A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

sabato 31 maggio 2014

La comunicazione politica ai tempi di Twitter, tra giornalismo e social media

seminario promosso dal blog Ciclostilato in proprio

presentazione di Arnaldo Melloni
Come è cambiata la comunicazione politica con il consolidarsi della rete? La crisi dei quotidiani cartacei è irreversibile? Il blog è uno strumento già superato?
Sono solo alcune delle possibili domande che ruotano attorno al tema della comunicazione, in generale e di quella politica in particolare, e che utilizzeremo come stimoli per avviare la discussione del prossimo 17 giugno.
Per dei nativi non digitali come noi, la sfida di un blog non poteva essere limitata alla rete. Abbiamo inteso l'avvicinarsi a forme relativamente nuove di comunicazione con l'idea di non abbandonare una socialità di tipo più tradizionale; da qui la necessità di accompagnare l'attività del blog con momenti pubblici di dibattito che potessero nutrire di linfa nuova Ciclostilato in proprio.

martedì 27 maggio 2014

Sinistra e diritti. Questione morale e garantismo: risposta a Micromega

di Massimiliano Annetta

Ho sempre trovato la lettura dei sadomasochisti giudiziari di Micromega istruttiva per la banale ragione che con loro il discrimine torna immancabilmente nitido: da una parte loro, la "santa alleanza" tra linciatori e tricoteuses, dall’altra la sobria invocazione della Giustizia uguale per tutti.
Enrico Berlinguer
Ebbene, anche stavolta non sono rimasto deluso: di pochi giorni orsono le dichiarazioni di tale Avv. Giuseppe Zupo che, un attimo dopo l’autorizzazione all’arresto del deputato del PD Francantonio Genovese, ben rappresentata dall’ottuso sorriso del deputato grillino che l’ha festeggiata mimando i ceppi ai polsi, ci ha ammonito che: “l’unico erede della questione morale di Berlinguer e del PCI è il Movimento 5 Stelle”.
Confesso subito: al momento della lettura ahimè ignoravo chi fosse l'Avv. Zupo. Ho cercato di rimediare scoprendo che si tratta di un anziano avvocato che ai tempi del PCI di Berlinguer, quindi a spanne qualche lustro fa, ne è stato niente di meno responsabile nazionale della giustizia.
Fin qui indagine facile, visto che lo stesso articolo di Micromega metteva ben in evidenza queste medaglie del Nostro. Ma, forse per deformazione professionale, sono curioso assai e non mi son fermato qui e che ti scopro?

lunedì 26 maggio 2014

Berlinguer e la politica di austerità: lungimiranza e coraggio di un leader

di Alessio Bartaloni

L'avvicinarsi del trentennale dalla scomparsa di Enrico Berlinguer (11 giugno) sta suscitando, come prevedibile, molte riflessioni intorno alla figura del segretario del PCI.
Ha cominciato in maniera quasi poetica Veltroni con lo struggente film-documento "Quando c'era Berlinguer" e stanno continuando, in maniera ahimè maldestra e stucchevole, complice la campagna elettorale, forcaioli di varia risma.
Non vi è dubbio che la personalità ed il carisma del personaggio siano tutt'ora enormi e suscitino ancora un fascino che, ovviamente, non può essere certo più confuso con la particolarità del momento storico, ma deve evidentemente essere riferito al solo personaggio. Ed è oltremodo vero che la figura dello statista sardo si presta a varie letture e considerazioni che l'ormai non breve spazio temporale che ci separa dalla stagione politica che lo vide protagonista rendono (o dovrebbero rendere) più facile.
Oltre che della fin troppo speculata "questione morale", oltre che della fase del compromesso storico e della solidarietà nazionale, credo che un rinnovato interesse dovrebbe suscitare (e in parte sta già suscitando) la suggestione intorno alla cosiddetta austerità, rinnovato interesse certo aiutato dalla crisi economica e ancora prima dai processi di globalizzazione.

lunedì 19 maggio 2014

La tramvia nei programmi dei candidati a Sindaco di Firenze

a cura di Arnaldo Melloni

Facendo seguito all’intervista a Giovanni Mantovani recentemente pubblicata su questo blog, abbiamo fatto un lavoro di ricerca sui programmi dei candidati a Sindaco di Firenze pubblicati sul web, ed estratto da ciascuno i riferimenti alla tramvia.
Come si può vedere, le differenze tra i candidati sono significative, sia in termini di approfondimento del tema che di valutazione dello stato attuale e dei possibili sviluppi.
La tabella riepiloga questa indagine, mentre nel seguito è possibile leggere i brani del programma di ciascun candidato in cui viene trattato il tema del sistema tramviario.
Circa le prospettive delle infrastrutture cittadine - e della tramvia in particolare - si è parlato anche nel corso del confronto tra 9 dei 10 candidati a Sindaco, svoltosi a Firenze presso il Giardino Torrigiani il 12 maggio scorso; l'argomento è di grande attualità, visto che sembra davvero imminente il concreto avvio dei lavori per la realizzazione delle linee 2 e 3.

Candidato
Parla di tramvia
Favorevole
Miriam Amato
Laura Bennati
Tommaso Grassi
Paolo Manneschi
No
-
Dario Nardella
Cristina Scaletti
Gianna Scatizzi
No
Marco Stella
No
Achille Totaro
No
-
Attilio Armando Tronca
No
-

Firenze, il capolinea della linea tramviaria T1 presso la stazione di Santa Maria Novella
















giovedì 15 maggio 2014

Quando la difesa della legalità diventa illegale: abuso delle intercettazioni, il grande fratello ci controlla

di Valerio Spigarelli (*)

(articolo pubblicato dal settimanale Gli ALTRI, la Sinistra quotidiana - maggio 2014)

Per fare i conti con il tasso di garantismo che sta, timidamente, tentando di risalire nelle quotazioni interne alla sinistra italiana, è bene evitare i discorsi sui massimi sistemi poiché si rischia, proprio sulle idee portanti, di ammazzare il neonato in culla. Meglio esaminare questioni più circoscritte, come le intercettazioni telefoniche, ad esempio.
Non più tardi di qualche anno fa, orgogliosamente, molti giovani di sinistra manifestavano inalberando cartelli con su scritto “intercettateci tutti”. Monito ultralegalitario di chi, ritenendo di non aver nulla da nascondere, è disposto a rinunciare ad un pezzo significativo della propria libertà pur di sconfiggere il crimine; allo stesso tempo chiaro esempio di deriva verso un populismo giudiziario di stampo autoritario. Provocatorio quanto si vuole, questo slogan intanto tradisce una evidente confusione della scala dei valori costituzionali di riferimento, che non subordina affatto la rinuncia alla intangibilità delle conversazioni dei cittadini alle sole esigenze di tutela della legalità ma rimanda alla legge ordinaria i casi e le modalità, in cui questo può avvenire; il tutto mettendo sull'altro piatto della bilancia, con pari dignità, la tutela della libertà di comunicazione.

lunedì 12 maggio 2014

La prima linea della tramvia a Firenze, quattro anni dopo: intervista a Giovanni Mantovani

a cura di Arnaldo Melloni e Tony Rusty

Il 14 febbraio 2010 si avviava finalmente il servizio della prima linea tramviara fiorentina (denominata T1: dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Scandicci), dopo oltre cinquant'anni dalla dismissione della vecchia rete e 5 anni di polemiche crescenti. Rapidamente questo nuovo mezzo si è affermato in città, ha conquistando utenza, ha migliorato l'aspetto di una parte importante di Firenze e del suo hinterland, ha contribuito a ridurre la congestione del traffico, ha favorito il cambiamento di abitudini e stili di vita di molti cittadini. Ed il suo impatto positivo potrebbe essere ancora più significativo se, superate difficoltà oggettive e incertezze politiche, l'Amministrazione comunale riuscisse a completare l'intera rete tramviaria concepita fin dal 1996, il cui progetto è stato più volte modificato. Proprio in queste settimane sono state annunciate una serie di novità, sia in merito all'effettivo avvio dei lavori per la realizzazione della seconda linea (T2: dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella all'aeroporto "Vespucci", passando per il popoloso e strategico quartiere di Novoli), sia in merito al finanziamento necessario per l'estensione della rete.
Ne abbiamo parlato con l'ing. Giovanni Mantovani, che è stato dal 2007 fino ad oggi il Responsabile unico del procedimento per la realizzazione della linea T1, tecnico esperto che ha alle sue spalle anche il ruolo di Direttore dei lavori per la linea tramviaria 8 della rete di Roma (da Largo di Torre Argentina a Casaletto), realizzata tra il 1996 ed il 1998. Inoltre Mantovani è Direttore dell'AMT Toscana (Associazione per gli studi sulla Mobilità ed i Trasporti in Toscana), mentre recentemente è diventato Presidente dell’AIIT (Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti).