A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

sabato 31 gennaio 2015

Le tramvie degli altri: uno sguardo all'Europa

di Mauro Bonciani (*)

Firenze, linea 1 del sistema tramviario: un convoglio "Sirio"
presso la fermata "Porta al Prato/Leopolda".
Il 14 febbraio 2010 A Firenze veniva ufficialmente avviato il servizio lungo la linea 1 della tramvia, che collega la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella con il vicino comune di Scandicci. Mentre si sta sviluppando il dibattito su come completare la rete tramviaria, a circa cinque anni da quell'evento che ha cambiato in positivo la mobilità e gli stili di vita di tanta parte dei cittadini dell'area fiorentina, ed a pochi mesi dall'avvio dei lavori per la realizzazione delle linee 2 e 3, abbiamo chiesto a Mauro Bonciani di trarre qualche riflessione di sintesi da una una serie di articoli che aveva realizzato per il Corriere fiorentino tra il 2008 e il 2011. Vi si analizzava la situazione della mobilità in alcune città europee che hanno scelto da tempo la tramvia come una delle principali infrastrutture. Un'interessante carrellata di situazioni ed impressioni, utile per andare al di là delle consuete - ma spesso un po' provinciali - polemiche che si sviluppano in riva d'Arno. E per meglio apprezzare vantaggi e limiti di una fondamentale scelta di innovazione per la vivibilità di Firenze.

venerdì 23 gennaio 2015

Firenze e l'architettura: la città tra paura e speranza

di Mario Primicerio

18 dicembre scorso, nel saloncino dell'ex carcere delle Murate, è stato presentato l'interessante volume "Dentro Firenze. Architetture, architetti, progetti e percorsi del tempo presente", in cui sono raccolti buona parte dagli articoli a firma John Stammer, apparsi tra il 2013 ed il 2014 sulla rivista on-line "Cultura Commestibile", dedicati agli edifici ed agli interventi che hanno caratterizzato la recente vita urbanistica di Firenze.
Alla presentazione, trasmessa in diretta dall'emittente Controradio e seguita da un pubblico folto e attento, sono intervenuti Sara Nocentini, Assessore alla Cultura della Regione Toscana; Elisabetta Meucci, Assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze; Mario Primicerio, professore emerito dell'Università di Firenze e Sindaco di Firenze tra il 1995 ed il 1999; Silvia Viviani, Presidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica; Aldo Frangioni, redattore di Cultura Commestibile; Guido Murolo, Presidente della Fondazione Architetti di Firenze.
Grande modello della Città di Firenze (particolare) - scala 1:1000
realizzazione Aleph - laboratorio di architettura.
Per l'intensità delle parole di Mario Primicerio ne riportiamo l'intervento, denso di riflessioni sulla città e sul significato di alcune scelte urbanistiche operate a Firenze dell'ultimo ventennio, non tutte portate a compimento seppur ancora attuali.

mercoledì 14 gennaio 2015

La nuova legge elettorale toscana del 2014

di Carlo Fusaro (*)

1. La Toscana ha una tradizione di soluzioni istituzionali di una certa originalità e di qualche pregio, nel panorama non molto entusiasmante della legislazione regionale. Mi riferisco in particolare allo Statuto del 2004, alla legge elettorale di quello stesso anno, alla legge sul procedimento elettorale (praticamente è l’unica Regione a gestirlo in prima persona e non tramite le prefetture), alla prima legislazione italiana che disciplinasse primarie pubblicistiche, alla legislazione in materia di enti locali per promuovere unioni e fusioni, alla legislazione sulla partecipazione.

2. La Legge regionale n. 25 del 2004 fu di per sé una buona legge elettorale: il premio era eventuale e flessibile e dipendeva dai voti conseguiti; erano previsti uno o due candidati regionali – destinati ad essere eletti per primi (di genere necessariamente diverso), mentre non erano previste le preferenze; i candidati venivano eletti nell’ordine con cui erano messi in lista e le liste erano corte, con la sola eccezione di quella della circoscrizione provinciale di Firenze; accanto al premio, per le liste collegate al candidato Presidente vincente, v’era anche una precisa garanzia per le minoranze che in nessun caso potevano ottenere meno del 35% dei seggi; infine era prevista la obbligatoria presentazione di almeno sei liste circoscrizionali, ad evitare liste localistiche. Contestualmente era stata varata la legge sulle primarie sia per i candidati Presidenti sia per la composizione delle liste provinciali, con cauzione che non veniva restituita in caso di mancata osservanza (da parte della lista) dell’esito della primaria (come accadde in effetti nel 2005 ai Democratici di Sinistra, anche se l’ordine dettato dalla primaria fu alterato al solo scopo di accomodare alleati aggiuntivi non previsti e candidati donne).