A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

lunedì 27 maggio 2013

"Dell’abolizione delle Province” ovvero quando la demagogia è al potere

di Massimo  Migani

Raramente politica e media hanno consegnato ai cittadini un quadro di unità di intenti così coeso e concorde; da quasi due anni il messaggio è sempre lo stesso: le Province? Un residuo napoleonico e prefettizio di  altri tempi (PD),  “Enti fatti di chiacchere e di spreco” (Vendola),”Enti inutili frutto di accordi geo-politici “(PdL), “….occorre consentirne la completa eliminizione così come prevedono gli impegni presi con l’Europa” (Monti),”…è urgente l’abolizione delle Province al fine di assicurare la corrispondenza tra risorse e responsabilità” (Del Rio). Così la politica. Sul versante dei media quasi impossibile trovare una voce, giornalisticamente parlando, fuori dal coro: la ‘Spending review’ non può non avere come obbiettivo privilegiato l’abolizione delle Province. Ovviamente giocando coi numeri di tabelle dimostrative di spese e risparmi

mercoledì 22 maggio 2013

Il nuovo Partito Democratico, spunti dal documento Barca

di Arnaldo Melloni

La difficile situazione che il Partito Democratico sta vivendo è, se non altro, una stimolante occasione per riflettere sulla forma partito, la sua attualità e quindi le sue modalità operative.
Parto dall’assunto, già fatto proprio nel primo articolo di questo blog, dell’importanza di un partito (è tutt’altro che scontato affermarne la necessità dell’esistenza) che sia aperto, partecipato e capace di formare e selezionare il personale politico e colgo alcuni elementi (per me i più rilevanti) emersi il mese scorso dal documento di Fabrizio Barca “Un partito nuovo per un buon governo” e approfonditi dallo stesso autore in alcuni momenti pubblici.

lunedì 20 maggio 2013

Idee per la revisione dello statuto del PD

di Antonio Floridia

Avviata l’esperienza del Governo Letta, il compito che abbiamo di fronte è ora quello di una ricostruzione del PD: ma non basta invocare un congresso. La mia opinione è che un congresso svolto sulla base delle norme attualmente previste dallo Statuto ben difficilmente riuscirebbe ad affrontare e risolvere le fragilità strutturali che minano alla radice l’attuale “costituzione materiale” del partito. Il rischio  è quello di innestare soltanto un conflitto intorno alla leadership del partito, in chiave personalizzata, senza alcuna vera discussione politica intorno ai nodi che stanno mettendo in serio pericolo l’esistenza stessa di un soggetto politico unitario. Bisogna restituire al congresso la sua vera natura, innanzitutto quella di essere l’occasione di un diffuso confronto politico e culturale (di cui tutto il partito ha un vitale bisogno). Lo dicono in molti; ma cosa fare, concretamente?