A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
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Aldo Moro

venerdì 6 settembre 2013

Galli e Renzi ...: "Matteo non mi avrà, per me la sinistra è un'altra cosa"

intervista a Carlo Galli, di Eleonora Capelli

(articolo pubblicato da Repubblica - Bologna, 4 settembre 2013)

«RENZI non si preoccupa di convincere uno come me, professore universitario un po' brontolone che pensa ancora che la politica sia studio, riflessione, approfondimento. Qui si parla di una politica come emozione che si trasmette in modo indeterminato, semplificato. Però, che questo sia di sinistra non me lo farà dire nessuno, in scienza e coscienza. È moderatismo nei contenuti, che si trasmette con un certo dinamismo espressivo. Penso che Renzi sia un ex democristiano molto ambizioso». Il professor Carlo Galli, presidente della fondazione Gramsci Emilia Romagna, eletto col Pd alle ultime elezioni, oggi si sente «senza casa».
NEL bagno di folla del Parco Nord, tra i volontari e i militanti della Festa dell' Unità che hanno accolto Renzi, Galli trova un «entusiasmo positivo», il segno che «la politica merita ancora un palpito».
Ma anche il rischio di un appoggio plebiscitario a un leader che «avrà attorno a sé un partito senza correnti, perché sarà tutto stretto attorno a lui». E non sarà un partito di sinistra. «La lotta per la lotta, il cambiamento per il cambiamento e la gioventù per la gioventù non sono valori di sinistra - dice il politologo - Renzi mette in campo una caratura politica interessante, ma anche un' energia che non ha una direzione. In realtà tutto questo consenso attorno a lui è una mostruosa delega in bianco». Dopo tutti i dibattiti in vista delle primarie, dopo mesi di campagna elettorale, il professor Galli non solo non vede il profilo di un programma politico, ma «neanche una mappa degli interessi in gioco». «Probabilmente Renzi si può definire un ex democristiano molto ambizioso - dice il professore, che non si prepara a saltare sul carro del sindaco di Firenze - ma i suoi discorsi sono esempio di moderatismo, espresso con grande dinamismo espressivo. Parlare alla società come se questa non fosse divisa in parti, ma per convincere tutti è il contrario della sinistra, che è appunto una parte. Quella parte che oggi non ha più casa». Forse è presto per un nuovo partito a sinistra del Pd, perché «chi viene da una certa tradizione ha un orrore assoluto delle scissioni», e perché «se un nuovo partito fosse nell' aria, non se ne parlerebbe ancora». Di sicuro però le divisioni tra gli ex Ds pesano sul futuro della sinistra, a partire dall' assenza di uno sfidante unitario per Renzi. «Pesano a tal punto i vecchi rancori che nel momento della minaccia grandissima preferiscono mettersi d' accordo uno per uno per ritagliarsi una fettina di spazio dopo - dice Galli - ma ce ne sarà pochissimo, perché una visione "battagliera" non può volere un partito pesante, luogo di confronto. Il partito deve essere tutto attorno al leader, come per Berlusconi o Grillo». Oggi quindi «manca ed è necessario un partito che si ponga il compito di ricivilizzare la società», cioè di trasformarla da «insieme di individui aggressivi e spaventati» a «luogo in cui le parti si formano e si riconoscono». «La politica ridotta a un rapporto tra il leader e gli elettori, cui si aderisce col voto, senza niente in mezzo a me non piace chiosa Galli - non mi piace andare a fare quello che applaude il capo. Per me manca la mediazione, la cultura, il dialogo e il dibattito».

1 commento:

  1. Molto interessante, soprattutto il riferimento al "moderatismo nei contenuti, che si trasmette con un certo dinamismo espressivo"
    Arnaldo

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