A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

giovedì 30 ottobre 2014

"Esatto" è solo un participio. Passato, purtroppo

di Dino Conta

L’Esattore delle tasse è una figura di cui nessuno parla più, è un mestiere che ha resistito per circa 2.000 anni e che ha avuto personaggi celebri che lo hanno esercitato: da quello che sarebbe diventato l’Evangelista Matteo, immortalato dal Caravaggio quando viene chiamato a fare altro, a quello che, seduto dietro ad un tavolino, con lo sguardo chino sui propri fogli, chiedeva perentoriamente “un Fiorino” a Massimo Troisi, sia che quest’ultimo facesse un passo avanti, o uno indietro rispetto alla linea immaginaria davanti alla sua postazione.
A Troisi, in “Non ci resta che piangere”, dopo aver pagato - uno dopo l’altro - ben tre Fiorini, non rimase che mandare a quel paese quel burbero gabelliere (rinunciando a riprendersi una caciotta che gli aveva appoggiato sul tavolino), ma a quanti di noi, da qualche anno a questa parte, è capitato di avere a che fare con un Esattore e di sentirsi davvero minacciati nel caso non si fosse pagato il “debito intimato”?
"Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un Fiorino!":
Massimo Troisi e Roberto Benigni nel film "Non ci resta che piangere" (1984).

venerdì 24 ottobre 2014

Una risata vi seppellirà: Luigi De Magistris e la parabola del populismo giudiziario

di Massimiliano Annetta

Il 24 settembre 2014 Luigi De Magistris, in quel momento Sindaco di Napoli, è stato condannato - insieme a Gioacchino Genchi - dal Tribunale di Roma ad un anno e tre mesi per abuso d'ufficio, per violazione della norma che stabilisce che l'autorità giudiziaria deve ottenere l'autorizzazione del Parlamento per acquisire i tabulati telefonici di un parlamentare. De Magistris avrebbe consumato l'abuso all'epoca in cui (2006-2007) conduceva - in qualità di pubblico ministero presso il Tribunale di Catanzaro - l'inchiesta Why not nell'ambito della quale erano state indagate un centinaio di persone tra le quali politici di primo piano a livello nazionale, a cominciare dall'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi, oltre a presidenti e assessori delle Giunte regionali calabresi di centrosinistra e centrodestra. Dell'ipotesi accusatoria, alla fine, dopo anni di processi, da un punto di vista giudiziario è rimasto ben poco; invece - per effetto della condanna in primo grado e dell'applicazione della "Legge Severino" - il 1° ottobre scorso il Prefetto ha sospeso De Magistris per 18 mesi dalla carica di Sindaco.

Quando gli amici di Ciclostilato in proprio mi hanno chiesto di commentare la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha condannato alla pena di un anno e tre mesi per il reato di abuso di ufficio l’ex pubblico ministero, ex europarlamentare, quasi ex (sospeso in forza della "Legge Severino" dalla carica, chissà se alla fine ritroverà maggioranza e poltrona) sindaco di Napoli Luigi De Magistris mi è venuta subito in mente una frase attribuita a Mikhail Bakunin: “la fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”.

lunedì 20 ottobre 2014

La crisi dell'euro: cause e rimedi. La versione di Stiglitz

Nel pieno del dibattito attorno alla Legge di stabilità per il 2015, del rispetto dei "parametri di Maastricht" da parte dell'Italia e degli altri Paesi dell'eurozona ed ormai ad oltre la metà del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, riproponiamo l'intervento di Joseph Stiglitz, premio Nobel 2001 per l'economia, svolto il 23 settembre presso l'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Nell'occasione sono intervenuti anche: Laura Boldrini (Presidente della Camera), Giulio Marcon (deputato SEL), Giorgio Airaudo (deputato SEL), Francesco Boccia (deputato PD), Laura Castelli (deputata M5S), Stefano Fassina (deputato PD), Giulio Tremonti (deputato GAL), nonché gli economisti Giovanni Dosi, Mauro Gallegati e Mario Pianta.

Non ho bisogno spiegare quanto sia drammatica la situazione economica in Europa, e in Italia in particolare. L'Europa è in quella che può definirsi una «triple dip recession», con il reddito che è caduto non una, ma tre volte in pochi anni, una recessione veramente inusuale. Così l'Europa ha perso la metà di un decennio: in molti paesi il livello del Pil pro capite è inferiore a quello del 2008, prima della crisi; se si estrapola la serie del Pil europeo sulla base del tasso di crescita dei decenni passati, oggi il Pil sarebbe del 17% più alto: l'Europa sta perdendo 2000 miliardi di dollari l'anno rispetto al proprio potenziale di crescita.
Roma, 23 settembre 2014: la "lectio magistralis" di Joseph Stiglitz
presso l'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.
Oggi abbiamo a disposizione una grande quantità di dati sull'impatto delle politiche di austerità in Europa. I paesi che hanno adottato le misure più dure, ad esempio chi ha introdotto i maggiori tagli al proprio bilancio pubblico, hanno avuto le performance peggiori.
Non solo in termini di Pil, ma anche in termini di deficit e debito pubblico. Era un esito previsto e prevedibile: se il Pil decresce anche le entrate fiscali si riducono e questo non può far altro che peggiorare la posizione debitoria degli stati.

giovedì 16 ottobre 2014

Riforma della pubblica amministrazione: sono buone mosse?

di Massimo Migani

Fin dal suo insediamento il Governo attualmente in carica ha annunciato l'intenzione di procedere alla riforma complessiva della pubblica amministrazione; il 30 aprile 2014 è stata quindi avviata una consultazione aperta ai cittadini, con la raccolta di circa 40 mila email, i cui esiti sono stati resi noti il 4 giugno. Il Consiglio dei Ministri ha successivamente (13 giugno) licenziato un disegno di legge-delega e un decreto-legge: mentre il primo ha iniziato il proprio percorso parlamentare alla fine di luglio (l'esame è tuttora in corso presso il Senato della Repubblica), il secondo è stato convertito in legge il 5 agosto. Massimo Migani commenta il senso della riforma in corso.

Il primo impatto, alla lettura dello schema del "disegno di legge Madia" (delega al Governo per la "Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche") presentato al Senato il 23 luglio scorso, è sicuramente positivo. In 15 articoli tutto il complesso mondo della pubblica amministrazione (PA) viene attraversato dal vento innovatore della futura riforma: in quel testo vengono compiutamente elencati i malanni che affliggono la burocrazia italiana.
30 aprile 2014: il Presidente del Consiglio ed
il Ministro della Pubblica Amministrazione
annunciano l'avvio del percorso di consultazione.
La cura ovviamente non è indicata perché, in presenza di una "legge-delega", la terapia viene demandata alla successiva emanazione, da parte del Governo, dei decreti attuativi, da scrivere sulla base delle finalità, dei principi e dei criteri direttivi previsti dalla medesima legge-delega. In questo caso trattasi di uno sforzo titanico: tra i 6 e i 18 mesi successivi all'entrata in vigore della legge, il Governo dovrà emanare dai 16 ai 21 decreti legislativi attuativi della riforma, con l'eventuale ulteriore emanazione di altri 11 decreti correttivi che dovranno  adeguare e perfezionare la nuova macchina amministrativa.

lunedì 13 ottobre 2014

"Omar": una storia d'amore nella Palestina occupata

di Cristina Pucci

CinemAnemico: rassegna "popoli sotto assedio".
La Casa Del Popolo Di Settignano (tutto maiuscolo perché è davvero Maiuscola ), luogo vivo, caotico, musicale, rumoroso, pieno di gente che va e che viene, di ragazzi dall'aria scaruffata e non solo che chiacchierano bevendo birra ed altro, sull'uscio o all'interno, ha una essenza di vera socialità che conforta e scalda l'anima in questi tempi di i-pad, i-phone, tv e solitudini disperate. E poi a ottobre vi inizia il "CinemAnemico", le sue programmazioni consentono a cinefili e non di vedere film non altrimenti visionabili; film belli sempre, spesso anche premiati nei Festival canonici, ma senza distribuzione nelle nostre sale; si vedono in lingua originale, i sottotitoli li mette, con qualche aiuto, Simone Innocenti, un geniaccio che, quando non fa il muratore, il suo lavoro, dedica il suo tempo a visionare filmati di ogni luogo. I film e i temi che sceglie sono sempre encomiabili, mai lievi per evadere, ma sempre realistici per far conoscere, dedicati a chi, lontano dal nostro Occidente ricco ed impari, non ha, a chi scappa, a chi viene ucciso, a chi viene perseguitato e oppresso. Si cena pure se si vuole, per una cifra assolutamente modica, 8 euro, bevuta compresa. Cucinano "quelle donne", benedette donne!
"Popoli sotto assedio" è il titolo del primo ciclo, si inizia (3 ottobre) con "Omar", film interamente palestinese, soldi, interpreti, ambientazione, il regista è Hany Abu-Assad , palestinese che vive in Olanda, già noto e candidato all'Oscar con "Paradise now", e anche questo lo è stato; a Cannes ha vinto applausi scoscianti e un premio della giuria. Un bel film, un film straziante, che ti lega al pensarci e ripensarci. Una storia d'amore delicata e potente ci mostra momenti di leggerezza possibili, ma l'assedio appunto, l'occupazione della Cisgiordania da parte degli Israeliani, ha creato un tale clima di odio da rendere predominante e sovrana solo la distruttività, impensabili gioia, amore e vita normale, inesistenti strade e case normali, alberi magari o qualche fiore. I luoghi sono di grigio cemento da cui fuoriescono i pezzi di ferro che lo rendono armato, le strade sono strettissime, spoglie, veri budelli irriconoscibili e indistinti, un altissimo muro separa due parti della città, penzola una corda qua e là: è con essa che Omar si arrampica, con baldanza ed incoscienza giovanili all'inizio, per andare di là a trovare la sua Nadia, dopo qualche tempo e terribili e ripetute esperienze di carcerazione e torture e sevizie psicologiche e tradimenti da varie parti non gli riesce più tirarsi su con quella corda, pare aver perso forza, vitalità e capacità di infuturazione.

giovedì 9 ottobre 2014

I Rom non rubano i bambini, nemmeno su Facebook

di Nicola Novelli (*)

Con l'affermarsi dei mezzi telematici via internet ed in particolare con la diffusione dei social media (tra i quali Facebook è il più noto e diffuso) anche la giurisprudenza si trova sempre più spesso ad occuparsi di comportamenti sanzionabili (dalla molestia alla diffamazione), ancorché commessi con tali mezzi o in tali luoghi.
Solo nel 2014 si contano già diverse sentenze della Corte di Cassazione, l'ultima delle quali  risale alla metà di settembre 2014 in cui la Sezione I affronta un caso di molestie ripetute e frequenti commesse - tra l'altro - mediante l'uso di Facebook. A tale proposito la Corte ha argomentato in merito alle modalità di espressione degli apprezzamenti molesti veicolati attraverso il social network, distinguendo il caso del loro inserimento sulla pagina della persona offesa (il "diario") leggibile da parte di tutti coloro che l’avessero aperta e, comunque, a tutti gli “amici”; da quello del loro invio tramite la messaggeria, che resta invece riservata alla lettura della sola persona destinataria. Nella  prima ipotesi, infatti, secondo la Suprema Corte, vi sarebbero le condizioni di ritenere pubbliche le molestie perpetrate ai danni della vittima, dovendo invece, nell’altra ipotesi, queste ultime considerarsi private.
Su questo tema abbiamo raccolto una riflessione di Nicola Novelli, Consigliere regionale dell'Ordine dei giornalisti della Toscana.

lunedì 6 ottobre 2014

L’utopia concreta di Giorgio La Pira

di Vanessa Roghi (*)

Il 23 settembre scorso è stato presentato in anteprima a Firenze, nel Salone dei Cinquecento, il documentario Giorgio La Pira - La concretezza dell'utopia, poi trasmesso il 2 ottobre su Rai 3 nell'ambito della rubrica Correva l'anno. Un documento filmato molto interessante e che - pur narrando eventi di oltre 50 anni fa - pone in evidenza l'attualità dei temi che furono al centro dell'azione politica di La Pira: la questione sociale, la dignità del lavoro, la politica internazionale in una prospettiva di pace, i rapporti dell'Italia con i Paesi del Mediterraneo. Abbiamo chiesto a Vanessa Roghi, curatrice del documentario, una presentazione del lavoro ed una riflessione su questa esperienza.

Quando mi hanno chiesto di scrivere un documentario su Giorgio La Pira sono rimasta perplessa, temevo infatti che le fonti audiovisive fossero poche, che fosse difficile se non impossibile raccontare la sua vita per immagini.
Mi sono presto accorta, invece, che mi sbagliavo: vuoi per la sua natura assolutamente “telegenica”, in anni nei quali i politici in tv apparivano tutti imbalsamati, vuoi per la grande amicizia che lo legava a Filiberto Guala prima, a Ettore Bernabei poi, La Pira era stato spesso ospite della televisione a partire dai primissimi anni della sua storia. E, malgrado questo, malgrado le annotazioni riguardo alla sua presenza fossero segnalate dal catalogo dell’archivio Rai, non era scontato trovarne materialmente traccia.

giovedì 2 ottobre 2014

Gli indirizzi per la razionalizzazione delle società partecipate locali: criticità e opportunità

di Stefano Pozzoli (*)

Carlo Cottareli,
Commissario straordinario per la revisione della spesa.
Il 7 agosto scorso è stato presentato ufficialmente il documento “Programma di razionalizzazione delle partecipate locali” redatto da Carlo Cottarelli, Commissario straordinario per la revisione della spesa (o spending review), figura istituita dal Governo Monti e successivamente riconfermata dal Governo Letta. Il documento analizza la situazione delle migliaia di enti e società partecipate dalle Regioni e dagli Enti locali, e propone una serie variegata di azioni per razionalizzare il settore. Durante l'estate sembrava che alcune delle misure proposte da Cottarelli sarebbero state inserite nel decreto "Sblocca Italia", ma il Consiglio dei Ministri del 29 agosto ha rinviato la questione, che dovrebbe invece trovare spazio nella Legge di stabilità per l'anno 2015 (attualmente in corso di predisposizione). A Stefano Pozzoli, esperto che ha collaborato con il Commissario, abbiamo chiesto una presentazione del documento.