A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



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poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

lunedì 29 settembre 2014

Riforma della giustizia: vocabolario semiserio

di Lorenzo Zilletti (*)

Dopo l'annuncio (30 giugno) dei temi oggetto dell'azione di riforma sulla Giustizia, il 29 agosto scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato una prima serie di provvedimenti normativi: uno in forma di decreto-legge (quindi con un procedimento di approvazione da parte del Parlamento ben definito nel tempo), e sei in forma di disegno di legge (che quindi affronteranno un procedimento di approvazione maggiormente rimesso alla volontà e ai tempi del Parlamento):
Andrea Orlando,
Ministro della Giustizia.
  • Decreto-legge "Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile";
  • Disegno di legge "Delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile";
  • Disegno di legge "Riforma della disciplina riguardante la responsabilità civile dei magistrati";
  • Disegno di legge "Misure volte a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti";
  • Disegno di legge "Modifiche alla normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena";
  • Disegno di legge "Delega al Governo per la riforma del Libro XI del Codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l'estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive";
  • Disegno di legge "Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace".
In realtà, ad oggi risultano noti solo il decreto-legge (in corso di esame da parte della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica) ed il disegno di legge sulla responsabilità civile dei magistrati.
Nonostante che l'iniziativa del Governo sia ancora in buona parte ferma alla fase degli annunci, non si sono fatti attendere i commenti, le illazioni, le polemiche e le prese di posizione. Tra queste quella dell'Unione Camere Penali Italiane, che ha auspicato il superamento della "demagogia giudiziaria" (30 agosto); e quella dell'Associazione Nazionale Magistrati, che ha paventato "interventi di scarso respiro" e "norme punitive" nei confronti dei magistrati (9 settembre).
In questo quadro - ancora in movimento ed ovviamente condizionato dagli equilibri politici esistenti in Parlamento - ci è sembrato interessante ripubblicare il "Vocabolario semiserio" apparso sul numero 1-2/2013 di Ius17@unibo.it (rivista di studi e materiali di diritto penale, diretta tra gli altri dal Prof. Gaetano Insolera), sia per strappare almeno un sorriso nel contesto di una discussione che ha assunto (e si teme assumerà) toni accesi, sia per stimolare una riflessione sui problemi della giustizia partendo da un punto di vista forse "di parte", ma certamente meno conformista rispetto a certe vulgate che da tempo sono di moda nel nostro Paese.


Vocabolario semiserio

Accusatorio (rito): contro la giustizia dalle mani libere. Perciò, rigettato dalla magistratura.

Bugìe: azione penale obbligatoria, terzietà del giudice, parità delle armi, segretezza delle indagini preliminari, carcere extrema ratio, eccetera.

Cautele: applicate senza cautela, annichiliscono l’inquisito, nella persona o nel patrimonio.

Durata ragionevole: nasce garanzia per l’indagato, contro perenni “inquisizioni”. Dalla giurisprudenza nostrale, rivoltata in strumento di contrasto all’attività difensiva. Ad onta del Codice, escono immuni le investigazioni del pubblico ministero, che non finiscono mai.

Edicola: luogo di deposito degli atti di indagine.

Forme: sostanza, nel processo penale. Cavilli, nella vulgata giudiziaria.

Giurisdizione (cultura della): evocata dai pubblici ministeri per opporsi alle carriere separate, esigerebbe - per appartenere ai giudici - carriere separate.

Hotel: carcere. Dopo l’introduzione del mandato d’arresto europeo, ha soppiantato albergo nel gergo dei detenuti.

Interpretazione (costituzionalmente orientata): pretesto per non sottoporre alla Consulta questioni fondate di legittimità costituzionale.

Legalità (penale e processuale): materia d’insegnamento nei corsi di laurea in archeologia.

Monocratico: quasi sempre - per sciagurata legge - il giudizio di primo grado. Sempre - per consolidata prassi - il giudizio d’appello e cassazione.

Nullità e inutilizzabilità: nulle e inutilizzabili, grazie agli inventori del principio di lesività processuale.

erenO alled avorp: sistematicamente rovesciato sulla difesa.

Persona offesa: cfr. G. INSOLERA, alla voce Vittima (in questa Rivista).

Quod (iudici placuit legis habet vigorem): formante normativo giurisprudenziale.

Responsabilità dei magistrati (civile e disciplinare): libito fé licito in sua legge (DANTE).

Settima: non ricorrere!

Tortura: in passato, quella della ruota. Oggi, quella della stampa (O. WILDE).

Udienza preliminare: fabbrica di calendari.

Vivente (diritto): preferibile, quasi sempre, quello morente.

Zelatori (delle procure della Repubblica): non elencabili per mancanza di spazio.

* Lorenzo Zilletti è avvocato penalista del Foro di Firenze


Vedi anche:
La "sentenza Torregiani" e la situazione delle carceri italiane: la necessità della riforma della giustizia (18.4.2014)
Nove massime di deontologia giudiziaria (11.6.2014)
"Non si rompe il termometro per eliminare la febbre". Intercettazioni, la versione di Nordio (10.7.2014)


Per saperne di più
- Ministero della Giustizia: "I 12 punti della riforma della Giustizia" (30.6.2014)
- Governo italiano: comunicato stampa al termine del Consiglio dei Ministri del 29.8.2014
- Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, recante "Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile"
- Disegno di legge "Riforma della disciplina riguardante la responsabilità civile dei magistrati"
- Unione delle Camere Penali Italiane: "In attesa della (vera) riforma" (30.8.2014)
- Associazione Nazionale Magistrati: "L’ANM sui disegni di riforma della giustizia" (9.9.2014)

Rassegna stampa
> Prescrizione, il vero nodo della riforma, di Stefano Passigli (La Stampa, 27.8.2014)
> Giustizia, il problema non è la prescrizione, di Luigi Chiappero (La Stampa, 28.8.2014)
> Qualche nota di buon senso in un fiume di parole vane, di Luigi Ferrarella (Corriere della Sera, 30.8.2014)
> Sui magistrati compromesso ragionevole, di Carlo Federico Grosso (La Stampa, 30.8.2014)
> La svolta che serve alla Giustizia, di Gianluigi Pellegrino (la Repubblica, 1.9.2014)
> Le accuse stonate dei magistrati, di Carlo Federico Grosso (La Stampa, 10.9.2014)

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