell'Ucraina (Verkhovna Rada) di domenica 26 ottobre 2014, seppur con tutte le loro pecche (soprattutto la mancata partecipazione delle provincie dell'est del Paese comprese nelle autoproclamate “repubbliche popolari” di Doneck e di Lugans'k), hanno provato che nel Paese esiste una decisa maggioranza per partiti e liste che hanno compiuto una scelta a favore di una posizione volta verso l'integrazione nell'Unione Europea. Questa prospettiva è stata nettamente preferita a quell'unione eurasiatica che dovrebbe costituire la base dell'egemonia russa sulla quasi totalità dell'area già controllata prima dall'impero zarista e poi dall'Unione Sovietica. La parte che ha votato corrisponde peraltro a buona parte dell'elettorato complessivo (che comprende in teoria anche la Crimea e le regioni orientali).
Le elezioni [A] sono state infatti vinte dalla lista legata al Presidente Petro Porošenko (132 seggi) seguita a breve distanza (82 seggi) dal partito Narodnji Front (Fronte del popolo) del Primo Ministro Valerij Jacenijuk. Il nuovo partito Samopomič (auto-aiuto), di ispirazione vagamente cristiano-conservatrice, ha ottenuto 33 seggi. I partiti di destra Svoboda e Pravij Sektor sono invece usciti nettamente sconfitti dalle urne (nessuno dei due ha raggiunto la soglia del 5% necessaria per partecipare alla ripartizione dei seggi eletti con il sistema proporzionale), ottenendo rispettivamente 6 e 1 seggi tra quelli assegnati direttamente con la vittoria in un collegio uninominale. Anche il Partito Comunista è uscito sconfitto dalle urne, e non ha ottenuto alcun seggio in parlamento. Si è quindi configurata una situazione in cui le forze di nazionalismo di centro e centro-destra si sono affermate, isolando il nazionalismo di estrema destra. Inoltre, come in molti Paesi successori dell'Unione Sovietica (ed a differenza di quasi tutti i Paesi dell'Europa Centro-Orientale), non esiste una sinistra paragonabile a quella dell'Europa occidentale: i partiti comunisti sono una strana - ma non troppo - combinazione di nostalgia sovietica e sostegno dell'egemonia russa sull'area euro-asiatica, mentre i partiti di tipo socialdemocratico e anche liberale di sinistra sono assenti o ininfluenti.

Nota [A]: Il sistema elettorale in Ucraina prevede che il 50% dei seggi (225) siano attribuiti per mezzo di una ripartizione proporzionale su base nazionale tra i partiti che hanno ottenuto almeno il 5% dei voti, ed il rimanente 50% siano eletti con sistema maggioritario in 225 circoscrizioni (viene eletto il candidato con il più elevato numero di voti).

giovedì 20 novembre 2014

La riorganizzazione dei servizi pubblici locali in Toscana, aspettando la Legge di stabilità 2015

di Alfredo De Girolamo (*)

Roma, 15 ottobre 2014: il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi (a sinistra),
ed il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan (a destra),
illustrano alla stampa i contenuti della proposta di Legge di stabilità 2015.
Alla fine di ottobre il Governo ha depositato il testo della Legge di Stabilità per il 2015, attualmente in corso di esame presso la V Commissione "Bilancio" della Camera dei Deputati. Nei mesi precedenti era stato da più parti immaginato, ed in qualche caso auspicato, che il testo recepisse le indicazioni scaturite dal lavoro di analisi sui possibili risparmi per il comparto pubblico condotto dal Commissario straordinario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli, con particolare riferimento al settore delle società a partecipazione pubblica. In realtà, il testo depositato dal Governo, salvo eventuali novità che potranno scaturire dal dibattito parlamentare, sembra aver ben poco accolto quelle indicazioni; lo stesso Cottarelli dall'ottobre 2014 non ricopre più l'incarico di Commissario.
La proposta di Legge di stabilità 2015 affronta il settore delle società partecipate all'articolo 43 (razionalizzazione delle società partecipate locali). L'articolo interviene sulla disciplina vigente dei servizi pubblici locali (SPL) modificando e innovando in materia di: ruolo e funzioni degli Enti di governo degli Ambiti o bacini territoriali ottimali o omogenei; mantenimento della concessione in caso di acquisizione o fusione societaria; criteri per i finanziamenti disposti a valere su risorse statali relativamente ai servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica; esclusione di talune categorie di spese dal patto di stabilità interno (per un'analisi dell'articolo 43 si può vedere il dossier predisposto dall'Ufficio Studi della Camera dei Deputati).
In attesa dell'approvazione della Legge di stabilità 2015, in Toscana è comunque in corso un processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema dei SPL, con particolare riferimento al settore del trattamento e della distribuzione delle acque, della gestione dei rifiuti, del trasporto pubblico locale, dell'energia. In questo intervento Alfredo De Girolamo fa il punto della situazione.

venerdì 14 novembre 2014

Giustizia: la svolta rivoluzionaria di Papa Bergoglio

di Vilfredo Marziani (*)

E' da tempo ormai che Papa Francesco, fin dall'inizio in buona sostanza del suo pontificato, ci ha reso abituale la propria visione del mondo che pare essere scandita, a dispetto di tutto e di tutti, da un vero e proprio ossimoro: la necessità di una svolta rivoluzionaria nel più esteso ed autentico recupero della tradizione intesa come continuità della dottrina cristiana.
Jorge Bergoglio, Papa Francesco.
Quanto sopra vale anche per l’importante discorso rivolto dal Papa, lo scorso 23 ottobre, all'Associazione internazionale di diritto penale.
Subito dopo aver ricordato le insidie sottese ad un “sistema penale fuori controllo” ed aver esortato ad un recupero profondo della missione dei giuristi in un mondo contemporaneo che vede sempre più in forse il principio guida della cautela in poenam intesa come diritto penale quale «… ultima ratio, come ultimo ricorso alla sanzione, limitato ai fatti più gravi contro gli interessi individuali e collettivi più degni di protezione ...», il Papa, non senza prima aver puntualmente riferito le proprie preoccupazioni per l’affievolimento del «… dibattito sulla sostituzione del carcere con altre sanzioni penali alternative ...», si è immediatamente e coraggiosamente gettato nel mezzo della mischia, armato dei soli principi sul primato della vita e la dignità della persona umana (reclamando dunque il primatus principii pro homine), esaminando senza infingimenti la pena di morte e giungendo senza mezzi termini all'affermazione che anche «... l'ergastolo è una pena di morte nascosta ...».

martedì 11 novembre 2014

La ferrovia Porrettana: la storia, il ripristino, il rilancio del territorio

di Andrea Ottanelli

Il percorso ferroviario Firenze-Bologna
lungo la linea Porrettana.
La ferrovia Porrettana collega Pistoia con Bologna, passando per Porretta Terme, lungo un percorso di 99 chilometri caratterizzato da 47 gallerie e 35 viadotti. Nel novembre di quest'anno la Porrettana compie il suo 150° anniversario. Un anno difficile dato che la linea è stata chiusa il 5 gennaio scorso a causa di un frana nei pressi di Corbezzi; ma anche un anno di speranza per il rilancio di questa infrastruttura e del territorio che attraversa, visto che nei mesi scorsi sono stati condotti i lavori di ripristino (per un importo pari a 1,8 milioni di euro, sostenuto da Rete ferroviaria italiana con 1,3 milioni di euro e da Regione Toscana con 500 mila euro) e che il nuovo avvio del servizio è previsto per il prossimo 14 dicembre. Della storia e delle prospettive della Porrettana si parlerà venerdì 14 novembre in un convegno a Pistoia, in occasione del quale sarà presentato anche il volume La Ferrovia Porrettana. Progettazione e costruzione (1845-1864) [Settegiorni editore]. Ad Andrea Ottanelli, uno dei curatori del volume, abbiamo chiesto una presentazione della linea e delle iniziative.

La ferrovia Porrettana celebra quest’anno il suo centocinquantesimo anniversario: fu infatti inaugurata il 2 novembre 1864.
Il primo progetto fu proposto nel 1845 dai fratelli Bartolomeo, Pietro e Tommaso Cini di San Marcello Pistoiese, imprenditori illuminati della montagna, ed ebbe fra i sostenitori anche Camillo Cavour. Fu però necessario attendere l’elezione di papa Pio IX al soglio pontificio per vedere la possibilità della sua realizzazione.

venerdì 7 novembre 2014

Un’idea di democrazia e di partecipazione: l'esperienza della Toscana

di Antonio Floridia (*)

In questi giorni sta avviandosi la fase operativa della legge regionale sulla partecipazione (n. 46/2013), nella nuova versione approvata lo scorso anno (con modifiche della precedente legge 69 del 2007). E’ un’esperienza che continua, dunque, nonostante una parte notevole del mondo politico e istituzionale toscano, sin dall’inizio, abbia guardato a questa legge con una certa diffidenza o indifferenza, o anche con una certa aria di sufficienza. Eppure questa legge è un esempio tra i più significativi, in campo internazionale, di una tendenza importante presente nelle democrazie contemporanee: la diffusione di nuovi istituti e modelli di partecipazione. O più precisamente, di nuovi strumenti di coinvolgimento dei cittadini nei processi di elaborazione e costruzione delle politiche pubbliche. E’ un fenomeno diffuso, molto più in altri paesi europei e nel mondo anglosassone, che in Italia; e, fuori dall’Europa, nel nuovo Brasile democratico. Ed è un fenomeno che può essere considerato un aspetto e un sintomo delle trasformazioni della democrazia, di una ricerca di risposte innovative ai problemi e alle difficoltà delle “democrazie reali”.

giovedì 30 ottobre 2014

"Esatto" è solo un participio. Passato, purtroppo

di Dino Conta

L’Esattore delle tasse è una figura di cui nessuno parla più, è un mestiere che ha resistito per circa 2.000 anni e che ha avuto personaggi celebri che lo hanno esercitato: da quello che sarebbe diventato l’Evangelista Matteo, immortalato dal Caravaggio quando viene chiamato a fare altro, a quello che, seduto dietro ad un tavolino, con lo sguardo chino sui propri fogli, chiedeva perentoriamente “un Fiorino” a Massimo Troisi, sia che quest’ultimo facesse un passo avanti, o uno indietro rispetto alla linea immaginaria davanti alla sua postazione.
A Troisi, in “Non ci resta che piangere”, dopo aver pagato - uno dopo l’altro - ben tre Fiorini, non rimase che mandare a quel paese quel burbero gabelliere (rinunciando a riprendersi una caciotta che gli aveva appoggiato sul tavolino), ma a quanti di noi, da qualche anno a questa parte, è capitato di avere a che fare con un Esattore e di sentirsi davvero minacciati nel caso non si fosse pagato il “debito intimato”?
"Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un Fiorino!":
Massimo Troisi e Roberto Benigni nel film "Non ci resta che piangere" (1984).

venerdì 24 ottobre 2014

Una risata vi seppellirà: Luigi De Magistris e la parabola del populismo giudiziario

di Massimiliano Annetta

Il 24 settembre 2014 Luigi De Magistris, in quel momento Sindaco di Napoli, è stato condannato - insieme a Gioacchino Genchi - dal Tribunale di Roma ad un anno e tre mesi per abuso d'ufficio, per violazione della norma che stabilisce che l'autorità giudiziaria deve ottenere l'autorizzazione del Parlamento per acquisire i tabulati telefonici di un parlamentare. De Magistris avrebbe consumato l'abuso all'epoca in cui (2006-2007) conduceva - in qualità di pubblico ministero presso il Tribunale di Catanzaro - l'inchiesta Why not nell'ambito della quale erano state indagate un centinaio di persone tra le quali politici di primo piano a livello nazionale, a cominciare dall'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi, oltre a presidenti e assessori delle Giunte regionali calabresi di centrosinistra e centrodestra. Dell'ipotesi accusatoria, alla fine, dopo anni di processi, da un punto di vista giudiziario è rimasto ben poco; invece - per effetto della condanna in primo grado e dell'applicazione della "Legge Severino" - il 1° ottobre scorso il Prefetto ha sospeso De Magistris per 18 mesi dalla carica di Sindaco.

Quando gli amici di Ciclostilato in proprio mi hanno chiesto di commentare la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha condannato alla pena di un anno e tre mesi per il reato di abuso di ufficio l’ex pubblico ministero, ex europarlamentare, quasi ex (sospeso in forza della "Legge Severino" dalla carica, chissà se alla fine ritroverà maggioranza e poltrona) sindaco di Napoli Luigi De Magistris mi è venuta subito in mente una frase attribuita a Mikhail Bakunin: “la fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”.

lunedì 20 ottobre 2014

La crisi dell'euro: cause e rimedi. La versione di Stiglitz

Nel pieno del dibattito attorno alla Legge di stabilità per il 2015, del rispetto dei "parametri di Maastricht" da parte dell'Italia e degli altri Paesi dell'eurozona ed ormai ad oltre la metà del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, riproponiamo l'intervento di Joseph Stiglitz, premio Nobel 2001 per l'economia, svolto il 23 settembre presso l'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Nell'occasione sono intervenuti anche: Laura Boldrini (Presidente della Camera), Giulio Marcon (deputato SEL), Giorgio Airaudo (deputato SEL), Francesco Boccia (deputato PD), Laura Castelli (deputata M5S), Stefano Fassina (deputato PD), Giulio Tremonti (deputato GAL), nonché gli economisti Giovanni Dosi, Mauro Gallegati e Mario Pianta.

Non ho bisogno spiegare quanto sia drammatica la situazione economica in Europa, e in Italia in particolare. L'Europa è in quella che può definirsi una «triple dip recession», con il reddito che è caduto non una, ma tre volte in pochi anni, una recessione veramente inusuale. Così l'Europa ha perso la metà di un decennio: in molti paesi il livello del Pil pro capite è inferiore a quello del 2008, prima della crisi; se si estrapola la serie del Pil europeo sulla base del tasso di crescita dei decenni passati, oggi il Pil sarebbe del 17% più alto: l'Europa sta perdendo 2000 miliardi di dollari l'anno rispetto al proprio potenziale di crescita.
Roma, 23 settembre 2014: la "lectio magistralis" di Joseph Stiglitz
presso l'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.
Oggi abbiamo a disposizione una grande quantità di dati sull'impatto delle politiche di austerità in Europa. I paesi che hanno adottato le misure più dure, ad esempio chi ha introdotto i maggiori tagli al proprio bilancio pubblico, hanno avuto le performance peggiori.
Non solo in termini di Pil, ma anche in termini di deficit e debito pubblico. Era un esito previsto e prevedibile: se il Pil decresce anche le entrate fiscali si riducono e questo non può far altro che peggiorare la posizione debitoria degli stati.

giovedì 16 ottobre 2014

Riforma della pubblica amministrazione: sono buone mosse?

di Massimo Migani

Fin dal suo insediamento il Governo attualmente in carica ha annunciato l'intenzione di procedere alla riforma complessiva della pubblica amministrazione; il 30 aprile 2014 è stata quindi avviata una consultazione aperta ai cittadini, con la raccolta di circa 40 mila email, i cui esiti sono stati resi noti il 4 giugno. Il Consiglio dei Ministri ha successivamente (13 giugno) licenziato un disegno di legge-delega e un decreto-legge: mentre il primo ha iniziato il proprio percorso parlamentare alla fine di luglio (l'esame è tuttora in corso presso il Senato della Repubblica), il secondo è stato convertito in legge il 5 agosto. Massimo Migani commenta il senso della riforma in corso.

Il primo impatto, alla lettura dello schema del "disegno di legge Madia" (delega al Governo per la "Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche") presentato al Senato il 23 luglio scorso, è sicuramente positivo. In 15 articoli tutto il complesso mondo della pubblica amministrazione (PA) viene attraversato dal vento innovatore della futura riforma: in quel testo vengono compiutamente elencati i malanni che affliggono la burocrazia italiana.
30 aprile 2014: il Presidente del Consiglio ed
il Ministro della Pubblica Amministrazione
annunciano l'avvio del percorso di consultazione.
La cura ovviamente non è indicata perché, in presenza di una "legge-delega", la terapia viene demandata alla successiva emanazione, da parte del Governo, dei decreti attuativi, da scrivere sulla base delle finalità, dei principi e dei criteri direttivi previsti dalla medesima legge-delega. In questo caso trattasi di uno sforzo titanico: tra i 6 e i 18 mesi successivi all'entrata in vigore della legge, il Governo dovrà emanare dai 16 ai 21 decreti legislativi attuativi della riforma, con l'eventuale ulteriore emanazione di altri 11 decreti correttivi che dovranno  adeguare e perfezionare la nuova macchina amministrativa.

lunedì 13 ottobre 2014

"Omar": una storia d'amore nella Palestina occupata

di Cristina Pucci

CinemAnemico: rassegna "popoli sotto assedio".
La Casa Del Popolo Di Settignano (tutto maiuscolo perché è davvero Maiuscola ), luogo vivo, caotico, musicale, rumoroso, pieno di gente che va e che viene, di ragazzi dall'aria scaruffata e non solo che chiacchierano bevendo birra ed altro, sull'uscio o all'interno, ha una essenza di vera socialità che conforta e scalda l'anima in questi tempi di i-pad, i-phone, tv e solitudini disperate. E poi a ottobre vi inizia il "CinemAnemico", le sue programmazioni consentono a cinefili e non di vedere film non altrimenti visionabili; film belli sempre, spesso anche premiati nei Festival canonici, ma senza distribuzione nelle nostre sale; si vedono in lingua originale, i sottotitoli li mette, con qualche aiuto, Simone Innocenti, un geniaccio che, quando non fa il muratore, il suo lavoro, dedica il suo tempo a visionare filmati di ogni luogo. I film e i temi che sceglie sono sempre encomiabili, mai lievi per evadere, ma sempre realistici per far conoscere, dedicati a chi, lontano dal nostro Occidente ricco ed impari, non ha, a chi scappa, a chi viene ucciso, a chi viene perseguitato e oppresso. Si cena pure se si vuole, per una cifra assolutamente modica, 8 euro, bevuta compresa. Cucinano "quelle donne", benedette donne!
"Popoli sotto assedio" è il titolo del primo ciclo, si inizia (3 ottobre) con "Omar", film interamente palestinese, soldi, interpreti, ambientazione, il regista è Hany Abu-Assad , palestinese che vive in Olanda, già noto e candidato all'Oscar con "Paradise now", e anche questo lo è stato; a Cannes ha vinto applausi scoscianti e un premio della giuria. Un bel film, un film straziante, che ti lega al pensarci e ripensarci. Una storia d'amore delicata e potente ci mostra momenti di leggerezza possibili, ma l'assedio appunto, l'occupazione della Cisgiordania da parte degli Israeliani, ha creato un tale clima di odio da rendere predominante e sovrana solo la distruttività, impensabili gioia, amore e vita normale, inesistenti strade e case normali, alberi magari o qualche fiore. I luoghi sono di grigio cemento da cui fuoriescono i pezzi di ferro che lo rendono armato, le strade sono strettissime, spoglie, veri budelli irriconoscibili e indistinti, un altissimo muro separa due parti della città, penzola una corda qua e là: è con essa che Omar si arrampica, con baldanza ed incoscienza giovanili all'inizio, per andare di là a trovare la sua Nadia, dopo qualche tempo e terribili e ripetute esperienze di carcerazione e torture e sevizie psicologiche e tradimenti da varie parti non gli riesce più tirarsi su con quella corda, pare aver perso forza, vitalità e capacità di infuturazione.

giovedì 9 ottobre 2014

I Rom non rubano i bambini, nemmeno su Facebook

di Nicola Novelli (*)

Con l'affermarsi dei mezzi telematici via internet ed in particolare con la diffusione dei social media (tra i quali Facebook è il più noto e diffuso) anche la giurisprudenza si trova sempre più spesso ad occuparsi di comportamenti sanzionabili (dalla molestia alla diffamazione), ancorché commessi con tali mezzi o in tali luoghi.
Solo nel 2014 si contano già diverse sentenze della Corte di Cassazione, l'ultima delle quali  risale alla metà di settembre 2014 in cui la Sezione I affronta un caso di molestie ripetute e frequenti commesse - tra l'altro - mediante l'uso di Facebook. A tale proposito la Corte ha argomentato in merito alle modalità di espressione degli apprezzamenti molesti veicolati attraverso il social network, distinguendo il caso del loro inserimento sulla pagina della persona offesa (il "diario") leggibile da parte di tutti coloro che l’avessero aperta e, comunque, a tutti gli “amici”; da quello del loro invio tramite la messaggeria, che resta invece riservata alla lettura della sola persona destinataria. Nella  prima ipotesi, infatti, secondo la Suprema Corte, vi sarebbero le condizioni di ritenere pubbliche le molestie perpetrate ai danni della vittima, dovendo invece, nell’altra ipotesi, queste ultime considerarsi private.
Su questo tema abbiamo raccolto una riflessione di Nicola Novelli, Consigliere regionale dell'Ordine dei giornalisti della Toscana.

lunedì 6 ottobre 2014

L’utopia concreta di Giorgio La Pira

di Vanessa Roghi (*)

Il 23 settembre scorso è stato presentato in anteprima a Firenze, nel Salone dei Cinquecento, il documentario Giorgio La Pira - La concretezza dell'utopia, poi trasmesso il 2 ottobre su Rai 3 nell'ambito della rubrica Correva l'anno. Un documento filmato molto interessante e che - pur narrando eventi di oltre 50 anni fa - pone in evidenza l'attualità dei temi che furono al centro dell'azione politica di La Pira: la questione sociale, la dignità del lavoro, la politica internazionale in una prospettiva di pace, i rapporti dell'Italia con i Paesi del Mediterraneo. Abbiamo chiesto a Vanessa Roghi, curatrice del documentario, una presentazione del lavoro ed una riflessione su questa esperienza.

Quando mi hanno chiesto di scrivere un documentario su Giorgio La Pira sono rimasta perplessa, temevo infatti che le fonti audiovisive fossero poche, che fosse difficile se non impossibile raccontare la sua vita per immagini.
Mi sono presto accorta, invece, che mi sbagliavo: vuoi per la sua natura assolutamente “telegenica”, in anni nei quali i politici in tv apparivano tutti imbalsamati, vuoi per la grande amicizia che lo legava a Filiberto Guala prima, a Ettore Bernabei poi, La Pira era stato spesso ospite della televisione a partire dai primissimi anni della sua storia. E, malgrado questo, malgrado le annotazioni riguardo alla sua presenza fossero segnalate dal catalogo dell’archivio Rai, non era scontato trovarne materialmente traccia.

giovedì 2 ottobre 2014

Gli indirizzi per la razionalizzazione delle società partecipate locali: criticità e opportunità

di Stefano Pozzoli (*)

Carlo Cottareli,
Commissario straordinario per la revisione della spesa.
Il 7 agosto scorso è stato presentato ufficialmente il documento “Programma di razionalizzazione delle partecipate locali” redatto da Carlo Cottarelli, Commissario straordinario per la revisione della spesa (o spending review), figura istituita dal Governo Monti e successivamente riconfermata dal Governo Letta. Il documento analizza la situazione delle migliaia di enti e società partecipate dalle Regioni e dagli Enti locali, e propone una serie variegata di azioni per razionalizzare il settore. Durante l'estate sembrava che alcune delle misure proposte da Cottarelli sarebbero state inserite nel decreto "Sblocca Italia", ma il Consiglio dei Ministri del 29 agosto ha rinviato la questione, che dovrebbe invece trovare spazio nella Legge di stabilità per l'anno 2015 (attualmente in corso di predisposizione). A Stefano Pozzoli, esperto che ha collaborato con il Commissario, abbiamo chiesto una presentazione del documento.

lunedì 29 settembre 2014

Riforma della giustizia: vocabolario semiserio

di Lorenzo Zilletti (*)

Dopo l'annuncio (30 giugno) dei temi oggetto dell'azione di riforma sulla Giustizia, il 29 agosto scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato una prima serie di provvedimenti normativi: uno in forma di decreto-legge (quindi con un procedimento di approvazione da parte del Parlamento ben definito nel tempo), e sei in forma di disegno di legge (che quindi affronteranno un procedimento di approvazione maggiormente rimesso alla volontà e ai tempi del Parlamento):
Andrea Orlando,
Ministro della Giustizia.
  • Decreto-legge "Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile";
  • Disegno di legge "Delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile";
  • Disegno di legge "Riforma della disciplina riguardante la responsabilità civile dei magistrati";
  • Disegno di legge "Misure volte a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti";
  • Disegno di legge "Modifiche alla normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena";
  • Disegno di legge "Delega al Governo per la riforma del Libro XI del Codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l'estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive";
  • Disegno di legge "Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace".
In realtà, ad oggi risultano noti solo il decreto-legge (in corso di esame da parte della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica) ed il disegno di legge sulla responsabilità civile dei magistrati.

giovedì 25 settembre 2014

Ciao Mara

Il 13 settembre scorso è morta Mara Baronti.

Dirigente della Federazione giovanile comunista di Firenze, agli inizi degli anni ' 70. Poi, responsabile della commissione femminile e del settore stampa e propaganda del Partito Comunista Italiano. Successivamente esponente del PDS, dei DS e quindi di SEL.
Consigliera comunale ed assessora al Comune di Sesto Fiorentino (anni '80). Consigliera comunale a Firenze, durante il mandato del Sindaco Mario Primicerio (1995-1999). Presidente della Commissione regionale per le pari opportunità della Toscana (1995-2002). Successivamente Presidente dell'Associazione Giardino dei Ciliegi, di cui era stata tra le fondatrici.

Una vita impegnata per i valori di uguaglianza sociale, dalla parte delle donne.
Una vita al servizio delle istituzioni democratiche.

La ricordiamo con questo bel video.


Ciao Mara!


- Commissione regionale per le pari opportunità della Toscana
- Giardino dei Ciliegi - Centro ideazione donna


Venerdì 3 ottobre 2014, ore 17:00 il Giardino dei Ciliegi (Via dell'Agnolo 5, Firenze)
organizza un incontro per ricordare Mara.

domenica 21 settembre 2014

L'operazione "Margine di protezione": una lettera aperta agli ebrei americani

di Israeliani per un futuro sostenibile

A Gaza l'operazione "Margine di protezione" ("Protective Edge") era in corso ormai da alcune settimane quando alla comunità ebraica nord-americana venne indirizzata una lettera aperta, sottoscritta da oltre 300 israeliani che attualmente risiedono negli Stati Uniti.
Riproponiamo questo testo per il suo indubbio interesse; i firmatari costituiscono il nucleo originario di un gruppo denominato "Israelis for a Sustainable Future".
L'emergenza umanitaria a Gaza non è terminata e la tregua tra le parti in conflitto appare comunque precaria.

Una lettera aperta agli ebrei americani

Siamo un gruppo di israeliani viventi attualmente negli Stati Uniti. Ci rivolgiamo a voi in quanto ci opponiamo agli atti compiuti dal governo israeliano nel contesto dell'operazione "Margine di protezione".
Ciò non significa che non riconosciamo la minaccia che Hamas costituisce per il popolo israeliano. Ci opponiamo a che vengano usate armi là dove vive la popolazione civile e denunciamo il sacrificio di civili da parte sia del regime di Hamas sia del governo d'Israele. Se richiediamo che cessi il bombardamento di Gaza, ciò non implica che non ci rendiamo conto delle condizioni impossibili in cui sono costretti a vivere gli israeliani che risiedono nella parte a sud del Paese. Né significa che non esigiamo per loro condizioni di sicurezza. Ma riconosciamo anche che dal governo d'Israele tale loro esigenza viene sistematicamente ignorata, salvo farla valere quando o governanti ritengano di trarne qualche vantaggio. In meno di sei anni abbiamo assistito a tre operazioni militari di grandi dimensioni; si tratta di operazioni che vengono riproposte periodicamente perchè sono infruttuose. D'accordo, per il momento le riserve di Hamas sono svuotate e le iniziative del movimento sono temporaneamente bloccate. Ma il prezzo morale richiesto per conseguire un tale risultato non valeva la pena che venisse pagato. E quand'anche ne fosse valsa la pena, sul lungo periodo l'uccisione di migliaia di civili e lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di abitanti della Striscia non indeboliscono Hamas. Un simile bagno di sangue non fa che alimentare quell'unica risorsa di cui Hamas non può privarsi: l'odio. Solamente negoziati significativi di pace e la fine del regime di occupazione in Cisgiordania e a Gaza (il blocco è pur sempre una forma di occupazione) potranno prevenire la prossima salva di missili su Israele e la prossima serie di uccisioni indiscriminate a Gaza.

giovedì 18 settembre 2014

Tram: sopra o sotto?

di Giovanni Mantovani (*)

Mentre dal maggio scorso sono finalmente partiti i più volte annunziati cantieri per la realizzazione delle linee 2  e 3 del sistema tramviario fiorentino, il 29 agosto il Governo ha prima annunciato e poi presentato un decreto-legge ("Sblocca Italia") che ha l'obiettivo generale di riprogrammare le risorse pubbliche stanziate per una serie di opere infrastrutturali di rilievo nazionale e locale, e di semplificare le connesse procedure di approvazione e realizzazione.
Il decreto, che ha appena iniziato il percorso di approvazione da parte del Parlamento, tra le varie misure include uno stanziamento di 100 milioni di euro per il sistema tramviario fiorentino, senza precisare esattamente per quale tratta o opera d'arte specifica sia destinato; tuttavia il decreto, nell'attuale formulazione, condiziona il conferimento di queste risorse alla possibilità di appaltare le opere entro il 30 aprile 2015 e di avviarne i cantieri entro il 31 agosto 2015 (art. 3, comma 2, lettera c). Questa misura, che giunge dopo numerosi annunci succedutisi negli ultimi mesi, prima e dopo la campagna elettorale amministrativa della scorsa primavera, ha immediatamente riportato l'attenzione dell'opinione pubblica sul problema principale che condiziona pesantemente l'assetto e la funzionalità del sistema tramviario fiorentino: come servire il Centro storico cittadino e come servire, oltre ai quartieri occidentali, anche quelli orientali?
Il problema è complicato dal fatto che negli anni scorsi i progetti iniziali sono stati più volte rimessi in discussione e che l'ipotesi del sottoattraversamento del Centro storico, annunciata come "decisa" dal precedente Sindaco, è in realtà priva di qualunque progettazione tecnica, essendo accompagnata solo da uno "studio di prefattibilità", peraltro mai reso pubblico e di cui quindi si ignorano i contenuti. Perciò tale ipotesi non può in alcun modo essere finanziata con l'attuale decreto "Sblocca Italia".
La copertina del n. 12/2014
del magazine TXT
La decisione di sostituire il passaggio in superficie della tramvia (lungo l'asse Piazza Stazione - Piazza S. Giovanni - Piazza S. Marco - Piazza della Libertà, per il quale nel 2009 era già stato approvato il progetto definitivo) con l'ipotetico passaggio sotterraneo, non è mai stata motivata in modo razionale, o comunque sottoposta ad un rigoroso vaglio tecnico, ma è sempre apparsa come una decisione "politica" finalizzata esclusivamente a liberare dal traffico l'area del Duomo per destinarla all'uso esclusivo dei pedoni, senza alcuna seria considerazione dei suoi effetti sulla mobilità cittadina, presente e futura.
In tale contesto "Ciclostilato in proprio" ripubblica, grazie alla collaborazione di Pacini Editore e del direttore Daniele Lauria, un interessante articolo appena apparso sul numero 12/2014 del magazine TXT, in cui viene analizzato il problema sotto il profilo tecnico, esplicitando i criteri in base ai quali sarebbe necessario valutare le due alternative sul tappeto. Ovviamente è auspicabile che - diversamente dal recente passato - qualunque decisione sarà assunta dalle Amministrazioni coinvolte, la soluzione sia correttamente e trasparentemente motivata, secondo un approccio quale quello descritto nell'articolo.

venerdì 29 agosto 2014

Rappresentanza e Governo: quale nuovo equilibrio tra Stato e Regioni? Riflessioni a margine di un articolo di Roberto D'Alimonte

di Simone Siliani

Roberto D'Alimonte scrive un articolo sulla riforma costituzionale in corso ("Regioni e Senato: cresce l'equilibrio", ne Il Sole 24 Ore del 10 agosto) il cui contenuto, in estrema sintesi, è il seguente: il nuovo Senato si fonda sulle Regioni, che però hanno prodotto la classe politica più corrotta e screditata della storia repubblicana; ma state tranquilli, miei concittadini, il nuovo Senato non conterà niente perché avrà poteri più limitati, in quanto lo Stato si riprende competenze (con la riforma del Titolo V) e, soprattutto, perché con la legge elettorale maggioritaria che si profila all'orizzonte la maggioranza che si formerà alla Camera potrà fare tranquillamente a meno, in molti casi, dell'inutile nuovo Senato. Dunque, state sereni, le Regioni con il loro ridicolo Senato non minacceranno la governabilità!
Una recente seduta della Commissione Affari costituzionali del Senato della Repubblica, dove è stata discussa
la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione, approvata in prima lettura il 7 agosto 2014:
da sinistra Maria Elena Boschi (Ministro per le riforme costituzionali),
Roberto Calderoli (relatore di maggioranza della riforma), Anna Finocchiaro (Presidente della Commissione).
Sorge spontanea una domanda (anzi, due): ma se il Senato nuova versione non conta niente, perché i toni da ultima spiaggia usati dal Governo per cui da questa riforma si fa dipendere la stessa possibilità di far ripartire il Paese? Ma, soprattutto, se è vero il ragionamento del professor D'Alimonte, allora non sarebbe più coerente e meno costoso (visto che questo è il leit motiv che Renzi ha scelto per costruire il consenso attorno a questa riforma) abolire il Senato e accedere tranquillamente ad un governabilissimo monocameralismo?

lunedì 18 agosto 2014

Carcere: quale Italia e quale modello sociale

di Stefano Anastasia (*)

Apparentemente più tranquilli, siamo andati in vacanza con 55mila detenuti: 10mila in meno di quando siamo stati condannati dalla Corte europea dei diritti umani, 10mila più di quanti le nostre carceri ne potrebbero ospitare secondo gli ordinari parametri di abitabilità degli immobili. Siamo a metà del guado ed il Consiglio d’Europa ce l’ha riconosciuto, rinviandoci a una nuova valutazione da qui a un anno. Respiriamo, ma non possiamo mollare. Intanto perché nella violazione dei diritti umani vale il motto dei moschettieri del Re, “uno per tutti, tutti per uno”: ogni detenuto in condizioni inumane o degradanti, fosse pure solo uno, merita l’attenzione di tutti, e se il sovraffollamento resta, con esso resta anche il rischio di una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. E poi non si può mollare perché il risultato è ancora incerto e tutt’altro che stabilizzato. Ci sono voluti quattro decreti-legge (Severino, Cancellieri 1 e Cancellieri 2, Orlando), due leggi ordinarie (Alfano e depenalizzazione e messa alla prova per gli adulti) e una storica sentenza della Corte costituzionale (quella che ha abrogato la legge Fini-Giovanardi) per raggiungere questo risultato, ma - al di là delle singole disposizioni contenute in ciascuno di quei provvedimenti - bisogna avere la consapevolezza che poggia su piedi di argilla.

venerdì 18 luglio 2014

L'Arno e Firenze, quale sicurezza 50 anni dopo l'alluvione. Intervista a Giorgio Federici

Nel novembre del 2016 si celebrerà il 50° anniversario dell'alluvione di Firenze che nello scorso secolo devastò la città ed un'ampia area della Toscana, portando morte, distruzione fisica, sconvolgimento sociale, perdita e danni irrimediabili di beni storici e artistici unici.
Firenze, 4 novembre 1966: l'Arno a Ponte Vecchio (foto di Joe Blaustein). 
Nella calura estiva si tende a rimuovere il problema della sicurezza idraulica di Firenze, salvo poi "affacciarsi dalle spallette dell'Arno" con lo sguardo ansioso a traguardarne il livello in occasione delle ricorrenti piogge invernali e primaverili, quando il fiume da amico e "sfondo da cartolina" si trasforma, spesso repentinamente, in una minaccia enigmatica.
Da poco più di un anno, in vista del 50° anniversario dell'alluvione, si è avviato un progetto articolato, promosso inizialmente dall'Università di Firenze, che intende fare il punto della situazione, oltre che ricordare adeguatamente, ma non ritualmente, quell'evento solo apparentemente lontano, che ha cambiato per sempre la città e il suo territorio.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Federici, docente di Costruzioni idrauliche e marittime e Idrologia presso il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale (DICEA) dell'Università degli studi di Firenze, nella sua veste di Segretario del Comitato di coordinamento del Progetto Firenze 2016. Federici fa il punto sulle attività incluse nel Progetto, anche alla luce del recente incontro del Comitato Tecnico-Scientifico Internazionale, costituito da esperti di primo piano, di cui il Progetto si è dotato per supportare le proprie attività.

giovedì 10 luglio 2014

"Non si rompe il termometro per eliminare la febbre". Intercettazioni, la versione di Nordio

a cura di Tony Rusty

Il 30 giugno scorso, nel corso di una conferenza stampa (presenti il Presidente del Consiglio, il Ministro della Giustizia ed il Ministro degli Interni), il Governo ha presentato i 12 punti in cui intende articolare, nei prossimi mesi, la propria azione riformatrice sui temi della Giustizia. Il Governo non ha ancora depositato i testi dei disegni di legge con i quali dare attuazione ai punti annunciati, preferendo per ora promuovere una discussione ed un confronto pubblico: a tal fine ha avviato la raccolta di indicazioni e spunti tramite una consultazione dei cittadini che si concluderà il 31 agosto 2014 (a tal fine è stato attivato un indirizzo di posta elettronica: rivoluzione@governo.it).

Il video della conferenza stampa del Governo (30.6.2014).

Tra i punti di dibattito indicati dal Governo vi è anche la disciplina delle intercettazioni, sulla quale il Presidente del Consiglio ha dichiarato che non è ancora pronto un testo di riforma. Il tema è stato declinato per lo più sotto il profilo della ricerca del miglior equilibrio tra diritto all’informazione e tutela della privacy: "nessuno vuole bloccare le intercettazioni disposte dai magistrati - è stato detto nel corso della conferenza stampa - ma ci sono vicende che non attengono alle inchieste e che sono strettamente personali". Il Presidente del Consiglio ha chiesto che gli organi di informazione avanzino proposte sul tema.

martedì 1 luglio 2014

Una corrispondenza inedita sulla pianificazione urbanistica a Firenze

di John Stammer

Ciclostilato in proprio è venuto in possesso di una recente corrispondenza inedita tra John Stammer e l'amico Robert Zero in merito alla pianificazione urbanistica fiorentina, in cui sembra sia sfatato uno dei tanti miti fioriti in città negli ultimi anni. Ciclostilato in proprio non poteva non pubblicarla.

Caro Robert,
tu mi chiedi notizie del Nuovo Piano di Firenze. Da quando ho iniziato, alcuni anni orsono, dopo la mia intensa attività nel Regno Unito, ad occuparmi delle vicende urbanistiche di una delle città più belle e importanti dell'Italia, ho scoperto che, in questo paese, bisogna sempre guardare dietro le parole. Questa tua richiesta mi ha dato modo di sperimentare anche su questo tema la mia nuova attitudine. Ecco quindi quello che ho scoperto.

giovedì 26 giugno 2014

"Quando c'era Berlinguer"

di Cristina Bevilacqua

Ho visto il film di Walter Veltroni “Quando c’era Berlinguer” e mi è piaciuto. Ci racconta la storia di un protagonista della storia politica italiana, in modo intenso, emozionante e originale, che sollecita memoria e cultura. E’ un documentario non retorico, che fa un ritratto moderno, accorato e prezioso di Enrico Berlinguer.

Subito il regista va al nocciolo del problema: che cos’è stato Berlinguer per il PCI e per la storia del nostro Paese? Il film inizia in modo durissimo, così come tristissima e commovente è la parte finale.
Una serie di interviste, ci mostrano come molti, a trenta anni dalla sua morte, non abbiano idea di chi sia: risposte strampalate, di chi cerca di indovinare come se si trattasse di un quiz. Evidenziano una gran confusione, che ci rende consapevoli del fatto che non esiste una coscienza politica senza la memoria del passato. E che per evitare il peggio, è necessario alimentare la conoscenza e la consapevolezza, senza dare mai niente per scontato.

giovedì 19 giugno 2014

Considerazioni sull'esito del voto europeo ed amministrativo del 25 maggio e 8 giugno

di Antonio Floridia (*)

L’analisi del voto del 25 maggio, man mano che sono disponibili studi e ricerche più approfondite, si presenta piuttosto semplice: tutt’altro che semplice, invece, è la discussione sulle implicazioni politiche di questi risultati.
Dal punto di vista dell’analisi del voto europeo, si fa presto ad elencare i fattori e i fenomeni che spiegano il risultato:
a) la presenza di un “astensionismo asimmetrico”: ossia, il calo dei votanti non si è distribuito uniformemente tra le forze politiche, ma ha “colpito” alcune di esse più di altre. In particolare, sono stati ex-elettori del centrodestra e, in una certa misura del M5S, a far crescere la percentuale dei non-votanti;
b) l’elevatissimo livello di “fedeltà” degli elettori del PD;
c) tuttavia, in presenza di un elevato astensionismo, soltanto la “tenuta” degli elettori PD del 2013 non sarebbe stata sufficiente ad ottenere quella percentuale elevata (40,8%) che è apparsa così sorprendente. Il PD acquisisce “in entrata” oltre due milioni e mezzo di voti “nuovi”, che provengono in particolare (ed il dato è confermato da tutte le analisi dei “flussi” nelle varie aree del Paese) dall’area centrista di “Scelta civica”, praticamente “prosciugata”, e solo in parte da ex-elettori del M5S (molti meno di quanti si è detto o sperato);
d) il quadro non sarebbe completo se non si rilevasse un altro fenomeno, che peraltro suona come una conferma di un dato “storico”: sono pochissimi gli elettori di centrodestra che “passano” direttamente al voto per il centrosinistra;
e) solo un clamoroso errore politico di Grillo (avere alzato le aspettative e usato toni aggressivi) ha permesso di leggere come una “sconfitta” il risultato del M5S: che, in realtà, ottiene un risultato tutt’altro che scontato e irrilevante. Soprattutto, emerge un dato: “la cultura”, la visione delle cose, che trasmette Grillo continua ad avere una forte presa in vasti strati dell’elettorato e non sembra destinata a dissolversi tanto facilmente.

lunedì 16 giugno 2014

Il sistema ferroviario fiorentino e l’alta capacità: intervista ad Angelo Pezzati

All'indomani delle elezioni del 25 maggio scorso Firenze si trova ad affrontare nuovamente e concretamente, dopo la stasi degli ultimi cinque anni, il tema del suo potenziamento infrastrutturale. Dalle recenti dichiarazioni degli esponenti della nuova Amministrazione comunale uscita dalle urne sembra emergere la consapevolezza delle sfide e delle difficoltà che attendono la città nei prossimi anni. Oltre alla prosecuzione del sistema tramviario (linee 2 e 3), che vedrà impegnato il Comune in prima linea, vi è il tema del completamento delle opere ferroviarie connesse con il sistema nazionale dell'alta capacità ferroviaria, previste fin dal 1999 e già finanziate, progettate ed appaltate, ma solo in parte attuate.
Ne abbiamo parlato con l'Ing. Angelo Pezzati, già dirigente delle Ferrovie dello Stato, ed in particolare dal 1999 al 2008 Direttore del compartimento di Firenze di Rete Ferroviaria Italiana. Attualmente Pezzati è Presidente della Sezione Toscana del Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI) e libero professionista.

mercoledì 11 giugno 2014

Nove massime di deontologia giudiziaria

di Luigi Ferrajoli (*)

(intervento in occasione del XIX Congresso di Magistratura Democratica - Roma, 31.1/3.2.2013 - download)

La riforma della Giustizia sembra diventata una delle priorità del Governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene, come emerge dalle stesse dichiarazioni del Presidente del Consiglio dopo l'esito delle elezioni europee del 25 maggio scorso. Sui contenuti della riforma ancora non vi sono elementi ufficiali su cui esprimersi, anche se alcune recenti dichiarazioni del Ministro dalla Giustizia, Andrea Orlando, fanno intravedere più linee di intervento. A questo quadro si sono adesso sovrapposti gli effetti sull'opinione pubblica di alcune clamorose indagini condotte da diverse Procure della Repubblica (in particolare quella sull'EXPO a Milano e quella sul MOSE a Venezia), che sembrano determinare un'accelerazione (e forse una sterzata) della riflessione e dell'iniziativa politica su questi temi. In tale contesto ci è parso di grande interesse riproporre l'intervento svolto dal Prof. Luigi Ferrajoli in occasione dell'ultimo congresso di Magistratura Democratica (2013): per quanto contenga alcuni riferimenti all'attualità del momento in cui è stato pronunciato, vi sono sviluppate riflessioni ed indicazioni di grande interesse e rilievo che - anche in questa fase - sarebbe necessario che venissero tenute presenti, dal legislatore e dagli operatori della giustizia.

giovedì 5 giugno 2014

Riforme istituzionali. A che punto siamo?

dibattito pubblico promosso da Testimonianze

presentazione di Simone Siliani
La riforma del bicameralismo paritario è diventato il cuore del tema delle riforme istituzionali, scalzando peraltro quello della riforma del sistema elettorale (forse dato troppo presto per acquisito). Nel fuoco della polemica politica sull'argomento, sembra si sia perso di vista il perché della riforma, quali debbano essere le motivazioni profonde della riforma e l'obiettivo sostanziale della stessa. E' evidente che non si può motivare una riforma costituzionale, la riforma del sistema di governo e dell'assetto dei poteri dello Stato, con la necessità di risparmiare qualche milione di euro e per velocizzare l'iter di approvazione delle leggi. Se si tocca un elemento cruciale del sistema di governo costituzionale, lo si deve fare per ricreare un equilibrio democratico di poteri complessivamente più avanzato.

sabato 31 maggio 2014

La comunicazione politica ai tempi di Twitter, tra giornalismo e social media

seminario promosso dal blog Ciclostilato in proprio

presentazione di Arnaldo Melloni
Come è cambiata la comunicazione politica con il consolidarsi della rete? La crisi dei quotidiani cartacei è irreversibile? Il blog è uno strumento già superato?
Sono solo alcune delle possibili domande che ruotano attorno al tema della comunicazione, in generale e di quella politica in particolare, e che utilizzeremo come stimoli per avviare la discussione del prossimo 17 giugno.
Per dei nativi non digitali come noi, la sfida di un blog non poteva essere limitata alla rete. Abbiamo inteso l'avvicinarsi a forme relativamente nuove di comunicazione con l'idea di non abbandonare una socialità di tipo più tradizionale; da qui la necessità di accompagnare l'attività del blog con momenti pubblici di dibattito che potessero nutrire di linfa nuova Ciclostilato in proprio.

martedì 27 maggio 2014

Sinistra e diritti. Questione morale e garantismo: risposta a Micromega

di Massimiliano Annetta

Ho sempre trovato la lettura dei sadomasochisti giudiziari di Micromega istruttiva per la banale ragione che con loro il discrimine torna immancabilmente nitido: da una parte loro, la "santa alleanza" tra linciatori e tricoteuses, dall’altra la sobria invocazione della Giustizia uguale per tutti.
Enrico Berlinguer
Ebbene, anche stavolta non sono rimasto deluso: di pochi giorni orsono le dichiarazioni di tale Avv. Giuseppe Zupo che, un attimo dopo l’autorizzazione all’arresto del deputato del PD Francantonio Genovese, ben rappresentata dall’ottuso sorriso del deputato grillino che l’ha festeggiata mimando i ceppi ai polsi, ci ha ammonito che: “l’unico erede della questione morale di Berlinguer e del PCI è il Movimento 5 Stelle”.
Confesso subito: al momento della lettura ahimè ignoravo chi fosse l'Avv. Zupo. Ho cercato di rimediare scoprendo che si tratta di un anziano avvocato che ai tempi del PCI di Berlinguer, quindi a spanne qualche lustro fa, ne è stato niente di meno responsabile nazionale della giustizia.
Fin qui indagine facile, visto che lo stesso articolo di Micromega metteva ben in evidenza queste medaglie del Nostro. Ma, forse per deformazione professionale, sono curioso assai e non mi son fermato qui e che ti scopro?

lunedì 26 maggio 2014

Berlinguer e la politica di austerità: lungimiranza e coraggio di un leader

di Alessio Bartaloni

L'avvicinarsi del trentennale dalla scomparsa di Enrico Berlinguer (11 giugno) sta suscitando, come prevedibile, molte riflessioni intorno alla figura del segretario del PCI.
Ha cominciato in maniera quasi poetica Veltroni con lo struggente film-documento "Quando c'era Berlinguer" e stanno continuando, in maniera ahimè maldestra e stucchevole, complice la campagna elettorale, forcaioli di varia risma.
Non vi è dubbio che la personalità ed il carisma del personaggio siano tutt'ora enormi e suscitino ancora un fascino che, ovviamente, non può essere certo più confuso con la particolarità del momento storico, ma deve evidentemente essere riferito al solo personaggio. Ed è oltremodo vero che la figura dello statista sardo si presta a varie letture e considerazioni che l'ormai non breve spazio temporale che ci separa dalla stagione politica che lo vide protagonista rendono (o dovrebbero rendere) più facile.
Oltre che della fin troppo speculata "questione morale", oltre che della fase del compromesso storico e della solidarietà nazionale, credo che un rinnovato interesse dovrebbe suscitare (e in parte sta già suscitando) la suggestione intorno alla cosiddetta austerità, rinnovato interesse certo aiutato dalla crisi economica e ancora prima dai processi di globalizzazione.

lunedì 19 maggio 2014

La tramvia nei programmi dei candidati a Sindaco di Firenze

a cura di Arnaldo Melloni

Facendo seguito all’intervista a Giovanni Mantovani recentemente pubblicata su questo blog, abbiamo fatto un lavoro di ricerca sui programmi dei candidati a Sindaco di Firenze pubblicati sul web, ed estratto da ciascuno i riferimenti alla tramvia.
Come si può vedere, le differenze tra i candidati sono significative, sia in termini di approfondimento del tema che di valutazione dello stato attuale e dei possibili sviluppi.
La tabella riepiloga questa indagine, mentre nel seguito è possibile leggere i brani del programma di ciascun candidato in cui viene trattato il tema del sistema tramviario.
Circa le prospettive delle infrastrutture cittadine - e della tramvia in particolare - si è parlato anche nel corso del confronto tra 9 dei 10 candidati a Sindaco, svoltosi a Firenze presso il Giardino Torrigiani il 12 maggio scorso; l'argomento è di grande attualità, visto che sembra davvero imminente il concreto avvio dei lavori per la realizzazione delle linee 2 e 3.

Candidato
Parla di tramvia
Favorevole
Miriam Amato
Laura Bennati
Tommaso Grassi
Paolo Manneschi
No
-
Dario Nardella
Cristina Scaletti
Gianna Scatizzi
No
Marco Stella
No
Achille Totaro
No
-
Attilio Armando Tronca
No
-

Firenze, il capolinea della linea tramviaria T1 presso la stazione di Santa Maria Novella