A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

Twitter e la comunicazione politica

di Francesco Di Costanzo (*)

Al di là dei risultati finali le ultime elezioni, europee e amministrative 2014, hanno segnato sicuramente una svolta, un cambiamento significativo della comunicazione politica e del modo di presentarsi agli elettori da parte dei candidati europarlamentari, sindaci e per i consigli comunali. Potremmo considerarla una rivoluzione social, fortemente incentrata sulle straordinarie potenzialità della nuova comunicazione, Facebook e Twitter in primis, ma c’è anche chi ha allargato il campo ad altre piattaforme come Instagram, Pinterest e ovviamente You Tube.
Non che i social network prima non esistessero, ma forse abbiamo finalmente superato una “ritrosia”,  per non dire paura, abbastanza generalizzata verso questi mezzi, e in questa campagna elettorale è davvero difficile trovare un candidato che non li abbia utilizzati. E sfruttati, sia dal punto di vista della visibilità che da quella del contatto e dello scambio diretto con i cittadini. La rivoluzione comunicativa parte dalle strategie iniziali delle campagne elettorali dei candidati, nella tornata precedente era fondamentale scegliere lo slogan da mettere sui manifesti, oggi viene prima l’hashtag per Twitter e la strategia di comunicazione è giocoforza molto legata alla linea che si sceglie di tenere sui social network.
E’ stata quindi la campagna elettorale del cancelletto (#), che coinvolge, aumenta la partecipazione, si lega fortemente all’immagine del candidato e anche ai risultati finali, con esultanze, delusioni, sfottò del caso. Ora per chi ha vinto, ma anche per chi ha perso e dovrà fare opposizione, arriva il bello e il difficile: mantenere e sviluppare quanto fatto in campagna elettorale sui social network.
Twitter e Facebook sono straordinari mezzi per la visibilità, ma lo sono ancora di più per offrire un servizio costante ai cittadini. Rapido, efficace, trasparente, partecipato, in tempo reale. E’ la partita del governo e del servizio pubblico 2.0, deve esserlo anche sui social network e con tutti gli strumenti della nuova comunicazione.
L’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, qualche mese dopo essere stato eletto, anche e in gran parte grazie all’apporto dei social network, disse: “Rinuncio ai social, Facebook e Twitter lanciano referendum istantanei su ogni decisione presa e annunciata, non si può governare così”. Gioie e dolori direbbe qualcuno. Io direi solo gioie, fare il sindaco o comunque politica in generale significa anche offrire un servizio pubblico di comunicazione costante e presente, anche se ci sono critiche.
Spero e credo che i nuovi sindaci, europarlamentari e le nuove amministrazioni in generale non si facciano prendere dal panico e continuino ad investire sulla nuova comunicazione pubblica, anche attraverso i profili e gli account istituzionali.
I numeri italiani, soprattutto come account Twitter aperti dai Comuni ad esempio, restano bassi, circa 500 comuni su oltre 8100, ma in crescita e credo che le nuove amministrazioni sapranno approfittare di questa opportunità di comunicazione e di nuovo rapporto con i cittadini. Anche perché, come dimostra una recente ricerca del Laboratorio Dispoc Ladest dell’Università di Siena, i cosiddetti distretti a 140 caratteri funzionano e molto bene. Più le amministrazioni vicine aprono account, si seguono, partecipano e costruiscono una comunità e più il servizio è efficace e porta alla soddisfazione dei cittadini.
E adesso un po' tutti hanno capito la forza del mezzo e il famoso tweet di Obama "Four More Years" per la rielezione del 2012 (il più popolare di sempre), con foto di abbraccio con la moglie Michelle, sembra meno lontano.

* direttore del giornale on-line www.cittadiniditwitter.it, autore dei libri "Cittadini di Twitter" e "Comune di Twitter"

comunicazione effettuata in occasione del seminario "La comunicazione politica ai tempi di Twitter, tra giornalismo e social media" (17.6.2014)

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