"Con La Pira in Vietnam", non racconta solo l'avventuroso e politicamente temerario viaggio ad Hanoi del 1965, in cui il 25enne futuro sindaco di Firenze, accompagnò l'allora sindaco, Giorgio La Pira. Un viaggio a tappe, pieno di soste e folgoranti contatti fino all' incontro con Ho Chi Minh, Presidente del Vietnam del Nord. Un viaggio motivato dalla fiducia che ci fossero, al di là della diplomazia protocollare, condizioni utili alla cessazione della guerra del Vietnam che, causa anche l'impegno diretto degli USA, in un'area su cui premevano interessi di URSS e Cina, rischiava l'innesco di un conflitto nucleare generalizzato.
Mario Primicerio ricostruisce scrupolosamente lo sfondo internazionale in cui maturò e si svolse questo viaggio e poi la cronaca giorno per giorno dello stesso. E illumina le ragioni di lucidità e concretezza -oltre a quelle della fede- che motivavano La Pira, tanto che le condizioni per il cessate il fuoco a cui si arrivò nel 1973, furono le stesse che emersero dalla infinite relazioni di La Pira con tutte le più autorevoli espressioni del pacifismo mondiale e, alla fine, da quel colloquio di 2 ore ad Hanoi. Ma dopo 7 anni di bombardamenti, massacri, centinaia di migliaia di morti, invalidi, orfani, e un territorio totalmente devastato e avvelenato biologicamente, insieme alla umiliazione del più grande paese occidentale, gli USA.
E'un libro di grande attualità, siamo ancora sul " crinale apocalittico" di cui parlava La Pira: oltre alle armi atomiche che angosciavano La Pira, oggi alla terribile potenza delle tecnologie militari - nella diffusa disponibilità non solo degli Stati- si aggiunge la crisi climatica, migratoria, demografica.
I canali formali della politica e della diplomazia sembrano attestarsi su una rappresentazione convenzionale e virtuale della realtà che avanza e forse un di più di pensiero, e del "realismo profetico" di La Pira ci soccorrerebbe per evitare in tempo una devastante collisione con le contraddizioni che noi stessi abbiamo creato su questo piccolo pianeta.
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