A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

martedì 21 luglio 2015

Srebrenica 1995-2015: l’importanza di trasmettere la memoria del genocidio, di definirlo tale e di continuare a cercare di dare giustizia alle vittime

di Micaela Frulli (*)

For the dead and the living, we must bear witness
Elie Wiesel

L’11 luglio scorso, al Memoriale di Potočari, sono state commemorate le vittime della strage di Srebrenica, di cui ricorre il ventesimo anniversario. Nel luglio del 1995, nel corso della guerra in Bosnia ed Erzegovina, le forze serbo-bosniache attaccarono l'enclave di Srebrenica, dichiarata "zona protetta" dalle Nazioni Unite con la risoluzione 819 e posta sotto la protezione dei Caschi blu dell’ONU (UNPROFOR), zona dove migliaia di musulmani bosniaci avevano trovato rifugio.
Il cimitero-memoriale di Srebrenica-Potočari, in Bosnia.
Dopo la presa di Srebrenica, le forze dell’esercito serbo-bosniaco separarono gli uomini ed i giovani bosniaco-musulmani dal resto della popolazione e nel corso di 5 giorni tra l'11 ed il 17  luglio 1995 ne uccisero circa 8.000: 8.372 secondo le stime ufficiali. Migliaia di donne e bambine (25.000-30.000 persone) furono invece deportate in altre zone del Paese, molte di loro stuprate e sottoposte a violenze di vario genere.
Il massacro fu perpetrato dalle truppe dell’esercito della cosiddetta Republika Srpska, guidate dal generale Ratko Mladić, al momento sotto processo di fronte al Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia (TPIJ), con sede all’Aja. L’allora Presidente della Republika Srpska era il famigerato Radovan Karadžić, anch’egli attualmente sotto processo di fronte al TPIJ. Sotto processo per il massacro di Srebrenica era anche l’ex Presidente serbo Slobodan Milošević al momento della sua morte avvenuta all’Aja nel 2006.