tag:blogger.com,1999:blog-48902171784787322532024-03-13T17:28:52.871+01:00Ciclostilato in proprioIdee al servizio di una politica di centrosinistraamministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.comBlogger93125tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-75297903446740618702017-05-22T10:23:00.000+02:002017-05-22T10:23:04.967+02:00“UOMINI LIBERI O SCHIAVI” - uso e abuso del web, di Ferruccio Quaroni<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
All’inizio dello scorso dicembre
Tullio De Mauro scriveva “ …è difficile liberare gli schiavi che si credono
liberi.”. Lo diceva a conclusione di un ragionamento sull’istruzione pubblica
nel quale ricordava anche la celebre affermazione dell’enciclopedista Condorcet
secondo cui senza di essa (l’istruzione pubblica generalizzata) persisterà
sempre la distinzione in due classi: quella di chi ragiona e quella di chi
crede nelle opinioni altrui. Questo “quasi testamento” del grande intellettuale
scomparso da poco riprende d’altra parte riflessioni che risalgono ad almeno
due decenni fa. Alberto Burgio ed altri studiosi scrivendo nel 1994 delle
“Nuove Servitù” che si venivano affermando nel mondo produttivo, evidenziavano
come quegli inediti “servi” più si sentivano padroni, più affermavano in realtà
la loro condizione servile.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se ci fate caso il web è pieno di
articoli e prese di posizione che segnalano il pericolo della dittatura del
mondo della virtualità e dei social che sembrano allargare gli spazi di libertà
e comunicazione ma che in realtà li limitano e recludono le persone in una
vastissima riserva indiana che, anche se ampia, resta pur sempre tale…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Annamaria Testa, nota esperta di
comunicazione, dice giustamente che i social sono diventati il mondo in cui
viviamo e che la “manutenzione del sé virtuale” si avvia a diventare un impegno
a tempo pieno. Ed aggiunge anche, in un altro lucido intervento, che siamo
ormai collocati in una specie di tempo della “post verità” e che, per salvarsi,
occorre uscire da questa bolla di virtualità ritornando nella complessità del
reale; cosa che significa anche assumersi responsabilità e “riconnettersi” con
il “vero”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ciò che è sconsolante è che ormai
gli appelli sono diventati quasi una parte stessa della rappresentazione che è
in scena da un decennio almeno: viene quasi da dire che, in un certo senso,
fanno comodo. Si sa che alle dittature che tali sono ma che non vogliono
apparire, piace avere opposizioni tutto sommato inoffensive. È un po’ come dire
“lasciamoli abbaiare alla luna, visto che il potere è saldamente in mano
nostra…” </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
D’altra parte cosa possiamo mai
dire oggi se Feuerbach nel 1841 scriveva che “… il nostro tempo…preferisce
l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà,
l’apparenza all’essere…”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Potremmo forse smetterla di
credere alla falsa democrazia del web. Non si arrabbino gli amici
pentastellati, ma è proprio avvilente pensare di cambiare le cose con un “clic”
sui bugiardini stilati dal Grande Capo…..Si potrebbe poi smetterla di passare
il proprio tempo con gli occhi chini su uno smartphone (con gli annessi rischi
per la propria ed altrui incolumità) alla ricerca di “like” e “amicizie”
evanescenti per fare cose più utili e concrete; in famiglia si potrebbe magari
parlare, leggere ed ascoltare musica, spegnendo TV e telefonini; si potrebbe
poi battagliare all’interno delle proprie organizzazioni, dei propri luoghi di
lavoro e di studio, delle associazioni in cui si milita ecc.. per ritornare a
parlare e confrontarsi, per ripristinare meccanismi di decisione democratica;
si potrebbero anche boicottare tutte quelle orribili emanazioni commerciali,
economiche, pseudo-culturali e di intrattenimento che fanno sì, come diceva Guy
Debord, che la merce diventi mondo ed il mondo merce… </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Insomma: meno proclami, più
esempi concreti e coerenza personale, meno bamboleggiamento…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lo dobbiamo anche a chi ha
combattuto per un’Italia ed un mondo diversi. Non ci saranno riusciti fino in
fondo ma sicuramente non volevano un pianeta con sempre più finti uomini liberi
e pochi veri padroni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Per approfondire:</b> Internazionale
del 21 dicembre 2016, articolo di Annamaria Testa, esperta di comunicazione, <i>I
social network sono diventati “il modo in cui esistiamo”?<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 12pt;">http://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2016/12/21/social-network</span></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-38046289776828551522017-03-27T17:07:00.001+02:002017-03-27T17:16:18.635+02:00Alta Velocità a Firenze - un articolo da "Il Manifesto" di Alberto Ziparo e una riflessione di Angelo Pezzati<b><i>Pubblichiamo - sul tema della passaggio del TAV a Firenze - un articolo uscito sul quotidiano "Il Manifesto" del 10 marzo u.s. a firma di Alberto Ziparo, docente di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all'Università di Firenze, e alcune considerazioni di Angelo Pezzati, già direttore di R.F.I. a Firenze</i></b><br />
<br />
10 marzo 2017<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Il Manifesto<br />
<br />
<b><i>Il paradosso della TAV a Firenze: in superficie con il megatunel</i></b><br />
<br />
ALBERTO ZIPARO<br />
<br />
La vicenda Tav a Firenze assume aspetti grotteschi e paradossali: la Tav passerà in superficie, ma senza rinunciare al megatunnel. La stazione sotterranea diventa superflua, non si sa che farne: allora inventiamoci un terminal bus (in un'area già inquinata e congestionata del Centro storico).<br />
<br />
Un assurdo spiegabile forse solo con gli «accordi diabolici», come la magistratura ha battezzato le scelte avulse da qualsivoglia razionalità tecnica, economica o ambientale, ma condizionati da interessi illegittimi, se non corruttivi o criminali, che spesso contraddistinguono il comparto Grandi Opere.<br />
<br />
Va ricordato che il progetto del sottoattraversamento pure fermo da tempo nella maggior parte proprio per le inchieste della magistratura - è sopravvissuto fino ad oggi, nonostante le critiche di gran parte del mondo scientifico e dell'università, oltre che di ambientalisti e NoTav, grazie alle forzature, fino a veri e propri brogli ed illegittimità (perfettamente colte anche da Raffaele Cantone nei mesi scorsi) che ne hanno caratterizzato fin qui le procedure. Innanzitutto ignorando gli enormi problemi ambientali, con ingenti escavazioni che investirebbero il delicatissimo core del bacino idrogeologico dell'Arno; da tutelare invece e mettere in sicurezza. Ancora gli impatti sul sottosuolo su cui insiste il patrimonio artistico «dell'umanità» ed un densissimo tessuto abitativo (anch'esso in parte vincolato). Il tutto «arricchito» dal «più grande scavo della storia ingegneristica di Firenze». Per evitare di incastrarsi negli enormi impatti del progetto, che ne avrebbero decretato già da tempo la fine certa, essi si sono semplicemente occultati; procedendo al tempo senza alcuna Valutazione ambientale per la megastazione e con uno studio embrionale, giustificativo e obsoleto per le gallerie: «Se si fa la Via non si fa più il sottoattraversamento!», sancì nel 2003 l'allora ministro dell'ambiente Matteoli, con una posizione che apriva evidentemente all'illegalità, ma che fu salutata e sorretta nel tempo da unanime entusiasmo del quadro politico-istituzionale. Laddove l'Università - sollecitata da NoTav ed ambientalisti - si incaricava di effettuare gli studi mancanti e rappresentare i disastrosi impatti del progetto. Le stesse Ferrovie dello Stato, almeno fino a qualche settimana fa, sembravano finalmente concordare sull'opportunità di realizzare il Passante in superficie, con l'eventuale agevole realizzazione dei pezzi di binari necessari. Di più, Ferrovie, d'accordo con governo e sindaco della città, sottolineava che, date le tecnologie odierne di controllo e regolazione, il passaggio in superficie era «semplice e poco costoso», oltre che non impattante. Infatti significherebbe un forte risparmio, oltre che di ambiente, di risorse economiche, da reinvestire così nel completamento del «sistema del ferro metropolitano». Anche i tempi di realizzazione sarebbero notevolmente più brevi: al massimo quattro anni e mezzo per completare il passaggio di superficie contro gli almeno dodici del sottoattraversamento. Le posizioni di Ferrovie ed Università concordavano anche sulla «centralità» dell'attuale stazione di Santa Maria Novella, finora mai realmente perseguita, che nel progetto di Università e Comitato No Tunnel Tav, si otterrebbe con un disegno che «inserisce» la nuova stazione AV nel tessuto urbanistico della città storica.<br />
<br />
Si va dunque finalmente verso la soluzione di superficie, che oggi appare inevitabile? Si, ma senza rinunciare al tunnel, pure chiaramente inutile, oltre che fortemente dannoso. Una parte della governance toscana e fiorentina infatti «vuole che si scavi», «come e dove volete, purché si scavi!». E così siamo in un passaggio incomprensibile al buon senso, con la sostanziale conferma della riduzione della stazione sotterranea - trasformata in un «impossibile» terminal bus - ed il rinvio ad un nuovo progetto di superficie, ma in cui non si esclude la presenza del clamorosamente inutile sottoattraversamento.<br />
<br />
Sembrano aver avuto successo le pressioni su Ferrovie perché si scarti la soluzione di passare solo in superficie, di gran lunga più vantaggiosa. Da qui l'assurdo che si profila. E il rischio di andar avanti in realtà senza un vero progetto approvato. Ma perché si deve scavare a tutti i costi? Lo studio dell'Università dimostra che «la separazione tra il traffico veloce e locale si può perseguire meglio passando in superficie». Tuttavia... «per favore, lasciateci scavare!» Perché? Probabilmente per spendere molto di più - anche a costo di sfasciare il centro urbano - e favorire le clientele e le lobby di escavatori e movimentatori di terre, e dell'imprenditoria di qualsiasi tipo che vi nuota attorno, ovviamente interessata solo al tunnel. Accordi diabolici? Appunto.<br />
<br />
➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽➽<br />
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><i>ATTRAVERSAMENTO
AV DI FIRENZE</i></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dott. Ing.
ANGELO PEZZATI
marzo ‘17<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’Attraversamento
AV di Firenze è un progetto vivo, da sostenere: occorre essere stimolo per chi
lavora, magari non sufficientemente sostenuto da chi è vicino, ed inoltre confutare,
per quanto è tecnicamente possibile, affermazioni fatte da persone anche
qualificate ma non esperti della materia ferroviaria, come emerge da recenti
articoli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una naturale
premessa:<o:p></o:p></span></div>
<div class="ListParagraphCxSpPrimo" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Le
Opere Pubbliche in Toscana, e a Firenze in particolare, inanellano sempre
ritardi e contrasti,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Come
la tela di Penelope qualcuno di giorno lavora e, altri, di notte disfano il
lavoro fatto,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Si
realizzano progetti ma spesso rimangono nel cassetto ovvero quando si vanno a
realizzare si ritengono vecchi e necessitano di aggiornamenti,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">La
stazione di Firenze SMN, oggi da tutti esaltata a ragione, realizzata fra il
1933 e ’35, subì contrasti di ogni tipo
( per la sua modernità, per le forme, per il difficile inserimento con le linee della vicina Basilica di Santa Maria Novella,
ecc) e ci volle Mussolini perché l’opera fosse realizzata.</span></li>
</ul>
<!--[if !supportLists]--><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In questo
quadro non c’è da meravigliarsi se anche l’Attraversamento AV abbia ritardi di
ogni tipo che qui non voglio citare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dopo il
manifestarsi di differenti idee nel 2016 da parte di FS e del Comune di
Firenze, contrastate dalla presa di posizione della Regione Toscana, di
Politici e Tecnici, i lavori, che almeno nella stazione Belfiore non si sono
mai fermati, stanno andando avanti anche se piano. A fine 2016 da parte di FS,
Regione Toscana e Comuni Fiorentini è stato concordato che il tunnel fra
Castello e Firenze Campo Marte veniva
confermato e anche la Stazione Belfiore sarebbe stata realizzata anche se
rivedendone spazi e funzioni. Cioè tutti
hanno condiviso, dopo alcune incertezze, che, anche con l’applicazione di
moderne tecnologie, si rendeva necessaria la realizzazione di 2 nuovi binari
passanti, indipendenti da quelli esistenti, dove far transitare i nuovi volumi
di traffico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Infatti già
da anni, anche con i tanti lavori fatti per potenziare il Nodo ferroviario di
Firenze, le linee del Nodo e le stazioni sono sature e non si possono fare
ulteriori incrementi di treni regionali e metropolitani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sul
posizionamento dei due nuovi binari esistono anche oggi persone, anche
qualificate, che, senza mostrare un progetto seppur preliminare, nonostante che
l’ idea venga sostenuta da molti anni, propongono di posizionare 2 nuovi binari
in superficie fra Rifredi e Campo Marte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tale idea è
stata bocciata da tutti i possibili interlocutori e vediamone i motivi:<o:p></o:p></span></div>
<div class="ListParagraphCxSpPrimo" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">I
lavori interesserebbero la città di Firenze per tutta l’estensione del
tracciato fra Firenze Rifredi e C.M. (alcuni km), con occupazione di aree
private e demolizione di numerosi fabbricati,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">In
corrispondenza delle 2 gallerie del “Pellegrino” necessiterebbe demolire e
ricostruire le stesse con sezione a 3 o
4 binari, prevedendo almeno di liberare durante i lavori tutti gli immobili
posti sulla verticale di tali gallerie per gli scarsi ricoprimenti,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Tutti
i materiali ( terre di scavo, materiali di risulta, materiali da costruzione,
ecc) dovrebbero essere movimentati su gomma interessando la viabilità
cittadina, al contrario dei materiali sia di scavo che di costruzione del
tunnel AV previsti su carro ferroviario,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Necessariamente
per lunghi periodi (di alcuni anni), quanto la durata dei lavori, si avrebbe
una interruzione totale o parziale di un tratto della Rifredi- Campo Marte o
Statuto-CM; questo determinerebbe una notevole diminuzione del numero dei treni
circolanti sia in “cintura” sia sulla FI SMN-Arezzo,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">La diminuzione di traffico interesserebbe
prevalentemente il servizio regionale ed allungamenti dei tempi di percorrenza
interesserebbero il traffico nazionale, i</span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">l
traffico merci dovrebbe essere dirottato tutto sulla linea tirrenica, l</span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">’impatto
acustico e ambientale risulterebbe inaccettabile anche per la presenza di
binari ad Alta Velocità a pochi metri dalle finestre del secondo piano dei
palazzi nella zona Romito- Statuto,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Non
sarebbe possibile avere una totale separazione dei traffici AV con quelli
regionali, con conseguente diminuzione di potenzialità,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Sarebbe
assai difficile ottenere una Valutazione di Impatto Ambientale positiva!</span></li>
</ul>
<!--[if !supportLists]--><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">A tutto ciò
si dovrebbero aggiungere ovviamente i
tempi per:<o:p></o:p></span></div>
<div class="ListParagraphCxSpPrimo" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Un
nuovo progetto da eseguire, approvare e appaltare,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Annullare
il contratto in essere con le penali da pagare.</span></li>
</ul>
<!--[if !supportLists]--><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Chi sostiene
che si potrebbe concordare con l’Appaltatore attuale di annullare il
contratto in essere e far eseguire il
nuovo progetto non ha certamente conoscenza delle normative sugli Appalti
Pubblici. Solo a parlarne si rischierebbe la “ galera”!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tutto quanto
sinteticamente riportato ha spinto ogni interlocutore che ha esaminata questa
idea (perché ripeto di idea si tratta) ad abbandonarla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’idea è
stata scartata negli anni ’90 prima di
scegliere, fra le possibili soluzioni prospettate, quella approvata nel ’99 e
poi appaltata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Allora
esistevano altri criteri, assai più semplici e meno cautelativi, per costruire
e il traffico ferroviario era molto più ridotto di oggi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Oggi la idea
appare, per motivi tecnici ferroviari e politici, inattuabile!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Esiste
ancora oggi, rispetto a un anno fa, il problema della stazione AV da
definire. Comunque il volume ( cassone)
della stazione è in corso di realizzazione e quindi la stazione sarà
realizzata; deve essere definito quanti spazi lasciare ai servizi di stazione e
quanti , non più ritenuti utili, lasciarli per altri scopi fra i quali il
terminal bus.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Un terminal
bus potrà, se ben concepito, migliorare l’interscambio di trasporto pubblico
treno-bus.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Occorre
comunque perfezionare l’interscambio treno-treno con la fermata di
Circondaria in corrispondenza della
nuova stazione AV ed il collegamento Belfiore – SMN.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci sono
ancora questioni da approfondire comunque occorre aver presente i concetti di:<o:p></o:p></span></div>
<div class="ListParagraphCxSpPrimo" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Incremento
previsto del servizio ferroviario AV Nazionale,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Incremento
notevole( raddoppio) del numero dei treni destinati al trasporto regionale,</span></li>
<li><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Sviluppo
del trasporto metropolitano legato anche alle nuove linee tranviarie e al
trasporto pubblico su gomma.</span></li>
</ul>
<!--[if !supportLists]--><br />
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In questo
quadro di necessità di sviluppo del trasporto su ferro occorre, a mio avviso,
velocizzare i lavori e non ridiscutere i progetti con idee fantasiose.<o:p></o:p></span></div>
<div>
<br /></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-57803580712738715592017-02-10T11:20:00.000+01:002017-02-10T11:20:10.965+01:00“Come si diventa nazisti”, libro di William Sheridan Allen - recensione di Ferruccio Quaroni<div class="MsoNormal">
“Come si diventa
nazisti”, dello storico americano William Sheridan Allen, è un libro del 1965
ripubblicato da Einaudi nel 1994 con una bella prefazione di Luciano Gallino. A
mio avviso, andrebbe fatto leggere nelle scuole superiori, non solo agli
studenti ma anche agli insegnanti come utile supporto per spiegare il nazismo
e, più in generale, il meccanismo di creazione del consenso ai regimi
dittatoriali.</div>
<div class="MsoNormal">
Il racconto si sviluppa tra il 1928 ed il 1933 in una
cittadina dell’Hannover, nella Germania profonda: si tratta di una piccola
comunità di 10.000 abitanti (oggi ne ha 30.000), piuttosto conservatrice ma
anche con una forte presenza della socialdemocrazia, del sindacato e degli
stessi comunisti.</div>
<div class="MsoNormal">
Il libro è composto da tante storie quotidiane che ricordano
un po’ le nostre, quelle di una comunità che si sta disgregando e che non se ne
accorge. Il messaggio non è però quello della ineluttabilità che le vicende
storiche si ripetano tali e quali.</div>
<div class="MsoNormal">
Come sottolinea Gallino è perfino più inquietante in quanto
trasmette la convinzione che la distruzione di una comunità politica e la fine
della democrazia sono sempre possibili e che non ci si può illudere che ad
impedirlo siano le condizioni storiche diverse, il livello di sviluppo
economico, le istituzioni nate in Europa dopo la guerra a difesa della
democrazia o una ipotetica maggiore maturità democratica dei cittadini. </div>
<div class="MsoNormal">
Come sostiene giustamente la prefazione, oggi come allora
gli avversari della democrazia circolano numerosi tra noi e stanno anche dentro
di noi, nell’eterno conflitto tra bisogno di sicurezza e desiderio di libertà. </div>
<div class="MsoNormal">
Ecco allora che appare ancora oggi molto significativo il
racconto corale articolato in storie diverse che confluiscono però verso
l’ineluttabilità della dittatura come risposta al malessere sociale, alla
disoccupazione crescente, al senso di insicurezza, al malcontento per uno stato
che funziona male, al rancore verso le minoranze etniche che “rubano lavoro,
soldi e potere” ai cittadini “ariani”.</div>
<div class="MsoNormal">
Solo alla fine del libro ci si accorge come tanti fatterelli
quotidiani, anche insignificanti, erano però confluiti nella composizione del
destino e della scelta autoritaria di una comunità locale e di un’intera
nazione.</div>
<div class="MsoNormal">
A concorrere al disastro finale fu anche, ed il testo lo
illustra egregiamente, l’incapacità del Partito Socialdemocratico di stringere
alleanze, sia alla propria sinistra che verso il centro, mentre i nazisti, con
spregiudicatezza, imbarcavano di volta in volta alleati occasionali e parlavano
linguaggi capaci di suscitare interesse e motivare ceti e settori sociali molto
distanti dalla loro ideologia di base.</div>
<div class="MsoNormal">
Emerge con evidenza il progressivo allontanarsi del popolo
dallo Stato e dalla politica, percepiti come nemici corrotti incapaci di
garantire un sistema di solidarietà sociale, di sicurezza e di benessere:
mentre la violenza nazista cresce e si estende dagli avversari tradizionali<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a> alle persone e alle organizzazioni agnostiche e neutrali,
la sinistra affonda fra divisioni, sospetti ed incapacità di fare fronte comune.
Alla fine del 1935 la comunità di Thalburg (in realtà il nome vero è Nordheim),
come entità civile, culturale e morale, cessa di esistere. </div>
<div class="MsoNormal">
Avevo appena finito di rileggere “Come si diventa nazisti”
quando ho appreso la notizia del Comandante della Polizia Locale di Biassono
che, su facebook, ha pubblicato una sua foto in divisa da SS con un eloquente
commento “Basterebbe una compagnia di questi per sistemare alcune cose.”</div>
<div class="MsoNormal">
Tralascio di commentare le farneticanti frasi di quello che
dovrebbe essere un “servitore dello Stato” ma suggerisco a tutti di riflettere
sul fatto che affermazioni e comportamenti di questo tipo si sentono e si
osservano purtroppo sempre più spesso: il nazi-fascismo per qualcuno è una
“innocua” moda; i mercatini sono zeppi di busti del duce e di paccottiglia del
ventennio; generalizzazioni e orride banalità sulla dittatura si ascoltano con
grande frequenza… Allora vale la pena di non abbassare la guardia e,
soprattutto per chi svolge un ruolo educativo, pubblico e civico, di dare risposte
forti e continue per ristabilire le verità, contrastare il senso diffuso di
anti-Stato che si diffonde, ricordare la barbarie ed il Male rappresentato da
nazismo e fascismo e proporre i contenuti di una società aperta, democratica ed
inclusiva.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-39509313376155912642017-01-29T09:01:00.000+01:002017-01-31T17:33:08.210+01:00"Una volta nella vita" film Francia 2014. Presentazione di Ferruccio Quaroni<span style="font-family: sans-serif;">Gli eredi della memoria nella scuola del saper imparare</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">presentazione di Ferruccio Quaroni</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Tutti, credo, conoscete il significato della parola Olocausto e sapete cosa avvenne nei territori dominati dai nazisti fra il 1940 ed il 1945. Sei milioni di persone vennero sterminate in modo sistematico, preordinato, come in una catena di montaggio nella quale anziché creare qualcosa si sopprimevano vite umane. Uomini, donne, anziani, bambini e non solo ebrei ma appartenenti a tutte le categorie che la ideologia nazista considerava inutili o dannose per la così detta pura razza ariana.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Nel libro “Un tedesco contro Hitler” di Sebastian Haffner l’autore, sopravvissuto al nazismo in quanto “ariano”, cosa che non successe purtroppo alla sua fidanzata che era ebrea, descrive così la mentalità dei tedeschi di allora: “Ci sono dei compiti ed il primo imperativo per un tedesco è eseguirli bene. Nello svolgere bene la cosa che stiamo facendo – non importa quale, un lavoro dignitoso, un’avventura o un crimine – proviamo uno stordimento depravato ma esaltante che ci esenta da qualsiasi riflessione sul senso e sul significato di ciò che stiamo facendo”. Notate in che modo, quello che era allora un giovane tedesco addestrato al nazismo, descrive come si giunse alla pianificazione dello sterminio ed al perfetto, quasi scientifico, funzionamento delle camere a gas.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Ecco, invito a riflettere su queste parole “stordimento depravato che ci esenta da ogni riflessione sul senso ed il significato di ciò che si fa”. Lo dico perché anche oggi, poco e male, si riflette sul significato di ciò che facciamo quotidianamente: presi dalla velocità e dalla necessità del presente e dell’immediato ci si scorda spesso del senso delle cose.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Ora noi sappiamo che i tempi sono certamente molto cambiati: i tedeschi in particolare sembrano avere rielaborato positivamente il terribile dramma di quel decennio in cui una nazione che aveva prodotto Beethoven e Kant ma anche Einstein, era piombata nella barbarie di un regime produttore di morte, guerra, sterminio e devastazione.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Oggi però il ragionamento andrebbe esteso anche ad altro: non possiamo limitarci a celebrare questa Giornata commuovendoci ed inorridendo di fronte alle immagini ed al ricordo di fatti comunque lontani e che ormai pochi possono ricordare e narrare per averli vissuti direttamente.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Rischieremmo di isolare quei fatti in un passato solo un po’ meno lontano dalle guerre napoleoniche o da quelle del risorgimento. E ciò impedirebbe di vedere quanti e quali pericoli sono ancora presenti ed attuali.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Allora suggerisco a tutti un altro libro che si intitola “Come si diventa nazisti”, dello storico americano William Sheridan Allen, del 1965 ripubblicato da Einaudi nel 1994. Il racconto si sviluppa tra il 1928 ed il 1933 in una cittadina della Germania profonda ed è composto da tante storie quotidiane che ricordano un po’ le nostre di oggi, quelle di una comunità che si sta disgregando e che non se ne accorge.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Il libro ci fa capire che la distruzione di una comunità politica e la fine della democrazia sono sempre possibili. Che ad impedirlo non bastano le condizioni storiche diverse, il livello di sviluppo economico, le istituzioni nate in Europa dopo la guerra a difesa della democrazia o una ipotetica maggiore maturità democratica dei cittadini. </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Oggi come allora gli avversari della democrazia circolano numerosi tra noi e stanno anche dentro di noi, nell’eterno conflitto tra bisogno di sicurezza e desiderio di libertà. </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Si tratta di un racconto corale articolato in storie diverse che confluiscono però verso l’ineluttabilità della dittatura come risposta al malessere sociale, alla disoccupazione crescente, al senso di insicurezza, al malcontento per uno stato che funziona male, al rancore verso le minoranze etniche che “rubano lavoro, soldi e potere” ai cittadini “ariani”.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">E solo alla fine del libro ci si accorge come tanti fatterelli quotidiani, anche insignificanti, confluiscono però nella scelta autoritaria di quella comunità locale e di tutta la Germania.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Allora mi viene da riflettere sul fatto che pare che oggi l’80% circa degli italiani, soprattutto giovani fino ai 30 anni, vogliano “un uomo forte” alla guida della nazione, che la fiducia nello Stato si attesta nei sondaggi al 20% scarso e quella nell’Europa al 29.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">E che cos’è e cosa fa un “uomo forte”? Innanzitutto decide per tutti noi, ci farà sentire magari più sicuri anche se è poi tutto da vedere, ma ci espropria completamente del nostro status di uomini liberi e dotati di volontà civile, politica e di autodeterminazione.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Il film “Una volta nella vita” della regista Marie-Castille Mention-Schaar, parla proprio di capacità di essere liberi e consapevoli. E' ispirato ad una storia vera, quella di Amhed Dramé, un ragazzo musulmano figlio di una immigrata del Mali, che vive in una banlieue di Parigi, che nel 2009 partecipa, con la sua classe, al “Concorso scolastico nazionale sulla Resistenza e la deportazione degli ebrei sotto il nazismo” (istituito nel 1961 dal Ministero della Pubblica Istruzione), grazie all'intuizione dell’insegnante di storia e geografia che capisce che quella classe di una scuola di periferia, ha sensibilità e voglia di riscatto. </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Narra un percorso di crescita e di consapevolezza di quei sedicenni, fa capire che, senza perdere la felicità e la gioventù, senza diventare tristi e musoni, si può però fare qualcosa di bello e di utile per sé e per gli altri. </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">E lo si può fare condividendo veramente, non solo foto o storielle su Facebook e WhatsApp, ma emozioni, sensazioni, pensieri, riflessioni per costruire qualcosa di nuovo, di inedito, di proprio...… </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Racconta come ragazzi inizialmente divisi e conflittuali diventano gruppo, si appassionano alla storia e all'attualità e come sapranno assumere e trasmettere la memoria di quei fatti e di quei giovani morti nei campi di concentramento, che non erano poi così diversi da loro.</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Ogni immagine di questo film ed ogni pagina del libro dal quale è tratto, scritto dal giovane studente Amhed, serve proprio a capire come non cadere nel tranello della dittatura e del delegare ad altri il nostro futuro. </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Il nazismo capì che doveva seminare paura, odio e rancore per vincere: nel libro “Una volta nella vita”, Léon, un sopravvissuto al Lager, dice ai ragazzi: “Per esperienza so che spesso l’odio riesce ad averla vinta. È furbo, sfrutta la debolezza degli uni e la povertà di altri, le vecchie ferite di tutti. Poi colpisce e sfigura. Sotto la sua maschera non si riconosce più l’uomo ma si distingue solo una poltiglia di uomo. Di cui la Storia… potrebbe benissimo cibarsi di nuovo.” E poi aggiunge: “Se si possono toccare anche le nuove generazioni, queste saranno salvate. Se capiscono cosa si rischia a lasciare che gli uomini abbandonino l’umanità, anche il passato è salvo.”</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Ecco allora che è molto bello ciò che scrive e dice Amhed, quasi alla fine: “Le barriere siamo noi a crearle, basta negarle perché smettano di esistere.” Ed infine “Ho una storia particolare, un percorso speciale… ma appartengo anche alla Storia, quella dell’Uomo, e per questo sono gli altri.”</span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<span style="font-family: sans-serif;">Pensiamo allora alla Giornata della Memoria come ad una “memoria” viva, calata nel presente, un’occasione per capire nessi e collegamenti storici e sociali. Non si tratta di celebrare e mettersi la coscienza a posto. Quei milioni di persone cancellate dalla faccia della terra, ma non dalla Storia, non hanno bisogno di retorica ma ci hanno assegnato un compito preciso: quello di rendere sempre degno il fatto di definirsi “Uomini”. </span><br />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<br style="font-family: sans-serif;" />
<br style="font-family: sans-serif;" />amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-75350440178203143742017-01-21T10:29:00.000+01:002017-01-23T10:00:41.695+01:00“Tecnica del colpo di Stato” di Curzio Malaparte. Strategia aggressiva e organizzazione: un libro da rileggere. Recensione di Ferruccio Quaroni<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Alcuni anni fa è stato ripubblicato “Tecnica del colpo di Stato”, libro controverso di un autore controverso, Curzio Malaparte.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dato alle stampe nel 1931, costò all’autore l’incarceramento ed il confino, venne proibito in Unione Sovietica e, addirittura, dato alle fiamme nella Germania hitleriana.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il testo, rispetto al nazismo, soffre dei limiti di una stesura avvenuta quando la dittatura non si era ancora pienamente espressa con tutta la brutalità successiva ed indulge ad un giudizio su Hitler presentato solo come brutta copia di Mussolini.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Al di là di questo, però, va invece sottolineata, insieme ad una scrittura piacevole ed avvincente dei fatti storici, in particolare quelli relativi alla presa del potere dei soviet, la dimensione di attualità delle riflessioni sulla attuazione del “colpo di Stato”.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Malaparte sottolinea come la riuscita dell’impossessamento del potere statale da parte di una minoranza sia, appunto, frutto di una “tecnica” precisa e non di fatti storici e politici che pure compongono il quadro di riferimento generale delle vicende.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I casi di Trotzki e di Mussolini, a suo parere, testimoniano appunto come la conquista dell’apparato statale avvenne su un terreno delle tecniche concrete, della formazione di un nucleo operativo motivato, coeso e privo di scrupoli e della capacità di occupare le centrali nevralgiche dell’economia, dei trasporti, delle comunicazioni, dell’erogazione dei servizi essenziali e primari.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Trotzki, vero realizzatore della conquista del potere, forzò la mano ed anticipò Lenin nelle decisioni e nelle modalità attuative: capì che si doveva evitare che uno sciopero generale venisse gestito a favore dei socialdemocratici e dei moderati e che il futuro controllo dei sindacati avrebbe rappresentato la chiave di volta del consolidamento del potere.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Nella Germania dei primi tempi di Weimar, infatti, il tentativo di presa del potere dei nazionalisti del 1920 venne sventato proprio grazie allo sciopero generale sostenuto dal cancelliere socialdemocratico Bauer.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il caso del fascismo viene trattato con una riflessione sulle dinamiche del “biennio rosso” e sulla capacità avuta da Mussolini di spezzare, appunto, la forza sindacale, prima ancora di quella dei partiti di massa (i socialisti ed i comunisti innanzitutto) in modo da sventare il piano di Giolitti di giocare la carta della mobilitazione dei lavoratori organizzati per arginare il movimento eversivo. Il successivo inserimento dei fascisti nel Blocco Nazionale alle elezioni del 1921 ebbe solo il risultato di illudere i moderati di avere ingabbiato il fenomeno. I fascisti scelsero però la strada di non appiattirsi sulle dinamiche parlamentari con i pochi deputati eletti, ma di continuare la loro strategia aggressiva e di consolidamento organizzativo per la presa del potere.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A parere di Malaparte il fascismo aveva già vinto tra il 1920 ed il 1921 con la distruzione pressoché totale della struttura sociale, cooperativistica e di solidarietà delle forze di sinistra e, in parte, di quelle cattoliche: la strada era spianata con l’utilizzo di una tecnica ben studiata e calibrata. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">La riflessione da farsi è quella che occorre sempre storicizzare e contestualizzare i fatti ed i fenomeni. Se è pur vero che le cose non si ripetono mai nello stesso modo, un ragionamento va fatto, anche oggi, sull’indebolimento delle organizzazioni storiche dei lavoratori, sulla totale scomparsa dei tradizionali partiti di massa, su prassi comunicative e propagandistiche che, utilizzando deformazioni della verità e palesi falsità, creano sensi comuni errati e pericolosi e, ovviamente, sull’allontanamento generale delle persone dalla partecipazione e dal protagonismo vero ed effettivo, che non può essere quello dei social…</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-5da297c2-c05b-479d-cad5-bb556ef1bb69"></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.295; margin-bottom: 8pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: "calibri"; font-size: 14.666666666666666px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Perciò anche il discusso Malaparte può essere utilizzato per utili scopi: più in generale bisognerebbe semplicemente tornare a leggere e documentarsi maggiormente sulle fonti e le testimonianze piuttosto che nel mondo dei media e della virtualità. </span></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-2985241603838635082017-01-02T12:46:00.002+01:002017-01-02T12:46:25.053+01:00"Monopoly Capital": la discussione interrotta fra Baran e Sweezy - di Amos Cecchi. Pubblicato in "Critica Marxista"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-DE6mXzG5kiA/WGo89ZiCWDI/AAAAAAAAAq8/RJk93JiJxn0RE64eX0VsWVJeV3P8L9LiQCLcB/s1600/0003.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-DE6mXzG5kiA/WGo89ZiCWDI/AAAAAAAAAq8/RJk93JiJxn0RE64eX0VsWVJeV3P8L9LiQCLcB/s640/0003.jpg" width="451" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-gDIB4i1_SsQ/WGo885g4DHI/AAAAAAAAAq4/jkIcgrD3jxgXpQg5NRa8gqHRzvpvAnKpgCLcB/s1600/0004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-gDIB4i1_SsQ/WGo885g4DHI/AAAAAAAAAq4/jkIcgrD3jxgXpQg5NRa8gqHRzvpvAnKpgCLcB/s640/0004.jpg" width="452" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-aqyAF5S2hxc/WGo89SSljnI/AAAAAAAAArA/5ltZV3OVBuY6ifH_KD74FVYywN2vnvvPgCLcB/s1600/0005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-aqyAF5S2hxc/WGo89SSljnI/AAAAAAAAArA/5ltZV3OVBuY6ifH_KD74FVYywN2vnvvPgCLcB/s640/0005.jpg" width="452" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-DgOFd6uypGI/WGo89vDuF1I/AAAAAAAAArE/CvVgruzAIYwBiar2FCdjfbervuXqlx6LwCLcB/s1600/0006.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-DgOFd6uypGI/WGo89vDuF1I/AAAAAAAAArE/CvVgruzAIYwBiar2FCdjfbervuXqlx6LwCLcB/s640/0006.jpg" width="452" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-AyD_Iumu4gw/WGo8-OYkSmI/AAAAAAAAArI/rbUGUhEDmKAHRkd1e3WobUNjPuD6CRJgwCLcB/s1600/0007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-AyD_Iumu4gw/WGo8-OYkSmI/AAAAAAAAArI/rbUGUhEDmKAHRkd1e3WobUNjPuD6CRJgwCLcB/s640/0007.jpg" width="452" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-5wxBVPrM9zg/WGo8-LKtAVI/AAAAAAAAArM/RKepq_0v3A06hZNDA-TyWS8gbZKS2WMcwCLcB/s1600/0008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-5wxBVPrM9zg/WGo8-LKtAVI/AAAAAAAAArM/RKepq_0v3A06hZNDA-TyWS8gbZKS2WMcwCLcB/s640/0008.jpg" width="452" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/--UZY0DTOMaU/WGo8-PwITsI/AAAAAAAAArQ/5AdglUz_eD8Bv6gvKYphIwDlhnkhyWHwQCLcB/s1600/0009.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/--UZY0DTOMaU/WGo8-PwITsI/AAAAAAAAArQ/5AdglUz_eD8Bv6gvKYphIwDlhnkhyWHwQCLcB/s640/0009.jpg" width="452" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-k3_749ClQ_I/WGo8-UmCVqI/AAAAAAAAArU/cZxHmRY0UbMRJn9k-nXIuXjPlQXcdvA1ACLcB/s1600/0010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-k3_749ClQ_I/WGo8-UmCVqI/AAAAAAAAArU/cZxHmRY0UbMRJn9k-nXIuXjPlQXcdvA1ACLcB/s640/0010.jpg" width="452" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-eXM8SWZTDU8/WGo8-gvqqDI/AAAAAAAAArc/gSKSAlf0aAoZZUz_g-EmMIO4eJgyvi3dQCLcB/s1600/0011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-eXM8SWZTDU8/WGo8-gvqqDI/AAAAAAAAArc/gSKSAlf0aAoZZUz_g-EmMIO4eJgyvi3dQCLcB/s640/0011.jpg" width="452" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-0iLnHPEEwVU/WGo8-nbcamI/AAAAAAAAArY/m6QnLzd2twkOIfrWBVWHzfIk5aya-ryPQCLcB/s1600/0012.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-0iLnHPEEwVU/WGo8-nbcamI/AAAAAAAAArY/m6QnLzd2twkOIfrWBVWHzfIk5aya-ryPQCLcB/s640/0012.jpg" width="452" /></a></div>
<br />amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-30421999887854103042016-11-30T17:31:00.000+01:002016-11-30T17:31:19.177+01:00Referendum del 4/12 - da "Internazionale" on line. Scheda riepilogativa<div class="item_text" id="p_739655_i_1" style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<b><i><span style="font-family: Lyon Text OSF Web, Georgia, Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;"> Pubblichiamo una scheda riepilogativa - curata dal settimanale "Internazionale" - che in dieci punti affronta efficacemente le tematiche del referendum costituzionale con le posizione del "sì" e del "no". Buon voto</span></i></b></div>
<div style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il 4 dicembre 2016, dalle 7 alle 23, gli italiani andranno a votare al referendum per approvare o respingere <a href="http://media.wix.com/ugd/14a30c_9dd527489fa24d648ca3b33c6913e1db.pdf" style="color: #007bb5; text-decoration: none;">la riforma della carta costituzionale</a> promossa dal governo.<br />La riforma è chiamata anche “legge Boschi”, dal nome della ministra per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi, che ha firmato la proposta di riforma insieme al presidente del consiglio. La legge implica modifiche importanti all’assetto delle istituzioni – come il superamento del bicameralismo perfetto e la riforma del titolo V – ed è stata approvata tre volte da camera e senato (due volte con lo stesso testo) e ora sarà sottoposta alla volontà popolare, su richiesta di cittadini e parlamentari, come previsto <a href="https://www.senato.it/1025?sezione=139&articolo_numero_articolo=138" style="color: #007bb5; text-decoration: none;">dall’articolo 138 della costituzione</a>. </div>
<div style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Nel referendum costituzionale (a differenza di quello abrogativo) non è previsto un quorum: la validità della consultazione, cioè, non dipende da quante persone voteranno. Il risultato sarà valido qualunque sia la partecipazione al voto. </div>
<div style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il procedimento di approvazione della legge è cominciato nell’aprile del 2014 con un testo che nel corso della discussione in aula è stato modificato sia dalla camera sia dal senato. La riforma riguarda più di un terzo degli articoli della costituzione (47 su 135) ed è la più vasta dal 1948, quando la costituzione italiana è entrata in vigore. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_2" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">1. Cosa chiede il quesito referendario?</strong><br />Il quesito referendario che sarà stampato sulle schede elettorali dice: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della costituzione?”. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_3" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> Il testo del quesito referendario è stato criticato perché secondo alcuni sarebbe implicitamente favorevole all’approvazione della riforma (al fronte del sì). Per questo il 5 ottobre alcuni partiti (Sinistra italiana e Movimento 5 stelle) hanno presentato un ricorso al tribunale amministrativo del Lazio accusando chi ha scritto il quesito di aver “fatto uno spot pubblicitario per il governo”. Secondo chi ha presentato il ricorso, il quesito avrebbe dovuto indicare tutti gli articoli che saranno modificati dalla riforma, senza tralasciare temi come la riforma dell’elezione del presidente della repubblica. Inoltre la scheda “riporta impropriamente anche una presunta finalità della legge: il cosiddetto contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni”, di cui non si parla nelle norme revisionate e che potrebbe “semmai essere una conseguenza, neppure certa e comunque irrisoria”, delle modifiche. Nel ricorso si chiede di ritirare il decreto del presidente della repubblica con cui si annuncia il referendum. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Per rispondere alle critiche sul quesito, il presidente della repubblica e il governo hanno ricordato che “il quesito è stato valutato e ammesso” dalla corte di cassazione e “riproduce il titolo della legge quale approvato dal parlamento”. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_4" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">2. Quali sono le principali modifiche introdotte dalla riforma?</strong><br />I cambiamenti sostanziali introdotti dalla riforma riguardano: il superamento del bicameralismo perfetto o paritario, il numero dei senatori, i loro compiti e il modo in cui sono eletti, l’attribuzione esclusivamente alla camera dei deputati del compito di esprimere la fiducia nei confronti del governo, l’attribuzione dell’attività legislativa quasi interamente alla camera, cambiamenti nella procedura di elezione del presidente della repubblica, modifiche ai rapporti tra stato e regioni delineati dal titolo V, in particolare per le competenze legislative, l’eliminazione del riferimento alle province, l’abolizione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), alcune modifiche nella modalità di presentazione delle leggi d’iniziativa popolare e dei referendum abrogativi. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_5" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> La riforma è vasta e caotica e ha l’effetto di indebolire alcuni poteri di garanzia, come quello del senato, a favore di un rafforzamento del potere esecutivo. Un rischio che si aggrava se si considera il legame tra la <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2016/10/05/italicum-riforma-elettorale" style="color: #007bb5; text-decoration: none;">legge elettorale Italicum</a> e la riforma costituzionale, che amplifica la concentrazione del potere nella figura del capo del governo e indebolisce l’autonomia delle istituzioni di garanzia. Inoltre, l’attuale parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale (legge Calderoli) non sarebbe legittimato a portare a termine una riforma così profonda del sistema istituzionale. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Gran parte della costituzione non sarà modificata. In particolare, non sono in discussione i princìpi fondamentali (articoli 1-12) né la prima parte della costituzione sui diritti e i doveri dei cittadini (articoli 13-54). Le modifiche riguardano solo la seconda parte della costituzione, che disciplina gli assetti istituzionali e che anche secondo chi fece parte dell’assemblea costituente (1946-1948) avrebbe potuto essere in parte ripensata. I cambiamenti porteranno a una maggiore governabilità e a una razionalizzazione dei costi della macchina dello stato. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_6" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">3. Che cos’è il bicameralismo perfetto, e come cambia?</strong><br />Il bicameralismo perfetto è un sistema parlamentare in cui due camere hanno gli stessi poteri. Nel sistema italiano tutte le leggi, sia ordinarie sia costituzionali, devono essere approvate dalla camera dei deputati e dal senato. Anche la fiducia al governo deve essere concessa sia dai deputati sia dai senatori. Con la riforma, invece, la camera dei deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà accordare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e nella stragrande maggioranza dei casi le leggi ordinarie. I rami del parlamento restano due (camera dei deputati e senato della repubblica), ma avranno funzioni diverse. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_7" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> Concedendo solo alla camera dei deputati la possibilità di votare la fiducia si elimina il controllo del senato sul governo senza inserire altri contrappesi democratici al potere esecutivo. Inoltre, poiché le leggi proposte dal governo avranno una corsia preferenziale per essere esaminate più rapidamente, c’è il rischio che aumenti eccessivamente il potere del presidente del consiglio. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Il governo sarà più stabile perché non dovrà chiedere il voto di fiducia a entrambe le camere, l’approvazione delle leggi sarà più rapida e i costi di gestione delle istituzioni diminuiranno. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_8" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">4. Che poteri avrà il nuovo senato?</strong><br />I senatori parteciperanno, come oggi, all’elezione del presidente della repubblica, dei componenti del consiglio superiore della magistratura e dei giudici della corte costituzionale. Ma la funzione principale del senato sarà quella di raccordo tra lo stato, le regioni e i comuni, una funzione svolta oggi dalla Conferenza stato-regioni. Al senato sarà attribuita anche la [nuova] funzione di valutare le politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Solo per alcuni tipi di legge servirà l’approvazione di entrambi i rami del parlamento: le leggi costituzionali, le leggi sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione delle politiche europee, le leggi sull’elezione del senato e quelle che incidono direttamente sull’ordinamento di regioni, comuni e città metropolitane. Per tutte le altre leggi, la funzione legislativa spetterà solo alla camera. I disegni di legge all’esame della camera saranno comunque trasmessi al senato, che avrà la possibilità di proporre delle modifiche, ma solo [se] entro dieci giorni e su richiesta di almeno un terzo dei senatori. Le modifiche dovranno essere approvate dalla maggioranza dei senatori. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_9" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> Con la riforma si crea un numero ancora indefinito di procedure legislative alternative (secondo alcuni sette, secondo altri nove, secondo altri ancora dieci o undici) che creeranno confusione e conflitti tra i due rami del parlamento. Inoltre, visto che la riforma rinvia a una futura legge ordinaria che regolerà il sistema di elezione dei senatori e il funzionamento del senato, è impossibile farsi un’idea concreta di come funzionerà il nuovo senato. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> L’approvazione delle leggi sarà più rapida, la maggior parte delle leggi potrà entrare in vigore undici giorni dopo essere stata approvata dalla camera. Il senato rappresenterà di più le autonomie territoriali e farà da raccordo tra le regioni e lo stato. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_10" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">5. Da chi sarà formato il nuovo senato?</strong><br />Il senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali composto da cento senatori (invece dei 315 attuali), che non saranno eletti direttamente dai cittadini, ma dai consigli regionali e dal presidente della repubblica. I consigli regionali sceglieranno 95 senatori, nominando con metodo proporzionale 21 sindaci (uno per regione, escluso il Trentino-Alto Adige che ne nominerà due) e 74 consiglieri regionali (minimo due per regione, in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti). Questi senatori resteranno in carica per la durata del consiglio regionale che li avrà eletti. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il presidente della repubblica nominerà cinque senatori, che rimarranno in carica sette anni. La carica di senatore a vita rimarrà solo per gli ex presidenti della repubblica. I cinque senatori a vita attuali (Giorgio Napolitano, Mario Monti, Carlo Rubbia, Renzo Piano ed Elena Cattaneo) resteranno in carica ma non saranno sostituiti. I senatori non saranno più pagati dal senato, ma percepiranno solo lo stipendio da amministratori locali. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_11" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> I senatori non lavoreranno a tempo pieno in senato perché nel resto del tempo dovranno svolgere il loro lavoro nelle istituzioni di appartenenza. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> L’incarico da consigliere regionale non è così impegnativo da impedire il lavoro in senato. Inoltre si risparmierà sui costi del senato perché i consiglieri regionali e sindaci hanno già un compenso. I senatori nominati dal presidente della repubblica non percepiranno indennità. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_12" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">6. Come saranno scelti i senatori?</strong><br />Ogni consiglio regionale dovrà eleggere un senatore tra i sindaci dei comuni della regione: ci saranno quindi 21 senatori-sindaci. Gli altri senatori saranno eletti dai consigli regionali tra i loro componenti con metodo proporzionale “in conformità alle scelte espresse dagli elettori” in occasione del rinnovo del consiglio regionale. A ciascuna regione spetterà un numero di seggi in proporzione alla popolazione, secondo l’ultimo censimento generale, ma con un minimo di due. A ciascuna delle province autonome di Trento e Bolzano spettano due senatori. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Una legge elettorale per il senato, che sarà adottata dopo l’entrata in vigore della riforma e dovrà essere approvata sia dalla camera sia dal senato, spiegherà in dettaglio come si sceglieranno i senatori. Il contenuto di questa legge è ancora da definire. In occasione della prima formazione del senato, i componenti saranno nominati dai consigli regionali in carica. I senatori non saranno rinnovati contemporaneamente, ma saranno rinnovati in corrispondenza con le elezioni dei singoli consigli regionali. La durata del mandato dei senatori coinciderà con quella dei consigli regionali che li hanno eletti. Per diventare senatori non sarà più necessario aver compiuto quarant’anni. Il nuovo senato andrà a regime quando tutti i consigli regionali saranno stati rinnovati (nel 2022). </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_13" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> I criteri di selezione dei senatori non sono trasparenti e si rinuncia alla loro elezione a suffragio universale, danneggiando il rapporto diretto con gli elettori. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Saranno più rappresentate le autonomie regionali. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_14" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">6. Come cambierà l’elezione del presidente della repubblica?</strong><br />All’elezione del presidente della repubblica non parteciperanno più i delegati regionali, ma solo le camere in seduta comune. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei parlamentari fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti. Dal settimo scrutinio servirà la maggioranza dei tre quinti dei votanti (oggi è necessario ottenere i due terzi dei voti di camera, senato e delegati regionali in seduta congiunta fino al terzo scrutinio; dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dell’assemblea). </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_15" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> La riduzione a cento dei senatori porta uno squilibrio tra le due camere, quella eletta con l’Italicum e quella invece scelta nei consigli regionali, con il rischio che l’elezione del capo dello stato finisca nella sfera d’influenza del governo e del presidente del consiglio. Con l’introduzione di una maggioranza qualificata al settimo scrutinio che tiene conto del numero dei votanti e non di tutti i parlamentari, c’è il rischio che il capo dello stato sia eletto da un piccolo gruppo di parlamentari. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Il presidente della repubblica mantiene i suoi poteri e il suo ruolo di garanzia. Il quorum per l’elezione è più alto rispetto alla procedura attuale, non scende sotto ai tre quinti dei votanti e di solito all’elezione del presidente della repubblica partecipa il 98 per cento degli aventi diritto, in questo caso quindi votanti e aventi diritto spesso coincidono. Inoltre neanche la forza politica che otterrà il premio di maggioranza alla camera garantito dal sistema elettorale (340 seggi) potrà eleggere da sola il presidente della repubblica (per il quale si può stimare che serviranno 425-435 voti). </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_16" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">7.</strong> <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Di cosa tratta il titolo V e come cambierà?</strong><br />Il titolo V della seconda parte della costituzione è dedicato agli enti territoriali: comuni, province, città metropolitane e regioni. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Nel 2001 è stato riformato da un governo di centrosinistra con una legge che ha introdotto alcune correzioni federaliste alla costituzione. Quella legge elenca le materie di competenza esclusiva dello stato e le materie di competenza sia dello stato sia delle regioni, quindi stabilisce che su tutte le materie non elencate la competenza spetta alle regioni. Ma la norma non ha fatto chiarezza su alcuni temi e ci sono stati molti ricorsi alla corte costituzionale per conflitti di competenza tra stato e regioni. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
La principale modifica proposta dalla legge Boschi è la revisione delle competenze legislative di stato e regioni, la soppressione della cosiddetta competenza concorrente, cioè della sovrapposizione di competenze tra stato e regioni, e l’introduzione di una “clausola di supremazia”, cioè del principio per cui, nei casi d’interesse nazionale, le decisioni dello stato prevalgono su quelle delle regioni. La riforma prevede anche l’abolizione delle province. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_17" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">8. Quali materie torneranno di competenza esclusiva dello stato?</strong> <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cosa cambierà nella pratica?</strong><br />Le materie che saranno di competenza esclusiva dello stato sono una ventina. Tra queste: la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionali dell’energia; le infrastrutture strategiche e le grandi reti di trasporto e di navigazione d’interesse nazionale e le relative norme di sicurezza; i porti e gli aeroporti civili di interesse nazionale e internazionale; il commercio con l’estero; l’adozione di disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali, per la sicurezza alimentare e il turismo; la tutela e sicurezza sul lavoro, le politiche attive del lavoro, l’ambiente e l’ecosistema; il sistema nazionale e il coordinamento della protezione civile; il coordinamento dell’uso delle tecnologie digitali nell’amministrazione statale, regionale e locale; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; l’adozione delle norme sui procedimenti amministrativi per assicurarne l’uniformità sul territorio nazionale. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_18" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> Anche il testo della riforma lascia spazio a interpretazioni diverse sulle competenze di stato e regioni, quindi continueranno a esserci ricorsi alla corte costituzionale. Il problema si pone in particolare per le materie in cui la riforma prevede che lo stato stabilirà disposizioni generali e comuni, mentre l’attuazione spetterà alle regioni. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Aumentando le competenze esclusive dello stato, il rischio di contenziosi diminuirà. Tanto più che la cosiddetta clausola di supremazia consentirà, su questioni specifiche, di far prevalere lo stato sulle regioni. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_19" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">9. Cos’è il Cnel e perché con la riforma viene abolito?</strong><br />Il Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) si occupa delle leggi sull’economia e sul lavoro. Ha il compito di fornire dei pareri su questi temi al governo e al parlamento, ma può anche proporre delle leggi. È uno degli “organi di rilievo costituzionale”, cioè un organo previsto dalla costituzione, ma non essenziale al funzionamento dello stato. Per questo può essere abolito da una riforma. La legge Boschi prevede la sua soppressione perché ritiene che i costi del Cnel siano ingiustificati. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_20" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">10. Qual è il rapporto di questa riforma con la legge elettorale Italicum?</strong><br />Il referendum non riguarda la <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2016/10/05/italicum-riforma-elettorale" style="color: #007bb5; text-decoration: none;">legge elettorale Italicum</a>, che è in vigore dal 1 luglio 2016. Ma l’Italicum è stato pensato in previsione della riforma costituzionale, per questo regola solo l’elezione dei deputati. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Molti sostengono che l’Italicum e la riforma costituzionale messi insieme attribuiscono poteri molto forti al governo e al presidente del consiglio. E la riforma rafforza la legge elettorale, perché attribuisce solo alla camera dei deputati la possibilità di accordare la fiducia al governo. </div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
È in corso un dibattito sull’opportunità di modificare l’Italicum, che attribuisce un ampio premio di maggioranza (340 seggi su 630) alla lista che ottiene almeno il 40 per cento dei voti al primo turno o vince al secondo turno. </div>
</div>
<div class="item_text" id="p_739655_i_21" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del no</em> La combinazione di Italicum e riforma costituzionale rafforza eccessivamente l’esecutivo e indebolisce le funzioni di indirizzo politico del parlamento. </div>
</div>
<br />
<div class="item_heading" style="border: 0px; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<h3 style="border: 0px; font-size: 20px; line-height: 1.3; margin: 0px 0px 9px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</h3>
</div>
<br />
<div class="item_text" id="p_739655_i_22" style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: black; font-family: 'Lyon Text OSF Web', Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 28px; margin: 0px 0px 18px; orphans: auto; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<div style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-size: 18px; line-height: 28px; margin: 0px 0px 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La posizione del sì</em> Le due riforme garantiranno maggiore governabilità e un meccanismo di approvazione delle leggi più snello. La riforma costituzionale garantirà questo effetto con qualsiasi legge elettorale. </div>
</div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-23778597702238901182016-11-21T15:44:00.002+01:002016-11-21T15:52:49.608+01:00Referendum. Articolo di Luciano Violante da "Huffington Post" - Le ragioni del sì - <div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Questa nota intende esporre le ragioni del Sì nel referendum costituzionale. Si divide in tre brevi parti. La prima è una premessa tendente a spiegare le ragioni per le quali questa è una scelta importante tanto per chi vota Sì quanto per chi vota No. Nella seconda parte si indicano i contenuti essenziali della riforma e si risponde alle principali obiezioni. Nella terza si indicano brevemente le ragioni storiche per le quali il sistema disegnato dalla Costituzione è improntato al principio di non decisione. </em></div>
<center style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 1em; line-height: 1.6; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Una premessa</strong></div>
</center>
<center style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 1em; line-height: 1.6; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il referendum non è il giudizio universale, ma non è una scelta banale</strong></div>
</center>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Il referendum non è il giudizio universale e sono sbagliate le previsioni catastrofiche dei sostenitori dell'una o dell'altra alternativa in caso di vittoria degli avversari. Tuttavia non si tratta di un banale adempimento. Il voto deciderà il futuro del nostro sistema politico: se confermare l'assetto del 1948, che peraltro era stato criticato anche da autorevoli costituenti, come Calamandrei e Dossetti, o scegliere per il cambiamento.<br />
Poiché non ogni cambiamento è di per sé migliorativo, occorre guardare i contenuti della riforma, se essi, al di là delle imperfezioni tecniche, segnano davvero un miglioramento. È in discussione il futuro del Parlamento, del Governo, delle Regioni e di alcuni moderni diritti di partecipazione dei cittadini. L'instabilità, dodici governi negli ultimi venti anni, verrà finalmente superata? Cesserà il dominio del Governo sul Parlamento con la sequenza decreti legge-maxiemendamenti-fiducia? Le grandi infrastrutture strategiche saranno finalmente decise a livello centrale? Si potranno riattivare forme di partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche?</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
La riforma risponde positivamente a questi interrogativi. Poiché una delle grandi difficoltà delle democrazie occidentali è costituita dalla estraneità dei cittadini alla politica, dovrebbe essere particolarmente sottolineata quella parte della riforma che riconosce il diritto dei cittadini al referendum propositivo e a vedere prese in esame entro un determinato termine le proposte di legge di iniziativa popolare, che oggi finiscono in un cestino. Si tratta di novità che, insieme ad una nuova legge elettorale che non sacrifichi la rappresentanza dei cittadini, potrebbe riattivare il circuito virtuoso tra società e politica.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Due importanti personalità, l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema e l'ex presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, entrambi contrari alla riforma, hanno minimizzato gli effetti di una eventuale vittoria del No, sostenendo che non sarebbe successo nulla, come non è successo nulla dopo la vittoria del No nel referendum del 2006 che respinse la riforma del centrodestra.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Quella riforma aveva aspetti preoccupanti: il presidente del Consiglio avrebbe potuto addirittura sciogliere direttamente la Camera dei deputati, tenendola quindi sotto costante ricatto. È stato un bene bocciarla. Ma proprio quella vicenda ci dice quanto è difficile riprendere il filo delle riforme dopo una bocciatura popolare. Dopo la bocciatura, come dicono le due illustri personalità, non è successo nulla. Appunto! Dal 2006 al 2016 abbiamo continuato con l'instabilità: sei governi in dieci anni, contro i tre della Germania e della Gran Bretagna, scelte di breve respiro, mutevolezza delle regole dovuta all'avvicendarsi delle maggioranze politiche. Nel 2018 dovrebbero tenersi le prossime elezioni politiche ed è evidente anche al più sconsiderato ottimista che l'attuale situazione di instabilità istituzionale, abusi regolamentari, lentezze decisionali si trascinerebbe ancora sia in questa che nella prossima legislatura.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Tacciare di conservatorismo chi sostiene il No è sbagliato. Come è sbagliato accusare di propensione all'autoritarismo i sostenitori del Sì. Il confronto può e deve essere civile. Il Sì e il No hanno pari dignità e meritano uguale rispetto. Ma hanno effetti del tutto diversi e di questi effetti occorre discutere.</div>
<center style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 1em; line-height: 1.6; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il contenuto della Riforma</strong></div>
</center>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
La riforma non riguarda la Prima Parte della Costituzione (Diritti e Doveri dei Cittadini), ma solo la Seconda Parte (Ordinamento della Repubblica)</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">1. Questi i punti essenziali della Riforma:</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
a) La fiducia è data e può essere tolta dalla sola Camera dei Deputati, come avviene in tutte le democrazie parlamentari. Oggi per la fiducia occorre il consenso di entrambe le Camere, ma per sfiduciare un governo e farlo cadere basta il voto di una sola delle due Camere (è una eccezione in tutto il panorama delle democrazie parlamentari).</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
b) I componenti del Senato sono 95 elettivi (invece degli attuali 315) e 5 nominati dal Presidente della Repubblica, più gli ex presidenti della Repubblica.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
c) Sono previsti due distinti procedimenti legislativi; uno bicamerale, come oggi, che riguarda solo poche leggi di particolare importanza (ad esempio le leggi costituzionali) ed uno monocamerale che riguarda tutte le altre leggi: il Senato può proporre entro tempi assai brevi ( da 10 a 40 giorni, a seconda dei casi) modifiche ai testi approvati dalla Camera sulle quali quest'ultima decide in via definitiva. Ci sarà maggiore rapidità e soprattutto più chiarezza.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
d) Il Senato svolge <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">una intensa attività di controllo</strong>: sulle politiche pubbliche, sull'attuazione delle leggi, sull'attività delle pubbliche amministrazioni, sull'impatto nei territori delle politiche della Unione Europea.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
e) La riforma prevede che i decreti legge debbano contenere misure immediatamente applicabili, e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo. Cesserà quindi l'abuso dei decreti legge che oggi possono riguardare qualunque materia e possono dettare regole anche per materie tra loro eterogenee.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
f) Oggi il Capo dello Stato non riesce, di fatto, a rinviare alle Camere una legge di conversione di un decreto legge perché altrimenti farebbe scadere il termine dei 60 giorni entro il quale il decreto dev'essere convertito. La riforma prevede che quando il Capo dello Stato chiede alle Camere il riesame della legge di conversione del decreto legge, il termine per l'efficacia del decreto slitta da 60 a 90 giorni. Quindi c'è maggiore possibilità di controllo sulla maggioranza parlamentare e sul governo.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
g) Il governo perde così uno strumento per poter ottenere leggi in poco tempo. In compenso, con la riforma, può chiedere alla Camera di deliberare sui progetti di legge di particolare importanza per il governo entro un termine scelto dalla stessa Camera tra 70 e 85 giorni.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
h) Sono sottratti alle Regioni poteri di legiferare in materie che riguardano l'interesse nazionale . Apparterranno allo Stato le competenze sulle grandi infrastrutture strategiche, sul coordinamento della finanza e del sistema tributario, sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, porti e aeroporti civili di interesse nazionale e internazionale.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
i) Lo Stato può intervenire al posto di una Regione quando bisogna tutelare l'interesse nazionale oppure l'unità giuridica o economica della Repubblica (come nella Costituzione tedesca).</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
j) A compensazione della riduzione dei poteri, le Regioni attraverso i loro rappresentanti in Senato parteciperanno alla legislazione nazionale e alle attività di controllo sul governo nazionale.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
k) Sono potenziati i diritti dei cittadini:<br />
- è previsto, per la prima volta, il referendum propositivo;<br />
- le proposte di iniziativa popolare devono essere <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">necessariamente </strong>prese in esame dalle Camere nei tempi previsti dai Regolamenti parlamentari mentre oggi restano in genere nei cassetti del Parlamento; a questa disciplina più garantista è collegato un maggiore impegno dei cittadini perché oggi sono necessarie 150.000 firme e non più 50.000; oggi i cittadini italiani sono un po' più di 60 milioni mentre nel 1948 erano un po' più di 41 milioni; oggi inoltre tramite la rete è più facile raccogliere le firme.<br />
- Quando i proponenti del referendum abrogativo raccolgono almeno ottocentomila firme (invece di 500.000 che è il numero minimo perché il referendum sia ammesso), la proposta è approvata se ha partecipato alla votazione non la maggioranza degli elettori, <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">ma la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni per la Camera dei deputati</strong> e, naturalmente, se è raggiunta la maggioranza dei voti validi.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
l) È prevista una nuova forma di controllo sulle leggi elettorali; prima della loro entrata in vigore una minoranza di parlamentari ( un quarto dei deputati o un terzo dei senatori) può chiedere alla Corte Costituzionale di verificare la costituzionalità di una qualsiasi legge elettorale; questa possibilità è prevista anche nei confronti dell'Italicum.<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> Chi è contro l'Italicum quindi, dovrebbe votare Sì per poter dare alla minoranza della Camera o del Senato la possibilità di chiedere una deliberazione preventiva di costituzionalità su questa legge elettorale.</strong></div>
<center style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 1em; line-height: 1.6; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Obiezioni e repliche</strong></div>
</center>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">1. Obiezione</strong> È una svolta autoritaria.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Replica</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non è esatto. Il presidente del Consiglio, comunque si chiami, non potrà porre la fiducia al Senato; non potrà abusare come oggi dei decreti legge. Il governo sarà sottoposto al controllo del Senato per tutto quanto riguarda le politiche pubbliche, l'attuazione delle leggi, il funzionamento delle pubbliche amministrazioni. I 56 ex presidenti della Corte costituzionale e costituzionalisti che sono per il No hanno scritto nel loro documento: "Non siamo tra coloro che indicano questa riforma come l'anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione e di una sorta di nuovo autoritarismo".</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">2. O. </strong>L'Italicum dà troppi poteri al Presidente del Consiglio.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L'obiezione ha qualche fondamento, ma non si vota sull'Italicum; la Corte costituzionale prenderà in esame nei primi giorni di ottobre le eccezioni di costituzionalità sollevate dai tribunali di Messina e di Torino. Se prevalesse il Sì, la minoranza parlamentare potrebbe inoltre chiedere un giudizio di costituzionalità sulla intera legge (v., sopra, lettera l). È evidente inoltre che sta prendendo piede anche all'interno della maggioranza l'idea che quella legge elettorale vada cambiata.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">3. O. </strong>L'elezione dei senatori da parte dei consigli regionali sottrae il potere di scelta ai cittadini e non è chiaro come verranno eletti.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non è esatto. Il Senato non può tornare ad essere un doppione della Camera e perciò, come in Germania e in Francia, non è scelto direttamente dai cittadini. Tuttavia, la riforma rinvia ad una legge successiva (che potrà essere discussa e approvata solo dopo la vittoria del Sì, necessaria perché la riforma sia efficace) in base alla quale i senatori saranno eletti dai consigli regionali, ma "in conformità alle scelte espresse dagli elettori". Questo significa che la rosa dei candidati sarà determinata dal voto degli elettori e, all'interno di questa rosa scelta dagli elettori, i consigli regionali eleggeranno i loro senatori.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">4. O. </strong>Il bicameralismo paritario non è mai stato un fattore di instabilità.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non è esatto. Nel 1994 il centrodestra guidato da Berlusconi vinse bene alla Camera, ma non al Senato, dove la maggioranza si costituì grazie ad alcuni senatori che passarono al centrodestra, pur essendo stati eletti in altre liste. Nel 1996 Prodi fu autosufficiente al Senato, ma non alla Camera. Nel 2006, ancora, Prodi, vinse alla Camera ma non al Senato e ne 2013 è accaduta la stessa cosa a Bersani. Oggi il governo Renzi, si basa al Senato sui voti del gruppo del senatore Verdini, uscito da Forza Italia.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">5. O.</strong> La stabilità è data dalla forza dei partiti, non dalle regole.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È vero. Ma se i partiti non hanno né forza né credibilità, dovremmo forse attendere che essi riacquistino queste doti? Evidentemente no. Perciò oggi servono quelle regole per la stabilità e la rapidità che la Costituzione non prevede perché il funzionamento delle grandi istituzioni politiche fu delegato ai partiti, senza fissare regole istituzionali. D'altra parte tutte le grandi democrazie hanno in Costituzione regole per la stabilità.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">6. O.</strong> Le grandi riforme devono unire. Questa, invece, divide ed è stata approvata non da una grande maggioranza del Parlamento, ma solo dalla maggioranza di governo.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R</strong>. <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Le cose stanno diversamente. All'inizio per ben tre volte la riforma è stata votata anche da Forza Italia (che ha votato anche l'Italicum). M5S ha votato contro sin dall'inizio per ragioni pregiudiziali, indipendentemente dai contenuti. Poi, dopo l'elezione del Capo dello Stato, per ragioni che non riguardavano la persona del Presidente Mattarella, Forza Italia ha cominciato a votare contro. Se il centrosinistra avesse sospeso l'esame della riforma a quel punto avrebbe ceduto ad un cambiamento di posizione di un partito (che sino a quel momento aveva votato a favore) per ragioni estranee alla riforma costituzionale. D'altra parte se la Costituzione vigente prevede all'articolo 138 che le riforme costituzionali possano essere approvate anche dalla sola maggioranza assoluta dei senatori e dei deputati, come in questo caso, è segno che non sono obbligatorie grandissime maggioranze. Infine, tutte le grandi scelte dividono le comunità nazionali. Il Paese, al momento del Referendum tra Monarchia e Repubblica, si divise in due metà con conflitti aspri tra i sostenitori dell'una o dell'altra soluzione. La divisione netta avvenne in Francia, quando ci fu il referendum sulla proposta di riforma costituzionale proposta da De Gaulle nel 1969. L'abolizione della schiavitù negli USA, che costituiva una grande questione costituzionale, fu addirittura una delle ragioni della guerra civile americana (1861-1865).</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">7. O.</strong> Renzi ha fatto male a personalizzare il voto quasi si votasse su di lui e non sulla riforma costituzionale.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L'obiezione è giusta. Renzi ha fatto male a personalizzare; ma ha riconosciuto pubblicamente l'errore e ha smesso.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">8. O. </strong>Se prevalesse il No non sarebbe un grande guaio; si potrebbe rifare una riforma costituzionale più gradita alla maggioranza degli italiani.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong><em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non sarebbe così semplice. Le forze che sostengono il No sono compatte nell'avversare la riforma, ma sono tra loro incompatibili e divise sul da farsi. In ogni caso dall'ultima bocciatura referendaria avvenuta nel 2006 (riforma del centro destra) sono passati dieci anni e si sono succeduti cinque governi (Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi). Possiamo attendere altri dieci anni in una situazione di instabilità governativa, confusione legislativa e mancanza di certezze per il mondo produttivo italiano?</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">9. O.</strong> Era migliore la riforma del centrodestra bocciata dal referendum del 2006.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non è esatto. Quella riforma era davvero una riforma autoritaria. Il Presidente del Consiglio entrava in carica senza un voto di fiducia esplicito della Camera; poteva nominare e revocare direttamente i ministri; poteva sciogliere la Camera a sua discrezione.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">10. O.</strong> I senatori sono troppo pochi e come potranno svolgere contemporaneamente il doppio lavoro, quello di consiglieri regionali e quello di componenti del Senato?<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">I senatori non sono troppo pochi. In Germania, paese di 80 milioni di abitanti circa, i Senatori sono 69. E il cosiddetto doppio lavoro viene svolto egregiamente tanto dai senatori tedeschi quanto da quelli francesi.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">11. O.</strong> Perché costringere a dare un solo voto a una riforma che tocca questioni così disparate? Io potrei essere d'accordo con l'abolizione del bicameralismo paritario e non essere d'accordo sul tipo di ripartizione di poteri tra Stato e Regioni; ma sono costretto a dare un solo voto.<br />
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">R.</strong> <em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L'obiezione ha certamente un senso, va rispettata ed è sostenuta da alcuni autorevoli costituzionalisti. Tuttavia l'art. 138 della Costituzione vigente dice "Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare...." (art. 138) e quindi sembra prevedere che il voto riguardi legge costituzionale nella sua interezza, non parti di esse. Questa interpretazione è confermata dal testo dell'art. 16 della legge n. 352 del 1970 che riguarda appunto questo tipo di referendum: " Il quesito da sottoporre a referendum consiste nella formula seguente: «Approvato il testo della legge di revisione dell'articolo... (o degli articoli ...) della Costituzione, concernente ... (o concernenti ...), approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero ... del ... ?»; ovvero: «Approvate il testo della legge costituzionale ... concernente ... approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero ... del ... ?». L'articolo dispone chiaramente che la domanda sia una sola e riguardi la intera legge. Infine, occorre considerare che nelle riforme costituzionali di così vasta portata molte norme sono strettamente connesse le une alle altre; consentire un voto per parti separate potrebbe produrre scompensi gravi nel sistema costituzionale. Io voto nel referendum riguarda quindi l'intera legge ed è frutto di un giudizio sintetico e unitario su tutte le disposizioni della legge.</em></div>
<center style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 1em; line-height: 1.6; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Appendice</strong></div>
</center>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Perché il sistema costituzionale italiano è improntato al principio di non decisione?</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Nella nostra Costituzione mancano, per precise ragioni storiche e politiche, norme dirette a garantire la piena capacità di decisione dell'ordinamento. Dopo la Liberazione dal nazifascismo si fronteggiavano due coalizioni, una delle quali, Pci e Psi, faceva espresso riferimento all'Unione Sovietica e l'altra, Dc con i suoi alleati, faceva riferimento agli Stati Uniti. Le prime elezioni politiche dell'Italia repubblicana, che si sarebbero tenute nel 1948, avrebbero deciso anche della nostra collocazione internazionale: se avesse vinto il blocco Pci-Psi saremmo finiti nell'orbita dell'Unione Sovietica; se avesse vinto, come poi vinse, il blocco moderato saremmo stati attratti nell'orbita occidentale. Diritti fondamentali, libertà, rapporti tra pubblico e privato avrebbero avuto assetti completamente diversi se avessero vinto i filosovietici o i filoamericani. Conseguentemente, ciascuno dei due blocchi vedeva come una iattura la vittoria dell'altro, nutrendo sfiducia nella altrui capacità di rispettare le regole della democrazia. Per queste ragioni si evitò di formulare regole costituzionali a garanzia della stabilità e si affidò ai partiti il governo del sistema politico. Giorgio Amendola ne spiegò le ragioni in Assemblea Costituente:</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">"Si è parlato del tentativo di dare alla nostra democrazia condizioni di stabilità con norme legislative. È evidente che una democrazia deve riuscire ad avere una sua stabilità se vuole governare e realizzare il suo pro- gramma; ma non è possibile ricercare questa stabilità in accorgimenti legislativi...e c'è il fatto nuovo e positivo della formazione dei grandi partiti democratici, che sono condizione di una disciplina democratica...Oggi la disciplina, la stabilità è data dalla coscienza politica, affidata all'azione dei partiti politici".</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Il sistema ha funzionato sino a quando i partiti sono stati in grado di adempiere alla funzione indicata da Amendola. Quando sono entrati in crisi il sistema ha cominciato a perdere colpi in misura crescente. D'altra parte i costituenti, al di là della retorica della "costituzione più bella del mondo" erano ben consapevoli dei limiti del sistema che avevano messo in piedi.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Così Giuseppe Dossetti si espresse nel 1951, solo tre anni dopo l'entrata in vigore della Costituzione.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">"Questo sistema [...] è stato strutturalmente predisposto sulla premessa di un contrappeso reciproco di poteri e quindi di un funzionamento complesso, lento e raro, sì come quello di uno stato che non avesse da compiere che pochi e infrequenti atti sia normativi che esecutivi, perché non tenuto ad adempiere un'azione di mediazione delle forze sociali , e tanto meno... un'azione continua di reformatio, di propulsione del corpo sociale [...]"</em>.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
Questo giudizio critico sulla Seconda Parte della Costituzione fu comune a molti degli stessi costituenti e riflette una diffusa preoccupazione che rimase tale sino a quando i partiti ebbero la forza di costruire e governare i processi politici. Il 4 settembre 1946, ad esempio era stato approvato in seconda sotto- commissione dell'Assemblea costituente l'ordine del gjorno Perassi, che appariva frutto della consapevolezza dei rischi cui andava incontro quello specifico ordinamento della Repubblica:</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; box-sizing: border-box; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">"La Seconda Sottocommissione, udite le relazioni degli onorevoli Mortati e Conti, ritenuto che né il tipo del governo presidenziale, né quello del governo direttoriale risponderebbero alle condizioni della società italiana, si pronuncia per l'adozione del sistema parlamentare da disciplinarsi, tuttavia, con dispositivi costituzionali idonei a tutelare le esigenze di stabilità dell'azione di Governo e ad evitare le degenerazioni del parlamentarismo".</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
La riforma pertanto tende a rispondere all'allarme di molti costituenti, da Calamandrei a Mortati, portando in Costituzione quelle regole della stabilità e della funzionalità che erano state tenute fuori e affidate ai partiti.</div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-81675834425032274862016-11-18T10:40:00.001+01:002016-11-18T10:40:13.280+01:00Referendum - articolo di Antonio Floridia su Il Manifesto del 16/11/2016<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-8komHG1xh3o/WC7L2LOmnzI/AAAAAAAAAnI/Tgm5Rwo6X-kWXoiLxiVKKiPtelrHvs7RgCLcB/s1600/0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-8komHG1xh3o/WC7L2LOmnzI/AAAAAAAAAnI/Tgm5Rwo6X-kWXoiLxiVKKiPtelrHvs7RgCLcB/s640/0001.jpg" width="452" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<br />amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-67072033964742857042016-10-28T13:08:00.000+02:002016-10-28T13:08:31.502+02:00Alta Velocità - intervista a Mario Primicerio. Corriere Fiorentino 21/10<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-a_aXSM2IsyI/WBMxbgf36LI/AAAAAAAAAl8/uUGfvSbItPIsS1QKp3pVqDcFvmmjCA_IwCLcB/s1600/0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-a_aXSM2IsyI/WBMxbgf36LI/AAAAAAAAAl8/uUGfvSbItPIsS1QKp3pVqDcFvmmjCA_IwCLcB/s640/0001.jpg" width="451" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hvKbd7EG5Mg/WBMxbheL78I/AAAAAAAAAl4/uSREgZl69Q8zMbWWmfritp2C_C0uFAWeACLcB/s1600/0002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-hvKbd7EG5Mg/WBMxbheL78I/AAAAAAAAAl4/uSREgZl69Q8zMbWWmfritp2C_C0uFAWeACLcB/s640/0002.jpg" width="452" /></a></div>
<br />amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-86850847912204870232016-09-27T14:40:00.002+02:002016-09-27T14:57:56.112+02:00Incontro su "Saggi sulla politica e sulla società" di Pier Paolo Pasolini <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-HQRJZDBx4yg/V-pojLijE4I/AAAAAAAAAiU/YRubnxI4B2QRMJS93PTI1m-b99fFdj-3QCLcB/s1600/0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="451" src="https://2.bp.blogspot.com/-HQRJZDBx4yg/V-pojLijE4I/AAAAAAAAAiU/YRubnxI4B2QRMJS93PTI1m-b99fFdj-3QCLcB/s640/0001.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-MJtgdcvdf8w/V-pojE7N9kI/AAAAAAAAAiQ/pegdp2fNU9oJQZso9D8nVP_vzYXbn265QCLcB/s1600/0002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="452" src="https://2.bp.blogspot.com/-MJtgdcvdf8w/V-pojE7N9kI/AAAAAAAAAiQ/pegdp2fNU9oJQZso9D8nVP_vzYXbn265QCLcB/s640/0002.jpg" width="640" /></a></div>
<br />amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-44418815616674769412016-08-25T09:39:00.004+02:002016-08-25T09:39:35.605+02:00Futuro anteriore di un libro - Materiali Resistentidi Amos Cecchi - pubblicato su <i>Il Manifesto</i> del 24/08/206<br />
<br />
<b>MATERIALI RESISTENTI</b>. «Il capitale monopolistico» di Paul Baran e Paul Sweezy è stato uno dei testi simboli del Sessantotto. A cinquanta anni di distanza aiuta ancora a interpretare l’attuale crisi economica. Cinquant’anni fa viene pubblicato, negli Usa, con dedica al Che, Monopoly Capital di Paul Baran e Paul Sweezy (Il capitale monopolistico, Einaudi, 1968). In un rapporto di insoddisfazione e continuazione con le loro opere precedenti, è il risultato di una riflessione/discussione iniziata nel ’56 e interrottasi nel ’64, con l’improvvisa scomparsa di Baran. Insieme a L’uomo a una dimensione di Herbert Marcuse, è il testo eretico di riferimento per il movimento del Sessantotto e per la nuova generazione di sinistra, negli Usa e in Europa.<br />
Fuori dagli schemi del marxismo allora prevalente, contrastato dall’ortodossia politica e intellettuale<br />
di sinistra, Monopoly Capital punta a fare i conti con la società dell’opulenza, a dare spiegazione<br />
dello sviluppo nella nuova fase del capitalismo. Svolgendo una critica profonda dell’irrazionalità del<br />
sistema. Evidenziandone il potenziale di crisi. Dispiegando, in piena golden age, una teoria della<br />
stagnazione come stato normale del capitalismo monopolistico.<br />
Oggi, i principali economisti liberal sono costretti a richiamare la questione della stagnazione<br />
secolare e a discutere del ruolo crescente del monopolio ((si trovano riferimenti anche nel testo a<br />
firma di Pierluigi Ciocca pubblicato su il manifesto il 10 agosto). In Monopoly Capital si evidenziano<br />
punti di spiegazione, rifacentesi in modo innovativo a Marx, importanti anche per la crisi nel<br />
capitalismo monopolistico-finanziario.<br />
<br />
<b>Lo spreco necessario</b><br />
<br />
Il monopolio è posto al centro dell’analisi. La concorrenza permane, ma non è più sui prezzi. Modi<br />
nuovi di utilizzazione del prodotto dello sfruttamento, a larga incidenza di spreco – quali la<br />
promozione delle vendite (con pubblicità e induzione dei consumi), la spesa pubblica, in specie<br />
quella militare, e la finanza – diventano determinanti accanto ai classici (profitto, interesse e rendita in cui, sostanzialmente, Karl Marx articola il plusvalore): per evidenziarlo il surplus prende il posto<br />
del plusvalore. La giant corporation assume un ruolo dominante. Con la sua capacità di ridurre i<br />
costi di produzione, la sua politica di prezzi monopolistici (in grado di trattenere gran parte degli<br />
aumenti di produttività), e, quindi, la sua incidenza nella distribuzione del prodotto, con la quota del<br />
profitto che cresce a scapito di quella del lavoro, si dà, qui, la generazione di un surplus crescente,<br />
sia in senso assoluto che relativo: è la legge di sistema del capitalismo monopolistico. La questione<br />
essenziale diventa l’assorbimento del surplus.<br />
Alla base del discorso c’è, in modo dichiarato, l’elaborazione di Michal Kalecki e di Joseph Steindl.<br />
L’oligopolio incrementa il saggio di plusvalore. Per la sua realizzazione, nel mercato, necessita che<br />
una domanda più elevata di investimento e consumo dei capitalisti sostituisca quella calante del<br />
consumo operaio. Mancando ciò – in linea sempre con Marx che ha sottolineato la differenza<br />
sostanziale fra le condizioni della produzione di plusvalore e quelle della sua realizzazione –<br />
l’aumento del saggio di plusvalore a livello della produzione non si traduce in incremento del<br />
plusvalore a livello della realizzazione, ma soltanto in capacità in eccesso e disoccupazione.<br />
Nella nuova dinamica indicata da Baran e Sweezy, il funzionamento del sistema necessita di spreco:<br />
uno dei tre modi in cui, insieme al consumo ed all’investimento dei capitalisti, può esser utilizzato il<br />
surplus crescente. Il surplus (insieme al profitto, scopo capitalistico precipuo) può esprimersi via via<br />
più intensamente nella misura in cui modi nuovi di sua utilizzazione vengano ad alzarne il livello di<br />
assorbimento.<br />
Un’espansione forte dell’economia – è il caso degli anni ’45-70 – può darsi quando intervengano<br />
anche fattori straordinari contrastanti il trend al ristagno: epoch-making innovations (l’auto, e prima<br />
la ferrovia) e guerre/dopoguerra. Il monopolio, strutturalmente, contiene gli sbocchi d’investimento<br />
per l’assorbimento del surplus. La chance dell’export di capitale è più che annullata dall’import di<br />
surplus, drenato dalle multinazionali dalle aree del sottosviluppo. In assenza, quindi, di forti impulsi<br />
esogeni il sistema si espone alla depressione. È costituito, così, un modello teorico che, nel gioco fra dinamica sistemica endogena, tendente alla sovraccumulazione ed al ristagno, e forze che la contrastano, può spiegare sia la stagnazione che la prosperità.<br />
<br />
<b>L’esplosione della finanza</b><br />
<br />
La definizione di surplus è parsa fin dall’inizio non chiara. L’ultima corrispondenza fra gli autori, ora<br />
disponibile (Last Letters, Monthly Review, July-August 2012), ci consegna una discussione non<br />
risolta sul suo significato ed uso. L’idea di Sweezy è nota: il surplus è uguale al plusvalore totale<br />
(modi classici sommati ai modi nuovi di utilizzazione). Il surplus cui guarda Baran appare più largo<br />
del plusvalore. Muove da un punto di vista altro (contestativo, comparativo e alternativo) rispetto al<br />
sistema ed al suo funzionamento reale. Guarda allo spreco in forma sia effettiva che potenziale<br />
(anche produzione perduta per disoccupazione, etc.). È evidente che lungo l’opera coesistono, in<br />
modo non esplicitato, più accezioni, con funzioni differenti.<br />
Un importante sviluppo di Monopoly Capital, sta nella riflessione di Sweezy (e Magdoff) riguardante, oltre al grande indebitamento, l’esplosione finanziaria, alla cui base sta una crescente<br />
concentrazione di ricchezza e di reddito, in parallelo alla stagnazione economico-produttiva, e,<br />
quindi, la finanziarizzazione del processo di accumulazione, con il mantenersi del capitale in forma<br />
monetaria e l’agire dei suoi attori in modo speculativo in una sovrastruttura finanziaria grandemente espansa e con una sua vita autonoma; l’accrescersi della criticità sistemica (con un’attenzione, qui, a Hyman Minsky); l’esigenza di una più avanzata teoria che tenga insieme produzione e finanza al suo divenire il centro di gravità del sistema.<br />
Rimane, senza dubbio, un’analisi con grandi punti di attualità. Una riflessione, in tal senso, può essere l’occasione per un aperto confronto tra gli economisti che si rifanno alla teoria marxiana e con quanti si pongano fuori dal pensiero economico mainstream. Senza ricostruzione di teoria e cultura politica, in specie per una forte offensiva contro il neo-liberismo, non può darsi una sinistra strategicamente all’altezza del compito, qui, in Europa, nel mondo.<br />
<br />
<b>PERCORSI. Le affinità elettive di due economisti</b><br />
<b><br /></b>
Paul Alexander Baran (1910-1964) ha scritto «Il surplus economico e la teoria marxista dello<br />
sviluppo» (1957). Paul Marlor Sweezy (1910-2004), fondatore, nel 1949, insieme a Leo Huberman<br />
(1903-1968), della rivista «Monthly Review» e suo condirettore dal 1949 al 2004, è l’autore de «La<br />
teoria dello sviluppo capitalistico» (1942), «Il presente come storia» (1953), «Il capitalismo moderno»<br />
(1972), «Il marxismo e il futuro» (1981). Con Harry Magdoff (1913-2006), autore de «L’età<br />
dell’imperialismo» (1966) e condirettore di «Monthly Review» (1969-2006), ha scritto «La fine della<br />
prosperità in America» (1977), «Deepening Crisis of Us Capitalism» (1979), «Stagnation and<br />
Financial Explosion» (1987), «The Irreversible Crisis» (1988). In «Monopoly Capital», i riferimenti<br />
per Michal Kalecki (1899-1970) sono a «Saggi sulla teoria delle fluttuazioni economiche» (1939),<br />
«Studies in Economic Dynamics» (1943), «Teoria della dinamica economica» (1954) e per Josef<br />
Steindl (1912-1993) a «Maturità e ristagno nel capitalismo americano».<br />
<br />
© 2016 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICEamministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-69720829177163532392016-07-18T14:55:00.003+02:002016-07-18T14:55:40.202+02:00Convegno "Facciamo spazio ai treni lenti" - segnalazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-fYCUJJAVMuE/V4zRiqbxC4I/AAAAAAAAAT0/rT98taytSbcRe47YLNG41xIPqhv5Dou6QCLcB/s1600/0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-fYCUJJAVMuE/V4zRiqbxC4I/AAAAAAAAAT0/rT98taytSbcRe47YLNG41xIPqhv5Dou6QCLcB/s640/0001.jpg" width="451" /></a></div>
<br />amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-19215686799865291222016-04-16T10:07:00.000+02:002016-04-16T10:07:06.296+02:00I TRASPORTI FERROVIARI A FIRENZE – RETE AV E REGIONALEdi Angelo Pezzati<br />
<br />
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<br />
<div class="Default">
La
Torino Milano Bologna Roma Napoli, insieme alla Milano
Venezia,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rappresenta senza dubbio l’asse
forte della rete ferroviaria italiana</div>
<div class="Default">
In meno di 1000
km sui 16.000 della rete FS si muovono quasi il 50 % dei
viaggiatori che usano il treno in Italia.</div>
<div class="Default">
Sulla stessa direttrice esistono anche, come ben sappiamo, le
strade e autostrade più trafficate con imponenti movimenti di viaggiatori e
merci.</div>
<div class="Default">
Anche questa è la motivazione che ha determinato la maggiore
crescita delle città e delle regioni circostanti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I traffici sono dovuti alle persone e alle
loro attività, i servizi e le infrastrutture determinano la crescita dei centri
abitati.</div>
<div class="Default">
Già negli anni ’80 le allora disastrate ferrovie del Paese
iniziarono a parlare di quadruplicare l’asse forte della rete per far fronte
alle necessità di trasporto. Il progetto è stato via via affinato partendo
dagli standard progettuali adottati sulla DD Roma Firenze, studiata per una
velocità di esercizio di 250<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>km/h, anche
se fino a quel momento non era disponibile una flotta di treni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che potessero viaggiare a quella velocità.
Vorrei ricordare a noi italiani, sempre pronti a criticarci, che delegazioni di
tecnici di altre Nazioni d’Europa e del Mondo venivano negli anni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>’80 a visitare quella opera ferroviaria per
le sue caratteristiche di modernità.</div>
<div class="Default">
Il progetto dell’Alta Velocità in Italia è stato poi
perfezionato e realizzato aggiungendo al concetto di Alta Velocità quello di
Alta Capacità.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="Default">
Superando una erronea opinione che l’alta velocità fosse un
sistema di trasporto di elite, per pochi ricchi, si puntò su un progetto che
prevedesse da un lato modernissime linee con i più elevati standard
prestazionali, dall’altro un frequente livello di servizio, una connessione con
le reti regionali afferenti alle stazioni AV che avrebbero dovuto avere anche
loro un sostanziale miglioramento onde rendere possibile sia un servizio
regionale moderno ma anche la utilizzazione dell’AV anche da parte <span style="font-size: 11.5pt;">dei cittadini posti nelle provincie più lontane dal
capoluogo di Regione servito dall’AV. Inoltre i Politici di allora ( fine anni
90 e inizio 2000) volevano che le nuove linee AV e la rete esistente
consentissero un maggior traffico merci su rotaia!!</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">E, considerato che ora non si
sentono affermare più queste idee e obiettivi, aggiungo che occorre andare
sulla A1, in particolare nelle ore notturne, per capire che ci sarebbe
tantissimo bisogno di trasporto merci su rotaia, naturalmente avendo le
infrastrutture disponibili!! </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman";">Con queste linee
programmatiche e progettuali<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le FS ,
insieme alle Imprese, hanno realizzato la nuova linea AV/AC TO-MI-NA ,
attivando le varie tratte , salvo alcuni elementi puntuali, negli anni
2008/2010.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman";">A fine 2010
rimanevano alcune opere da realizzare ad esempio la stazione di BO e quella di
Firenze, che avevano, sia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dal lato
progettuale BO come Firenze<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>, un
posizionamento a oltre 20 m
sotto il piano di campagna e al centro di una tratta in sotterranea sotto la
città.</span></div>
<div class="Default">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Bologna</b> <span style="font-size: 11.5pt;">è stata aperta all’esercizio commerciale, ovvero al
servizio viaggiatori, il 09/06/2013.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per Bologna preme mettere in evidenza che le
Ferrovie, insieme al Comune e Provincia di Bologna e la Regione Emilia
Romagna hanno per anni lavorato per facilitare la realizzazione dell’opera, per
spostare in aree limitrofe alla stazione funzioni pubbliche e private di forte
concentrazione di persone, per “cucire” un servizio di trasporto regionale e
metropolitano aventi la stazione FS come fulcro. </span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">E’ulteriore<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>testimonianza di ciò lo studio effettuato
dalla Regione Emilia Romagna per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un
ulteriore potenziamento dei servizi su ferro avente fulcro in Bologna Centrale,
sviluppato a partire dal 2014.. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;">Amministrazioni attente e impegnate a costruire che, insieme
ad adeguare la rete viaria trafficatissima, vedono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il servizio ferroviario come sistema di
risoluzione della mobilità.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;">La stazione, semplice ma funzionale, sta assolvendo
magnificamente alle sue funzioni e ha consentito una ricucitura della città.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Non è stato tutto oro quello
che è avvenuto ma sempre c’è stata la convinzione dell’opera da realizzare
anche se le Amministrazioni hanno cercato di migliorare il progetto e ottenere
vantaggi per la città. </span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Tutti oggi possono vedere
l’opera d’Arte, ma soprattutto possono usufruire di una moderna stazione che consente
di collegare oggi Firenze SMN in 35 minuti ( meno del tempo necessario, con un
bus,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per collegare Firenze SMN con i
quartieri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fuori le mura della città!!),
Milano in 1ora!! </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;">Una piccola considerazione : quanto poco i “media” mettono
in risalto le opere positive per la crescita , mentre tanto le disgrazie e le
miserie di ogni giorno!!.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Il passante di Bologna è stato
avviato insieme a quello di Firenze, anche Bologna ha avuto ritardi, non per il
passante vero e proprio completato e attivato alla circolazione un anno prima
della stazione, ma per la stazione AV che ha incontrato alcune problematiche
che ne hanno allungato i tempi. </span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Occorre sottolineare
l’importanza dell’opera da un punto di vista: <b>urbanistico, ferroviario
trasporti stico, ingegneristico, architettonico!!!!!!!!!!!! </b></span></div>
<div class="Default">
<b><span style="font-size: 11.5pt;">Pur nella sua linearità
essenziale la stazione rappresenta una di quelle opere ingegneristiche che sono
pietre miliari nello sviluppo delle ferrovie e riferimento della città. </span></b></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Spesso
i comitati No TAV parlano di tanti danni ai fabbricati provocati dall’AV:
Niente di più falso! Nessun fabbricato lungo il percorso degli 8 km dei 2 tunnel interrati
paralleli ha subito danni!! </span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ci
sono state alcune lesioni a fabbricati limitrofi al cassone della stazione ,
molto più grande e profonda di quella di Firenze, a causa dei tiranti di
ancoraggio dei diaframmi che sono stati spinti fin sotto alcune case limitrofe.
Le lesioni sono state riparate senza provocare nessun danno a persone e i danni
sono stati<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rifusi con soddisfazione
degli interessati. Tutti i Bolognesi, anzi tutti gli abitanti dell’Emilia
Romagna, sono molto contenti della nuova linea AV.</span><span style="font-size: 11.5pt;"></span></div>
<div class="Default">
<b><span style="font-size: 11.5pt;">Ma è soprattutto il
miglioramento nei collegamenti nazionali, regionali e cittadini da mettere in
evidenza con conseguente ricaduta positiva sull’economia. </span></b><span style="font-size: 11.5pt;"></span></div>
<div class="Default">
<b><span style="font-size: 11.5pt;">La Regione Emilia</span></b><b><span style="font-size: 11.5pt;"> Romagna anche in questo caso si dimostra positiva e
pronta a sfruttare opportunità di sviluppo che si riflettono poi molto
positivamente sui livelli di ricchezza e occupazionali. </span></b></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<b><span style="font-size: 11.5pt;">… e FIRENZE?</span></b></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Il progetto del passante AV è
stato rallentato da molti soggetti : - alcuni settori delle Ferrovie,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dalla Regione Toscana, con ritardi
autorizzativi ambientali e di gestione delle terre che non sono ancora
superati, dal Comune di Firenze che ha chiesto modifiche al progetto , dall’Arpat,
dall’Asl , e dalla Magistratura che poteva contestare persone<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che venivano indagate per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>aver commesso ( ciò è in corso di
accertamento)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>infrazioni alle leggi ma
ha anche<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ritenuto di sequestrare
cantieri, determinando la interruzione dei lavori. La fermata dei lavori
costa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>molte decine di milioni e nessuno
paga per questi errori.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">E’ stata inoltre presa la
decisione incomprensibile di non realizzare la fermata di Circondaria,
posizionata sopra la stazione Belfiore , prevista per l’interscambio con i
treni regionali provenienti o diretti verso Arezzo, Pistoia, Pisa e Siena oltre
Firenze SMN. </span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Il blocco dei cantieri ha
determinato la messa in cassa integrazione di varie <b>centinaia di lavoratori,
</b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fallimenti e ristrutturazioni
societarie e naturalmente ritardi nell’esecuzione delle opere.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Fino ad oggi FS ha speso alcune
centinaia di milioni di Euro per opere cosiddette compensative per la città, ed
inoltre sono state spese<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>altre centinaia
di milioni per progetti, per espropri, per avvio dei lavori e, con il blocco
dei cantieri, si sono determinate le condizioni per dover riconoscere molte
decine di milioni Euro per i danni conseguenti alla forzata sospensione dei
lavori, alla sostituzione della fresa, ecc, ecc.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">L’attivazione della stazione AV
di Bologna nel 2013 è già lontana, ma ancora più lontana è la data della
possibile attivazione della linea e stazione AV a Firenze.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">FS insieme a Regione Toscana e
Amministrazioni locali hanno a suo tempo deciso che il progetto AV fosse
accompagnato da un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>potenziamento delle
linee regionali allo scopo di rendere la stazione AV strettamente
interconnessa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con tutte le città della
Toscana;<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>così la linea Firenze Prato, la Firenze Empoli, la Empoli Siena Chiusi,
il nodo di PI e Livorno, la riattivazione della Faentina ecc, sono state
profondamente potenziate e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ammodernate
con investimenti realizzati dal 3/3/1999 ( data della Conferenza dei Servizi
nella quale è stata deciso l’attraversamento AV e la nuova stazione AV di
Firenze) per oltre 2 miliardi di Euro!, ovvero oltre il doppio del costo del
sottoattraversamento AV di Firenze.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Questi investimenti hanno
consentito di aumentare in maniera significativa il numero dei treni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ed aumentare i viaggiatori regionali da
130.000/giorno a quasi 300.000/giorno.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Oggi ci si chiede se sia ancora
attuale questo progetto o si possa risparmiare i 900/1000 milioni oggi
necessari considerati gli extracosti dovuti alla sosta dei cantieri.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Intanto preme far presente che
tale somma è messa a disposizione dalle FS ( ovvero a carico del suo bilancio)
e non dal Governo. Pertanto il risparmio se si facesse gioverebbe alle casse di
.FS e non a quelle dello Stato!</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 11.5pt;">Facciamo alcune considerazioni sui vantaggi e svantaggi di un
cambiamento di decisione ( assunta da tutte le Amministrazioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></i><span style="font-size: 11.5pt;">Regione,
Provincia, Comune di Firenze, oltre altre Provincie e Comuni) rispetto a quella
assunta nel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>’99 e faticosamente portata
avanti.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Per prima cosa ovviamente le
opere ferroviarie si fanno o si dovrebbero fare per soddisfare esigenze di
trasporto.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 11.5pt;">Il sottoattraversamento AV/AC di Firenze<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è ancora ad oggi attuale e necessario se si
vogliono perseguire i seguenti obiettivi:</span></b></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Sviluppare il
traffico ferroviario regionale, ( Prato, Pistoia, Empoli, Siena, Firenze
chiedono una intensificazione dei collegamenti con Firenze riducendo gli
intervalli fra un treno e l’altro a 10’,
ovvero inferiori a quelli di varie linee di bus cittadini),</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Sviluppare il
traffico merci sulla rete ferroviaria italiana e quindi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>consentire a 80 treni merci al giorno di
correre sulla Bologna Roma , consentendo la eliminazione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di 1500 autotreni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>/ giorno che percorrono la A1 ( una piccola percentuale
degli autotreni che percorrono giornalmente la A1,</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Non aumentare il
trasporto pubblico e privato su gomma di lavoratori che provengono dalle
aree<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>limitrofe verso Firenze,</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Migliorare il
collegamento ferroviario fra i due aeroporti di Firenze e Pisa, che molto
opportunamente si è previsto di integrare fra loro per offrire agli utenti un
miglior servizio,</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Rendere possibile
un servizio metropolitano nel territorio fiorentino integrando il previsto
sistema delle tranvie ( che al momento è limitato alla Linea 1 attivata oltre 7
anni fa ),</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Diminuire
l’inquinamento atmosferico che provoca danni alla nostra salute aumentando le
morti per cause respiratorie dovute al frequente superamento dei limiti delle
polveri sottili.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Il sottoattraversamento AV
della città di Firenze risulta necessario se si vuole aumentare il numero dei
treni nord sud e est ovest.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel 1999
all’approvazione del progetto i treni che attraversavano il territorio
fiorentino erano 280 verso sud, 250 verso nord e 128 verso Pisa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e Siena. Tali treni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si prevede vengano incrementati fino a 440
verso sud, 430 verso nord, 180 verso Pisa e Siena!! Quasi il raddoppio dei
convogli ( e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non solo treni AV/AC ma
anche treni regionali e metropolitani). </span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Alcuni sostengono che si possa
raddoppiare il tratto di linea di cintura fra Firenze Campo Marte e Firenze
Rifredi.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Qualsiasi esperto di trasporti
ferroviari può dimostrare che non è possibile ottenere lo stesso incremento di
numero di treni teorici con 2 nuovi binari di superficie CM – Rifredi rispetto
a quello ottenibile con il sottoattraversamento AV che consente ai 2 nuovi
binari di correre senza interferenze con quelli esistenti.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Comunque un cambiamento di
scelte progettuali determinerebbe la<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>necessità di iniziare tutto nuovamente da capo : progetto, iter
approvativo, ecc ecc. Passerebbero anni : storie che probabilmente si
ripeterebbero, contrasti, difficoltà!,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Firenze è la città dei progetti , ma non quella delle realizzazioni
!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dal ’96 anno in cui si è avviato
questo progetto all’appalto sono passati oltre 11 anni! Qualcuno è convinto che
un nuovo progetto richiederebbe minor tempo? Pensiamo forse che demolire decine
di fabbricati fra CM e Rifredi e sbancare una collina in corrispondenza
dell’attuale galleria del Pellegrino sarebbe accettato senza la nascita di un
altro comitato, di problemi di carattere ambientale, ecc ecc?</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Perché il progetto avviato non
sta andando velocemente avanti come avvenuto a Bologna o in altre parti del
Paese e all’estero?</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Possibile non si riesca a
realizzare una galleria? Due gallerie affiancate a semplice binario realizzate
con lo scudo di macchinari collaudati in tutto il Mondo, realizzate sotto i
viali, salvo un piccolissimo tratto, non determinano rilascio dei terreni e
cedimenti dei fabbricati circostanti. Le esperienze dimostrano che si possa
essere tranquilli. Certamente determinano minor impatto della ipotizzata
galleria tranviaria a 2 binari sotto il centro storico.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Considerato che la nuova ditta,
subentrata a quelle fallite, ha istallato una nuova fresa nuova, onde evitare
le problematiche fatte presente dai PM su quella istallata da SELI, possibile
non si riesca a risolvere il problema delle terre da scavo che non sono
certamente inquinate, prima di essere oggetto di lavorazione?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le analoghe terre di scavo sotto Bologna non
erano inquinate e il loro trasporto in una località di deposito e il loro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>riutilizzo è stato autorizzato senza problemi
dalla Regione Emilia Romagna! Comunque allo scopo di fare la campionatura si
sono realizzate enormi aree coperte a Santa Barbara( con costi di vari
milioni!!), quindi si potrà fare una verifica puntuale in corso d’opera,
mettendo insieme controllori seri e obiettivi.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Le accuse di non idoneità dei
rivestimenti delle gallerie o della fresa non sono stati in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>oltre 3 anni dimostrati anzi le indiscrezioni
trapelate fanno prevedere il contrario!</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Allora tutti i motivi di fermo
cantiere sembrano infondati o superati o dettati dalla volontà di tanti
soggetti di rallentare questo progetto<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>finanziato con i denari di FS e approvato da TUTTI gli Enti Territoriali
dopo un lungo e democratico percorso autorizzativo.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Concludendo:</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">L’incremento di
traffico ferroviario a livello metropolitano, regionale, nazionale richiede la
realizzazione della nuova linea AV di collegamento fra la Firenze Bologna e
Firenze Roma;</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Occorre
realizzare il tunnel, la stazione Foster e la stazione Circondaria, posta sopra
alla Foster per consentire l’interscambio con i treni regionali,</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Occorre definire
le problematiche ancora sul tappeto, risolverle velocemente, ritenendo
inammissibile che a Firenze non si riesca a realizzare una galleria come in
tutte le altre città del Mondo compreso la vicina Bologna,</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Occorre che i
Politici a partire dal Presidente del Consiglio, che come Presidente della
Provincia approvò il progetto, i responsabili di tutte le Amministrazioni
Regionali interessate e le Ferrovie definiscano le questioni operative da
risolvere , mettendo intelligenza e disponibilità,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e si impegnino a farlo, ( suggerirei un
metodo di lavoro insegnatomi e fatto proprio nella mia vita professione: non
andare a dormire fintantoché non si è completato il lavoro assegnato),</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Gli
Amministratori vigilino con propri qualificati rappresentanti l’esecuzione
corretta delle opere,</span></div>
<div class="Default" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 11.5pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: 11.5pt;">Si impegnino
insieme a portare a termine una delle più importanti opere oggi sul tappeto a
livello Nazionale.</span></div>
<div class="Default">
<span style="font-size: 11.5pt;">Si ritiene, infine , che solo
con la volontà decisa dei vari soggetti responsabili si possa realizzare il
progetto, consapevoli che tutti sono capaci a trovare ostacoli e far prosperare
la Burocrazia
e le false spese<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>procurando<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’ aumento dei costi e dei tempi dei lavori.</span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US;"></span>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-62130053749644305372016-04-12T15:05:00.002+02:002016-04-12T15:33:42.662+02:00Carta delle Nazioni Unite e armi nucleari <div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">di Alessandro Pascolini </span><br />
<span style="font-size: 14pt;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Palatino-Italic;">Dipartimento di fisica e astronomia Galileo Galilei<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Palatino-Italic;">Centro d’ateneo per i diritti umani<o:p></o:p></span></i></div>
<span style="font-size: 14pt;">
</span><br />
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Palatino-Italic;">Università di Padova<o:p></o:p></span></i></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Nella Carta
delle Nazioni Unite non vi è alcun riferimento esplicito alle armi </span><span style="font-size: 14pt;">nucleari, ma la
loro esistenza e la recente distruzione di Hiroshima e Nagasaki </span><span style="font-size: 14pt;">incombevano
sugli estensori della Carta. E certamente a tali armi anzitutto ci si </span><span style="font-size: 14pt;">riferisce al punto
4 dell’articolo 2 quando si proibisce la minaccia dell’uso della forza </span><span style="font-size: 14pt;">e al punto 1
dell’articolo 11 in cui si affida all’Assemblea Generale il compito di </span><span style="font-size: 14pt;">considerare i
principi governanti il disarmo e la regolamentazione degli armamenti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Di fatto, la primissima
risoluzione dell’Assemblea Generale, il 24 gennaio 1946, </span><span style="font-size: 14pt;">riguarda
appunto la creazione di una “Commissione allo scopo di affrontare i </span><span style="font-size: 14pt;">problemi
generati dalla scoperta dell’energia atomica”. In particolare si richiedeva </span><span style="font-size: 14pt;">alla
Commissione di procedere con la massima celerità a esaminare tutti gli aspetti </span><span style="font-size: 14pt;">del problema e
a fornire proposte specifiche per:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">a. estendere a
tutte le nazioni lo scambio delle informazioni scientifiche di base, a<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">scopi pacifici<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">b. controllare
l’energia atomica per assicurarne l’impiego per soli scopi pacifici<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">c. eliminare le
armi nucleari dagli arsenali nazionali<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">d. creare
salvaguardie efficaci per garantire la protezione degli stati da evasioni o<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">violazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Proprio in
vista dei lavori della Commissione, nel gennaio 1946 Dean </span><span style="font-size: 14pt;">Acheson,
sottosegretario del Dipartimento di stato americano, costituì </span><span style="font-size: 14pt;">un gruppo di
cinque esperti per studiare gli aspetti internazionali dell’energia </span><span style="font-size: 14pt;">nucleare, con
la direzione di David Lilienthal e la partecipazione di Robert </span><span style="font-size: 14pt;">Oppenheimer,
che dominò i lavori del gruppo portandovi le analisi razionali del </span><span style="font-size: 14pt;">problema
elaborate dalla comunità scientifica l’anno precedente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Il comitato
concluse<a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="color: black; font-size: 14.0pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></a> che un disarmo nucleare
era impossibile se ogni paese fosse </span><span style="font-size: 14pt;">libero di
sviluppare un proprio programma per applicazioni civili dell’energia </span><span style="font-size: 14pt;">nucleare e che
quindi non si poteva costruire la sicurezza universale dalla guerra </span><span style="font-size: 14pt;">nucleare
basandosi solo su controlli e ispezioni internazionali (quali </span><span style="font-size: 14pt;">allora
concepibili). La soluzione proposta distingueva fra le attività critiche per lo </span><span style="font-size: 14pt;">sviluppo di
armi da quelle che non pongono rischi significativi e permettono un </span><span style="font-size: 14pt;">facile
controllo. Le prime avrebbero dovute venir assegnate a un’agenzia </span><span style="font-size: 14pt;">internazionale
indipendente (</span><i style="font-size: 14pt;">Atomic Development Authority</i><span style="font-size: 14pt;">−ADA), concepita un po’ </span><span style="font-size: 14pt;">come una
multinazionale, cui trasferire la proprietà di tutti i giacimenti di uranio e </span><span style="font-size: 14pt;">torio, di tutti
gli impianti industriali di produzione e arricchimento dei materiali </span><span style="font-size: 14pt;">fissili, nonché
dei laboratori di ricerca per lo sviluppo scientifico e tecnologico nel </span><span style="font-size: 14pt;">settore
nucleare; l’ADA avrebbe quindi fornito ai singoli centri scientifici o </span><span style="font-size: 14pt;">industriali dei
vari paesi i materiali fissili per gli usi civili, sottoponendoli a rigorose </span><span style="font-size: 14pt;">ispezioni. Alla
creazione dell’ADA, tutte le armi esistenti dovevano venir distrutte. </span><span style="font-size: 14pt;">La commissione
dell’ONU, come noto, non riuscì a raggiungere i suoi scopi, per </span><span style="font-size: 14pt;">la volontà
americana di mantenere il monopolio nucleare più a lungo possibile e per </span><span style="font-size: 14pt;">la
determinazione sovietica di acquisire al più presto l’arma nucleare, deludendo </span><span style="font-size: 14pt;">così le
aspettative e segnando il primo di una lunga serie di fallimenti per il disarmo </span><span style="font-size: 14pt;">nucleare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Un’eco
significativa dell’<i>Acheson-Lilienthal Report </i>si ritrova nella proposta
del </span><span style="font-size: 14pt;">presidente John
Fitzgerald Kennedy presentata il 18 aprile 1962 a Ginevra per un </span><span style="font-size: 14pt;">trattato di
disarmo generale da completarsi in tre stadi. […] Anche se la successiva crisi
di Cuba vanificò la prospettiva di disarmo, molti dei principi e concetti
espressi nella proposta del 1962 entrarono definitivamente nel linguaggio e
nella prassi dei </span><span style="font-size: 14pt;">successivi
rapporti negoziali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">A Mikhail
Gorbaciov è dovuto il successivo serio progetto di disarmo nucleare: il </span><span style="font-size: 14pt;">15 gennaio 1986
lanciò l’audace proposta di un programma concreto per l’abolizione </span><span style="font-size: 14pt;">delle armi
nucleari entro il 2000, articolato in tre fasi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">1. USA e URSS
dimezzano il numero delle armi nucleari che possono raggiungere il<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">territorio
dell’altro paese e adottano un accordo per liberare l’Europa dai missili a </span><span style="font-size: 14pt;">medio raggio;
Francia e UK si impegnano a non accrescere i loro arsenali;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">2a. le altre potenze
nucleari si uniscono al processo; USA e URSS eliminano tutte le </span><span style="font-size: 14pt;">forze nucleari
a medio raggio e congelano i sistemi tattici;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">2b. dopo che
USA e URSS hanno dimezzato i loro armamenti, tutte le potenze </span><span style="font-size: 14pt;">nucleari
eliminano le loro armi tattiche; i test nucleari cessano ovunque;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">3. eliminazione
di tutte le armi nucleari entro la fine del 1999, con un accordo </span><span style="font-size: 14pt;">universale per
il bando definitivo delle armi atomiche, con speciali procedure per la </span><span style="font-size: 14pt;">distruzione dei
vettori; creazione di un sistema internazionale di stretta verifica del </span><span style="font-size: 14pt;">rispetto del
disarmo e del bando di produzione di nuove armi nucleari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">[…] Nel summit
di Reykjavik (11-12 ottobre 1986) Reagan e Gorbaciov concordarono che “una
guerra nucleare non poteva essere vinta e pertanto non doveva mai essere
combattuta” e, proseguendo nei colloqui, Reagan accettò la proposta di una
totale eliminazione delle armi nucleari e di affidare “alla nostra gente a
Ginevra di preparare una bozza di trattato con questo obiettivo”. Il loro
incontro segna di fatto l’inizio di rapide e sostanziali diminuzioni nel numero
delle armi nucleari, che allora aveva raggiunto il mostruoso numero di oltre 60
mila.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Tuttavia Reagan
volle conservare lo sviluppo della sua <i>Strategic Defense Initiative<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">anche oltre
alla fase di ricerca, superando i vincoli posti dal trattato ABM, che invece<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Gorbaciov
intendeva conservare, considerandolo indispensabile per la stabilità </span><span style="font-size: 14pt;">dell’equilibrio
strategico, e il progetto di disarmo totale si arenò.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Così oggi ci
troviamo ancora con circa 16 mila armi nucleari (di cui 1800 pronte a </span><span style="font-size: 14pt;">essere lanciate
nel giro di qualche minuto) appartenenti a 10 diversi paesi.</span><a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftn2" name="_ftnref2" style="font-size: 14pt;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="color: black; font-size: 14.0pt;">[2]</span></span></span></a><span style="font-size: 14pt;"> Vi sono</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">inoltre enormi
quantità di materiale fissile esplosivo, non tutto adeguatamente </span><span style="font-size: 14pt;">protetto: 1400
t di uranio altamente arricchito (HUE) e 500 t di plutonio, in continua </span><span style="font-size: 14pt;">crescita.</span><a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftn3" name="_ftnref3" style="font-size: 14pt;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="color: black; font-size: 14.0pt;">[3]</span></span></span></a><span style="font-size: 14pt;"> Tenuto conto che una bomba
tipicamente contiene 15-25 kg di HUE e 3-4 </span><span style="font-size: 14pt;">kg di plutonio,
le scorte esistenti sono sufficienti per produrre oltre 150 mila bombe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">La situazione è
particolarmente grave, in particolare poiché tutte le attuali </span><span style="font-size: 14pt;">potenze
nucleari e i paesi della NATO sono intenti a modernizzare e sviluppare le </span><span style="font-size: 14pt;">proprie forze
nucleari e intesi a conservarle per tempi indefiniti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">[…] Anche in
questa situazione di sostanziale anarchia internazionale, di profonde<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">contrapposizioni
politiche e di violenti conflitti fra, e dentro, troppi paesi, la </span><span style="font-size: 14pt;">peculiarità
delle armi nucleari e la loro irrilevanza per il confronto armato rendono </span><span style="font-size: 14pt;">comunque
possibile e praticabile il disarmo nucleare totale, come ci ha </span><span style="font-size: 14pt;">magistralmente
spiegato Hans Morgenthau</span><a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftn4" name="_ftnref4" style="font-size: 14pt;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="color: black; font-size: 14.0pt;">[4]</span></span></span></a><span style="font-size: 14pt;">: “Il disarmo nucleare è
totalmente </span><span style="font-size: 14pt;">differente dal
disarmo delle armi convenzionali. Infatti la dinamica che caratterizza </span><span style="font-size: 14pt;">l’equilibrio militare
convenzionale nelle politiche di potenza delle nazioni non si </span><span style="font-size: 14pt;">applica alle
armi nucleari. Un’arma nucleare non è un’arma nel senso semantico </span><span style="font-size: 14pt;">convenzionale.
Non è un mezzo razionale per un fine razionale. È uno strumento di </span><span style="font-size: 14pt;">distruzione
illimitata e universale, per cui la minaccia o l’attualizzazione di una </span><span style="font-size: 14pt;">guerra nucleare
non è uno strumento razionale di politica nazionale poiché è uno </span><span style="font-size: 14pt;">strumento di
suicidio e genocidio.”[…]</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Negoziati sul
controllo degli armamenti nucleari e per la loro eliminazione </span><span style="font-size: 14pt;">possono (e
devono) quindi venir condotti disaccoppiandoli dal contesto dei conflitti </span><span style="font-size: 14pt;">e
contrapposizioni in corso, sono un capitolo a parte delle relazioni
internazionali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">L’eliminazione
delle armi nucleari garantisce la sicurezza globale, dissolvendo lo </span><span style="font-size: 14pt;">spettro che da
troppo tempo incombe su tutta l’umanità; ma rafforza anche la stessa</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">sicurezza delle
attuali potenze nucleari. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">[…] Il disarmo
delle forze nucleari e dei materiali fissili esplosivi elimina i pericoli
dovuti a incidenti, malfunzionamenti e falsi allarmi, lanci accidentali o non
autorizzati di missili, garantisce il blocco della proliferazione di tali armi,
annulla il rischio di terrorismo nucleare, libera le potenze nucleari da enormi
e sterili spese, costringe a ripensare in termini più razionali le basi della
sicurezza nazionale e internazionale, che non può ridursi agli aspetti militari
e a rapporti di forza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Il disarmo
nucleare rafforza l’ONU e i suoi programmi di pace e contribuisce a </span><span style="font-size: 14pt;">rendere
concreto un fondamentale punto del preambolo della Carta, che appunto </span><span style="font-size: 14pt;">mira anche a
garantire “uguali diritti per le nazioni grandi e piccole”, principio </span><span style="font-size: 14pt;">attualmente
vanificato anche nel Trattato di non proliferazione (NPT) con la grave </span><span style="font-size: 14pt;">asimmetria di
diritti e doveri fra le cinque potenze nucleari riconosciute e tutti gli </span><span style="font-size: 14pt;">altri paesi
membri. Disparità sempre meno accettata, tanto da essere stata la </span><span style="font-size: 14pt;">principale
causa del fallimento dell’ultima conferenza di revisione del trattato, la </span><span style="font-size: 14pt;">primavera
scorsa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">La transizione
dal mondo attuale in uno libero dalle armi nucleari è un processo </span><span style="font-size: 14pt;">estremamente
delicato e pone molte problematiche tecniche e politiche, che</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">numerose
istituzioni e centri di ricerca internazionali stanno affrontando. Le prime </span><span style="font-size: 14pt;">fasi del
processo di disarmo sono abbastanza chiare, finalizzate a una drastica </span><span style="font-size: 14pt;">riduzione delle
forze americane e russe, con una precisa ridefinizione della politica </span><span style="font-size: 14pt;">strategica dei
due paesi a minimizzare il ruolo di tali armi per la sicurezza nazionale, </span><span style="font-size: 14pt;">garantendo
l’equilibrio globale del sistema.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Estremamente
più delicati sono i passi ulteriori, per evitare i rischi dovuti a </span><span style="font-size: 14pt;">potenziali
nuovi programmi nucleari occulti, instaurare nuove forme di dissuasione </span><span style="font-size: 14pt;">di conflitti
armati, individuare mezzi di controllo e garanzie adeguati alla nuova </span><span style="font-size: 14pt;">dimensione del
problema della salvaguardie, preservare l’equilibrio internazionale </span><span style="font-size: 14pt;">in presenza
delle potenziali instabilità dei “piccoli numeri”, evitare il pericolo di una </span><span style="font-size: 14pt;">corsa agli
armamenti convenzionali e la diffusione di un regime internazionale di </span><span style="font-size: 14pt;">sospetto
reciproco sulle residue potenzialità nucleari militari, esprimibili, per </span><span style="font-size: 14pt;">esempio, sui
tempi necessari alla produzione di armi in caso di situazioni critiche o </span><span style="font-size: 14pt;">conflitti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Il clima di
collaborazione russo-americana nel primo decennio del nuovo secolo </span><span style="font-size: 14pt;">aveva aperto la
prospettiva di un approccio razionale e concreto alla questione </span><span style="font-size: 14pt;">nucleare,
culminata con la dichiarazione congiunta dei presidenti Dmitry Medvedev </span><span style="font-size: 14pt;">e Barak Obama
il primo aprile 2009 a Londra: “Noi impegniamo i nostri due paesi a raggiungere
un mondo libero da armi nucleari, pur riconoscendo che questo </span><span style="font-size: 14pt;">obiettivo a
lungo termine richiederà una nuova enfasi sul controllo degli armamenti </span><span style="font-size: 14pt;">e su misure per
la risoluzione dei conflitti, e il pieno adempimento di tutte le nazioni </span><span style="font-size: 14pt;">interessate”.
Impegno che ha portato alla firma (Praga, 8 aprile 2010 ) del nuovo </span><span style="font-size: 14pt;">trattato </span><i style="font-size: 14pt;">Treaty between the United States of
America and the Russian Federation on </i><i><span style="font-size: 14pt;">measures for
further reduction and limitation of strategic offensive arms </span></i><span style="font-size: 14pt;">(New START), che, accanto a un piano di
riduzioni decennale, prevede lo sviluppo di un processo di riduzione
progressiva di ogni specie di armi nucleari, coinvolgendo nelle fasi successive
anche altri paesi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">L’impegno di
mirare all’eliminazione delle armi nucleari venne accolto </span><span style="font-size: 14pt;">formalmente da
tutte le parti del NPT (28 maggio 2010) quale prima fra le “azioni” </span><span style="font-size: 14pt;">da sviluppare
concretamente a partire dal 2010, ed espressamente condiviso dalle </span><span style="font-size: 14pt;">altre potenze
nucleari (risoluzione 1887 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, 24 </span><span style="font-size: 14pt;">settembre 2009,
in cui si proclama l’impegno per “un mondo senza armi nucleari”), </span><span style="font-size: 14pt;">e in
dichiarazioni politiche anche da India, Israele, Pakistan e Corea del Nord. […]</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Questi
ultimissimi anni sembrano chiudere questa finestra di razionalità, </span><span style="font-size: 14pt;">rimettendo in
discussione l’obiettivo del disarmo nucleare, con il raffreddamento </span><span style="font-size: 14pt;">degli sviluppi
del New START</span><b style="font-size: 14pt;">, </b><span style="font-size: 14pt;">il potenziamento delle capacità nucleari delle attuali </span><span style="font-size: 14pt;">potenze
nucleari, la conservazione delle strutture di produzione di materiali fissili </span><span style="font-size: 14pt;">militari e
l’ambiguità mantenuta da alcuni paesi sulla consistenza delle proprie strutture
e forze nucleari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">Accanto
all’approccio razionale, e a suo complemento, occorre anche dare spazio </span><span style="font-size: 14pt;">alle emozioni e
al rifiuto morale delle armi nucleari basato su motivi umanitari, dato </span><span style="font-size: 14pt;">che il loro
impiego viola i principi fondamentali del diritto umanitario individuati </span><span style="font-size: 14pt;">dalla
giurisprudenza internazionale nel suo sviluppo dalla metà dell’ottocento: il </span><span style="font-size: 14pt;">principio della
necessità militare, il principio di distinzione, il principio di </span><span style="font-size: 14pt;">proporzionalità
e il principio di umanità.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 14pt;">La strada verso
un mondo libero da armi nucleari si annuncia ancora molto </span><span style="font-size: 14pt;">lunga e irta di
ostacoli, con il rischio continuo di rallentamenti, fermate e deviazioni </span><span style="font-size: 14pt;">di percorso,
anche perché sarà necessaria la costruzione di nuovo sistema di </span><span style="font-size: 14pt;">relazioni
internazionali e l’instaurazione di nuovi concetti di sicurezza nazionale, </span><span style="font-size: 14pt;">come
immediatamente compreso da Albert Einstein: </span><span style="color: #292526; font-size: 14pt;">“La prima bomba atomica ha </span><span style="color: #292526; font-size: 14pt;">distrutto ben
più che la città di Hiroshima. Ha fatto esplodere le nostre superate idee </span><span style="color: #292526; font-size: 14pt;">politiche,
quali le abbiamo ereditate”. “Come abbiamo cambiato il nostro modo di </span><span style="color: #292526; font-size: 14pt;">pensare nel
mondo della scienza pura per abbracciare concetti più nuovi ed utili, </span><span style="color: #292526; font-size: 14pt;">così dobbiamo
cambiare il nostro modo di pensare nel mondo della politica. È </span><span style="color: #292526; font-size: 14pt;">troppo tardi
per commettere errori”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div>
<!--[if !supportFootnotes]--><br clear="all" />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1">
<div class="MsoNormal">
<a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: IT;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></a> <span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">Acheson-Lilienthal Report, 1946, <i>A
Report on the International Control of Atomic Energy, prepared for<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">the
Secretary of State's Committee on Atomic Energy </span></i><span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">(<i>The
Acheson-Lilienthal Report, Washington, D.C.,<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoFootnoteText">
<i><span lang="EN-GB">March 16, 1946</span></i><span lang="EN-GB">), Doubleday, New York</span></div>
</div>
<div id="ftn2">
<div class="MsoNormal">
<a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftnref2" name="_ftn2" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10.0pt;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: IT;">[2]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: 10.0pt;"> Per una stima delle attuali
forze nucleari mondiali vedi <i>Status of world nuclear forces</i>, Federation
of<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 10pt;">Atomic Scientists, September 28, 2015,
disponibile sul sito www.fas.org/issues/nuclearweapons/<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoFootnoteText">
<span lang="EN-GB">status-world-nuclear-forces</span></div>
</div>
<div id="ftn3">
<div class="MsoNormal">
<a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftnref3" name="_ftn3" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: IT;">[3]</span></span><!--[endif]--></span></a> <span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">International Panel on Fissile Materials,
2013, <i>Global Fissile Material Report 2013: Increasing<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">Transparency
of Nuclear Warhead and Fissile Material Stocks as a Step toward Disarmament</span></i><span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">, IPFM,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">Princeton;
International Panel on Fissile Materials, 2015, <i>Plutonium Separation in
Nuclear Power<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoFootnoteText">
<i><span lang="EN-GB">Programs. Status, Problems, and Prospects of Civilian Reprocessing
Around the World</span></i><span lang="EN-GB">, IPFM, Princeton</span></div>
</div>
<div id="ftn4">
<div class="MsoNormal">
<a href="file:///C:/Users/d36153/Desktop/sintesi%20per%20CIP%20articolo%20prof%20Pascolini.docx#_ftnref4" name="_ftn4" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: IT;">[4]</span></span><!--[endif]--></span></a> <span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">H. Morgenthau, 1972, <i>The fallacy of
thinking conventionally about nuclear weapons</i>, in D. Carlton and<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB" style="font-size: 10pt;">C.
Schaerf (eds), 1977, <i>Arms control and technological innovation</i>, Croom
Helm, Londra, pp. 256-64.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
</div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-64411561176711110752016-03-28T11:58:00.000+02:002016-04-08T05:46:13.613+02:00L'Europa dei Re e delle Regine non può capire ma solo perdere. Idomeni tra Waterloo e Dachau, la fine dell'Europa<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">di Claudio Gherardini</span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white;">La nostra Europa ha perso perché non è stata abbastanza BELLA e FELICE e UNITA e men che meno SOLIDALE. Ha vissuto per almeno 30 anni nella bambagia senza nemmeno avere un dubbio che quel "benessere" non fosse per sempre. Invece le mafie e la corruzione andavano in metastasi pesante e le comunità anziché evolversi regredivano. Il tutto appariva negli anni 80 come il gran ballo sul Titanic che avrebbe trovato l'iceberg balcanico prevedibile da politici consapevoli ma non visto dai piloti dopati di allora. Dopo il crollo del Muro di Berlino l'illusione della felicità a buon mercato era una droga troppo forte per dei "narcotizzati" tutto discoteca e parrucchiere.</span></div>
<div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-qN4VUeQAkjw/Vvj-JcOpCTI/AAAAAAAAAMc/d0J8X9i9HwE7ZADAI3mnHBS9M0zpNE_Uw/s1600/100_0786.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-qN4VUeQAkjw/Vvj-JcOpCTI/AAAAAAAAAMc/d0J8X9i9HwE7ZADAI3mnHBS9M0zpNE_Uw/s320/100_0786.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">D'altronde siamo un museo più che un continente. Abbiamo ancora i Re e le Regine e siamo convinti di essere sempre i migliori mentre il resto del mondo sbalordisce della inettitudine, ignavia, ignoranza. C'è persino chi pensa di essere ancora nell'800 e agisce di conseguenza. Governanti, intendo, non gente "comune".</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Siamo l'unica terra dove essere ignoranti è divenuta una virtù. Da quando è divenuta una virtù il crollo verticale è iniziato inevitabile.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Come potevamo pensare di essere immuni dagli eventi biblici e dalle migrazioni epocali che abbiamo anche contribuito a provocare ma che sarebbero comunque arrivate prima o poi?</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Enormi sciacalli attendono il nostro crollo supportato da nostri "conterranei" che si nutrono degli intestini dei loro elettori anziché elevare loro le menti. </span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Le potenze anti occidente producono ogni giorno centinaia di ore di informazione nella quale siamo descritti, nella migliore delle ipotesi, come poveretti asserviti al "mostro americano". Le varie enormi reti russe e cinesi spiegano come noi siamo il male assoluto e i russofoni vengono informati da molti anni che il nostro obbiettivo è distruggere la Russia. Le oligarchie, non certo i popoli, attendono il nostro crollo per mangiarci al dettaglio come stanno già facendo proprio in Ucraina e nei Balcani da Donesk al Pireo. Seguiti a ruota da Pechino che intanto si sta mangiando a ettari i terreni nientemeno che dell'Africa.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">In mezzo al guado è rimasta la Turchia e qualche milione di persone che sono persone come noi. </span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">I termini come rifugiati, migranti, emigranti, fuggiaschi, li rendono diversi da noi e ci fanno sentire diversi da loro. Ma non lo sono.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Una formazione politica italiana, solo una in tutto il mondo, da trenta, dico trenta anni chiede l'entrata in Unione Europea di Israele e Turchia. Proviamo a pensare come sarebbe il Mediterraneo oggi se da trenta anni fossero a Brussels anche Tel Aviv e Ankara.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Questi voli immaginari servono a esercitare la Ragione e, appunto, l'immaginazione. Virtù scomparsa del tutto in Europa, non essendo riciclabile per vie demagogiche e populiste. </span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">L'Immaginazione e la Ragione...</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Perché chi ne è dotato e anche il famoso mondo pacifista, non sono andati a Varsavia e Budapest, Sofia e Bucarest a spiegare cosa fosse il sogno del Manifesto di Ventotene? Spiegare che essere europei, oggi, è cosa diversa che essere ex funzionari del Comintern?</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">La grande occasione del crollo del muro di Berlino, che poteva davvero creare un continente nuovo e felice in barba alle democrature e alle dittature, è stata persa. I popoli si sentono più sicuri sotto Vladimir Putin che nei nostri staterelli antichi e arteriosclerotici. </span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">La Democrazia sembra non avere difese sufficienti e essere destinata alla estinzione tramite delle trasfigurazioni orrende manovrate da personaggi mai davvero evoluti e divenuti ora leader del ritorno al passato peggiore.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Su tutto regnano i finanzieri e i fondi comuni che decidono chi deve vivere e chi deve morire, in senso allegorico ovviamente. Anche perché sono persone come noi e siamo noi proprio in molti casi.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">In mezzo a questo ingranaggio marcio e disumano si trovano purtroppo molti milioni di persone, eroi della sopravvivenza. Il "destino" ha voluto che a smascherare la vera natura delle nostre democrazie, una volta per tutte, siano state delle persone, circa quindicimila, capitate al momento sbagliato nel posto sbagliato della Storia.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">La spianata dell'innocuo villaggio di migliaia di abitanti chiamato Idomeni, nella Macedonia greca, già terreno insanguinato nei secoli, come del resto tutti i terreni europei.</span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Mk2nRxnFbok/Vvj_gNY4BQI/AAAAAAAAAMo/VqkWGQVN824Sh8yMMZ3AXktMNQVsXmjnQ/s1600/P_20160313_081457_1_p.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-Mk2nRxnFbok/Vvj_gNY4BQI/AAAAAAAAAMo/VqkWGQVN824Sh8yMMZ3AXktMNQVsXmjnQ/s320/P_20160313_081457_1_p.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Veramente questi quindicimila pensavano di aver già lasciato il posto sbagliato, casa propria, e di essere in salvo e invece si sono trovati a affondare nel fango con i loro bimbi, per settimane.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Che abbiamo fatto alla Macedonia per essere trattati così? - Abbiamo cercato di spiegargli che la Macedonia è stata costretta a chiudere il cancellino davanti a loro perché lo ha chiuso l'Austria. Che l'Ungheria e la Bulgaria hanno schierato l'esercito per impedire alle mamme e ai bambini di filtrare nei loro territori e che la Polonia, la Ceska e la Slovacchia non vogliono musulmani nel loro terreno.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Allora questi quindicimila hanno aspettato, sempre meno pazientemente, di capire se esistesse un governo europeo e cosa avrebbe deciso. </span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Il risultato delle decisioni è stato qualcosa di molto simile alla famosa frase "se non hanno pane mangino briosce". </span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">"Se vogliono andare al Nord, tornino in Turchia. Se vogliono fuggire dalla guerra, tornino nelle zone vicine alla guerra". Se vogliono la Libertà siano rinchiusi in centri militari.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">E per ora sono sempre nel fango i quindicimila, come in un osceno reality show, uno zoo, paradiso di fotografi e videomaker che possono documentare come riportare alla inciviltà un grande gruppo di persone civili e in larga parte istruite. Come far ammalare bimbi sani e ammattire gli adulti.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">E alla fine sono arrivati venti autobus, i primi venti, e in tanti con aria rassegnata, si sono decisi a salirci e tornare a Sud. Duemila a settimana saranno riportati verso l'Egeo e sistemati in campi militarizzati dove non potranno entrare che in pochi per controllare come verrano trattati.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Ma in tanti non vogliono salire sui bus e in diversi si allontanano la notte per cercare falle nel recinto sistemato dalla Macedonia e si sta pensando anche di entrare in Albania dove sono già in attesa. Albania e Italia, come nel 90, quando gli albanesi furono portati nello stadio di Bari, alla sudamericana.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">E la Grecia c'entra poco e non ha soldi ma qualcosa fa. Un ministro del governo di Atene è andato a vedere Idomeni è ha pronunciato il nome DACHAU.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Ora con l'estate arriveranno altre masse anche in Sicilia. Cosa accadrà ancora?</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;">Dopo la sconfitta sul campo di Idomeni, la sorte dei quindicimila come potente propaganda contro l'occidente, l'Unione Europea finisce nell'ombra della ignavia e per ricostruirne una immagine e una sostanza un poco più vicine al sogno di Ventotene ci vorranno decenni anche se si cambiasse direzione subito.</span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<a href="mailto:claudiogherardini@gmail.com" style="background-color: white; color: #1155cc;" target="_blank">claudiogherardini@gmail.com</a></div>
</div>
<div>
<br /></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-73914611542302347282016-02-19T10:06:00.000+01:002016-03-29T17:59:11.494+02:00Sinistra, sfida per l’egemonia<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
<div style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; line-height: normal;">
di Antonio Floridia (pubblicato su <i><b>"Il Manifesto"</b></i> del 17/02/2016)</div>
<div>
<br /></div>
L’<a href="http://www.ilmanifesto.info/unofficina-per-legemonia-culturale/" style="box-sizing: border-box; color: #f09f00; font-weight: bold; outline: 0px; text-decoration: none;">intervento di Piero Bevilacqua</a> non sollecita soltanto una riflessione sulla parcellizzazione dei saperi: da qui si può partire, infatti, anche per affrontare un problema immediato, legato alle sorti del nuovo partito della sinistra che si vuole costruire.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Un tratto costitutivo e originale di questa nuova formazione dovrebbe essere la sua capacità di ricreare, e di ripensare su basi nuove, un rapporto tra cultura e politica, oggi profondamente logorato o del tutto inesistente.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
L’assenza di questo rapporto si materializza in un dato: da una parte, non si può dire che sia assente una produzione intellettuale — anche di alto livello — che possiamo definire «critica» (ovvero, che non si adegua ad una qualche visione apologetica del presente); dall’altra parte, queste idee non riescono in alcun modo a farsi cultura politica, cioè a diventare forma di auto-comprensione dei comportamenti politici. Uno scarto, insomma, tra ciò che il pensiero critico e democratico del nostro tempo comunque produce e il suo essere in grado di tradursi nelle idee e nel senso comune della prassi politica quotidiana.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Un solo esempio: la teoria e la filosofia politica contemporanea riflettono da tempo su una definizione ideale e normativa di democrazia, sui modi possibili con cui essa può misurarsi oggi con due grandi temi:</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">a)</span> il pluralismo irriducibile delle visioni del mondo e l’interrogativo sul come costruire, in queste condizioni, una base condivisa di consenso sui fondamenti di una democrazia costituzionale;</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">b)</span> la tensione tra la logica impersonale e funzionale degli imperativi sistemici globali, che agiscono alle spalle degli individui, e la necessità di riconquistare e garantire una nuova forma della sovranità democratica dei cittadini.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Ebbene, chiediamoci: cosa passa o resta di tutto questo nell’idea diffusa di democrazia che orienta la cultura politica diffusa, anche quella di coloro che continuano a definirsi, e sono, progressisti, democratici e di sinistra? Poco.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Capita anzi di constatare come spesso, in realtà, si esprimano idee — nel migliore dei casi — del tutto fuori tempo rispetto ai compiti del presente -, ma molto spesso anche implicitamente gravate da altre fonti, e da fonti non controllate. Ad esempio, agisce una visione schumpeteriana della democrazia come mera selezione competitiva delle elites o, per altro verso, una visione ingenuamente direttistica e anacronistica della partecipazione popolare.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Ma lo stesso vale per la cultura economica: e basti qui richiamare una celebre battuta di Keynes: «Le idee degli economisti e dei filosofi politici, così quelle giuste come quelle sbagliate, sono più potenti di quanto comunemente si creda. (…) Gli uomini della pratica, i quali si credono liberi da ogni influenza intellettuale, sono spesso gli schiavi di qualche economista defunto (…) odono voci nell’aria, distillano le loro frenesie da qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro».Insomma, il concetto gramsciano di senso comune, come stratificazione spesso incoerente e irriflessiva di idee ricevute, non ha perso nulla del suo valore. Ma dove nasce questo scarto? Sarebbe troppo facile addebitarlo (ma nondimeno è una parte della spiegazione) all’assenza di buone letture, o alla logica dell’usa e getta che oggi domina anche il mercato delle idee. Il problema è che, da un trentennio almeno, si è spezzata una qualche connessione organizzata tra produzione intellettuale e cultura politica, in grado di produrre egemonia. I canali si sono interrotti. E si possono individuare due lati del problema.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Da una parte, una malintesa lettura della cosiddetta crisi delle ideologie e l’idea che i partiti possano reggersi solo sui programmi e non anche, e prima di tutto, su una visione della società, dei suoi conflitti, delle possibili alternative (su un sistema di idee, conoscenze e paradigmi, che plasmano programmi e strategie). Su questo punto, qualsiasi progetto di ricostruzione della sinistra deve sforzarsi di reinventare delle istituzioni di raccordo stabile tra tre livelli fondamentali: la produzione scientifica e intellettuale «alta», la cultura politica diffusa, le idee che ispirano l’auto-comprensione dei singoli individui (il loro senso comune).</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Ma una spiegazione adeguata di quello scarto richiede altro. E non può che richiamarsi all’esito della vicenda storica del movimento operaio, socialista e comunista, nel Novecento. Schematizzando, si può qui dire questo: la sinistra, sia nelle varianti socialdemocratiche che in quelle comuniste, ha sempre pensato la propria funzione come inscritta, incastonata, in un movimento oggettivo della storia.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
La politica era pensata dentro un qualche orizzonte finalistico: ed era questo orizzonte che dava senso all’azione quotidiana e unificava i saperi. La teoria doveva essere la levatrice di questo movimento delle cose, mentre dalla struttura sociale emergeva il soggetto collettivo che se ne poteva fare interprete.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
L’idea che un altro modello di società fosse possibile, ed anzi concretamente avviato alla realizzazione in qualche parte del mondo, agiva come potente collante delle forme di coscienza collettiva.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Tutto questo, oggi, è finito, ed è impossibile recuperare una qualche idea di orizzonte a cui rifarsi. Né può supplire a questo vuoto un richiamo ai valori: anche laddove si riuscisse a sfuggire ai rischi della retorica, un valore ha poi sempre bisogno di essere tradotto in un orientamento politico e programmatico.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Ma se non può esserci più alcun ancoraggio ad un senso della storia, ad una direzione che unifichi conoscenze scientifiche, coscienza teorica e prassi politica, non per questo è venuto meno il bisogno di dare un senso a ciò che accade. Il nostro orizzonte, oggi, può essere solo quello della nostra epoca, e le possibilità di cambiamento devono essere intese non come l’aspirazione soggettiva di qualcuno, ma come una risposta credibile ai problemi del presente, e come una potenzialità già inscritta nei fatti che abbiamo sotto gli occhi. È questo il terreno su cui riconnettere produzione intellettuale e cultura politica. La sinistra, in particolare, deve assumere fino in fondo su di sé il compito di ridefinire le forme e il senso della democrazia, globale e locale, nel nostro tempo: e non è un compito pacifico. La battaglia delle idee, come la si definiva un tempo, non ha esiti scontati.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Che vuol dire, oggi, «crisi della democrazia»? Se vuol dire ingovernabilità, allora hanno un senso le risposte e le pratiche istituzionali di tipo plebiscitario e decisionistico, che oggi prevalgono; se vuol dire crisi di legittimazione, occorre cercare altre risposte. E il confronto non è solo tra il neoliberismo (formula che rischia di diventare un comodo <em style="box-sizing: border-box;">pass-partout</em>) e la sinistra (vecchia o nuova): vi sono letture diverse anche tra coloro che pure si oppongono allo stato di cose presente. Da alcuni versanti antagonistici, ad esempio, provengono letture apocalittiche della democrazia, che in modo molto disinvolto sottovalutano la necessaria difesa di uno stato costituzionale di diritto e buttano alle ortiche ogni idea di democrazia rappresentativa. O che si appellano al proliferare di micro-conflitti prodotti da soggettività mutevoli e contingenti, magari da unificare con la creazione artificiale di un popolo. Non sono temi, questi, da considerare oggetto di convegni e seminari: dall’idea di democrazia che abbiamo in testa discendono anche i comportamenti politici quotidiani.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #363636; font-family: 'Mercury SSm A', 'Mercury SSm B'; font-size: 17px; line-height: 25.5px; margin-bottom: 1em; margin-top: 3px;">
Una lettura critica del presente, fondata su robuste basi teoriche e solide acquisizioni scientifiche, da un lato; e dall’altro, i luoghi e gli strumenti con cui filtrare la produzione intellettuale nelle idee e nella cultura politica diffusa: se non si ricostruisce questa connessione, una qualche egemonia — con quello che questa vecchia parola evoca — avrà comunque modo di affermarsi. Ma non sarà della sinistra.</div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-85862394220942117062016-01-28T10:38:00.002+01:002016-03-29T18:01:48.691+02:00"CON LA PIRA IN VIETNAM" presentazione del libro di Mario Primicerio - Giovedì 18 febbraio, ore 21 presso la SMS di Peretola (Via Pratese 48). Con l'autore sarà presente Vannino Chiti<div dir="LTR" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: justify;">
<span lang="it"><span style="font-family: "arial";">"Con La Pira in Vietnam", non racconta solo l'avventuroso e politicamente temerario viaggio ad Hanoi del 1965, in cui il 25enne futuro sindaco di Firenze, accompagnò l'allora sindaco, Giorgio La Pira. Un viaggio a tappe, pieno di soste e folgoranti contatti fino all' incontro con Ho</span></span><span lang="it"> <span style="font-family: "arial";">Chi M</span></span><span lang="it"><span style="font-family: "arial";">inh</span></span><span lang="it"><span style="font-family: "arial";">, Presidente del Vietnam del Nord. Un viaggio motivato dalla fiducia che ci fossero, al di là della diplomazia protocollare, condizioni utili alla cessazione della guerra del Vietnam che, causa anche l'impegno diretto degli USA, in un'area su cui premevano interessi di URSS e Cina, rischiava l'innesco di un conflitto nucleare generalizzato.</span></span></div>
<div dir="LTR" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: justify;">
<span lang="it"><span style="font-family: "arial";">Mario Primicerio ricostruisce scrupolosamente lo sfondo internazionale in cui maturò e si svolse questo viaggio e poi la cronaca giorno per giorno dello stesso. E illumina le ragioni di lucidità e concretezza -oltre a quelle della fede- che motivavano La Pira, tanto che le condizioni per il cessate il fuoco</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it"> <span style="font-family: "arial";">a cui si arrivò nel 1973, furono le stesse che emersero dalla infinite relazioni di La Pira con tutte le più autorevoli</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it"> <span style="font-family: "arial";">espressioni del pacifismo</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it"> <span style="font-family: "arial";">mondiale</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it"> <span style="font-family: "arial";"> e</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";">,</span></span><span lang="it"><span style="font-family: "arial";"> alla fine</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";">,</span></span><span lang="it"><span style="font-family: "arial";"> da quel colloquio di 2 ore ad</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it"> <span style="font-family: "arial";"> Hanoi. Ma dopo 7 anni di bombardamenti, massacri, centinaia di migliaia di morti, invalidi, orfani, e un territorio totalmente devastato e avvelenato biologicamente, insieme alla umiliazione del più grande paese occidentale, gli USA</span></span><span lang="it"><span style="color: blue; font-family: "arial";">.</span></span><span lang="it"><span style="font-family: "arial";"></span></span></div>
<div dir="LTR" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: justify;">
<span lang="it"><span style="font-family: "arial";">E'un libro di grande attualità, siamo ancora sul " crinale apocalittico" di cui parlava La Pira: oltre alle armi atomiche che angosciavano La Pira, oggi alla terribile potenza delle tecnologie militari - nella diffusa disponibilità non solo degli Stati- si aggiunge la crisi climatica, migratoria, demografica.</span></span></div>
<div dir="LTR" style="background-color: white; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: justify;">
<span lang="it" style="color: #222222;"><span style="font-family: "arial";">I canali formali della politica e della diplomazia sembrano attestarsi su una rappresentazione convenzionale e virtuale della realtà che avanza e forse un di più di pensiero, e del "realismo profetico" di La</span></span><span lang="it"><span style="color: #222222;"> </span><span style="color: blue; font-family: "arial";">P</span></span><span lang="it" style="color: #222222;"><span style="font-family: "arial";">ira ci soccorrerebbe per evitare in tempo una devastante collisione con le contraddizioni che noi stessi abbiamo creato</span></span><span lang="it" style="color: #222222;"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it" style="color: #222222;"> <span style="font-family: "arial";">su questo piccolo</span></span><span lang="it" style="color: #222222;"><span style="color: blue; font-family: "arial";"></span></span><span lang="it" style="color: #222222;"> <span style="font-family: "arial";">pianeta.</span></span></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-28989914344306975862016-01-16T10:00:00.003+01:002016-03-29T17:59:46.023+02:00Sinistra, primi passi per un nuovo partito, di Antonio Floridia (pubblicato su <i><b>"Il Manifesto"</b></i> del 15/01/2016) <br />
<br />
Il progetto di costruire un nuovo partito della sinistra italiana
procede faticosamente; da una parte, c’è un’attesa diffusa, che rischia
di essere frustrata: dall’altra, le cronache politiche si soffermano
sulle schermaglie tra i vari gruppi che dovrebbero dar vita al processo
costituente. Un osservatore esterno, per quanto partecipe, non può che
restare perplesso; e così pure le migliaia di potenziali aderenti.
Beninteso, i problemi da risolvere sono obiettivamente tanti
e complessi, ma non si può pensare di risolverli tutti e subito: un
concreto avvio del processo costituente del partito (un partito, non una
qualche altra vaga formula) appare urgente, se si vogliono incanalare
e valorizzare energie e volontà.
<br />
Tra le questioni da affrontare, ancora largamente irrisolta è quella
della cultura politica del nuovo soggetto, ossia di quell’insieme di
idee e di principi, schemi interpretativi e modelli valutativi, che
costituiscano una cornice condivisa e riconoscibile, sia per chi che al
partito aderisce, sia per coloro che ad esso possono guardare con
interesse. Il richiamo alle ragioni della sinistra, per quanto
necessario, non è sufficiente: che tipo di partito si vuole? Posto che
un partito di mera testimonianza, per quanto nobile, oggi non ha alcuna
potenzialità espansiva, quale potrebbe essere il profilo ideale,
politico e programmatico, del nuovo soggetto?<br />
Per cominciare ad abbozzare una risposta, forse è opportuno, anche in
modo provocatorio, dare qualche modesto consiglio. Intanto, si lasci da
parte la «carta dei valori»: la si scriva pure, se si vuole, ma sapendo
che serve a poco. In genere, non la legge nessuno (qualcuno si ricorda
la carta dei valori del Pd, faticosamente elaborata nel 2006–7?). Si può
anche scrivere di riconoscersi nei valori della «libertà,
dell’uguaglianza e della fraternità», o nel «valore del lavoro»… già,
e poi? «Libertà» e «uguaglianza» sono parole terribili, che riempiono
intere biblioteche, ma resta per intero il problema di capire in che
modo, ad esempio, un ideale egualitario si possa tradurre in un
determinato programma politico.<br />
Un partito non è una creatura effimera se è in grado di proporre un
proprio discorso pubblico, ossia un insieme di idee capaci di orientare
e formare l’opinione pubblica, di farsi «senso comune», e di misurarsi
efficacemente con altre idee. E il discorso pubblico di un partito si
articola attraverso tre livelli, tra loro strettamente legati:<br />
1 Il primo è quello che possiamo definire una «filosofia pubblica»:
non un ideale, o un modello astratto della società futura, ma un insieme
di idee e di schemi interpretativi sulla società presente, sui suoi
conflitti, sui potenziali mutamenti. Un partito si radica e ha una
funzione se riesce ad alimentare un dibattito politico e culturale che
faccia emergere visioni alternative e diverse del «bene comune»
o dell’«interesse generale», diversi sistemi di idee e di immagini della
società e delle finalità del suo possibile sviluppo, a cui una comunità
politica può ispirarsi.<br />
2 Il secondo è quello che possiamo definire il «profilo
programmatico», su grandi questioni e grandi aree di problemi: ad
esempio, un’idea del welfare, dei suoi principi, di come concepire
e orientare le sue finalità e la sua gestione.<br />
3 Il terzo livello è quello delle «politiche», cioè delle specifiche
proposte con cui si articolano una «filosofia pubblica» e un
«programma».<br />
Ebbene, il nuovo partito sarà in grado di dire qualcosa su ciascuno
di questi livelli? Certo, è un compito di lunga lena, non si può essere
troppo esigenti nell’immediato. E non bisogna cedere alla demagogia
imperante della comunicazione facile: per rispondere adeguatamente
occorrono studi, analisi, documenti anche ponderosi e faticosi. Occorre
partire da un documento politico, articolato e ben strutturato, sulle
cui singole tesi o formulazioni si possa discutere, nero su bianco,
proporre modifiche, facendo anche emergere le differenze che certo si
può facilmente prevedere esistano, ma che è bene circoscrivere dentro
una cornice condivisa. Ma, per questo, occorre predisporre subito le
sedi in cui queste cose possano essere discusse e studiate. Ed anche per
questo è necessario avere subito una qualche idea sulla forma del
partito, cioè sul modo con cui il nuovo partito discute ed elabora
«filosofie», «programmi» e «politiche»: non si può pensare che queste
idee possono essere partorite da uno stato maggiore più o meno
illuminato. Possono essere solo il frutto di una mobilitazione diffusa
di idee, reti intellettuali, competenze ed esperienze. E la
responsabilità dello «stato maggiore», da questo punto di vista,
è decisiva: nel consentire, favorire e organizzare questa mobilitazione.amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-37960021985380360652015-12-21T11:26:00.001+01:002016-03-29T18:01:25.889+02:00La Costa d'Avorio con gli occhi di un cooperante fiorentino<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
di Alessandro Rabbiosi</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
Sono ormai tanti anni che mi sono volontariamente esiliato nel continente
africano, prima in Algeria e da ormai 12 anni in Costa d’Avorio. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
Il mio ormai paese d’adozione è una delle tante ex colonie francesi
dell’Africa Occidentale, un bel quadrilatero quasi quadrato puro messo proprio
sul Golfo di Guinea abitato da oltre 60 etnie (tra le quali gli ivoriani ci
aggiungono, tra il serio e il faceto, pure quella dei “libanesi”) ha sempre, o
quasi, rappresentato un bell’esempio di integrazione; inoltre sui circa 22
milioni di abitanti un quarto esatto sono inoltre stranieri, in maggioranza
provenienti dal Burkina Faso e attirati, negli anni ’60, dalla politica di
valorizzazione della terra messa in pratica dal presidente dell’indipendenza,
Felix Houphet Boigny. Un esempio di “accentratore da non mettere in
discussione illuminato” uomo piccolo di statura ma dal cervello fino, forse
anche per l’origine paysanne, cioè contadina. Uomo pio (artefice della Basilica
di Yamossoukro, copia di San Pietro a Roma) e ambizioso, è stato per un
trentennio il politico di riferimento della regione alternando saggezza e
disponibilità a un’applicazione ferocemente machiavellica degli interessi
superiori di Stato e del paese tutore, la Francia. Un po’ populista quasi di
sinistra ma assai moderato se non peggio, a lui si deve quello che negli anni
’70 e primi ’80 venne definito il miracolo ivoriano tanto che gli economisti
“inventarono” il termine “paese in via di sviluppo” per inserire quegli stati
che stavano avanzando con successo sulla strada dell’exploit economico (tipo
per esempio la Corea), la morte del presidentissimo, nel 1993, fu un trauma
nazionale tanto che mia moglie, che allora aveva 18 anni, mi racconta che
quando fu dato l’annuncio ebbe un attacco di panico pensando che il giorno
successivo non sarebbe sorto il sole...come spesso accade per i lunghi regni le
successioni sono sempre complicate e fanno emergere tutto cio’ che non andava
che era celato dietro l’apparente solidità di un sistema. La crisi economica che
flagello’ il paese per il crollo della redditività di certe monoculture sulle
quali aveva fino allora costruito la sua fortuna (cacao – primo produttore al
mondo - e caffè in primis) fece il resto e cosi’ divampo’ pure la crisis socio
politica. Non sto adesso ad addentrarmi troppo nei dettagli, ma in quegli anni,
per cercare di giustificare le gravi difficoltà economiche, si comincio’ a
cercare il capro espiatorio, e quale migliore capro espiatorio del 25% di
stranieri, anche se ormai nati nel paese e di seconda generazione? Il tutto si
tradusse, politicamente, con l’introduzione dello scellerato principio
identitario salviniano dell’Ivorità (prima gli ivoriani poi gli altri) solo
che, in un paese talmente mescolato dove pure i presunti ivoriani duri e puri
portano patronimici che sono diffusissimi pure in Burkina, Ghana, Guinea, Mali
o Liberia, questa follia ha prodotto l’instabilità generale che è passata di
colpo di stato a ribellione per poi avere il finale tipico di una guerra civile,
dalle perdite umane pesanti ma non catastrofiche, anche se solo per un pelo,
grazie alla proverbiale bonomia unita a un po’ di fanfaronaggine verbale che
difficilmente si traduce in pratica delle popolazioni locali, ma che comunque
ha marcato in maniera pesante le idee e gli animi delle persone. Questo un po’
il sintetico, anche troppo, quadro della situazione appena precedente
all’attualità. Attualità fatta di un boom macroeconomico (come spesso accade
dopo le grandi crisi) che pero’ non ha ancora irrorato dei suoi benefici
effetti la maggioranza della popolazione, specie quella meno attrezzata per
istruzione, cultura e basi economiche di partenza.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
In questo paese ci sono arrivato nel 2003, un anno dopo la divisione del
paese in due zone di controllo una detta lealista al centro sud e l’altra,
della ribellione al centro nord. Ho quindi condiviso e sofferto le stesse
situazioni, paure, speranze, delusioni della gente, mi sono sposato con una
professoressa di francese ivoriana e ho avuto una figlia, nata proprio qua. Quindi
è un paese che, nonostante i problemi e le movimentate vicende dell’ultimo
ventennio, mi è entrato profondamente nel cuore e che sento mio. Al tempo
stesso sono comunque sempre rimasto e sempre lo saro’ attaccato alla mia
madrepatria che, per me, è soprattutto Firenze; pero’ grazie a questo ho potuto
crearmi un salutare isolamento dalla deprimente evoluzione della Politica
italiana adesso più che mai in preda a sussulti premortem che riescono a dare
una statura etica e di competenza gigantesca ai tanto vituperati politici anni
70 del nostro paese. Quindi non ho veramente voluto approfondire l’analisi sul
sistema Italia anche se, ovviamente, certi segnali e certe considerazioni
arrivano e le ho fatte pure da questa distanza. Il mio non è qualunquismo, direi
soprattutto stanchezza, e anche, coinvolgimento assoluto in quella
che è stata ed è la mia vita da emigrato di lusso in un paese dell’etichettato
terzo mondo; un paese che ha vissuto la sua bella e tragica crisi politico -
sociale ma non è argomento di oggi. Una cosa che ha invece attirato la mia
attenzione, alla luce anche della sensibilità del tema adesso in Italia, è
l’evoluzione dell’atteggiamento dell’africano verso l’Europa e viceversa: non
posso tirar fuori una legge e nemmeno una tendenza, trattasi di sensazioni che
si originano dal vissuto quotidiano e che, forniscono interessanti punti di
discussione. Innanzi tutto vedo sempre più africani che vivono in Europa
rientrare al paese per investire quello che non potrebbero investire da noi
visti gli ostacoli, i pregiudizi e le solenni panzane messe a giro sul loro
conto. Ma la cosa più interessante è che non son solo « africani europei »
arrivano numerosi ma, sempre più, europei in carne ed ossa e tantissimi
italiani !!!! Nessuno di loro per fare il missionario o l’operatore della
cooperazione (occupazioni un tempo in voga) e nemmeno il manager di qualche
multinazionale…macchè…semplici risparmiatori o imprenditori che, strozzati
dalle nostre parti, vedono in Africa un’occasione di investimento redditizi. Tolti
alcuni che sono manifestamente i manutengoli di qualche clan camorristico
mafioso che ha bisogno di lavaggi monetari, il grosso sono persone anche
volenterose e capaci nel loro mestiere. Il problema è che, spesso, vi arrivano
culturalmente disarmati oppure troppo europeisticamente condizionati e quindi
la fregatura o il tracollo sono sempre dietro l’angolo, dando spesso l’idea di
un ingenuo avventurismo e non di razionali operazioni economiche pianificate
col rigore tipico di certi nostri piccoli e capaci imprenditori. Prima di tutto
fare attenzione al partner o alla persona di « fiducia » che accompagna queste
imprese: spesso i nostri eroi (specie gli italiani) non parlano NIENTE della
lingua ufficiale del paese dove intendono cimentarsi (in questo caso il
francese) e cio’ gli espone alla necessità di avvalersi di qualcuno e in questo
caso le trappole sono innumerevoli. Non fidandosi di connazionali che da tempo
stanno sul posto (per motivi d’orgoglio o timore di fare la figura del pollo da
spennare) i nostri baldi intraprendenti si affidano a persone di assoluta
fiducia, magari conosciute in Italia e che si propongono bene e con saper fare
- il famoso savoir faire -magari vantando amicizie importanti o parentele
altolocate con i potenti di turno…eh si…purtroppo quasi tutti qui hanno
qualcuno della famiglia che sta nelle minuscole ma al tempo stesso larghissime
cerchia del potere, ognuno ha amicizie importanti - millantate o meno - e da
tutto questo scaturiscono e si ingigantiscono gli equivoci e le trappole perchè
sono si africani ma l’anello al naso è da un pezzo che è stato nobilitato dalla
moda del piercing. Leggo dichiarazioni ad effetto di certi « intolleranti »
nostrani del tipo « l’Africa intera non può stare in Italia », tutte stolide
boutades: si giudicano alcuni episodi e si tiran fuori leggi universali senza
alcuna attinenza alla realtà. Il nostro paese non è più l’Eldorado di un tempo
e, invece, sempre più sono investitori italici che cercano soluzioni altrove presso
coloro che vorrebbero cacciare. Vi è tanto controsenso in tutto ciò. Inoltre vi
è l’aspetto demografico: noi siamo a crescita zero, tra qualche anno gli over
50 saranno la maggioranza della popolazione, altrove, nel mondo diciamo adesso
sofferente, la crescita demografica è tra il 3 e il <st1:metricconverter productid="4. L" w:st="on">4. L</st1:metricconverter>a popolazione fa come
l’acqua, occupa gli spazi e alla fine l’osmosi delle popolazioni diventerà un
fenomeno naturale indipendente e invulnerabile davanti alle piazzate <i>sciovinetnonazionalistiche</i>. Del resto
quando una civiltà deve ricorrere a barriere e azioni di forza virulenta per
sperare di « tutelarsi » è già fottuta da un bel pezzo. In definitiva, la cosa
che dovrebbe far riflettere è che in questo mondo ci sarebbe anche lo spazio
per le competenze e le ambizioni di tutti, basterebbe un po’ più di umiltà e di
intelligenza, nonchè onestà, negli approcci al quotidiano sia individuale che
collettivo. Trattiamoci meglio e con maggiore sincerità, riconosciamo pure le
aspirazioni legittime dell’altro, in questo caso l’africano, usciamo dal nostro
egocentrismo senza rinunciare al nostro modo di essere ma rimanendo aperti
senza pregiudizi e vedrete che molte cose cambieranno. I sempre maggiori
consensi che riuniscono le idee diciamo « alla Salvini » sono una realtà che
non va snobbata ma che mostra chiaramente come il nostro bagaglio culturale che
ha radici nell’antica Grecia, nell’impero romano che si è elevato nel
Rinascimento, poi con l’Umanesimo e l’Illuminismo, l’evoluzione della Politica,
la democrazia, le lotte per i DIRITTI, ecc. ecc. sta svanendo davanti ai colpi
di panza di argomenti duri e crudi che però, ahimè, sono non solo ingiusti e
cattivi (diciamo che ce ne possiamo anche fregarcene delle implicazioni morali),
ma restano assolutamente ANTISTORICI, vanno contro l’evoluzione demografico
storica dell’Umanità e quindi dannosi e pure tristemente patetici. Questa corsa
brancaleonesca all’Africa seppur ancora non massiccia o certamente non ben
analizzata è un altro campanello d’allarme che suona.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<b>COSTA D’AVORIO <o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<i>(fonte wikipedia con modifiche del redattore)<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Popolazione :<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
circa 22 milioni d’abitanti dei
quali ¼ stranieri (i dati ufficiali del recente censimento del 2014 non sono
stati ancora pubblicati) – <i>(Fonte io
stesso dai dati ufficiosi sul censimento che sono riuscito ad ottenere – NdR)<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span lang="FR">Etnie<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">La popolazione odierna della Costa d'Avorio appartiene a 62 gruppi etnici,
raggruppabili in cinque grandi ceppi accomunati da caratteristiche
socio-culturali o etno-linguistiche: <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Akan" title="Akan"><span style="color: windowtext;">Akan</span></a>,
i <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gur" title="Gur"><span style="color: windowtext;">Gur</span></a> o <i>Voltaici</i> (come i <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Senufo" title="Senufo"><span style="color: windowtext;">Senufo</span></a>), <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Kru" title="Kru"><span style="color: windowtext;">Kru</span></a>,
<a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mand%C3%A9_del_Nord&action=edit&redlink=1" title="Mandé del Nord (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Mandé
del Nord</span></a> e <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mand%C3%A9_del_Sud&action=edit&redlink=1" title="Mandé del Sud (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Mandé
del Sud</span></a>.<br />
Gli Akan sono il gruppo etnico maggiore (42,1% della popolazione) e si trovano
prevalentemente nelle regioni orientali e centrali dello stato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">I gruppi principali, per quanto riguarda le regioni settentrionali, sono i <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mand%C3%A9_del_Nord&action=edit&redlink=1" title="Mandé del Nord (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Mandé
del Nord</span></a> (16,5% della popolazione) ed i <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Voltaici&action=edit&redlink=1" title="Voltaici (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Voltaici</span></a>
(17,6%). Anche se questi gruppi etnici sono originari del Nord, molte persone
che vi appartengono vivono oggi nelle regioni meridionali della nazione; ad
esempio, circa il 23% dei <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mand%C3%A9_del_Nord&action=edit&redlink=1" title="Mandé del Nord (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Mandé
del Nord</span></a> vive ad <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Abidjan" title="Abidjan"><span style="color: windowtext;">Abidjan</span></a>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">Nelle regioni occidentali la popolazione si divide tra i gruppi etnici dei <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Kru" title="Kru"><span style="color: windowtext;">Kru</span></a>
(12,7%) e dei <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mand%C3%A9_del_Sud&action=edit&redlink=1" title="Mandé del Sud (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Mandé
del Sud</span></a> (10%). Dagli anni quaranta, agli autoctoni del paese si
aggiunsero i lavoratori provenienti dal <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Burkina_Faso" title="Burkina Faso"><span style="color: windowtext;">Burkina Faso</span></a>, che si installarono nelle
piantagioni di caffè e di cacao. Anche dopo l'abolizione del lavoro forzato la
Costa d'Avorio continuò ad attrarre ondate di migranti dai paesi limitrofi. <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/F%C3%A9lix_Houphou%C3%ABt-Boigny" title="Félix Houphouët-Boigny"><span style="color: windowtext;">Félix
Houphouët-Boigny</span></a> favorì questo flusso introducendo la legge di
libera proprietà della terra, con lo slogan "<i>the land belongs to those
that develop it</i>".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">Oggi gli stranieri ammontano a circa il 25% della popolazione ivoriana e
appartengono principalmente al gruppo etnico dei <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Voltaici&action=edit&redlink=1" title="Voltaici (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Voltaici</span></a>
e dei <a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mand%C3%A9_del_Nord&action=edit&redlink=1" title="Mandé del Nord (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext;">Mandé
del Nord</span></a>. Di questi, circa il 50% è nato nel paese. Nel paese si
riscontra anche la presenza di cittadini di origine francese e libanese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">Di fondamentale importanza, sempre nel merito della differenziazione etnica
all'interno della Costa d'Avorio, il concetto di <i>Ivorité</i>. Coniato nel
corso della metà degli <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1990" title="Anni 1990"><span style="color: windowtext;">anni novanta</span></a>, esso
segna una linea di demarcazione fra i cittadini che appartengono alla
tradizione socio-culturale nazionale e coloro che vi sono estranei. Suo
promotore fu Henri Konan Bédié, leader del Partito Democratico della Costa
d'Avorio, che per mezzo di un gruppo di lavoro di intellettuali indigeni riuscì
a sviluppare questo sistema di identificazione, delineando così le caratteristiche
proprie -secondo questo pensiero- del popolo ivoriano. Questo provocò la guerra
civile e il colpo di Stato del 2000, con la divisione tra Nord musulmano e Sud
cristiano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span lang="FR">Lingue<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">La lingua ufficiale della Costa d'Avorio è il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_francese" title="Lingua francese"><span style="color: windowtext;">francese</span></a> che è parlato da circa il 70%
della popolazione,<sup><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Costa_d%27Avorio#cite_note-4"><span style="color: windowtext;">[4]</span></a></sup> mentre per il restante 30% la <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_dioula" title="Lingua dioula"><span style="color: windowtext;">lingua baulé, dioula</span></a> e agni sono le più
diffuse.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span lang="FR">Religioni<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="FR">La religione tradizionale è l'animismo, ancora diffusa in circa il 10%
della popolazione. Oggi le religioni più diffuse sono il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cristianesimo" title="Cristianesimo"><span style="color: windowtext;">Cristianesimo</span></a> (45,4%, in maggioranza <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cattolici" title="Cattolici"><span style="color: windowtext;">cattolici</span></a>) e l'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Islam" title="Islam"><span style="color: windowtext;">Islam</span></a>
(38,6%). Una parte della popolazione (5%) non si considera seguace di alcuna
religione <i>(ad esempio il sottoscritto –
NdR)</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 5.0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-91126666661756921992015-11-09T10:58:00.000+01:002016-03-29T18:02:13.196+02:00SREBRENICA 1995 – 2015 THE SEARCH FOR JUSTICE IV Antonio Cassese Lecture. 19 and 20 November 2015 Polo delle Scienze Sociali via delle Pandette – Florence<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Nel luglio di vent’anni fa il genocidio di <b>Srebrenica</b>. Nel corso della guerra in Bosnia ed Erzegovina, le forze serbo-bosniache attaccarono l'enclave di Srebrenica, dichiarata "zona protetta" dalle Nazioni Unite e dove migliaia di musulmani bosniaci avevano trovato rifugio. Furono uccisi circa 8.000 uomini e ragazzi bosniaco-musulmani e gettati in fosse comuni. Migliaia di donne – molte delle quali vittime a violenza sessuale - e bambini furono deportati in altre zone del paese.<u></u><u></u></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">A questa tragica pagina della storia recente è legata anche la figura di <b>Antonio Cassese</b> (ordinario di Diritto internazionale presso l’Università di Firenze dal 1975 al 2008), che nel luglio del 1995 era presidente del Tribunale penale internazionale per l’ex-Iugoslavia, all’epoca da poco costituito.<u></u><u></u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">E in ricordo di Antonio Cassese l’Università di Firenze ha organizzato un convegno internazionale dal titolo <i>“A vent’anni da Srebrenica, la ricerca della giustizia”</i> che si svolgerà al Polo di Scienze Sociali (via delle Pandette) <b>giovedì 19</b> (ore 16, Edificio D6 – aula 018) <b>e venerdì 20 novembre</b> (ore 10, Edificio D15 – aula 005).<u></u><u></u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">L’appuntamento, promosso da Micaela Frulli e </span><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: 12pt;">Luisa Vierucci</span> del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Ateneo fiorentino, in collaborazione con Amnesty International-Italia, e il contributo della Regione Toscana, si aprirà il primo giorno con l’intervento di uno dei sopravvissuti al genocidio, <b>Nedzad Advic</b>, componente dell’Associazione Madri di Srebrenica, e di <b>Riccardo Noury</b>, portavoce di Amnesty International-Italia.<u></u><u></u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Il giorno successivo, introdotto dai saluti del rettore <b>Luigi Dei</b>, del direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche <b>Patrizia Giunti</b> e della vicepresidente della Regione Toscana <b>Monica Barni</b>sono previsti gli interventi di alcuni tra i massimi esperti europei di diritto internazionale, tra cui <b>Pierre Marie Dupuy </b>dell’Università di Ginevra e <b>Michelle Jarvis</b>, <i>principal legal officer</i> della Procura del Tribunale penale internazionale per l’ex-Iugoslavia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;">
<b>Alla Conferenza è affiancata una mostra fotografica di Carlo Martini "Srebrenica 1995-2015"</b><br /><span style="font-size: 12pt;"><u></u><u></u></span></div>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Gli eventi di Srebrenica sono stati definiti come “la peggiore atrocità commessa in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale”. Da allora, numerosi tribunali interni e internazionali si sono pronunciati sui crimini commessi sia sotto il profilo della responsabilità penale che civile, ma le madri di Srebrenica continuano a reclamare giustizia.</span><br />
<div class="yj6qo ajU" style="background-color: white; color: #222222; cursor: pointer; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; outline: none; padding: 10px 0px; width: 22px;">
<div aria-label="Mostra contenuti abbreviati" class="ajR" data-tooltip="Mostra contenuti abbreviati" id=":rf" role="button" style="background-color: #f1f1f1; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); clear: both; line-height: 6px; outline: none; position: relative; width: 20px;" tabindex="0">
<img class="ajT" src="https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/images/cleardot.gif" style="background: url(https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/ellipsis.png) no-repeat; height: 8px; opacity: 0.3; width: 20px;" /></div>
</div>
amministratorehttp://www.blogger.com/profile/14953006445116689280noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-14140924158422306262015-07-21T07:00:00.000+02:002015-07-21T07:00:08.745+02:00Srebrenica 1995-2015: l’importanza di trasmettere la memoria del genocidio, di definirlo tale e di continuare a cercare di dare giustizia alle vittime<b><span style="font-size: large;">di <i>Micaela Frulli</i> (*)</span></b><br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">For the dead and the living, we must bear witness</span></div>
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Elie Wiesel</span></i></div>
<br />
L’11 luglio scorso, al Memoriale di Potočari, sono state commemorate le vittime della strage di Srebrenica, di cui ricorre il ventesimo anniversario. Nel luglio del 1995, nel corso della guerra in Bosnia ed Erzegovina, le forze serbo-bosniache attaccarono l'enclave di Srebrenica, dichiarata "zona protetta" dalle Nazioni Unite con la risoluzione 819 e posta sotto la protezione dei Caschi blu dell’ONU (UNPROFOR), zona dove migliaia di musulmani bosniaci avevano trovato rifugio.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2015/07/150708-srebrenica-1059_4cc8a296ae51a23d91ca5b078ffeb962.nbcnews-ux-2880-1000-370x215.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2015/07/150708-srebrenica-1059_4cc8a296ae51a23d91ca5b078ffeb962.nbcnews-ux-2880-1000-370x215.jpg" height="231" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il cimitero-memoriale di Srebrenica-Potočari, in Bosnia.</td></tr>
</tbody></table>
Dopo la presa di Srebrenica, le forze dell’esercito serbo-bosniaco separarono gli uomini ed i giovani bosniaco-musulmani dal resto della popolazione e nel corso di 5 giorni tra l'11 ed il 17 luglio 1995 ne uccisero circa 8.000: 8.372 secondo le stime ufficiali. Migliaia di donne e bambine (25.000-30.000 persone) furono invece deportate in altre zone del Paese, molte di loro stuprate e sottoposte a violenze di vario genere.<br />
Il massacro fu perpetrato dalle truppe dell’esercito della cosiddetta Republika Srpska, guidate dal generale Ratko Mladić, al momento sotto processo di fronte al Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia (TPIJ), con sede all’Aja. L’allora Presidente della Republika Srpska era il famigerato Radovan Karadžić, anch’egli attualmente sotto processo di fronte al TPIJ. Sotto processo per il massacro di Srebrenica era anche l’ex Presidente serbo Slobodan Milošević al momento della sua morte avvenuta all’Aja nel 2006.<br />
<a name='more'></a>Gli eventi di Srebrenica sono stati definiti dall’ex Segretario generale dell’ONU Kofi Annan “la peggiore atrocità commessa in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale”. Da allora, numerosi tribunali interni e internazionali si sono pronunciati su questo massacro per far valere la responsabilità dei perpetratori sia sotto il profilo civilistico che penalistico. Eppure le Madri di Srebrenica continuano a reclamare giustizia, perché è mancato un riconoscimento della responsabilità avute nel massacro dall’allora Repubblica Federale di Jugoslavia di Milošević, così come è mancato un adeguato risarcimento alle vittime. D’altronde le visioni politiche sono ancora molto diverse, come dimostra l’impossibilità per il Consiglio di sicurezza dell’ONU di adottare pochi giorni fa una risoluzione di condanna dei fatti di Srebrenica come genocidio, a causa del veto posto dalla Russia.<br />
Sotto il profilo della responsabilità penale il TPIJ ha incriminato 20 persone per crimini commessi a Srebrenica e ne ha condannate 15. Uno dei processi più importanti è quello condotto contro il generale serbo-bosniaco Radislav Krstić. Nella sentenza di condanna i giudici hanno dimostrato che a Srebrenica si trattò di un vero e proprio genocidio: un crimine difficile da provare sul piano processuale. Per condannare qualcuno per genocidio occorre infatti dimostrare non solo che l’imputato ha ucciso o deportato membri di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, ma anche che lo ha fatto con l’intenzione di distruggere in tutto o parte quel dato gruppo. Occorre in altre parole provare il dolo specifico, la cui soglia probatoria è molto più alta di quella necessaria per dimostrare il dolo diretto. Nel 2004 Krstić è stato condannato in via definitiva a 35 anni di reclusione.<br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.lesenfantsterribles.org/wp-content/uploads/2008/07/karadzic-mladic.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.lesenfantsterribles.org/wp-content/uploads/2008/07/karadzic-mladic.jpg" height="267" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ratko Mladić, a sinistra, e Radovan Karadžić, a destra, <span style="font-size: 12.8000001907349px;">durante<br />un colloquio presso il Monte Vlasic (Bosnia), </span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">nell'aprile 1995.<br />Entrambi sono attualmente </span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">sotto</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;"> </span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">processo di fronte</span><br />
<span style="font-size: 12.8000001907349px;">al Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia.</span></td></tr>
</tbody></table>
La Corte internazionale di giustizia (CIG) ha confermato, nel 2007 - nel caso che vedeva contrapposte tra loro Bosnia-Erzegovina e Repubblica Federale di Jugoslavia (RFJ, Serbia e Montenegro) in merito all’applicazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 - che a Srebrenica fu compiuto un genocidio. In questo caso però è mancata l’attribuzione della responsabilità allo Stato, il cui accertamento sarebbe stato importante complemento a quello della responsabilità penale dei responsabili accertata dal TPIJ, e avrebbe potuto garantire un risarcimento monetario alle vittime. La CIG infatti negò sia che alla RFJ potesse essere attribuita la responsabilità diretta di tali atti, sia che essa potesse essere considerata “complice” in atti di genocidio. La CIG riconobbe invece la RFJ responsabile della violazione degli obblighi di prevenzione e repressione del crimine di genocidio previsti dalla Convenzione, in particolare sostenne che la RFJ non aveva fatto quanto era in suo potere per evitare il massacro di Srebrenica e non aveva cooperato con il TPIJ ai fini della repressione. Lo ha dimostrato la mancata consegna per lunghissimi anni di uno dei presunti responsabili della strage di Srebrenica, il generale Ratko Mladić, che è rimasto nascosto in Serbia fino al maggio del 2011, come d’altronde Karadžić arrestato sotto falso nome solo nel 2008. Peraltro è notizia di pochi mesi fa, marzo 2015, che la polizia serba ha arrestato 7 persone sospettate di essere implicate nel massacro di Srebrenica: i processi saranno condotti in questo caso a livello nazionale. La risposta giudiziale al massacro di Srebrenica è ancora in corso, vari tribunali internazionali e nazionali in diversi paesi stanno conducendo processi per i fatti di Srebrenica. Non è tardi per fare giustizia. <br />
Nell’anniversario della strage di Srebrenica, il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze ha deciso di dedicare un’iniziativa proprio alla risposta giudiziale data al massacro di Srebrenica, con lo scopo di individuarne luci e ombre. Si tratta di un convegno internazionale, organizzato in ricordo di Antonio Cassese, primo Presidente del TPIJ e Professore di Diritto internazionale presso l’Università di Firenze dal 1975 al 2008.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://c1.staticflickr.com/7/6234/6275565375_e2b7925989.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://c1.staticflickr.com/7/6234/6275565375_e2b7925989.jpg" width="143" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Antonio Cassese.</td></tr>
</tbody></table>
Nel luglio 1995 il TPIJ era stato creato da poco e il suo Presidente, Antonio Cassese, ne dirigeva l’operato con zelo straordinario e rara visione. Il massacro di Srebrenica colpi profondamente Antonio Cassese, che vide in parte minata la sua convinzione nell’effetto deterrente della giustizia internazionale penale, e che non hai smesso di adoperarsi, fino alla sua scomparsa, per un’adeguata risposta giudiziale a questo e ad altri atroci crimini, nella convinzione che la giustizia penale rappresenti anche una forma di riparazione essenziale per le vittime e per i loro familiari.<br />
Il convegno avrà luogo il 20 novembre 2015 in occasione della quarta edizione del Seminario dedicato dai suoi allievi alla memoria di Antonio Cassese (IV ANTONIO CASSESE LECTURE) e sarà intitolato SREBRENICA 1995-2015: THE SEARCH FOR JUSTICE. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Amnesty International/Italia ed è resa possibile grazie al contributo della Regione Toscana e del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze. Vi parteciperanno, tra gli altri, André Nollkaemper, Professore di Diritto internazionale all’Università di Amsterdam e Presidente della Società europea di Diritto internazionale, e Michelel Jarvis, Legal Officer presso la Procura del Tribunale penale internazionale per la ex Iugoslavia.<br />
Per non dimenticare e per trasmettere la memoria di questi eventi e delle risposte della comunità internazionale alle giovani generazioni.<br />
<br />
(*) Micaela Frulli è Professore associato di Diritto internazionale presso l'Università degli Studi di Firenze, e membro della Steering Committee della Antonio Cassese Initiative for Justice, Peace and Humanity<br />
<br />
<br />
<u>Per saperne di più</u><br />
- <a href="http://www.icty.org/" target="_blank">International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia</a> (TPIJ - ICTY): <a href="http://www.icty.org/srebrenica20/" target="_blank">The Srebrenica Genocide 1995-2015</a> - <a href="http://www.icty.org/action/cases/4" target="_blank">I singoli casi esaminati dal tribunale</a> - <a href="https://www.flickr.com/photos/icty/sets/72157654362301078" target="_blank">Le fotografie del genocidio di Srebrenica</a><br />
- <a href="http://www.icj-cij.org/homepage/index.php" target="_blank">International Court of Justice</a> (CIG - ICG): <a href="http://www.icj-cij.org/docket/index.php?p1=3&p2=3&code=bhy&case=91&k=f4&p3=0" target="_blank">Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide (Bosnia and Herzegovina v. Serbia and Montenegro)</a> - <a href="http://www.icj-cij.org/docket/files/91/13685.pdf" target="_blank">Judgment of 26 February 2007</a><br />
- <a href="http://www.sense-agency.com/documentaries.43.html" target="_blank">"Triumph of Evil"</a> (2011, 90 minuti), documentario curato da <i>Sense</i> sul processo condotto presso l'International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia circa i fatti di Srebernica<br />
- <a href="http://www.srebrenica.org.uk/" target="_blank">Remembering Srebrenica</a><br />
- International Coalition of Sites of Conscience: <a href="http://www.sitesofconscience.org/members/srebrenica-potocari-memorial-center-cemetery/" target="_blank">Srebrenica-Potočari memorial center & cemetery</a><br />
- blog <a href="https://srebrenicamassacre1995.wordpress.com/" target="_blank">Srebrenica Massacre</a>: due interventi di <a href="https://srebrenicamassacre1995.wordpress.com/tag/antonio-cassese/" target="_blank">Antonio Cassese</a><br />
- <a href="http://www.cassese-initiative.org/" target="_blank">Antonio Cassese Initiative for Justice, Peace and Humanity</a>: <a href="http://www.cassese-initiative.org/about-us/antonio-cassese/tribute-to-antonio-cassese.html" target="_blank">Tribute to Antonio Cassese</a><br />
<br />
<u>Seminario "Srebrenica 1995-2015: the search for Justice" (20.11.2015)</u><br />
- <a href="http://www.unifi.it/not-5183-a-vent-anni-da-srebrenica-convegno-internazionale-dedicato-ad-antonio-cassese.html" target="_blank">A vent'anni da Srebrenica, convegno internazionale dedicato ad Antonio Cassese</a> (Università di Firenze, 10.7.2015)<br />
- <a href="http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=199855" target="_blank">Università. A vent’anni da Srebrenica, la ricerca della giustizia</a> (met, 10.7.2015)<br />
<br />
<u>Rassegna stampa</u><br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/01/30/esteri/a-srebrenica-fu-genocidio-ergastolo-a-due-alti-ufficiali-serbi-RXuyrzc0No0DCx6vD1iYzL/pagina.html" target="_blank">A Srebrenica fu genocidio, ergastolo a due alti ufficiali serbi</a> (La Stampa, 30.1.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/01/30/il-tribunale-per-l-ex-jugoslavia-conferma-le-condanne-per-il-massacro-di-srebrenica" target="_blank">Il tribunale per l’ex Jugoslavia conferma le condanne per il massacro di Srebrenica</a> (Internazionale, 30.1.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_03/serbia-croazia-non-genocidio-tribunale-internazionale-f72d8ac4-ab95-11e4-864d-5557babae2e2.shtml" target="_blank">Balcani, “assolte” Serbia e Croazia. L’Onu: non commisero genocidio</a> (Corriere della Sera, 3.2.2015)<br />
- <a href="http://ilgarantista.it/2015/02/04/genocidi-nellex-jugoslavia-serbia-e-croazia-assolte-allaja/" target="_blank">Genocidi nell’ex Jugoslavia, Serbia e Croazia assolte all’Aja</a>, di Valerio Sofia (il Garantista, 4.2.2015)<br />
- <a href="http://www.panorama.it/news/marco-ventura-profeta-di-ventura/serbia-genocidio-negato-aja/" target="_blank">Serbia: il genocidio negato dall'Aja</a>, di Marco Ventura (Panorama. 9.2.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/03/18/massacro-di-srebrenica-arresti" target="_blank">Arrestate sette persone coinvolte nel massacro di Srebrenica</a> (Internazionale, 18.3.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/04/08/ergastolo-generale-tolimir-massacro-srebrenica" target="_blank">Confermato l’ergastolo al generale Tolimir per il massacro di Srebrenica</a> (Internazionale, 8.4.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/SREBRENICA-.aspx" target="_blank">Srebrenica, il parco della memoria</a>, di Riccardo Michelucci (Avvenire, 26.6.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/UNA-FERITA-APERTA-A-QUANDO-IL-PERDONO-.aspx" target="_blank">Una ferita aperta: a quando il perdono?</a> di Giovanni D'Alessandro (Avvenire, 26.6.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/05/news/massacro_di_srebrenica_l_observer_onu_stati_uniti_francia_e_gran_bretagna_hanno_permesso_il_genocidio_-118369727/?ref=search" target="_blank">Massacro di Srebrenica, l'Observer: "Onu, Usa, Francia e Gran Bretagna permisero il genocidio"</a> (la Repubblica, 5.7.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/07/05/a-vent-anni-da-srebrenica-si-seppelliscono-ancora-le-vittime" target="_blank">A vent’anni da Srebrenica si seppelliscono ancora le vittime</a> (Internazionale, 5.7.2015)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/07/06/srebrenica-loccidente-poteva-evitare-la-strage17.html?ref=search" target="_blank">"Srebrenica, l'Occidente poteva evitare la strage"</a>, di Giampaolo Cadalanu (la Repubblica, 6.7.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/07/08/scontro-onu-sulla-srebrenica" target="_blank">Scontro alle Nazioni Unite sulla commemorazione per Srebrenica</a> (Internazionale, 8.7.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/08/news/veto_russia_all_onu_su_srebrenica_no_alla_condanna_del_genocidio-118656493/" target="_blank">Veto Russia all'Onu su Srebrenica, no alla condanna del genocidio</a> (la Repubblica, 8.7.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/esteri/15_luglio_08/srebrenica-russia-mette-veto-risoluzione-onu-non-fu-genocidio-faecbd24-2589-11e5-85c7-ee55c78b3bf9.shtml" target="_blank">Srebrenica, Russia mette veto a risoluzione Onu: «Non fu genocidio»</a> (Corriere della Sera, 8.7.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/07/08/esteri/mosca-mette-il-veto-sulla-parola-genocidio-ventanni-dopo-srebrenica-divide-ancora-SIeoSv5HvqFUUEXNOu1g2K/pagina.html" target="_blank">Mosca mette il veto sulla parola genocidio. Vent’anni dopo Srebrenica divide ancora</a>, di Giordano Stabile (La Stampa, 8.7.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/sarajevo-venti-anni-dal-genocidio.aspx" target="_blank">Srebrenica ricorda il massacro, 20 anni dopo</a> (Avvenire, 9.7.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/07/09/esteri/nuove-ombre-sui-soldati-dellonu-a-anni-dalla-strage-di-srebrenica-khKsj3M68jGlfp9TQ3YKoN/pagina.html" target="_blank">Nuove ombre sui soldati dell’Onu a 20 anni dalla strage di Srebrenica</a>, di Antonella Rampino (La Stampa, 9.7.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/esteri/15_luglio_10/srebrenica-vent-anni-dopo-commemorazione-clinton-albright-mezzo-polemiche-15d95bd2-273e-11e5-b94a-8cedf57f8ffd.shtml" target="_blank">Srebrenica vent’anni dopo, la commemorazione di Clinton e Albright in mezzo alle polemiche</a>, di Fabrizio Caccia (Corriere della Sera, 10.7.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/07/10/esteri/la-seconda-morte-di-srebrenica-gJysEX0VihH6UalwnIDJKJ/pagina.html" target="_blank">La seconda morte di Srebrenica</a>, di Giuseppe Zaccaria (La Stampa, 10.7.2015)<br />
- <a href="http://www.panorama.it/cultura/srebrenica-20-anni-massacro-enclave-bosniaca/" target="_blank">Srebrenica: a 20 anni dal massacro nell'enclave bosniaca</a>, di Edoardo Frittoli (Panorama, 10.7.2015)<br />
- <a href="http://www.panorama.it/news/esteri/srebrenica-foto-20-anniversario-commemorazioni/" target="_blank">Massacro di Srebrenica, 20 anni dopo: le commemorazioni</a> (Panorama, 10.7.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/07/10/bosnia-erzegovina-srebrenica-ricostruzione-occidente-russia___1-v-130682-rubriche_c244.htm" target="_blank">Tanti soldi dati a Srebrenica, e in centro non c’è una panetteria</a>, di Rodolfo Toè (Il Foglio, 10.7.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Venti-anni-fa-il-massacro-simbolo-della-tragedia-bosniaca.aspx" target="_blank">Atroce Srebrenica. (Dedicato a chi non sa)</a>, di Piero Del Giudice (Avvenire, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/11/news/ritorno_a_srebrenica_tra_i_sopravvissuti_che_non_dimenticano-118832967/?ref=search" target="_blank">Ritorno a Srebrenica tra i sopravvissuti che non dimenticano</a>, di Adriano Sofri (la Repubblica, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/11/news/ado_hasanovic-118867722/?ref=search" target="_blank">Ado Hasanovic: "Srebrenica, avevo 7 anni, così mio padre mi salvò la vita"</a>, di Giampaolo Cadalanu (la Repubblica, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/11/foto/srebrenica_le_tappe_di_un_eccidio-118854578/1/?ref=search#1" target="_blank">Srebrenica, le tappe dell'eccidio</a> (la Repubblica, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/11/foto/srebrenica_anniversario_strage-118868221/1/?ref=search#1" target="_blank">Srebrenica vent'anni dopo: le commemorazioni dell'eccidio</a> (la Repubblica, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/esteri/15_luglio_11/srebrenica-sassi-bottiglie-premier-vucic-c3ebc876-27c1-11e5-ab65-6757d01b480d.shtml" target="_blank">Srebrenica, sassi e bottiglie contro il premier Vucic</a> (Corriere della Sera, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/07/11/esteri/leuropa-accolga-subito-la-bosnia-solo-cos-supereremo-srebrenica-i6sTZueEVRDQ1Y6afTO5OO/pagina.html" target="_blank">“L’Europa accolga subito la Bosnia, solo così supereremo Srebrenica”</a>, intervista di Giordano Stabile al Presidente della Bosnia (La Stampa, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.unita.tv/focus/ventanni-dopo-srebrenica-tragedia-globale-sconfitta-per-il-mondo/" target="_blank">Vent’anni dopo Srebrenica. Tragedia globale, sconfitta per il mondo</a>, di Stefano Cagelli (L'Unità, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfoglio.it/aginews/v/15217/srebrenica-20-anni-dopomattarella-sconfitta-per-umanita.htm" target="_blank">Srebrenica: 20 anni dopo. Mattarella "Sconfitta per umanità"</a> (Il Foglio, 11.7.2015)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/07/12/commemorare-non-basta-dalle-tragedie-si-deve-imparare12.html?ref=search" target="_blank">Commemorare non basta, dalle tragedie si deve imparare</a>, di Barack Obama (la Repubblica, 12.7.2015)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/07/12/sassi-contro-vucic-la-rabbia-profana-la-giornata-della-memoria12.html?ref=search" target="_blank">Sassi contro Vucic, la rabbia profana la giornata della memoria</a>, di Adriano Sofri (la Repubblica, 12.7.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/07/12/esteri/srebrenica-accoglie-a-sassate-il-premier-serbo-TKbVJ7ZKfFJ95TPEGwNN6M/pagina.html" target="_blank">Srebrenica accoglie a sassate il premier serbo</a>, di Antonella Rampino (La Stampa. 12.7.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/07/14/quel-brindisi-a-srebrenica___1-v-130808-rubriche_c575.htm" target="_blank">Quel brindisi a Srebrenica</a> (Il Foglio, 14.7.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2015/07/15/srebrenica-genocidio-serbia" target="_blank">La parola che i serbi non vogliono sentire</a>, di Gwynne Dyer (Internazionale, 15.7.2015)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14394453207704614199noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-64241837153699497802015-06-08T08:00:00.000+02:002015-06-10T10:57:51.994+02:00L'inserimento delle tramvie nei Centri storici e il "caso Firenze"<b><span style="font-size: large;">di <i>Arnaldo Melloni</i></span></b><br />
<br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Dopo l'innegabile e crescente successo della linea 1, dal maggio 2014 sono partiti e paiono procedere con speditezza i lavori per la realizzazione delle linee 2 e 3 del sistema tramviario fiorentino: tra qualche polemica ed il prevedibile (ed in larga parte inevitabile) peggioramento della mobilità cittadina, sono attualmente aperti cantieri in via Gordigiani, via Buonsignori, via di Novoli, viale Guidoni, viale Luder, viale Strozzi, via dello Statuto, via Tavanti, viale Morgagni. </span><span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Mentre si preannunciano ulteriori prolungamenti della rete verso i quartieri occidentali della città ed i Comuni contermini. </span><span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Una "cura da cavallo" che l'attuale Amministrazione comunale sembra impegnata a condurre nel migliore dei modi, dopo la negativa paralisi subita dal progetto nel periodo 2009-2014.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://mobilita.comune.fi.it/images/frame/tramviamap.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://mobilita.comune.fi.it/images/frame/tramviamap.jpg" height="416" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Schema del sistema tramviario fiorentino:<br />
in rosso la linea 1 (attiva), in verde la linea 2 ed in azzurro la linea 3 (entrambe in costruzione).</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">In questo contesto rimane del tutto aperta una questione sostanziale: come servire adeguatamente il Centro storico di Firenze e raggiungere i quartieri orientali della città? Negli anni scorsi erano state vagliate diverse opzioni, in larga parte inserite nello strumento strategico di pianificazione territoriale del Comune (il Piano strutturale, approvato nel 2011), dopo il discutibile accantonamento (2009-2010) del già progettato percorso in superficie che avrebbe dovuto collegare la stazione di Santa Maria Novella con piazza San Marco e piazza della Libertà, passando per piazza San Giovanni: il cuore della città.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Nei mesi scorsi, grazie alle risorse messe a disposizione dal cosiddetto "decreto sblocca Italia" (art. 3, comma 2, lettera c del Decreto-legge n. 133/2014), è stato annunciato il finanziamento di uno studio di fattibilità per verificare la possibilità di realizzare una tratta di tramvia sotterranea, con la quale collegare la costruenda stazione del treno ad alta velocità, il Centro storico ed i quartieri orientali. Al di là della legittimità di questo finanziamento, appare comunque positivo che finalmente si passi dalle vaghe enunciazioni alle verifiche puntuali. Si spera approfondite e realistiche.</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">A questo quadro si aggiunge il fatto che mentre nel Regolamento urbanistico approvato nell'aprile di quest'anno viene confermata la scelta di servire il Centro storico con una tratta di tramvia in sotterranea, il 18 maggio scorso il Consiglio comunale ha invece approvato all'unanimità un atto di indirizzo politico (l'Ordine del giorno n. 763) con il quale - tenuto conto del finanziamento previsto dal "decreto sblocca Italia" - si chiede all'Amministrazione di studiare "la possibilità di individuare altre soluzioni di attraversamento in</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">superficie del Centro storico da parte del mezzo tramviario". Consapevolezza delle notevoli difficoltà (e svantaggi) del sottoattraversamento? Pura tattica politica? I prossimi mesi permetteranno di fare chiarezza.</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">In tale contesto "Ciclostilato in proprio" pubblica la sintesi di un interessante intervento svolto nel marzo scorso nell'ambito di un convegno nazionale sui sistemi tramviari, in cui viene analizzato il problema sotto il profilo tecnico, esplicitando in modo oggettivo il confronto multicriterio tra le diverse ipotesi fin qui note. Utile da leggere, in attesa dell'annunciato studio di fattibilità.</span><br />
<br />
Nell’ambito del 6° Convegno nazionale "Sistema tram" svoltosi a Roma il 19 e 20 marzo scorsi, Alessandro Fantechi - presidente dell’Associazione per gli studi sulla mobilità ed i trasporti in Toscana (AMT) - e Giovanni Mantovani, già consulente del Comune di Firenze per il sistema tramviario (2006-2009), hanno presentato un interessante paper su “L’inserimento delle tramvie nei Centri storici: una rassegna e il caso di Firenze”.<br />
L’articolo, ricco di dati ed illustrazioni, affronta in primo luogo l’evoluzione dell’infrastruttura tramviaria che ha portato, grazie all’innovazione tecnologica, a progettare e realizzare l’inserimento o in alcuni casi il reinserimento di linee tramviarie all’interno del delicato tessuto dei Centri storici europei.<br />
Eliminando a comunque riducendo in maniera significativa alcuni degli aspetti negativi imputati al tram (rumore, vibrazioni, difficoltà di manutenzione, impatto visivo, ecc.) è stato possibile rendere nuovamente attraente per amministratori e cittadini questo confortevole sistema di trasporto pubblico, intermedio tra le metropolitane e gli autobus.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-RzcsJg8LDAo/VXCIv9uSRPI/AAAAAAAAAIo/DmGjhB-nR-0/s1600/DSCN8707.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="440" src="http://3.bp.blogspot.com/-RzcsJg8LDAo/VXCIv9uSRPI/AAAAAAAAAIo/DmGjhB-nR-0/s400/DSCN8707.JPG" width="330" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bruxelles: tram della linea 92 (Schaarbeek Gare - Fort-Jaco)<br />
in servizio lungo la centralissima Rue Royale.</td></tr>
</tbody></table>
La parte descrittiva dell’articolo prende in considerazione dieci casi di linee tramviarie (Grenoble, Rouen, Bordeaux, Reims, Dublino, Siviglia, Nizza, Bruxelles, Hannover, Karlsruhe) che servono i Centri storici di città con soluzioni sia in superficie sia sotterranee, e con un numero di abitanti paragonabile a quello di Firenze.<br />
Da queste sintetiche analisi emergono alcune tendenze che si sono succedute nel corso degli anni nell’Europa occidentale. Gli anni ’50 hanno portato ad un generale smantellamento delle reti tramviarie nate nell’ottocento, viste come un ostacolo all’avanzata della motorizzazione di massa. Questo fenomeno, decisamente marcato in paesi come Inghilterra, Spagna, Francia e nelle città minori dell’Italia, è stato poi superato dalla cosiddetta “rinascita del tram”, in seguito all’aumento della congestione dovuto al traffico privato ed al conseguente inquinamento ambientale. Le prime realizzazione di nuovi tram nei Centri storici hanno mostrato come fosse possibile (anche in alternativa ai costi molto elevati dei sottoattraversamenti) avere un’efficace soluzione per il trasporto pubblico, accompagnata da riqualificazione e pedonalizzazione delle aree attraversate.<br />
Infine, in maniera circostanziata e tecnica, viene affrontato il caso Firenze partendo da un inquadramento storico della questione dell’attraversamento tramviario del centro della città. Quindi, dopo l’intervento di pedonalizzazione dell’area intorno al Duomo - che di fatto ha bloccato il primo progetto della linea 2 con la quale si intendeva servire quasi diametralmente tutto il centro - l’articolo analizza le possibili varianti di superficie e l’ipotesi di passaggi in sotterraneo (quattro soluzioni complessivamente), valutandone tutti gli aspetti. A tale proposito i criteri di analisi delle alternative sono riassunti in un’utile e chiara tabella che li confronta sia nella fase di costruzione che di esercizio.<br />
Entrando nel dettaglio delle quattro alternative (previste nel Piano strutturale del Comune di Firenze), esse sono così riassumibili:<br />
1)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>progetto originario di attraversamento in superficie del centro storico (Panzani - Cerretani - Martelli - Cavour - viali di Circonvallazione) abbandonato a seguito della pedonalizzazione del Duomo;<br />
2)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>variante di superficie ipotizzata dopo la pedonalizzazione con la linea 2 dalla Stazione deviata su Valfonda e Strozzi, viale Lavagnini e piazza della Libertà e da lì piazza san Marco percorrendo all’andata Cavour e al ritorno La Pira;<br />
3)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>sottoattraversamento del Centro storico limitato alla tratta nuova stazione del treno ad alta velocità (Circondaria) - lungarno Pecori Giraldi;<br />
4)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>sottoattraversamento del Centro storico completato da una diramazione Repubblica - Cure.<br />
In superficie restano comunque la linea 1 (Stazione Santa Maria Novella - Scandicci), la linea 2 (stazione Santa Maria Novella - aeroporto Vespucci), la linea 3 (Stazione Santa Maria Novella - ospedale di Careggi).<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Completamento della rete tramviaria fiorentina:<br />confronto multicriterio delle quattro soluzioni per servire il Centro storico.</span></div>
<table border="1" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoTableGrid" style="border-collapse: collapse; border: none; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-insideh: .5pt solid windowtext; mso-border-insidev: .5pt solid windowtext; mso-padding-alt: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-table-layout-alt: fixed; mso-yfti-tbllook: 480;">
<tbody>
<tr>
<td style="border: solid #96ff03 1.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 34.05pt;" width="45"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Fase<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-left: none; border: solid #96ff03 1.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Criterio<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-left: none; border: solid #96ff03 1.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 72.15pt;" width="96"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">1<br />
Progetto<br />in<br />superficie<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-left: none; border: solid #96ff03 1.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 72.2pt;" width="96"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">2<br />
Variante<br />in<br />superficie<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-left: none; border: solid #96ff03 1.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">3<br />
Sottoattraversamento solo<br />
stazione AV-Pecori<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-left: none; border: solid #96ff03 1.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">4<br />
Sottoattraversamento “Y” (con diramazione alle Cure)<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 24.0pt; mso-yfti-irow: 1;">
<td rowspan="4" style="border-top: none; border: solid #96ff03 1.0pt; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; mso-rotate: 90; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 34.05pt;" width="45"><div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 5.65pt; margin-right: 5.65pt; margin-top: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">COSTRUZIONE<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Rischio archeologico<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Marginale<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziato <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Elevato<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 24.0pt; mso-yfti-irow: 2;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Rischio geotecnico<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Nullo<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziato <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Elevato<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 24.0pt; mso-yfti-irow: 3;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Costo di realizzazione <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">B</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 72.15pt;" width="96"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">220÷280<br />Milioni €<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 72.2pt;" width="96"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">190÷250<br />Milioni €<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">430÷650<br />Milioni €<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">490÷780<br />Milioni €<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 24.0pt; mso-yfti-irow: 4;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Impatto dei cantieri<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Occupazione di tutto il tracciato,
segmentabile in tratte occupate per tempi medi (contenuti, se si usano idonei
piani di cantierizzazione)<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Tratte in superficie: vedi sinistra<br />
Tratte in galleria: vedi destra<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 24.0pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Scavo a foro cieco (gallerie
profonde): occupazione delle sole aree delle stazioni e dei pozzi per tempi
lunghi <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">C</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 5;">
<td rowspan="9" style="border-top: none; border: solid #96ff03 1.0pt; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; mso-rotate: 90; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 34.05pt;" width="45"><div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 5.65pt; margin-right: 5.65pt; margin-top: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">ESERCIZIO<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Capacità offerta<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="4" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 354.25pt;" width="472"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">4.800 pax/h dir <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">D</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 6;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Copertura dell’area centrale <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">E</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 72.15pt;" width="96"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">80%<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 72.2pt;" width="96"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">69%<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">82%<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">85%<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 7;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Accessibilità<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Buona (interdistanza media tra le
fermate: circa 400 m, accesso ai tram su strada)<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziata <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Penalizzata da interdistanza media
tra le fermate (circa 700 m) e accesso mediante scale o ascensori di notevole
sviluppo<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 8;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Velocità commerciale<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">15÷20 km/h<br />
(4’÷3’/km)<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziata <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">25÷30 km/h<br />
(2,4’÷2’/km)<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 9;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Regolarità<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Discreta-buona (condizionata dalla
risoluzione delle interferenze con altri modi di circolazione)<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziata <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Ottima, se non viziata dalle tratte
in superficie<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 10;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Comfort dei passeggeri<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Cinematico: buono<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Acustico: buono<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Psicologico: buono (contatto
visuale con la città)<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziato <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Cinematico: buono<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Acustico: mediocre<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Psicologico: mediocre (ambiente
chiuso)<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 11;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Impatto ambientale<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Atmosferico: nullo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Acustico: non rilevante<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Visuale: marginale (pensiline di
fermata; la linea aerea può essere eliminata quando opportuno, mediante
alimentazione da terra o con accumulo a bordo)<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziato <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Atmosferico: nullo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Acustico: nullo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Visuale: marginale (manufatti degli
accessi alle fermate e dei pozzi di ventilazione)<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 12;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Impatto su altri modi di
circolazione<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Limitazioni al traffico veicolare
ordinario, compatibilità con aree pedonali<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziato <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Praticamente nullo<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 23.25pt; mso-yfti-irow: 13;">
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 88.0pt;" width="117"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Costo di gestione per posto offerto<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td colspan="2" style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 144.35pt;" width="192"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Usuale delle reti tramviarie<o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Differenziato <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">A</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="border-bottom: solid #96ff03 1.0pt; border-left: none; border-right: solid #96ff03 1.0pt; border-top: none; height: 23.25pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-left-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 104.95pt;" width="140"><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Maggiore che nelle reti tramviarie <span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">F</span><o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
<tr style="height: 26.55pt; mso-yfti-irow: 14; mso-yfti-lastrow: yes;">
<td colspan="6" style="border-top: none; border: solid #96ff03 1.0pt; height: 26.55pt; mso-border-alt: solid windowtext .5pt; mso-border-top-alt: solid windowtext .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 476.3pt;" valign="top" width="635"><div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Note:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">A - Per le
tratte in superficie si applicano le indicazioni della colonna a sinistra;
per quelle sotterranee quelle della colonna a destra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">B - I dati
riportati sono indicativi e l’ampiezza della fascia di costi dipende dalla
variabilità delle condizioni progettuali; per le tratte in superficie si fa
riferimento a realizzazioni comprendenti opere di riqualificazione urbana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">C - Salvo
necessità di consolidamenti dall’alto lungo le gallerie di linea.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">D- Si fa
riferimento ai veicoli da 32 m previsti, alla densità di passeggeri in piedi
pari a 4 pax/m<span style="mso-text-raise: 3.0pt; position: relative; top: -3.0pt;">2</span> e a un intervallo minimo tra corse di 2’30”
(per tutelare la regolarità in presenza delle alee della circolazione in
superficie). In sede segregata il sistema di controllo della marcia consentirebbe
la riduzione dell’intervallo tra le corse, ma tale intervallo è condizionato
dalle tratte in superficie. Anche l’adozione di veicoli più lunghi darebbe
luogo all’aumento della capacità, ma richiederebbe l’aumento della lunghezza
delle banchine in tutte le fermate, in superficie e in galleria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">E - Dati
indicativi, calcolati in base alla superficie dell’area tra i viali di
Circonvallazione e l’Arno servita da una fermata entro 400 m (in linea
d’aria), senza il peso della densità di O/D.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">F - Il
costo è incrementato per la gestione e la manutenzione degli impianti di
fermata e di galleria, senza la compensazione che si ha nelle metropolitane
per effetto della maggiore capacità di trasporto.<o:p></o:p></span></div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
<br />
Dal confronto tra le alternative, emerge un primo dato relativo alla copertura dell’area centrale che risulta essere buona in tutti i casi, tranne che nella ipotesi 2).<br />
Ovviamente il costo di realizzazione nei casi di sottoattraversamento risulta notevolmente più alto (il doppio o il triplo, a seconda delle ipotesi), pur tenendo conto delle esigenze di riqualificazione urbana delle varianti di superficie. Inoltre, a livello macroscopico, il dubbio forte che sorge è relativo al fatto se è giustificabile un intervento di quel peso in considerazione di una domanda presunta dell’ordine di 4.000 pax/h nell’ora di punta, dato un limite teorico di capacità di 4.800 pax/h.<br />
La differenza di velocità commerciale a vantaggio dell’ipotesi del sottoattraversamento (25-30 km/h contro i 15-20 km/h in superficie), non ha effetti significativi perché il tempo guadagnato nella percorrenza è ampiamente compensato dal tempo di accesso alla fermata sotterranea da parte degli utenti.<br />
Infine, vi è la questione dell’aspetto ambientale che è nullo in tutte le ipotesi da un punto di vista atmosferico, mentre possiamo considerare quello acustico non rilevante nei casi in superficie e nullo nei sottoattraversamenti.<br />
Nella sezione "per saperne di più" è possibile scaricare l’articolo completo: uno strumento senz’altro utile per comprendere la situazione fiorentina e farsi un’idea delle alternative possibili.<br />
<br />
Vedi anche:<br />
> <a href="http://ciclostilatoinproprio.blogspot.it/2014/05/la-prima-linea-tramvia-firenze-quattro.html">La prima linea della tramvia a Firenze, quattro anni dopo: intervista a Giovanni Mantovani</a> (12 maggio 2014)<br />
> <a href="http://ciclostilatoinproprio.blogspot.it/2014/09/tram-sopra-o-sotto.html">Tram: sopra o sotto?</a> (18 settembre 2014)<br />
> <a href="http://ciclostilatoinproprio.blogspot.it/2015/01/le-tramvie-degli-altri-uno-sguardo.html" target="">Le tramvie degli altri: uno sguardo all'Europa</a> (31 gennaio 2015)<br />
<br />
<br />
<u>Per saperne di più</u><br />
- 6° Convegno nazionale Sistema Tram. Giornate di Studio "Non solo Tram: i sistemi a via guidata per il Trasporto Pubblico Locale", promosso da ASSTRA, AIIT, CIFI, Ordine degli Ingegneri Roma, Ministero delle Infrastruttire e dei Trasporti, Roma, 19-20 marzo 2015: <a href="http://www.asstra.it/eventi/anno_in_corso/eventi-e-riunioni/marzo/-convegno-nazionale-sistema-tram-giornate-di-studio-non-solo-tram-i-sistemi-a-via-guidata-per-il-trasporto-pubblico-locale.html" target="_blank">informazioni</a>, <a href="http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=22218" target="_blank">programma</a><br />
- Alessandro Fantechi e Giovanni Mantovani, <a href="http://www.amt.toscana.it/index.php/download/func-startdown/65/" target="_blank">"L'inserimento delle tramvie nei Centri storici: una rassegna e il caso di Firenze"</a>, 22 pagine, in "6° Convegno nazionale Sistema Tram", Roma, 19-20 marzo 2015<br />
- Comune di Firenze: <a href="http://mobilita.comune.fi.it/tramvia/index.html" target="_blank">sistema tramviario</a>, <a href="http://maps.comune.fi.it/lavtram/" target="_blank">mappa interattiva dei cantieri per la tramvia</a><br />
- Comune di Firenze: <a href="http://pianostrutturale.comune.fi.it/index.html" target="_blank">Piano strutturale</a> (approvato nel 2011, modificato nel 2015)<br />
- Comune di Firenze: <a href="http://regolamentourbanistico.comune.fi.it/documenti/RU_approvato.html" target="_blank">Regolamento urbanistico</a> (approvato il 2.4.2015)<br />
- art. 3 del Decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 <a href="http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2014-09-12;133~art3!vig" target="_blank">"Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive"</a> ("decreto sblocca Italia")<br />
- Consiglio comunale di Firenze: Ordine del giorno n. 2015/00763, <a href="http://dominoweb.comune.fi.it/ODEPRODUZIONE/FiODeIMIWeb1.nsf/AttiWEBIMI/51484FED2632F82AC1257E4D003EA680/$File/2015_00763.pdf" target="_blank">"Per rivedere la decisione dell'attraversamento del centro storico"</a>, approvato il 18.5.2015<br />
- Associazione per gli studi sulla mobilità ed i trasporti in Toscana (<a href="http://www.amt.toscana.it/" target="_blank">AMT</a>)<br />
- <a href="http://www.gestramvia.com/" target="_blank">GEST</a> (società di gestione della linea 1 della tramvia)<br />
- il blog <a href="http://tranviafirenze.blogspot.it/" target="_blank">"Firenze: nascita di una tranvia"</a><br />
- <a href="http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/01/29/foto/tramvia-106096751/1/#1" target="_blank">La tramvia cambia Firenze, i rendering</a> (la Repubblica, 29.1.2015)<br />
- <a href="http://www.ilreporter.it/speciale/6-speciale-tramvia" target="_blank">Speciale tramvia</a> (il Reporter)<br />
- <a href="http://www.nove.firenze.it/speciale-tramvia-firenze.htm" target="_blank">Speciale tramvia Firenze</a> (nove da Firenze)<br />
<br />
<u>Rassegna stampa</u><br />
- <a href="http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_1_1-Aperto+l%92Info-point+tramvia+al+Parterre.html?cm_id_details=73958&id_padre=4471" target="_blank">Aperto l’Info-point tramvia al Parterre</a> (comunicato stampa Comune di Firenze, 24.3.2015)<br />
- <a href="http://www.nove.firenze.it/tramvia-giuseppe-matulli-e-quel-duomo-sfiorato.htm" target="_blank">Tramvia: Giuseppe Matulli e quel Duomo sfiorato</a> (nove da Firenze, 29.3.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150330/SIO1090.PDF" target="_blank">Statuto, giù gli alberi. "Vandali"</a>, di Jacopo Storni (Corriere fiorentino, 29.3.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150330/SIT1072.PDF" target="_blank">Lo Statuto tra asfalto e transenne. Dopo Pasqua lo sprint del cantiere</a>, di Claudio Capanni (La Nazione, 29.3.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150330/SIT1073.PDF" target="_blank">Tristezza: cade anche l'ultimo albero. "Stravolta l'identità del quartiere"</a>, di Claudio Capanni (La Nazione, 29.3.2015)<br />
- <a href="http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_2_1-Tramvia%2C+dal+prossimo+finesettimana+si+allunga+il+.html?cm_id_details=74119&id_padre=4472" target="_blank">Tramvia, dal prossimo fine settimana si allunga il servizio notturno</a> (comunicato stampa Comune di Firenze, 2.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150407/SIU2166.PDF" target="_blank">Ma la notte sì. In trecento sulla tramvia della movida</a>, di Ernesto Ferrara (la Repubblica, 5.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150408/SIQ3126.PDF" target="_blank">Tramvia avanti tutta, arrivano i binari. Linea 3: parte il cantiere Guasti-Tavanti</a>, di Claudio Capanni (La Nazione, 8.4.2015)<br />
- <a href="http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_2_1-Tramvia%2C+presentato+lo+studio+sulla+fattibilit%E0+de.html?cm_id_details=74184&id_padre=4472" target="_blank">Tramvia, presentato lo studio sulla fattibilità dei prolungamenti verso Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Bagno a Ripoli</a> (comunicato stampa Comune di Firenze, 8.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150408/SIQ3125.PDF" target="_blank">Le nuove linee metropolitane</a>, di Paola Fichera (La Nazione, 8.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150409/SIF4017.PDF" target="_blank">Primo passo sul tram metropolitano</a>, di Marzio Fatucchi (Corriere fiorentino, 9.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150409/SIN4044.PDF" target="_blank">Anche l'hinterland sogna il suo tram</a>, di Ilaria Ciuti (la Repubblica, 9.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150409/SIN4052.PDF" target="_blank">Sotto, sopra o come? Il passaggio dal centro rimane un buco nero</a>, di Ilaria Ciuti (la Repubblica, 9.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150411/SIQ6006.PDF" target="_blank">Del Rio sceglie 30 opere, ma archivia il primato della legge obiettivo</a>, di Giorgio Santilli (Il Sole 24 Ore, 11.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150413/SIQ1106.PDF" target="_blank">Funziona la tramvia by night. E all'una non si trova posto</a>, di Rossella Conte (La Nazione, 12.4.2015)<br />
- <a href="http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_2_1-Tramvia%2C+50milioni+di+euro+di+plafond+per+sostener.html?cm_id_details=74246&id_padre=4472" target="_blank">Tramvia, 50milioni di euro di plafond per sostenere le attività economiche lungo le linee 2 e 3</a> (comunicato stampa Comune di Firenze, 14.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150415/SIF3021.PDF" target="_blank">Tramvia, gli aiuti per imprese e studi</a>, di Giulio Gori (Corriere fiorentino, 15.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150417/SIF5016.PDF" target="_blank">Tramvia, ecco i binari. E nuove proteste</a>, di Antonio Passanese (Corriere fiorentino, 17.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150430/SIT4115.PDF" target="_blank">Tramvia, cento metri di binari a Novoli. Ma i cartelloni (promessi) sono in ritardo</a>, di Christian Campigli (30.4.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150501/SIM5018.PDF" target="_blank">Linea 2, a Novoli i primi binari. "Possiamo finire entro il 2017"</a> (Corriere fiorentino, 1.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150501/SIM5103.PDF" target="_blank">Tram sotto il centro, via allo studio</a>, di Ernesto Ferrara (la Repubblica, 1.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150512/SIM2081.PDF" target="_blank">Tram, cantiere Careggi. Tocca a viale Morgagni</a> (Corriere fiorentino, 12.5.2015)<br />
- <a href="http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_2_1-Tramvia%2C+partite+le+lettere+alle+imprese+che+potra.html?cm_id_details=74548&id_padre=4472" target="_blank">Tramvia, partite le lettere alle imprese che potranno godere dello sgravio Tari</a> (comunicato stampa Comune di Firenze, 15.5.2015)<br />
- <a href="http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_2_1-Comunicazione+sullo+stato+di+avanzamento+dei+lavor.html?cm_id_details=74578&id_padre=4472" target="_blank">Comunicazione dell'Assessore alla mobilità sullo stato di avanzamento dei lavori della tramvia</a> (comunicato stampa Comune di Firenze, 18.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150519/SIM2097.PDF" target="_blank">San Valentino in tramvia, nel 2018</a>, di Marzio Fatucchi (Corriere fiorentino, 19.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150519/SIF2007.PDF" target="_blank">Linee 2 e 3, fine cantieri febbraio 2018</a>, di Ernesto Ferrara (la Repubblica, 19.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150522/SIF5005.PDF" target="_blank">"Lo stadio? Prima viene la tramvia"</a>, di Ilaria Ciuti (la Repubblica, 22.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150523/SIN6092.PDF" target="_blank">"Caos tramvia, ambulanze bloccate"</a>, di Elena Marmugi (La Nazione, 23.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150525/SI51029.PDF" target="_blank">Trappola tramvia, nuovi cantieri. Rischio caos a Novoli e allo Statuto</a>, di Paola Fichera (La Nazione, 25.5.2015)<br />
- <a href="http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20150526/SI52026.PDF" target="_blank">Nardella anno uno, che Firenze è. Il meglio, il peggio e la sfida del tram</a>, di Claudio Bozza e Marzio Fatucchi (Corriere fiorentino, 26.5.2015)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14394453207704614199noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-16581712149091363282015-05-29T08:00:00.000+02:002015-06-01T12:13:38.150+02:00A proposito di Bent di Martin Sherman: la rimozione della persecuzione nazista ai danni degli omosessuali e le sfide attuali contro l'omofobia<b><span style="font-size: large;">di <i>Micaela Frulli</i> (*)</span></b><br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; text-align: start;">Se mi si chiede di dire perché l’amavo,</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; text-align: start;">sento che questo non si può esprimere che rispondendo:</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; text-align: start;">“perché era lui, perché ero io”</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; text-align: start;"><i>Michel de Montaigne</i></span></div>
<br />
Il 17 maggio, in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, la "Compagnia cervelli in tempesta" di Quarrata ha messo in scena <i>Bent</i>, di Martin Sherman, per la regia di Lorenzo Tarocchi. Lo spettacolo è stato rappresentato nella suggestiva cornice di Villa La Magia, messa a disposizione dal Comune di Quarrata che ha voluto patrocinare l’iniziativa e a cui va il grande merito di aver così sottolineato l’importanza di questa giornata.<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-YomjZJe92HQ/VWdGqctl91I/AAAAAAAAAIM/Q02R-wsm1fc/s1600/bent%2Blocandina.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/-YomjZJe92HQ/VWdGqctl91I/AAAAAAAAAIM/Q02R-wsm1fc/s400/bent%2Blocandina.jpg" width="282" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La locandina della pièce <i>Bent</i>,<br />
rappresentata a Quarrata il 15/16/17 maggio 2015.</td></tr>
</tbody></table>
<i>Bent</i> (il titolo si riferisce al termine slang utilizzato in alcuni Paesi europei per definire gli omosessuali) è stato scritto per il teatro nel 1979, ma finora rappresentato pochissimo in Italia. È un testo lucido e coraggioso e assai coraggiosa è la scelta di metterlo in scena per fare luce su questa pagina di storia quasi rimossa e per indurre a riflettere sul confronto tra memoria e attualità.<br />
Attraverso la storia di Max, la pièce ci racconta il passaggio dalla Berlino di inizio anni ’30, dove l’omosessualità era tollerata, al clima di persecuzione di confronti dei gay successivo alla “Notte dei lunghi coltelli”. Max è costretto a fuggire e a nascondersi con il suo convivente Rudy, ballerino di cabaret. La fuga si conclude tragicamente sul treno per Dachau, dove Max rinnega la sua omosessualità, prende a calci l’amante Rudy, che viene poi ucciso, e possiede una ragazza morta per non ammettere di essere gay. Nel campo di concentramento Max, che ha finto di essere ebreo ed è stato bollato con la stella gialla, incontra Horst, che è marchiato con il triangolo rosa, simbolo riservato agli omosessuali, e tra i due cresce una storia d’amore delicata, improbabile, disperata. La relazione con Horst, internato per aver firmato il manifesto per la legalizzazione dell’omosessualità, porta Max ad accettare completamente la propria identità e a divenirne fiero.<br />
<a name='more'></a>La regia e la recitazione sono efficaci tanto da trasformare <i>Bent</i> in un’esperienza che è molto di più di uno spettacolo. Si viene disorientati, lasciati senza respiro, ci si chiude lo stomaco, si rabbrividisce. Lo scopo che la performance raggiunge è quello di disorientare, creare tensione, disagio, si sta scomodi, in piedi o seduti su balle di fieno, trasportati da un punto all’altro come bestiame, insultati tra uno spostamento e l’altro, come accadeva in quei luoghi, e l’effetto è quello di essere calati completamente nell’assurdità di quello che è successo. In quella situazione di completa disumanizzazione, il pubblico osserva Max e Horst che trovano la forza di aprirsi a una relazione. L’amore diventa la maniera per non cedere, per non lasciarsi annullare, per mantenere intatta e anzi rivendicare la propria dignità. Ed è questo che prevale alla fine, e ci si dimentica che sono due uomini, si vedono solo due persone che, come altre migliaia e milioni, subiscono una folle ingiustizia e si ribellano trasformando il dolore nel coraggio di amarsi. È enorme la potenza di questo spettacolo, e la messa in scena in uno spazio non teatrale porta lo spettatore dentro la storia coinvolgendolo completamente.<br />
<i>Bent</i> provoca l’urgenza di sapere di più di questa persecuzione nella persecuzione, di capire e raccontare quello che ancora non si è inserito nei libri di storia. Eppure i ragazzi di oggi, con l’omofobia che dilaga e l’ISIS che butta gli omosessuali giù dai tetti, ne avrebbero così bisogno di essere portati attraverso la storia, di conoscere quello che è successo, quello che da allora è cambiato e quello che ancora non è cambiato. <br />
<i>Bent</i> fu rappresentato per la prima volta a Londra nel 1979 ed ebbe un ruolo chiave nel portare alla luce l’Omocausto. Fino a quel momento c’era scarsissima conoscenza della persecuzione nazista contro gli omosessuali, basata sul paragrafo 175 del codice penale tedesco che criminalizzava l'omosessualità maschile. Uno dei motivi del silenzio sulla persecuzione nazista nei confronti degli omosessuali risiede nel fatto che l'ostracismo nei confronti dei gay non finì con il regime nazista, anzi il paragrafo 175 è rimasto in vigore nella Germania Federale fino al 1969, e solo negli anni ’80 alcune vittime hanno ottenuto un esiguo risarcimento.<br />
<br />
<b>La persecuzione nazista ai danni degli omosessuali: dagli albori ai campi di concentramento</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://m.blog.hu/vi/vigyazo/image/hirsch.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://m.blog.hu/vi/vigyazo/image/hirsch.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Magnus Hirschfeld (1868-1935).</td></tr>
</tbody></table>
Negli anni della Repubblica di Weimar, soprattutto grazie a Magnus Hirschfeld (1868-1935), ebreo, omosessuale e socialdemocratico, si aprì un dibattito sul paragrafo 175, che avrebbe dovuto portare alla sua abrogazione; l’avvento del regime nazista rese vano il tentativo.<br />
Il movimento nazista condannò da subito l’omosessualità come una forma di degenerazione, una deviazione dai comportamenti sessuali naturali, perché l’atto omosessuale non porta alla riproduzione della specie, che in ottica nazista era un dovere fondamentale del cittadino. Tuttavia fino al 1934 l’omosessualità era tollerata anche nelle file naziste e la politica repressiva era incoerente, non ancora sistematica. Alcuni intellettuali omosessuali come Hirschfeld furono oggetto di pesanti minacce, ma numerosi gerarchi nazisti erano dichiaratamente omosessuali e fra questi spiccava Ernst Röhm, capo delle SA (<i>Sturmabteilung</i>, «battaglione d'assalto») e amico di Adolf Hitler.<br />
Nel 1933 Hitler, salito al potere, cominciò a prendere le distanze dalla sinistra del movimento nazionalsocialista, cioè da Röhm e dalle SA, e ad orientarsi sempre più verso l'integrazione nel sistema dei valori borghesi. In questo clima maturò quel massacro che è passato alla storia come la “notte dei lunghi coltelli” (29-30 giugno 1934). La propaganda efficientemente orchestrata da Joseph Goebbels mise all’indice i comportamenti omosessuali di Röhm e di Edmund Heines (uno dei vice di Röhm ), con l’obiettivo di far apparire Hitler come il restauratore dei sani principi morali.<br />
A partire dall’affaire Röhm, Heinrich Himmler - Reichsführer delle SS (<i>Schutz-staffeln</i>, «squadre di protezione») e fanatico anti-gay - iniziò a schedare gli omosessuali. Himmler fu l’artefice dell’inasprimento del paragrafo 175 (fino al punto di punire l’atto omosessuale con una condanna fino a 10 anni e vietare anche le semplici effusioni in assenza di rapporto sessuale) e orchestrò le misure che portarono, nel 1936, ad una serie di arresti di omosessuali. L’inasprimento del paragrafo 175 avvenne nel 1935, l’anno delle leggi razziali di Norimberga. Hitler e le SS si apprestavano a "ripulire" la Germania di tutte quelle categorie che non rispondevano ai requisiti della purezza della razza ariana.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://spartacus-educational.com/GERroehm6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://spartacus-educational.com/GERroehm6.jpg" height="205" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Da sinistra: Joseph Goebbels, <span style="font-size: 12.8000001907349px;">Adolf Hitler ed Ernst </span>Röhm<span style="font-size: 12.8000001907349px;"> (1933).</span></td></tr>
</tbody></table>
Nel 1936 Himmler creò un Ufficio centrale del Reich per la lotta all’omosessualità e all’aborto, diretto da Josef Meisinger. Le SS si trovarono così in prima linea nella lotta contro gli omosessuali, così come in tutte le altre forme di pulizia etnica compiute dal regime. Le imputazioni in base al paragrafo 175 aumentarono in maniera esponenziale: nel 1934 erano stati condannati e messi in carcere 766 uomini, 4.000 nel 1936, 8.000 nel 1938. Molti dopo aver scontato la pena in carcere venivano mandati nei campi di concentramento. Alla fine del 1943, quando già la guerra cominciava ad andare male per la Germania, Himmler emise una disposizione che prometteva la liberazione dai lager agli omosessuali che si fossero fatti castrare. In realtà, gli sventurati che accettavano di sottoporsi all'operazione venivano poi spediti in Russia. Si sa comunque che vennero eseguite un certo numero di castrazioni, nei campi, senza il consenso delle vittime.<br />
<br />
<b>Gli omosessuali nei lager e gli esperimenti medici</b><br />
È estremamente difficile ricostruire il numero di omosessuali che furono internati nei campi di sterminio. Si parla di un numero che oscilla da 50.000 a 250.000, anche se solo tra i 10.000 e i 15.000 furono marchiati con il triangolo rosa, segno distintivo degli omosessuali all’interno dei campi. Il silenzio degli anni successivi, dovuto al fatto che il paragrafo 175 è rimasto in vigore fino al 1969 e che le vittime quindi hanno taciuto per non auto-denunciarsi, non ha contribuito a fare luce su questo particolare aspetto della persecuzione nazista. Anche la storiografia che si è occupata di sterminio ha ignorato a lungo il problema.<br />
Gli omosessuali furono internati nei campi di concentramento come Dachau (dove è ambientato <i>Bent</i>), Sachenhausen, Mauthausen. Gli omosessuali si trovavano molto in basso nella gerarchia dei prigionieri che vigeva all'interno di ogni campo, venivano presi di mira e maltrattati da guardie e detenuti. I prigionieri erano suddivisi secondo i criteri della pericolosità politica (livello III) e della devianza sociale (livello IV); gli omosessuali si trovavano al livello più basso e le loro possibilità di sopravvivenza erano minime.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://maestraanna.it/documents/Erika/grande-Simboli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://maestraanna.it/documents/Erika/grande-Simboli.jpg" height="201" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Simboli adottati nei campi di concentramento nazisti<br />
per distinguere i prigionieri.</td></tr>
</tbody></table>
Himmler, più dello stesso Hitler, fu l’ideatore dello sterminio degli omosessuali, che cercò però anche di “curare” sottoponendoli a terribili esperimenti, nella convinzione che l’omosessualità fosse una malattia, concezione condivisa da un certo numero di medici. Himmler fece allestire una sezione speciale nel campo di Ravensbrück, dove faceva incontrare prostitute (marchiate con il triangolo nero) e omosessuali nella speranza di guarire questi ultimi. Quando Himmler si rese conto dell’inefficacia di tale rimedio si affidò alla medicina e più precisamente ad un endocrinologo danese di nome Karl Peter Vernaet, che fin dagli anni trenta aveva eseguito trapianti di ghiandole sui topi. Vernaet vendette alle SS la sua teoria che l’omosessualità poteva essere guarita mediante un trapianto ormonale o mediante la castrazione e Himmler gli mise a disposizione il campo di Buchenwald ed il chirurgo Gerhard Schiedlavsky per gli esperimenti medico-chirurgici. Nel settembre 1944 Vernaet operò un certo numero di prigionieri impiantando loro delle ghiandole nell’addome: molti di essi morirono a causa degli esperimenti compiuti su di loro. Dopo Buchenwald, Vernaet si trasferì nel campo di Neuengamme dove continuò a castrare omosessuali e a riempirli di ormoni, ovviamente senza alcun risultato.<br />
<br />
<b>La memoria a confronto con l’attualità</b><br />
Ci sono voluti molti anni perché l’omosessualità non fosse più considerata una malattia, una deviazione. Solo nel 1973 la American Psychiatric Association (APA) prese atto dell'assenza di prove scientifiche a sostegno della precedente catalogazione dell'omosessualità come patologia psichiatrica e la cancellò dal suo elenco delle malattie mentali, il DSM. Con colpevole ritardo, soltanto il 17 maggio del 1990 (poi diventata giornata contro l’omofobia), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha depennato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali definendola “una variante naturale del comportamento sessuale umano”.<br />
Il panorama attuale, per quanto concerne la tutela dell’orientamento sessuale, è estremamente variegato. Si va dai paesi del Nord-Europa, che riescono a garantire sul piano giuridico e nei fatti la non discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e sono arrivati a introdurre anche il matrimonio tra coppie dello stesso sesso (il 22 maggio in Irlanda si è tenuto un referendum popolare, che ha visto il netto successo del SI alla legalizzazione), fino a paesi nei quali l’omosessualità è illegale e addirittura sanzionata con la pena di morte, come in Iran. I passi avanti sono più lenti di quanto sarebbe auspicabile sul piano del diritto internazionale e soprattutto sul piano degli ordinamenti interni. Come ha scritto Martha Nussbaum in <i>Disgusto e umanità</i>, l’avversione nei confronti degli omosessuali caratterizza ancora oggi gran parte del mondo e sul disgusto si sono purtroppo fondate, nel tempo, discriminazioni giuridiche e sociali nei confronti degli individui omosessuali: carcerazione, la deportazione in campi di sterminio raccontata da <i>Bent</i>, e ancora oggi norme penali che incriminano l’attività sessuale tra individui dello stesso sesso e stabiliscono l’interdizione al matrimonio.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.independent.co.uk/incoming/article10272088.ece/alternates/w1024/pattibliss.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.independent.co.uk/incoming/article10272088.ece/alternates/w1024/pattibliss.jpg" height="300" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Castello di Dublino, Central Count Centre, 23 maggio 2015: i festeggiamenti<br />
per la vittoria del SI al referendum popolare per la legalizzazione<br />
del matrimonio tra persone dello stesso sesso.</td></tr>
</tbody></table>
A livello internazionale si può sostenere che esiste un diritto all’orientamento sessuale come diritto umano? Guardando alla varietà di situazioni e atteggiamenti tenuti dagli Stati, e considerato che l’omosessualità è ancora illegale in 78 Paesi, è difficile sostenere che esista un diritto umano di portata universale. Come ha ben dimostrato Chiara Vitucci in <i>La tutela internazionale dell’orientamento sessuale</i>, esistono invece norme sviluppatesi in contesti regionali, come quello europeo, che danno impulso alla tendenza verso l’affermazione del diritto all’orientamento sessuale su scala globale. Vi è chi ha ipotizzato che il processo verso l’affermazione di tale diritto debba seguire quattro tappe: abolizione delle leggi anti-sodomia, introduzione dell’orientamento sessuale tra i motivi di discriminazione vietata, riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali (same-sex partnership), diritti familiari (matrimonio e adozione). Il percorso, per la verità, è assai più contraddittorio e meno lineare. In alcuni Stati, ad esempio, coesistono sanzioni penali per gli atti contro natura e divieto di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale.<br />
Quali sono gli sviluppi più importanti? In tema di depenalizzazione si sono avuti passaggi decisivi grazie a importanti decisioni di Corti supreme: mi piace qui menzionare la Corte suprema del Nepal che in una decisione del 2007, di portata storica, ha riconosciuto il terzo genere (seguita poi da altre corti tra cui la Corte suprema indiana nel 2014). Importanti passi avanti sono stati fatti nell’interpretazione evolutiva della Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato: oggi gli omosessuali possano essere considerati come appartenenti ad un “particolare gruppo sociale” secondo la Convenzione e possono chiedere la protezione internazionale. Secondo i rapporti ONU sono 42 gli Stati che hanno concesso l’asilo a persone che avevano fondato la propria domanda sul giustificato timore di essere perseguitate per il proprio orientamento sessuale. Per quanto concerne il diritto internazionale penale, lo Statuto della Corte penale internazionale prevede che tra i crimini contro l’umanità rientri anche la persecuzione fondata sull’orientamento sessuale. <br />
Un contributo importante per la tutela della vita privata e familiare degli omosessuali e per i loro diritti civili e politici è stato dato in Europa dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, organo del Consiglio d’Europa. Dapprima la Corte ha stabilito che le disposizioni che incriminano atti omosessuali tra adulti consenzienti sono una violazione del diritto alla vita privata; più recentemente ha più volte condannato i Paesi che avevano impedito le manifestazioni dell’orgoglio omosessuale (gay pride) per violazione della libertà di riunione e di associazione. Una svolta si è poi avuta nel 2010 quando la Corte ha affermato che la vita di una coppia omosessuale è protetta non solo in quanto vita privata, ma anche come vita familiare e ha affermato (in via di principio, non potendosi sostituire al legislatore) che il matrimonio non può essere riservato alle coppie eterosessuali.<br />
Anche all’interno dell’Unione europea vi sono legislazioni degli Stati membri molto diverse tra loro in materia di non discriminazione (degli omosessuali e più in generale dei LGBTI, <i>Lesbian-Gay-Bisexual-Transgender-Intersex</i>) e di tutela della vita privata e familiare degli omosessuali. Ventidue Paesi prevedono attraverso norme inserite nei codici penali o in leggi specifiche il reato di discriminazione in base all'orientamento sessuale, ma tra questi Paesi non figura l'Italia. E ancora, alcuni Paesi prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso e altri, come l’Italia, non prevedono neanche le unioni civili tra persone di sesso diverso. Le persone si spostano per sposarsi, grazie alla libera circolazione, ma purtroppo, nel caso di matrimonio tra persone dello stesso sesso, può accadere che il vincolo matrimoniale contratto validamente in uno Stato non sia riconosciuto in un altro Stato membro, creando un vuoto di tutela. In definitiva, anche nella civilissima Europa, c’è ancora molto da fare. In Italia ancora di più.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/tzCJi3G4mnM/0.jpg" frameborder="0" height="320" src="https://www.youtube.com/embed/tzCJi3G4mnM?feature=player_embedded" width="385"></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Il trailer di presentazione della pièce <i>Bent</i>.</span></div>
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<div style="text-align: right;">
</div>
La vicenda raccontata da <i>Bent</i> risuona drammaticamente con le vicende attuali in alcuni Paesi nei quali gli omosessuali sono perseguitati e con l’avversione ancora esistente nei confronti dell’omosessualità anche nella nostra società. In Italia il recente dibattito sulla teoria del gender nonché vari episodi di quotidiana discriminazione segnalano che la battaglia contro l’omofobia è ancora da vincere. E intanto il disegno di legge che prevede l’introduzione del reato di omofobia, approvato dalla Camera dei Deputati nel settembre del 2013, è fermo al Senato.<br />
Forse bisognerebbe partire dalla storia, facendo vedere spettacoli come <i>Bent</i> nelle scuole, ai ragazzi, per condurli poi a ragionare sull’attualità e sulle sfide che ci aspettano. Senza memoria non c’è futuro.<br />
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* <a href="http://www.unifi.it/p-doc2-2013-200011-F-3f2a3d313b2d2d-0.html" target="_blank">Micaela Frulli</a> è Professore associato di diritto internazionale presso l'Università degli Studi di Firenze<br />
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<u>Per saperne di più</u><br />
- Informazioni sullo spettacolo <i>Bent</i>, dal testo di Martin Sherman - Regia: Lorenzo Tarocchi, Aiuto regia: Cristiana Ionda - Interpreti: Alessandro Novolissi, Gabriele Giaffreda, Alessio Nieddu, Henrj Bartolini, Francesco Tasselli, voce fuori campo: Marcello Sbigoli - Costumi: Tedavì 98, Casting: Monica Sperandio, Ufficio stampa: Eloisa Pierucci<br />
- Associazione <i><a href="http://www.cervelliintempesta.it/" target="_blank">Cervelli in tempesta</a></i>: mail: cervelliintempesta@gmail.com , cell. 393/9484050, il <a href="https://cervelliintempesta.wordpress.com/" target="_blank">blog</a><br />
- <a href="https://www.kz-gedenkstaette-dachau.de/informazioni-per-il-visitatore.html" target="_blank">Memoriale del Campo di concentramento di Dachau</a><br />
- Il referendum irlandese sulla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso: <a href="http://refcom2015.ie/marriage/" target="_blank">informazioni a cura della Referendum Commission</a>, <a href="http://www.referendum.ie/results.php?ref=10" target="_blank">risultati ufficiali della voto (22 maggio 2015)</a><br />
- <a href="http://www.echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=home" target="_blank">Corte europea dei diritti umani</a> (CEDU/ECHR): schede su <a href="http://www.echr.coe.int/Documents/FS_Homosexuality_ITA.pdf" target="_blank">"Omosessualità: aspetti penali"</a> (aprile 2014), <a href="http://www.echr.coe.int/Documents/FS_Gender_identity_ITA.pdf" target="_blank">"Identità di genere"</a> (maggio 2015), <a href="http://www.echr.coe.int/Documents/FS_Sexual_orientation_ITA.pdf" target="_blank">"Orientamento sessuale"</a> (maggio 2015)<br />
- Disegno di legge n. 1052 <a href="http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00716085.pdf" target="_blank">"Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della transfobia"</a>, approvato dalla Camera dei deputati il 19 settembre 2013, in un testo risultante dall’unificazione di tre disegni di legge (attualmente in corso di esame da parte della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica)<br />
- <a href="http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00739582.pdf" target="_blank">Dossier n. 60/2013</a> del Servizio Studi del Senato della Repubblica in merito al Disegno di legge n. 1052<br />
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<u>Recensioni su <i>Bent</i></u><br />
- <a href="http://www.gazzettadipistoia.it/archives/21016" target="_blank">Tutto esaurito a Pistoia a Villa di Scornio per lo spettacolo Bent di Martin Sherman</a>, di Francesca Marchiani (La Gazzetta di Pistoia e provincia, 23.1.2014)<br />
- <a href="http://www.huffingtonpost.it/stefano-paolo-giussani/cervelli-in-tempesta-nelle-mura-di-lucca_b_5848228.html" target="_blank">Cervelli in tempesta nelle mura di Lucca</a>, di Stefano Paolo Giussani (L'Huffington Post, 19.9.2014)<br />
- <a href="http://www.klpteatro.it/bent-quel-triangolo-rosa-per-delle-vittime-quasi-dimenticate" target="_blank">Bent. Quel triangolo rosa per delle vittime quasi dimenticate</a>, di Simona Cappellini (Krapp's Last Post, 30.9.2014)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/24/bent-la-persecuzione-dei-gay-la-morte-come-colpa-dellamoreGenova09.html" target="_blank">"Bent", la persecuzione dei gay, la morte come colpa dell'amore</a>, di Erica Manna (la Repubblica, 24.1.2015)<br />
<br />
<u>Bibliografia</u><br />
- Michael Burleigh, Wolfang Wippermann, <a href="http://www.amazon.it/Burleigh-michael-wippermann-wolfgang-1933-1945/dp/B00BL3JXI0/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1432839821&sr=1-2&keywords=Wippermann%2C+Lo+stato+razziale" target="_blank">"Lo stato razziale. Germania 1933-45"</a>, Rizzoli, Milano 1992<br />
- Wolfgang Sofsky, <a href="http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842072133" target="_blank">"L'ordine del terrore"</a>, Laterza, Roma-Bari 1993<br />
- Gunter Grau, <a href="http://www.amazon.it/The-Hidden-Holocaust-Lesbian-Persecution/dp/188496415X" target="_blank">"Hidden Holocaust? Gay and Lesbian Persecution in Germany 1933-45"</a>, Fitzroy Dearbon, Chicago-London 1995<br />
- Daniel Borrillo, <a href="http://www.edizionidedalo.it/site/collane-scheda-libro.php?products_id=2881&categories_id=85&attive=1" target="_blank">"Omofobia. Storia e critica di un pregiudizio"</a>, Dedalo, Bari, 2001<br />
- Alessandra Chiappano, "Il triangolo Rosa: Nazismo e omosessualità", in <a href="http://www.giuntina.it/Fuori_collana_4/Il_paradigma_nazista_dellannientamento_319.html" target="_blank">"Il paradigma nazista dell’annientamento. La Shoah e gli altri stermini"</a> (a cura di Chiappano e Minazzi), Giuntina, Firenze, 2006<br />
- Martha Nussbaum, <a href="http://www.ilsaggiatore.com/argomenti/nessun-argomento/978-88-428-1671-3/disgusto-e-umanita/" target="_blank">"Disgusto e umanità. L'orientamento sessuale di fronte alla legge"</a>, Il Saggiatore, Milano, 2010<br />
- Maria Chiara Vitucci, <a href="http://www.jovene.it/schedaLibro.aspx?idLibro=38634&sezione=&lettera=&valoreComboSezione=&pag=1&testo=orientamento%20sessuale&isbn=&novita=&idRivista=" target="_blank">"La tutela internazionale dell’orientamento sessuale"</a>, Jovene, Napoli, 2012<br />
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<u>Omocausto</u><br />
- <a href="http://www.giovannidallorto.com/saggistoria/fascismo/fascismiindex.html" target="_blank">Omosessualità, fascismo, nazismo</a>, a cura di Giovanni Dall’Orto (La gaya scienza)<br />
- <a href="http://www.instoria.it/home/omocausto_persecuzione_omosessuali.htm" target="_blank">La persecuzione degli omossessuali</a>, di Giorgio Giannini (InStoria)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14394453207704614199noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4890217178478732253.post-56953031959066904492015-05-18T16:30:00.000+02:002015-05-18T16:52:07.027+02:00Il sistema elettorale del Regno Unito e l'Italicum: intervista ad Antonio Floridia<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Nelle scorse settimane il dibattito sui meccanismi elettorali ed i loro effetti si è fortemente ravvivato, sia in seguito all’approvazione in via definitiva - tra le polemiche - della legge di riforma per l’elezione della Camera dei Deputati (<i>Italicum</i>, 4 maggio), sia per il successivo esito delle elezioni per il rinnovo della Camera dei Comuni nel Regno Unito (7 maggio). Non pochi commentatori, a partire dall’attuale Presidente del Consiglio, non hanno mancato di sottolineare come nel Regno Unito si sia definita “la sera delle elezioni” nuova maggioranza conservatrice per la formazione del Governo, pur con il favore di solo il 36,9% dei voti. <span style="font-size: 12pt;">«</span>In Italia con l'<i>Italicum</i> con il 36% dei voti si va al ballottaggio. Quanta superficialità e studiata disinformazione c'è stata nel dibattito sulla legge elettorale<span style="font-size: 12pt;">»</span>, <a href="http://www.askanews.it/top-10/renzi-per-vincere-con-l-italicum-non-basta-il-36-di-cameron_711501327.htm" target="_blank">si è affrettato a commentare Matteo Renzi</a>. Concetto ripreso in <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-09/la-lezione-inglese-094155.shtml?uuid=ABxcWNdD&fromSearch" target="_blank">un ampio articolo del prof. Roberto D’Alimonte</a>, uno degli esperti di flussi e sistemi elettorali che ha collaborato alla definizione dell’<i>Italicum</i>.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://static.guim.co.uk/sys-images/Guardian/Pix/pictures/2015/4/2/1428015261891/c16625b1-b9bd-46bb-8264-eac03aa8755c-2060x1236.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://static.guim.co.uk/sys-images/Guardian/Pix/pictures/2015/4/2/1428015261891/c16625b1-b9bd-46bb-8264-eac03aa8755c-2060x1236.jpeg" height="380" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">2 aprile 2015: dibattito televisivo tra i leader dei principali partiti in vista delle elezioni nel <span style="font-size: 12.8000001907349px;">Regno Unito</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">.<br />Da sinistra: Natalie Bennett (</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">Green Party)</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">, Nick Clegg (</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">Liberal Democrat)</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">, Nigel Farage (</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">UKIP)</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">,<br />Ed Miliband (</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">Labour)</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">, Leanne Wood (</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">Plaid Cymru)</span><span style="font-size: 12.8000001907349px;">,<br />Nicola Sturgeon (SNP), David Cameron (Conservative, Premier uscente).</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Per capire qualcosa in più su somiglianze e differenze tra i due sistemi abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Floridia, attualmente Presidente della Società italiana studi elettorali (SISE).</span><br />
<a name='more'></a><br />
<b>Ciclostilato in proprio</b>: il sistema elettorale vigente nel Regno Unito e l’<i>Italicum</i> sembrano accomunati dall’intenzione di trasformare i voti espressi dai cittadini in seggi in modo che, al termine dello scrutinio, il Parlamento sia in grado di esprimere una maggioranza di governo chiara e stabile. Ciò avviene abbandonando l’impostazione “proporzionalista” che punta a rappresentare quanto più fedelmente possibile gli orientamenti politici dell’elettorato. Come avviene nei due sistemi questa commutazione di voti in seggi?<br />
<b>Floridia</b>: è vero che sia il sistema elettorale inglese che il nuovo <i>Italicum</i>, nel tradurre i voti in seggi, producono un effetto “disproporzionale”, ma le similitudini finiscono qui. Quello britannico (com’è noto, un sistema maggioritario a turno unico con collegi uninominali, detto “<i>plurality</i>”, o anche “<i>winner-takes-all</i>”, dove viene eletto chi arriva primo e gli altri voti “si perdono”, ovvero non eleggono rappresentanti) è un sistema elettorale “classico”, secolare, con i suoi pregi e i suoi lati problematici, ma con una logica chiara. Il nostro nuovo <i>Italicum </i>è invece un <i>monstrum </i>inedito, che a mio parere produrrà molti effetti imprevisti e anche perversi, che appartiene ad una “famiglia” del tutto diversa di sistemi elettorali, quelli che prevedono un “premio di maggioranza”, su un voto di lista. Mentre, nel primo caso, l’effetto “disproporzionale” nasce come effetto aggregato “dal basso”, frutto della competizione in ben 650 piccoli collegi uninominali, l’<i>Italicum</i> trasforma invece l’intero Paese in un unico mega-collegio, con una competizione di tipo plebiscitario, legata ai “capi” della coalizione. Nel Regno Unito, certo, contano i leader dei partiti, ma per vincere bisogna saper “battere” ogni angolo di tutti i collegi, saper mettere in campo candidati locali forti e rappresentativi, avere radici nelle realtà locali, sapersi legare a quella che si definisce la propria <i>costituency</i>. In Italia, potrebbe accadere che due partiti che abbiano ciascuno poco più del 20%, dopo il ballottaggio, si ritrovino ad avere il 55% dei seggi. Insomma: fa parte un po’ del nostro provincialismo pensare che adesso, in Italia, ci siamo inventati un sistema elettorale che “gli altri ci copieranno” ... Sciocchezze, mi permetto di dire.<br />
<b>Ciclostilato in proprio</b>: una differenza sostanziale tra il sistema del Regno Unito e l’<i>Italicum</i> appare quella della selezione della rappresentanza politica. Nel primo vi è un forte legame tra gli eletti e gli elettori, nei singoli collegi, legame che invece nei meccanismi dell’<i>Italicum</i> appare assai labile, se non inesistente. E’ corretta questa impressione? E, nel caso dell’<i>Italicum</i>, quali sono i meccanismi più discutibili su questo punto?<br />
<b>Floridia</b>: la notte delle elezioni ho seguito lo spoglio sulla BBC. Un vero spettacolo di democrazia: le urne vengono tutte raccolte in un grande salone, spesso una palestra, e le schede contate. Alla fine, il presidente della commissione elettorale sale un palchetto, con tutti i candidati del collegio allineati alle sue spalle, legge i risultati e proclama l’eletto. In genere, si vince con circa 25-30 mila voti: i collegi sono piccoli e l’eletto “rappresenta” bene il collegio, dopo una competizione serrata sul territorio, legandosi alla sua <i>constituency</i>. I partiti sono indotti alla coesione interna: devono saper scegliere il candidato “giusto” per quel collegio: e infatti, in Gran Bretagna, i partiti ci sono, più o meno in salute, ma nessuno si sogna di metterne in discussione il ruolo e la funzione. Il punto essenziale lo si può esprimere in questo modo: il principio dell’eguaglianza del voto si esprime attraverso il peso eguale che ogni voto esercita. Gli elettori di un collegio sanno quali sono le regole del gioco e si regolano di conseguenza: possono esprimere un voto “sincero”, anche per un candidato destinato alla sconfitta, ma possono scegliere un voto “strategico”. E’ quello che è successo in quest’occasione: in attesa di leggere studi più approfonditi, la chiave del successo dei conservatori mi pare si possa dire che vada cercata nella scelta di molti elettori ex-liberaldemocratici. Di fronte al rischio che un successo degli indipendentisti dell’UKIP indebolisse i conservatori, permettendo così ai candidati laburisti di vincere, molti elettori liberali hanno scelto “<i>the second best</i>”. D’altra parte, in Scozia, è accaduto qualcosa di diverso, e qui forse hanno pesato gli errori dei laburisti: di fronte ai sondaggi che accreditavano un parlamento senza maggioranza, e alla possibilità che l’unica coalizione possibile fosse quella tra lo Scottish National Party e il Labour Party (tesi alimentata abilmente dallo stesso SNP), molti elettori laburisti scozzesi hanno valutato che lo spostamento del voto dal Labour Party allo SNP fosse un’opzione possibile, non molto “costosa” e che non andava a vantaggio dei conservatori. Come che sia, siamo di fronte ad una dinamica politica e competitiva che si sviluppa in ogni angolo del Paese, con i candidati a caccia dei voti e i loro partiti alle spalle a sostenerli. E questo crea una forza e una rappresentatività degli eletti che in Italia non c’è.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.pasquinate.it/wp-content/uploads/2015/04/italicum-vignetta-e1429445677917.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 0em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.pasquinate.it/wp-content/uploads/2015/04/italicum-vignetta-e1429445677917.jpg" height="266" width="320" /></a></div>
<b>Ciclostilato in proprio</b>: i fautori dell’<i>Italicum</i> sostengono che il nuovo sistema sarebbe migliore di quello del Regno Unito perché consentirebbe di pervenire ad una maggioranza di governo certa e stabile “la sera delle elezioni” con un premio in seggi meno cospicuo, e quindi con una distorsione minore tra voti e seggi meno accentuata. Come stanno le cose? Ed è davvero così importante che le elezioni esprimano subito una maggioranza chiara, senza alcuna ulteriore mediazione parlamentare?<br />
<b>Floridia</b>: il sistema inglese non garantisce a priori che “la sera delle elezioni” ci sia un vincitore: è questa la principale differenza con l’<i>Italicum</i> e su questo punto dissento totalmente da D’Alimonte. Quella inglese è una classica democrazia parlamentare: e i parlamenti esistono in quanto sono luoghi di mediazione e di rappresentanza. Sono stati gli elettori, con le loro scelte, a dare una maggioranza ai conservatori. Il timore di un parlamento “appeso”, senza maggioranza, ha favorito lo spostamento dei voti dai liberali ai conservatori, ma nessuno nel Regno Unito avrebbe fatto un dramma se si fosse dovuto ricorrere ad una coalizione post-elettorale, cercata e formata in parlamento. D’Alimonte ha ragione quando sottolinea gli effetti “disproporzionali” del sistema inglese (o di quello francese): i conservatori, con il 36,9% dei voti, hanno il 51% dei seggi; i laburisti, con il 30,4% dei voti, il 36% dei seggi e i nazionalisti scozzesi, con il 4,7%, l’8,9% dei seggi. Viceversa, i liberali, con l’8% dei voti, hanno ottenuto l’1,3% dei seggi e gli indipendentisti dell’UKIP, con il 12,6% dei voti un solo seggio. Ne conclude che il sistema inglese, puntando sulla “governabilità”, penalizza la rappresentatività: al contrario, questa risulterebbe meno penalizzata dal nuovo sistema italiano. Qui c’è un punto di radicale diversità con l’<i>Italicum</i>: è vero, come sostiene D’Alimonte, che in Italia, il partito vincente si ferma comunque al 54% dei seggi, e che tutti (anche un “UKIP” italiano avrebbe ottenuto una rappresentanza) ma quello che inquieta - e potrebbe aprire la via ad effetti perversi e imprevisti - è la previsione di un ballottaggio senza apparentamenti: i due partiti che vanno al ballottaggio potrebbero essere entrambi intorno al 25%: in questo caso, la “disproporzione” risulterebbe molto più pesante. E il deficit di legittimazione potrebbe risultare molto elevato, specie in presenza di un basso livello di partecipazione al ballottaggio.<br />
<b>Ciclostilato in proprio</b>: tra le intenzioni dell’<i>Italicum</i> c’è anche quella di favorire il formarsi anche in Italia, come nel Regno Unito, di un sistema politico articolato in pochi partiti, meglio se bipolare o addirittura bipartitico. Ma quel è la situazione reale nel Regno Unito? E, ammesso che sia auspicabile, questa aspettativa riposta nell’<i>Italicum</i> può realisticamente determinarsi con i nuovi meccanismi della legge?<br />
<b>Floridia</b>: il prof. D’Alimonte scommette sulla dinamica bipolare e bipartitica che prima o poi si produrrà, attraverso gli effetti di apprendimento e di coordinamento strategico indotti dalle nuove regole del gioco. A me sembra che questo ragionamento sia troppo meccanico: gli “effetti” bipartitici dell’<i>Italicum</i>, se mai potranno agire, saranno ben largamente compensati da altre “variabili” storiche ed empiriche: prime fra tutte, l’italica propensione al trasformismo, combinata con la totale assenza di partiti in grado di svolgere le classiche funzioni che essi hanno svolto nella storia delle democrazie parlamentari. E, al momento, appare quanto meno altrettanto fondata una previsione di segno opposto: l’incentivo a creare un sistema politico di impronta neo-centrista, con un <i>partito-pivot</i> o un <i>partito-tenda</i> sotto le cui insegne si accalcheranno tutte le più svariate aggregazioni del potere notabilare (con le prevedibili conseguenze sulla qualità della tanto agognata “governabilità”). Da questo punto di vista, potremo assistere ad un inconsueto “esperimento” politologico “sul campo”: vedremo quale previsione si rivelerà più fondata.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://affaritaliani.tribunapoliticaweb.it/wp-content/uploads/2015/05/voto-finale.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 0em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://affaritaliani.tribunapoliticaweb.it/wp-content/uploads/2015/05/voto-finale.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">4 maggio 2015: l'esito del voto a scrutinio segreto<br />
con cui la Camera dei Deputati ha approvato l'<i>Italicum</i>.</td></tr>
</tbody></table>
<b>Ciclostilato in proprio</b>: la discussione attorno alla nuova legge elettorale è stata fortemente condizionata nell’ultimo anno dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità del premio di maggioranza senza soglia e delle lunghe liste di candidati per ogni collegio che caratterizzavano la previgente legge elettorale (<i>Porcellum</i>, approvata dalla maggioranza di centro-destra nel 2006). Ciò ha imposto, in modo del tutto inedito per una legge elettorale, una scrittura della riforma “quasi sotto dettatura” del giudice delle leggi ed un dibattito a tratti venato di forti accenti giuridico-formali. Ma quali sono invece gli aspetti “sistemici” auspicati ed eventualmente possibili dell’<i>Italicum</i>? Quali comportamenti possono essere indotti nel corpo elettorale dai meccanismi - alcuni oggettivamente poco chiari - del nuovo sistema?<br />
<b>Floridia</b>: a mio parere i critici dell’<i>Italicum</i> che puntano sulle distorsioni della rappresentanza sbagliano bersaglio e si espongono ad obiezioni come quella di D’Alimonte. E c’è anche, a mio avviso, in molti critici dell’<i>Italicum</i>, un eccesso di formalismo giuridico: che l’<i>Italicum</i> sia “costituzionale” o meno lasciamolo decidere, eventualmente, alla Corte costituzionale, che peraltro non è infallibile. Se si sposta il dibattito e la critica su questo terreno, non se ne esce più. Il terreno giuridico non è il campo delle verità, ma delle interpretazioni. Molto più produttivo un dibattito sugli effetti “sistemici”, le implicazioni e le conseguenze di un sistema elettorale. E, come appena detto, non è affatto scontato che il “premio” ad una singola lista produca, per incanto, che si organizzi un’altra “lista” competitiva. E’ possibile, ad esempio, che si produca una situazione non competitiva, con un mega-partito centrale/centrista e una gran numero di “cespugli” attratti dalla soglia bassa al 3%, formalmente d’opposizione, ma in realtà pronti a contrattare il sostegno al Governo. Immaginiamo uno scenario (che tra l’altro è quello più plausibile, stando ai sondaggi): un partito che si ferma al 35%. Si va al ballottaggio: non essendo possibili alleanze tra il primo e il secondo turno, un piccolo partito che supera la soglia e conquista un gruppo di deputati (formalmente appartenenti al 45% dei seggi che vanno alle opposizioni), in che modo potrà cercare di influire sul ballottaggio? Contrattando uno scambio col “partitone” di governo ... ma i suoi seggi, ufficialmente, erano stati assegnati come parte dei seggi di minoranza ... Insomma, un gran pasticcio trasformista. E ancora: si dice che così non avremo più le coalizioni confuse del passato ... che non torneranno più i tempi dell’Unione di Prodi, con le sue dodici liste ... Ma chi ci dice che, al posto delle <i>coalizioni omnibus</i>, non avremo ora le liste “piglia-tutti”, che imbarcano e imbucano tutto e il contrario di tutto, pur di toccare quel 40% che fa evitare il ballottaggio e concede il premio? L’<i>Italicum</i>, infine, - ed è forse la questione più grave e inquietante, su cui sarà bene tornare - mentre si discutono le altre riforme costituzionali - introduce una presidenzializzazione surrettizia, e - visto insieme alle altre riforme costituzionali in cantiere - introduce un “premierato assoluto”, senza pesi ed equilibri costituzionali. Per di più, quella che si configura è una dialettica tra un “partito governativo” per vocazione (che attrae tutti i gruppi di potere locale sotto il suo ombrello), e gli “anti-sistema”, Grillo o Salvini che siano. Insomma, se guardiamo ai possibili effetti “sistemici”, mi sembra che la visione ottimistica che stanno diffondendo i sostenitori dell’<i>Italicum</i> non abbia molto fondamento ... Ma staremo a vedere ... visto che abbiamo parlato del Regno Unito, possiamo dire che “<i>the proof of pudding is in eating</i>”: la prova del budino sta nel mangiarlo ...<br />
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Vedi anche:<br />
> <a href="http://ciclostilatoinproprio.blogspot.it/2014/02/a-proposito-di-legge-elettorale-la.html">A proposito di legge elettorale, la legge Acerbo</a> (3.2.2014)<br />
> <a href="http://ciclostilatoinproprio.blogspot.it/2014/02/nuova-legge-elettorale-opinioni.html">Nuova legge elettorale, opinioni a confronto</a> (5.2.2014)<br />
> <a href="http://i%20quattro%20limiti%20dell%27italicum%20e%20il%20%C2%ABmodello%20toscano%C2%BB/">I quattro limiti dell'Italicum e il «modello toscano»</a> (17.3.2014)<br />
<br />
<u>Per saperne di più</u><br />
- Risultati delle elezioni della Camera dei Comuni del Regno Unito (7 maggio 2015): <a href="http://www.bbc.com/news/election/2015/results" target="_blank">il sito della BBC</a>, <a href="http://www.theguardian.com/politics/ng-interactive/2015/may/07/live-uk-election-results-in-full" target="_blank">il sito del The Guardian</a><br />
- Il sito del <a href="http://www.parliament.uk/" target="_blank">Parlamento del Regno Unito</a><br />
- <a href="http://www.cortecostituzionale.it/stampaPronunciaServlet?anno=2014&numero=1&tipoView=P" target="_blank">la sentenza della Corte Costituzionale n. 1/2014</a><br />
- <i>Italicum</i>: <a href="http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2015;52" target="_blank">Legge 6 maggio 2015, n. 52 "Disposizioni in materia di elezione della Camera dei Deputati"</a><br />
- <a href="http://www.camera.it/temiap/allegati/2015/05/14/OCD177-1307.pdf" target="_blank">Cosa cambia con il nuovo sistema elettorale</a> (infografica a cura della Camera dei Deputati)<br />
- Documenti acquisiti nel novembre 2014 in merito alla riforma della legge elettorale per la Camera dei Deputati nel corso delle audizioni di alcuni esperti da parte della Commisssione Affari istituzionali del Senato della Repubblica (<a href="http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/documenti/44128_documenti.htm" target="_blank">Ceccanti, Silvestri, Azzariti, Scaccia, Mazzella, Floridia, Passigli, Besostri, Luciani, Calderisi, Barbera</a>)<br />
- Documenti acquisiti nell'aprile 2015 in merito alla riforma della legge elettorale per la Camera dei Deputati nel corso delle audizioni di alcuni esperti da parte della Commisssione Affari istituzionali della Camera dei Deputati (<a href="http://www.forumcostituzionale.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/04/barbera.pdf" target="_blank">Barbera</a>, <a href="http://www.forumcostituzionale.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/04/fusaro.pdf" target="_blank">Fusaro</a>, <a href="http://www.forumcostituzionale.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/04/spadacini.pdf" target="_blank">Spadacini</a> - da <i>Forum di Quaderni Cosituzionali</i>)<br />
- <a href="http://documenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AC0246C.Pdf" target="_blank">Disposizioni in materia di elezione della Camera dei Deputati (A.C. 3 e abb. bis-B) - Schede di lettura</a>
(Dossier del Servizio studi della Camera dei Deputati, n. 98/3, 1° aprile 2015)<br />
- Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria: <a href="http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/ListaSondaggi.aspx?st=SONDAGGI" target="_blank">sondaggi politici ed elettorali</a><br />
- Società italiana studi elettorali (<a href="http://www.studielettorali.it/" target="_blank">SISE</a>)<br />
- Centro italiano studio elettorali (<a href="http://cise.luiss.it/cise/" target="_blank">CISE</a>)<br />
<br />
<u>Rassegna stampa</u><br />
- <a href="http://www.corriere.it/editoriali/15_gennaio_24/i-padroni-voto-tutti-37ed19c4-a391-11e4-808e-442fa7f91611.shtml" target="_blank">I padroni del voto di tutti</a>, di Michele Ainis (Corriere della Sera, 24.1.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/01/mattarella-presidente-villoni-italicum-incostituzionale-capo-dira/1387065/" target="_blank">Mattarella presidente, Villone: “Italicum incostituzionale, capo dello Stato lo dirà”</a>, di Silvia Truzzi (il Fatto Quotidiano, 31.1.2015)<br />
- <a href="http://archiviostorico.corriere.it/2015/marzo/10/una_legge_elettorale_che_non_co_0_20150310_ed761942-c6f2-11e4-9f6c-6a9ff22d6be4.shtml" target="_blank">Una legge elettorale che non rispetta la reale maggioranza</a>, di Valerio Onida (Corriere della Sera, 10.3.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/opinione/andrea-pipino/2015/04/03/il-regno-unito-oltre-il-bipartitismo" target="_blank">Il Regno Unito oltre il bipartitismo</a>, di Andrea Pipino (Internazionale, 3.4.2015)<br />
- <a href="http://www.linkiesta.it/italicum-abolizione-senato-perche-favorevoli" target="_blank">Italicum, è ora di diventare una democrazia adulta</a>, di Francesco Cancellato (Linkiesta, 16.4.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/24/italicum-soglia-minima-anche-per-il-ballottaggio-o-incostituzionalita/1617265/" target="_blank">Italicum: soglia minima anche per il ballottaggio o incostituzionalità?</a> di Paolo Becchi (il Fatto Quotidiano, 24.4.2015)<br />
- E intanto avanza il premier Italicum (<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/04/27/e-intanto-avanza-il-premier-italicum01.html?ref=search" target="_blank">1</a> e <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/04/27/e-intanto-avanza-il-premier-italicum25.html?ref=search" target="_blank">2</a>), di Ilvo Diamanti (la Repubblica, 27.4.2015)<br />
- <a href="http://ilmanifesto.info/italicum-il-fondato-pregiudizio/" target="_blank">Italicum, il fondato pregiudizio</a>, di Massimo Villone (il manifesto, 28.4.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/28/italicum-la-democrazia-sotto-scacco-del-premier-decisionista/1630809/" target="_blank">Italicum, la democrazia sotto scacco del premier decisionista</a>, di Marcello Adriano Mazzola (il Fatto Quotidiano, 28.4.2015)<br />
- <a href="http://www.linkiesta.it/onida-italicum-renzi" target="_blank">Italicum, Onida: “Renzi viola le regole del gioco. Democrazia a rischio”</a>, di Alessandro Da Rold (Linkiesta, 28.4.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/editoriali/15_aprile_29/italicum-matteo-renzi-prova-potere-polito-2ece17b2-ee32-11e4-b322-fe8a05b45a01.shtml" target="_blank">Italicum, in Parlamento la prova del potere</a>, di Antonio Polito (Corriere della Sera, 29.4.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/29/italicum-un-ulteriore-profilo-di-incostituzionalita/1633486/" target="_blank">Italicum, un ulteriore profilo di incostituzionalità</a>, di Paolo Becchi (il Fatto Quotidiano, 29.4.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/editoriali/15_aprile_30/regole-come-atto-fede-a3ce5854-eef7-11e4-a9d3-3d4587947417.shtml" target="_blank">Le regole come atto di fede</a>, di Michele Ainis (Corriere della Sera, 30.4.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/03/italicum-siamo-al-distacco-definitivo-fra-cittadini-ed-istituzioni/1643872/" target="_blank">Italicum, siamo al distacco definitivo fra cittadini ed istituzioni?</a> di Fabio Marcelli (il Fatto Quotidiano, 3.5.2015)<br />
- <a href="http://www.repubblica.it/politica/2015/05/04/news/italicum_infografica-113539257/?ref=search" target="_blank">Italicum, ecco come funziona la nuova legge elettorale: l'infografica</a> (la Repubblica, 4.5.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/05/04/italia/politica/capilista-bloccati-e-premio-cos-funziona-litalicum-dBCVANVcvalKaJrf9lSH5J/pagina.html" target="_blank">Italicum, ecco cos’è la legge tra capilista bloccati e premio</a>, di Francesca Chianchi (La Stampa, 4.5.2015)<br />
- <a href="http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/05/04/news/italicum-la-vendetta-di-matteo-renzi-1.210543" target="_blank">Italicum, la vendetta di Matteo Renzi</a>, di Marco Damilano (L'Espresso, 4.5.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/Italicum-ecco-cosa-contiene.aspx" target="_blank">Italicum: ecco cosa cambia</a> (Avvenire, 4.5.2015)<br />
- <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-05/la-strada-lunga-maggioritario-074837.shtml?uuid=AB5YQdaD&fromSearch" target="_blank">La strada lunga del maggioritario</a>, di Roberto D'Alimonte (Il Sole 24 Ore, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-05/quel-premier-debordante-075254.shtml?uuid=ABykVdaD" target="_blank">Quel premier debordante</a>, di Gianfranco Pasquino (Il Sole 24 Ore, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://ilmanifesto.info/il-governo-della-minoranza/" target="_blank">Il governo della minoranza</a>, di Gianni Ferrara, (il manifesto, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://www.corriere.it/politica/15_maggio_05/italicum-vero-spartiacque-politico-99193fa2-f2e7-11e4-a9b9-3b8b5258745e.shtml" target="_blank">Italicum, un vero spartiacque politico</a>, di Massimo Franco (Corriere della Sera, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/IL-NUOVO-TRIONFO-DEL-TRASFORMISMO-.aspx" target="_blank">Italicum, il nuovo trionfo del trasformismo</a>, di Marco Olivetti (Avvenire, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/LO-SCANDALO-DI-RISPETTARE-LE-REGOLE-.aspx" target="_blank">Italicum, lo «scandalo» di rispettare le regole</a>, di Paolo Borgna (Avvenire, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/05/05/news/e-il-ballottaggio-che-rimodellera-il-sistema-parla-d-alimonte-ispiratore-dell-italicum-1.210630" target="_blank">"E' il ballottaggio che rimodellerà il sistema"</a>, intervista a Roberto D'Alimonte di Susanna Turco (L'Espresso, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://www.panorama.it/news/politica/italicum-come-cambia-legge-elettorale/" target="_blank">Italicum: come cambia la legge elettorale</a> (Panorama, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/05/italicum-presidente-non-firmi-questa-legge-incostituzionale/1654660/" target="_blank">Italicum, Presidente non firmi questa legge incostituzionale</a>, di Giuseppe Valditara (il Fatto Quotidiano, 5.5.2015)<br />
- <a href="http://ilmanifesto.info/italicum-al-danno-di-oggi-si-aggiunge-quello-futuro/" target="_blank">Italicum, al danno di oggi si aggiunge quello futuro</a>, di Massimo Villone (il manifesto, 6.5.2015)<br />
- <a href="http://www.internazionale.it/opinione/david-randall/2015/05/06/elezioni-britanniche-partiti" target="_blank">La vera posta in gioco nelle elezioni britanniche</a>, di David Randall (Internazionale, 6.5.2015)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/05/07/cool-britannia-addio-cosi-la-crisi-economica-ha-cambiato-il-ottimista18.html?ref=search" target="_blank">Cool Britannia addio, così la crisi economica ha cambiato il volto del paese ottimista</a>, di Robert Harris (la Repubblica, 7.5.2015)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/05/07/cameron-e-miliband-e-il-giorno-della-verita-il-leader2218.html?ref=search" target="_blank">Cameron e Miliband è il giorno della verità. Il fantasma del pareggio spaventa i due leader</a>, di Enrico Franceschini (la Repubblica, 7.5.2015)<br />
- <a href="http://www.panorama.it/news/oltrefrontiera/gran-bretagna-vittoria-cameron-e-nazionalisti-scozia/" target="_blank">Gran Bretagna: un "futuro luminoso" per Cameron (e la Scozia)</a>, di Luciano Tirinnanzi (Panorama, 8.5.2015)<br />
- <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-09/la-lezione-inglese-094155.shtml?uuid=ABxcWNdD&fromSearch" target="_blank">La lezione inglese</a>, di Roberto D'Alimonte (Il Sole 24 Ore, 9.5.2015)<br />
- <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-05-09/cosi-l-italicum-ha-rottamato-l-antiberlusconismo--104156.shtml?uuid=ABo1qNdD" target="_blank">Così l’Italicum ha rottamato l’antiberlusconismo</a>, di Franco Debenedetti (Il Sole 24 Ore, 9.5.2015)<br />
- <a href="http://ilmanifesto.info/italicum-per-comandare-non-per-decidere/" target="_blank">Italicum per comandare, non per decidere</a>, di Antonio Floridia (il manifesto, 9.5.2015)<br />
- <a href="http://www.lastampa.it/2015/05/09/esteri/ma-renzi-ha-rotto-con-gli-schemi-al-pari-del-conservatore-inglese-HIBNFPj3NKQ8xtYO9eNomN/pagina.html" target="_blank">“Ma Renzi ha rotto con gli schemi al pari del conservatore inglese”</a>, intervista a Sofia Ventura di Maria Corbi (La Stampa, 9.5.2015)<br />
- <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/05/09/da-oggi-chiamateci-regno-disunito-il-nostro-futuro-e-una-federazione09.html?ref=search" target="_blank">Da oggi chiamateci "Regno Disunito", il nostro futuro è una federazione</a>, di Timothy Garton Ash (la Repubblica, 9.5.2015)<br />
- <a href="http://ilgarantista.it/2015/05/12/elogio-delluninominale/" target="_blank">Elogio dell’uninominale</a>, di Angiolo Bandinelli (Cronache del Garantista, 12.5.2015)<br />
- <a href="http://www.forumcostituzionale.it/wordpress/wp-content/uploads/2007/01/goldoni.pdf" target="_blank">Il Regno Unito all’indomani dei risultati elettorali: una elezione, due Unioni in bilico</a>, di Marco Goldoni (Forum di Quaderni Costituzionali, 13.5.2015)<br />
- <a href="http://www.forumcostituzionale.it/wordpress/wp-content/uploads/2007/01/ceccanti.pdf" target="_blank">La coalizione è finita. Bentornati a Westminster</a>, di Stefano Ceccanti (Forum di Quaderni Costituzionali, 13.5.2015)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14394453207704614199noreply@blogger.com0