A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

martedì 11 novembre 2014

La ferrovia Porrettana: la storia, il ripristino, il rilancio del territorio

di Andrea Ottanelli

Il percorso ferroviario Firenze-Bologna
lungo la linea Porrettana.
La ferrovia Porrettana collega Pistoia con Bologna, passando per Porretta Terme, lungo un percorso di 99 chilometri caratterizzato da 47 gallerie e 35 viadotti. Nel novembre di quest'anno la Porrettana compie il suo 150° anniversario. Un anno difficile dato che la linea è stata chiusa il 5 gennaio scorso a causa di un frana nei pressi di Corbezzi; ma anche un anno di speranza per il rilancio di questa infrastruttura e del territorio che attraversa, visto che nei mesi scorsi sono stati condotti i lavori di ripristino (per un importo pari a 1,8 milioni di euro, sostenuto da Rete ferroviaria italiana con 1,3 milioni di euro e da Regione Toscana con 500 mila euro) e che il nuovo avvio del servizio è previsto per il prossimo 14 dicembre. Della storia e delle prospettive della Porrettana si parlerà venerdì 14 novembre in un convegno a Pistoia, in occasione del quale sarà presentato anche il volume La Ferrovia Porrettana. Progettazione e costruzione (1845-1864) [Settegiorni editore]. Ad Andrea Ottanelli, uno dei curatori del volume, abbiamo chiesto una presentazione della linea e delle iniziative.

La ferrovia Porrettana celebra quest’anno il suo centocinquantesimo anniversario: fu infatti inaugurata il 2 novembre 1864.
Il primo progetto fu proposto nel 1845 dai fratelli Bartolomeo, Pietro e Tommaso Cini di San Marcello Pistoiese, imprenditori illuminati della montagna, ed ebbe fra i sostenitori anche Camillo Cavour. Fu però necessario attendere l’elezione di papa Pio IX al soglio pontificio per vedere la possibilità della sua realizzazione.
Col nuovo papa il governo austriaco avviò contatti diplomatici che permisero nel 1851 di firmare la convenzione di Roma, sottoscritta dall’Impero d’Austria, dal Granducato di Toscana e dai Ducati di Parma e di Modena, che prevedeva la realizzazione della Ferrovia Centrale Italiana, che doveva collegare Piacenza con Bologna e congiungersi quindi con la rete ferroviaria toscana. Dopo la scelta del luogo del valico nei pressi di Pracchia, al quale si erano contrapposti i pratesi che volevano che la nuova strada ferrata passasse dal valico di Montepiano fra Setta e Bisenzio, i lavori iniziarono a rilento a causa della debolezza finanziaria della società concessionaria. Fu dunque necessario un nuovo contratto, firmato il 17 marzo 1856 con una società che ebbe fra i suoi soci il marchese Raffaele Ferrari duca di Galliera, il barone Rotschild, il Credito mobiliare viennese ed il livornese Pietro Bastogi, per dare un nuovo impulso ai lavori, sotto la guida dell’ingegnere francese Jean Louis Protche.
Il treno passa sul viadotto delle Svolte lungo la ferrovia Porrettana (1910).
Le tre gallerie più lunghe risultarono quelle dell’Appennino (2725 m), di Pian di Casale (2621 m) e del Signorino (1753 m). I viadotti più imponenti furono costruiti con tre ordini di arcate nella valle dell’Ombrone Pistoiese, al modo degli antichi acquedotti romani. Il più alto risultò quello di Fabbricaccia, che misurava 53,50 m, seguito da quello di Fabbrica (48 m) e da quello di Piteccio (47 m). Il più lungo fu quello di Piteccio (183 m), seguito da quello di Fabbrica (171 m) e di Fabbricaccia (148 m). I viadotti di San Mommè, del Grazzini e delle Svolte, vennero invece realizzati ad archi semplici. Numerosissimi i ponti sul Reno nel tratto Sasso Marconi-Venturina, ma molti di più fra quest’ultima località e Pracchia.
Il manifesto del convegno sulla Porrettana,
Sala Sinodale dell’Antico Palazzo dei Vescovi,
Pistoia, 14 novembre 2014.
La linea fu completata nel 1864, nel neonato Regno d’Italia, e da quell’anno fino al 1934, anno dell’apertura della Direttissima Firenze-Bologna (via Prato-Vernio), la Porrettana ha rappresentato l’asse portante delle comunicazioni nord-sud d’Italia e con l’Europa.
Per questi motivi alla fine di un anno ricco di incontri, celebrazioni, mostre, pubblicazioni e treni storici si è ritenuto utile e necessario raccogliere le riflessioni e le proposte sulla Porrettana in un convegno organizzato a Pistoia dal Comune di Pistoia, dall’Associazione Storia e città di Pistoia, dal Gruppo di studi Alta Valle del Reno di Porretta Terme e dal Touring Club Italiano.
Il convegno si terrà venerdì 14 novembre nella sala capitolare dell’Antico Palazzo dei Vescovi in piazza del Duomo a partire dalle ore 9:30 e ha per titolo “la Ferrovia Porrettana. La storia e il futuro”.
Molti interventi, infatti sono dedicati alle prospettive future della storica ferrovia poiché essa costituisce oggi un’infrastruttura indispensabile per la vita stessa delle comunità della montagna tosco-bolognese e lo sviluppo turistico di questa zona. Una riflessione sulla storia e l’importanza che questa ferrovia ebbe nel passato, e che ha ancora oggi per la montagna tosco-bolognese contribuirà, pertanto, al suo rilancio e al rinnovo delle sue funzioni e delle modalità di esercizio.
Alle 18:30 al termine del convegno sarà inaugurata la mostra allestita presso la Biblioteca Comunale Forteguerriana in piazza della Sapienza con i documenti storici del Fondo Porrettana depositati presso la Biblioteca stessa.
La mostra organizzata dalla Biblioteca Forteguerriana, dall’Associazione Storia e Città e dal Gruppo di studi Alta Valle del Reno viene inaugurata in concomitanza con l’analoga esposizione presso la biblioteca bolognese dell’Archiginnasio, dove è conservato l’intero archivio dell’ingegner Jean Louis Protche.
L'insegna della stazione di Pracchia, lungo la ferrovia Porrettana.
Da questo prezioso materiale documentario sono stati scelti sia i documenti da mettere in mostra sia quelli che verranno pubblicati in un volume dal titolo La Ferrovia Porrettana. Progettazione e costruzione (1845-1864), che comprende anche i materiali conservati all’Archiginnasio e quelli, preziosi anch’essi ed inediti, in possesso di alcuni collezionisti privati pistoiesi.
Nel frattempo si stanno concludendo i lavori di ripristino della linea chiusa da alcuni mesi per una frana caduta nei pressi di Corbezzi. L’evento sarà celebrato con due treni straordinari: uno a vapore in partenza da Pistoia ed uno a trazione elettrica in partenza da Bologna, che si incontreranno a Pracchia, dove è prevista la cerimonia ufficiale.
Il normale servizio di linea riprenderà il 14 dicembre con l’entrata in vigore dell’orario invernale di Trenitalia.


Per saperne di più
> Il programma completo delle iniziative per i 150 anni della ferrovia Porrettana
> Touring Club Italiano - Il Touring discute sul futuro della Porrettana e lo sviluppo turistico dell'Appennino
> Biblioteca dell'Archiginnasio, Bologna - Mostra: La progettazione e la costruzione della ferrovia Porrettana nei documenti dell’Archiginnasio (15.11.2014-15.1.2015)
> Toscana Notizie - Porrettana: riapertura il 29 novembre per i 150 anni; dal 14 dicembre piena ripresa del servizio (3.10.2014)
> Ferrovie dello Stato - Porrettana: riapertura il 29 novembre per i 150 anni della linea (6.10.2014)
> Trasporti-Italia - Ferrovie: per i suoi 150 anni, il 29 novembre riapre la Porrettana (6.10.2014)
Centro documentazione e storia ferrovia Porrettana
> Raccolta fotografica Porrettana
> Binari d’Italia, un secolo e mezzo di ferrovia Porrettana
> La Porrettana, un treno per il futuro
> Viva la Porrettana Viva
> Pro-Loco Pracchia
Gruppo di studi Alta Valle del Reno

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