A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

venerdì 25 aprile 2014

Tra memoria e storia. Il Movimento Studentesco Fiorentino (1971-1978)

Convegno promosso da Istituto Gramsci Toscano e associazione Ciclostilato in proprio – Storia e memorie del Movimento Studentesco Fiorentino

Nei giorni 9 e 10 maggio, presso il Circolo Vie Nuove di Firenze, organizzato dall’Istituto Gramsci Toscano e dall’associazione Ciclostilato in proprio – Storia e memorie del Movimento Studentesco Fiorentino (*), si terrà un convegno sulla storia del Movimento studentesco fiorentino, con contributi che guardano anche alla vicenda di altre componenti politiche e di movimento.
Esso è parte di un lavoro che muove da tempo e che si articola pure in due ricerche specifiche, commissionate a studiosi, che andranno avanti per tutto il 2014. A conclusione sarà organizzato anche un incontro pubblico di presentazione dell’insieme della ricerca.
Per darne un’idea, pubblichiamo, insieme al programma dei lavori, una presentazione storico-politica del Movimento studentesco fiorentino; pubblicheremo progressivamente anche i testi di alcuni degli interventi in programma (linkati ai nomi dei relatori evidenziati in verde nel programma).

(*) Questo blog ha del tutto casualmente la stessa denominazione dell'associazione co-promotrice del convegno: si poteva non dare notizia di questa bella iniziativa?


Presentazione

Nell’autunno 1971, la Fgci di Firenze lancia la proposta di costruire un’organizzazione autonoma del movimento studentesco. Il documento fondativo indica i punti di fondo: la presenza degli studenti nello scontro sociale e politico, per dare un’alternativa politica al nostro Paese; l’unità fra movimento studentesco e movimento operaio, nella reciproca autonomia ed organizzativa; la difesa e lo sviluppo della democrazia nella scuola e nella società italiana, la tutela e l’allargamento degli spazi di democrazia studentesca.
La scuola è assunta come specifico terreno di iniziativa per un processo di riforma dell’istituzione e del suo rapporto con la società. Si tengono insieme la tutela e l’allargamento degli spazi di democrazia studentesca con l’esigenza di cambiamento e di sperimentazione sul piano della didattica e con il raccordo che la scuola deve avere con un diverso sviluppo economico e sociale, per dare lavoro e sbocco occupazionale qualificato alle nuove generazioni.

Per tutto questo si pone l’obbiettivo di uscire dalle contrapposizioni politico-ideologiche e di costruire in ogni scuola comitati che siano la base di un movimento studentesco autonomo, politico, di massa, e che tendenzialmente sia coordinato e organizzato fino alla dimensione nazionale.
Il Movimento studentesco fiorentino, con la propria iniziativa positiva, insieme a nuove realtà maturate in altre città, diventa un punto di riferimento, un’esperienza-pilota a livello nazionale: agli inizi del ’74 nascono gli Organismi studenteschi autonomi, l’organizzazione nazionale che dà impulso ad un nuovo ed importante ciclo di lotte studentesche che ottengono risultati significativi nel processo di riforma della scuola.
In quell’anno, il Msf, insieme agli Osa, s’impegna fortemente anche in un grande battaglia di civiltà: gli studenti danno un contributo importante alla difesa della legge sul divorzio.
Nel Msf, sull’onda di quella forte iniziativa e sulla base del nuovo fermento che si sviluppa nella società italiana, in specie fra le nuove generazioni femminili, prende corpo un’importante esperienza femminista che connota largamente il modo di essere del movimento.

Insieme alla partecipazione ai momenti generali di lotta sul piano sociale e della difesa della democrazia, in Italia e nel mondo, forte è anche l’iniziativa del Msf  per l’autodeterminazione dei popoli e per la pace.
Nel febbraio ’75, a Firenze, alle elezioni per i rappresentanti degli studenti, previsti dai decreti delegati per la scuola, le liste organizzate dal Msf ottengono un successo straordinario: così avviene anche nel resto del Paese, segnalando chiaramente quella grande spinta a sinistra che è maturata fra le nuove generazioni.
L’azione del Msf, radicata in tutte le scuole di Firenze e dell’intero territorio metropolitano, si sviluppa ulteriormente nella nuova fase politica che si è aperta nel Paese: e dà luogo, oltre che a significativi momenti di lotta, specifici e generali, per la riforma della scuola, ad un importante rapporto con il movimento degli insegnanti ed anche ad iniziative culturali nella città.
Sorto sul finire del ’71, il Msf incontra la sua conclusione con il settantasette e con il terrorismo.
E’ senza dubbio un’esperienza importante sul piano sociale, politico, culturale. Costituisce il campo di formazione politico-ideale di una parte larga della nuova generazione studentesca della nostra città. La ricerca in tal senso, in cui è impegnato, in prima fila, l’Istituto Gramsci Toscano, può essere importante per comprendere un pezzo di realtà, nel suo contesto più generale.


Programma del convegno
(download)

Tra memoria e storia. Il Movimento Studentesco Fiorentino (1971-1978)


9 maggio, ore 15:00-19:30

ore 15:00
Saluti
Marta Rapallini, Istituto Gramsci Toscano
Paolo Maggi, Ciclostilato in proprio - Storia e memorie del Movimento Studentesco Fiorentino

ore 15:30
workshop 1: Gli studenti e la politica a Firenze, tra il '68 e i primi anni Settanta
Presiede: Anna Scattigno
Interventi di: Mauro Sbordoni, Sandra Teroni, Marco Mayer
Discussant: Simonetta Soldani

L’arco cronologico va dall’alluvione di Firenze, nel novembre ’66 al ’73.
I temi: dalle prime forme di democrazia dal basso suscitate dall’emergenza dell’alluvione, con la nascita dei comitati di quartiere, al clima politico e culturale a Firenze negli anni attorno al ’68; la nascita del movimento degli studenti nelle scuole, la rottura degli organismi unitari, la formazione dei gruppi extraparlamentari, e poi del MSF, che diverrà esperienza pilota di rilievo nazionale nella politica della sinistra storica (in particolare Pci e Fgci); le forme organizzative, l’agenda politica (antifascismo, unità con il movimento dei lavoratori, internazionalismo); il rinnovamento in senso antiautoritario della scuola (diritto di assemblea, spazi di autogestione, apertura alla società, contestazione). Un esempio della diversa concezione della lotta antiautoritaria: gli arresti al liceo scientifico Leonardo da Vinci.

ore 17:30
Workshop 2: Le esperienze di rinnovamento didattico nelle scuole fiorentine e la riforma della scuola (1973-1976)
presiede: Matteo Mazzoni
Interventi di: Gigliola Paoletti, Franco Quercioli, Marco Fagioli, Stefano Bassi con Franco Bortolotti
Discussant: Dario Ragazzini

I temi: le proposte di riforma della scuola; i decreti delegati come strumento di democrazia ma anche come forme da discutere, da praticare e da modificare;  dalle piattaforme nazionali di riforma alle piattaforme locali, di istituto, prime esperienze di sperimentazione didattica; il rapporto con gli insegnanti democratici o più specificamente di sinistra, con Cgil-scuola, con i genitori democratici. La nascita del Cisid.

ore 20:00-22:00
cena e a seguire:
- illustrazione dell’archivio virtuale del MSF a cura di Giuliano Marullo
- proiezioni di videointerviste, a cura di Gianna Bandini
- proiezione del filmato “Centro Sfrattati Sant’Orsola 1971” di Andrea Vannini e Enrica Pezza
- presentazione delle foto del movimento, a cura di Paolo Maggi


10 maggio, ore 9:30-13:30

ore 9:30
workshop 3: Il movimento degli studenti e l'MSF, 1973-76
Presiede: Maria Casalini
Interventi di: Giuseppe Guida, Gianni Pini, Stefano Fabbri, Amos Cecchi
Discussant: Matteo Mazzoni
 
Il periodo è quello del precedente workshop, ma l’attenzione è focalizzata più
direttamente sul movimento degli studenti e sul MSF.
I temi: la nascita dei movimenti nelle diverse realtà, il loro coordinarsi, la dimensione nazionale; gli Osa, i risultati elettorali dell’applicazione dei decreti delegati nelle scuole fiorentine e le questioni della rappresentanza degli studenti; la teorizzazione e la pratica dell’autonomia nel rapporto con il Pci; i rapporti con i movimenti extraparlamentari e la loro presenza nelle scuole, dentro o fuori la rappresentanza; le battaglie civili: il referendum sul divorzio, il voto a 18 anni, la questione dell’aborto); il movimento studentesco nelle scuole femminili, che si forma sui temi della riforma della scuola, dei decreti delegati, dei diritti civili, al contempo.

ore 11:30
workshop 4: Dopo le elezioni del 1976: la parabola del MSF tra riflusso e nuove proposte. Il femminismo
Presiede: Roberto Bianchi
Interventi di: Daniele Pugliese, Massimo Bellomo, Paola Carlucci, Ferruccio Capelli
Discussant: Monica Galfré

L’arco cronologico va dal 1976-77, sempre indicato come anno scolastico, al 1978.
I temi: la crisi del MSF nelle scuole dopo le affermazioni degli anni precedenti; Il riflusso; il femminismo, che già si è radicato nelle scuole negli anni precedenti e che rappresenta un novum con tutta la sua specificità e con la trasformazione di rapporti che introduce anche nel movimento studentesco; le proposte politiche per il movimento; il settantasette; il terrorismo.
Perché si scioglie il MSF e cosa lascia a Firenze in ambito politico e culturale: Radio Centofiori, l’esperienza del circolo Vecchio Mercato, il contributo al rinnovamento dell’Arci, del sindacato, delle istituzioni locali.

Intervento non programmato di Giovanni Stefanelli

Il blog di Ferruccio Capelli
Il blog di Paolo Maggi
Il blog di Daniele Pugliese

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