A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



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Aldo Moro

giovedì 20 novembre 2014

La riorganizzazione dei servizi pubblici locali in Toscana, aspettando la Legge di stabilità 2015

di Alfredo De Girolamo (*)

Roma, 15 ottobre 2014: il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi (a sinistra),
ed il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan (a destra),
illustrano alla stampa i contenuti della proposta di Legge di stabilità 2015.
Alla fine di ottobre il Governo ha depositato il testo della Legge di Stabilità per il 2015, attualmente in corso di esame presso la V Commissione "Bilancio" della Camera dei Deputati. Nei mesi precedenti era stato da più parti immaginato, ed in qualche caso auspicato, che il testo recepisse le indicazioni scaturite dal lavoro di analisi sui possibili risparmi per il comparto pubblico condotto dal Commissario straordinario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli, con particolare riferimento al settore delle società a partecipazione pubblica. In realtà, il testo depositato dal Governo, salvo eventuali novità che potranno scaturire dal dibattito parlamentare, sembra aver ben poco accolto quelle indicazioni; lo stesso Cottarelli dall'ottobre 2014 non ricopre più l'incarico di Commissario.
La proposta di Legge di stabilità 2015 affronta il settore delle società partecipate all'articolo 43 (razionalizzazione delle società partecipate locali). L'articolo interviene sulla disciplina vigente dei servizi pubblici locali (SPL) modificando e innovando in materia di: ruolo e funzioni degli Enti di governo degli Ambiti o bacini territoriali ottimali o omogenei; mantenimento della concessione in caso di acquisizione o fusione societaria; criteri per i finanziamenti disposti a valere su risorse statali relativamente ai servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica; esclusione di talune categorie di spese dal patto di stabilità interno (per un'analisi dell'articolo 43 si può vedere il dossier predisposto dall'Ufficio Studi della Camera dei Deputati).
In attesa dell'approvazione della Legge di stabilità 2015, in Toscana è comunque in corso un processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema dei SPL, con particolare riferimento al settore del trattamento e della distribuzione delle acque, della gestione dei rifiuti, del trasporto pubblico locale, dell'energia. In questo intervento Alfredo De Girolamo fa il punto della situazione.

Il quadro dei servizi pubblici locali a rilevanza industriale in Toscana è ad un punto cruciale, ed i prossimi probabili provvedimenti del Governo potrebbero arrivare in un contesto interessante e carico di potenzialità. Nel settore dei rifiuti infatti esiste già un gestore di ambito (Sei Toscana) in forma di società mista aggiudicataria di una gara. Nelle prossime settimane verrà aggiudicata la gara dell’Ato Centro (il 7 novembre scorso è decorso il termine per le offerte ) e poco dopo la gara per il partner privato dell’Ato Costa se l'iter di gara sarà confermato. Quello che ne emergerà è un quadro di tre gestori, frutto dell’aggregazione delle società pubbliche preesistenti (una ventina), o interamente pubbliche o miste. Per questi soggetti le annunciate norme del Governo in potrebbero essere molto interessanti per un percorso di integrazione fra di loro e/o di quotazione in Borsa. Nel settore del gas ci saranno 11 gare e la Toscana ha già ridotto la propria presenza di aziende pubbliche o miste a tre soggetti. Le gare, anche se oggetto dell'ennesimo, probabile rinvio, saranno un banco di prova importante per i soggetti toscani, anche se il “costo” (valore del riscatto delle reti) di tali gare è tale da scoraggiare probabilmente un eccesso di offerte in così poco tempo. Il testo della Legge di Stabilità pubblicato non contiene gli attesi incentivi alle aggregazioni e alla quotazione, probabilmente rinviati ad altro futuro provvedimento, e si limita a confermare l'obbligo di affidamento dei servizi a livello di Ato, e svincola dal Patto di Stabilità gli investimenti realizzati con i proventi della vendita di quote di società pubbliche dismesse.
La Toscana è già su questa strada ed il processo di integrazione è avviato a prescindere dall'approvazione di incentivi. Nel settore del trasporto pubblico locale fra pochi mesi avremo il nuovo gestore regionale, mentre nel settore idrico il percorso è già avanzato, con soggetti di ambito che stanno valutando un percorso di aggregazione anche insieme al principale socio privato, una società pubblica già quotata, ACEA spa. Un quadro positivo e dinamico quindi, in cui i soggetti toscani hanno già definito una loro strategia di aggregazione. Un futuro provvedimento del Governo sarebbe utilissimo per spingere i processi di integrazione e definire percorsi di quotazione in Borsa (peraltro già avviati per esempio da Estra). Potrebbero rafforzarsi i gruppi industriali toscani senza correre il rischio di un'invasione di gruppi non toscani. Molti grandi gruppi italiani sono in difficoltà finanziarie e hanno dato evidenti segnali di disinteresse alle gare già bandite per i servizi in Toscana e di rinuncia ad accordi operativi, specie nel settore dei rifiuti. Indebitamento, tensioni con i Comuni soci, processi di integrazione in corso fra di loro (Iren/A2A) stanno riducendo la possibilità di questi gruppi di partecipare a gare onerose e complesse. La Toscana quindi può farcela da sola, o con gli attuali partner, senza guardare necessariamente ad una sua dimensione “adulta” solo collegata ad un rapporto con i grandi gruppi italiani o stranieri. Possiamo costruire un percorso di aggregazione e quotazione basato sulle aziende toscane e sulla loro compagine societaria attuale e al termine delle gare per i servizi (rifiuti, trasporto pubblico locale, gas) valutare un ulteriore percorso di aggregazione e quotazione, che abbia e mantenga il cuore in Toscana e valorizzi le imprese toscane e i loro soci.
Naturalmente in questo percorso “toscano” all'aggregazione e alla quotazione dobbiamo essere “aperti” a rapporti “normali” (non di colonizzazione) con i vari operatori italiani, per arrivare anche a dimensioni degli operatori di carattere sovraregionale. Siamo in una fase nuova, e possiamo fare adesso, come imprese toscane, quel salto di qualità, che in altre regioni è stato fatto più di dieci anni fa.

* Alfredo De Girolamo è Presidente di Confservizi Cispel Toscana, l'associazione regionale delle imprese di servizio pubblico che operano nel territorio toscano e che gestiscono servizi a rilevanza economica (servizio idrico, di igiene ambientale, gas, trasporto pubblico su gomma, ecc.)

Vedi anche: Gli indirizzi per la razionalizzazione delle società partecipate locali: criticità e opportunità (2.10.2014)


Per saperne di più
- Commissario straordinario per la revisione della spesa: sito istituzionale "Revisione della spesa", documento "Programma di razionalizzazione delle partecipate locali"/slides (7 agosto 2014)
- Governo italiano, Legge di stabilità 2015: le slide di sintesi presentate il 15 ottobre 2014
- Disegno di legge, di iniziativa del Governo (Ministro dell'Economia e delle Finanze) "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)": testo del disegno di legge (23.10.2014)
- Camera dei Deputati, Legge di stabilità 2015; sintesi, iter del provvedimento
- Dossier dell'Ufficio Studi della Camera dei Deputati sulla Legge di stabilità 2015 (novembre 2014): sintesi degli interventi, esame articoli 1-30, esame articoli 31-47
- Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani: Ato Centro, Ato Costa, Ato Sud
- Autorità Idrica Toscana
- Sei Toscana
ACEA Spa
- Estra Spa
- Gruppo Iren
- Gruppo A2A

Rassegna stampa
Utility, scatta la febbre da fusione, di Vittorio Malagutti (L'Espresso, 22.9.2014)
> Fassino: fusioni tra utility processo irreversibile, di Daniela Polizzi (Corriere della Sera, 1.10.2014)
Partecipate, tagli selettivi, di Massimiliano Atelli (Italia Oggi, 3.10.2014)
Partecipate con bonus dismissioni, di Gianni Trovati (Il Sole 24 Ore, 6.10.2014)
Borsa e aggregazioni, le utility in fibrillazione, di Walter Galbiati (La Repubblica, 6.10.2014)
Municipalizzate, incentivi alle fusioni, di Dino Pesole e Marco Rogari (Il Sole 24 Ore, 7.10.2014)
Il piano Acea per l'acqua: maggioranza in Toscana in cambio di azioni, di Maurizio Bologni (la Repubblica, 12.10.2014)
L'addio al veleno di Cottarelli: «Questi non sono i miei tagli», di Gian Maria De Francesco (Il Giornale, 16.10.2014)
> Utility, dal primo gennaio partirà il consolidamento, di Serena Berici (Milano Finanza, 16.10.2014)
Doppio incentivo per chi «rottama» le partecipate, di Gianni Trovati (Il Sole 24 Ore, 17.10.2014)
> La spending review imposta dall'alto, di Massimo Riva (la Repubblica, 17.10.2014)
Partecipate locali, addio a doppioni ed enti inutili, di Andrea Mascolini (Italia Oggi, 17.10.2014)
«Non mi davano neanche i documenti Le resistenze dei burocrati a Roma», intervista a Carlo Cottarelli di Beppe Severgnini (Corriere della Sera, 17.10.2014)
> Partecipate, taglio entro il 2015. Il personale andrà in mobilità, di Luca Cifoni (Il Messaggero, 18.10.2014)
Si alleano i padroni dell'acqua per una torta da 5 miliardi, di Luca Pagni (la Repubblica, 20.10.2014)
> Acea, il futuro parla toscano, ma Roma resiste alla diluizione, di Maurizio Bologni (la Repubblica, 20.10.2014)
Cottarelli : “Spese senza controlli Bisogna cambiare testa”, di Alessandro Barbera (La Stampa, 27.10.2014)
«Municipalizzate? Prima le micro fusioni», intervista a Tommasi di Vignano di Francesca Basso (Corriere della Sera, 28.10.2014)
L'addio di Cottarelli: "Ritorno in America, ma non sono deluso", di Francesco Gilioli e Silvia Valenti (L'Espresso, 28.10.2014)
> Enti locali, i risparmi sulle partecipate nella partita dei tagli, di Marco Rogari (Il Sole 24 Ore, 2.11.2014)
Partecipate pubbliche l'eredità mancata delle fusioni, di Chiara Merico (Avvenire, 2.11.2014)
> L'eredità di Cottarelli, 14 miliardi di tagli, di Andrea Bassi e Francesco Bisozzi (Il Messaggero, 2.11.2014)
Rifiuti, regole e inefficiente locali bloccano un'occasione di sviluppo, di Veronica Ulivieri (la Repubblica, 3.11.2014)
Acqua, le gestioni crescono con sblocca-Italia e stabilità, di Marisa D'Agostino e Alessandro Mazzei (Il Sole 24 Ore, 5.11.2014)
Partecipate, in vendita i gioielli di famiglia. Ma chi li comprerà? di Samuele Bartolini (Il Tirreno, 5.11.2014)
Gutgeld: : “Con tutte le spese on line giudicheranno i cittadini”, di Alessandro Barbera (La Stampa, 11.11.2014)
Città metropolitana obbligo di vendita delle spa partecipate, di Massimo Vanni (la Repubblica, 13.11.2014)
Città metropolitana senza partecipate. E Nardella: pronti a vendere la Mukki, di G.G. (Corriere Fiorentino, 13.11.2014)
Otto giganti sugli autobus della Toscana. La gara per il trasporto tenta l'Europa, di Mo. Pi. (Quotidiano Nazionale, 18.11.2014)

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